Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha dato, ieri, il benvenuto al “fratello presidente” iraniano, Seyed Ebrahim Raisi, al quale ha assicurato che entrambi i paesi condividono il trionfo della rivoluzione islamica nel febbraio 1979 e della Rivoluzione sandinista nel luglio dello stesso anno.
Da parte sua, Raisi ha assicurato che “dall’inizio della vittoria della Rivoluzione Islamica in Iran c’è stato un ottimo rapporto fraterno con i nostri fratelli della Rivoluzione Sandinista del Nicaragua”.
“Voi (nicaraguensi) durante tutti questi anni avete resistito contro le cospirazioni dell’imperialismo e avete trionfato”, ha affermato il presidente persiano, sottolineando poi che “il grande popolo dell’Iran conosceva molto bene le cospirazioni, i trucchi e i piani dei nemici imperialisti (…), ha resistito e vinto”.
Il presidente iraniano ha descritto le relazioni Teheran-Managua come “del tutto strategiche”, dal momento che i loro legami “non sono relazioni tradizionali abituali”.
“Vogliamo aumentare e approfondire le nostre relazioni in tutti i settori: politico, economico e culturale e in tutti i settori, in particolare nella scienza e nella tecnologia”, ha ribadito.
Ha avvertito che il nemico vuole “disilludere i popoli rivoluzionari”, tuttavia, ha ricordato che “il nuovo ordine mondiale si sta formando a favore della resistenza e non a favore degli interessi statunitensi”.
Raisi ha denunciato la violazione dei diritti umani da parte degli Stati Uniti, lamentando che “mentono sulle loro pretese di uguaglianza e sicurezza”. Ha infatti affermato che “in varie parti del mondo si sono registrate molte violazioni dei diritti umani degli americani”.
Allo stesso modo, ha messo in discussione le pretese dell’Occidente e degli Stati Uniti quando si tratta di difendere la democrazia, dal momento che non rispettano i governi eletti con il voto popolare.
D’altra parte, ha evidenziato il fallimento dei tentativi dei Paesi occidentali di paralizzare il popolo iraniano attraverso sanzioni e minacce, evidenziando i progressi della Repubblica islamica in diversi ambiti.
Raisi, a capo di una delegazione di alto livello, è arrivato all’aeroporto internazionale Augusto César Sandino di Managua, dove è stato ricevuto dal ministro degli Esteri, Denis Moncada Colindres, e da diversi ministri.
Il presidente dell’Iran è giunto da Caracas, a capo di una delegazione di alto livello su invito formale del presidente, Nicolás Maduro, a visitare il Paese bolivariano. Caracas e Teheran hanno firmato 25 accordi di cooperazione strategica in diversi settori.
Cuba sarà l’ultima tappa del presidente iraniano durante il suo primo tour nei paesi latinoamericani