Il Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz ha ribadito venerdì 29 maggio durante la riunione del Consiglio dei Ministri, l’invito a discutere con profondità ogni misura e ad analizzare tutto quello che è stato fatto sinora per determinare i piccoli errori commessi e quindi correggerli.
“Sono esseri umani coloro che elaborano le proposte, quelli che le approviamo, quelli che dirigiamo il paese e per questo quello che facciamo va sottoposto costantemente alla critica costruttiva”.
Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri ha valutato in questo modo la riunione sul funzionamento delle cooperative non agricole dopo un anno e sette mesi dal loro avvio in tutta l’Isola.
“Le cooperative hanno un carattere esperimentale ed anche se si avanza nella loro applicazione non c’è motivo d’accelerare il passo. Dobbiamo seguire il ritmo degli avvenimenti”.
Raúl ha segnalato che tutti i quadri e i funzionari ad ogni livello, da San Antonio a Maisí, devono fare un’analisi critica del compimento dei propri impegni, dare la loro opinione nel luogo adeguato, nel momento opportuno e con le forme corrette a proposito dell’applicazione delle decisioni.
“Per rettificare gli errori prima di generalizzare gli esperimenti, abbiamo il dovere di calcolare le conseguenze di ogni passo che facciamo e di prevedere”, ha detto ancora Raúl.
Queste opinioni hanno preceduto la relazione sulla gestione delle cooperative sino alla fine del 2014, presentata da Marino Murillo Jorge, a capo della Commissione Permanente per l’Implementazione e lo Sviluppo, nella quale sono stati considerati gli aspetti positivi e negativi del loro funzionamento, così come le misure per consolidare il loro ruolo nell’economia cubana.
È stato precisato che sino al momento è stata autorizzata la creazione di 498 cooperative delle quali 347 sono in funzione. L’88% si concentrano in tre settori: Commercio, Gastronomia e Servizi tecnici e personali (il 59%) Costruzione (19 %) e Industria (10 %).
Più del 70% sono ubicate a L’Avana, Artemisa e Matanzas. Attualmente, si valutano nella citata Commissione altre 205 proposte.
Murillo Jorge ha segnalato che le cooperative sono fonti di lavoro che hanno incrementato le offerte, la qualità del produzioni e dei servizi ed hanno esteso i loro orari.
Inoltre si occupano di segmenti del mercato che non sono competitivi con le imprese statali.
Murillo ha stimato che hanno buoni risultati produttivi, economici e finanziari, ed inoltre elevano il livello delle entrate per concetto di utilità per i soci.
Nel 2014, 268 cooperative hanno apportato, alla fine di novembre, 87 milioni 727.000 pesos per concetto delle imposte sulle vendite e gli utili, così come contributo alla sicurezza sociale. L’Ufficio Nazionale d’Amministrazione Tributaria ha valutato che prevale la disciplina tributaria in queste nuove forme di gestione.
Segnalando gli aspetti negativi presentati in queste gestioni, ha detto che: “Non tutti hanno compreso correttamente il carattere sperimentale del processo, nè la priorità per applicarlo nei settori che hanno un forte impatto nello sviluppo dei territori”.
Ha considerato che il procedimento per costituire le cooperative ha incorporato un lavoro burocratico che genera dispersione e ritardi.
L’inizio delle operazioni è stato lento, motivato soprattutto dalla selezione dei locali, la legalizzazione nei Registri delle Proprietà e la creazione delle condizioni per il loro funzionamento.
“Durante il processo dei negoziati tra le cooperative e le istanze per l’approvazione e le documentazioni legali davanti ai notai e le istituzioni bancarie”.
Nel periodo citato, sono sorte difficoltà nell’accesso ai rifornimenti e c’è stato anche un incremento dei prezzi dei prodotti e dei servizi agricoli che si offrono nelle cooperative, soprattutto nei mercato e nelle attività della gastronomia.
Come conseguenza i membri del Consiglio dei Ministri hanno approvato varie proposte indirizzate a rinforzare e migliorare il lavoro di queste forme di gestione. Prima di tutto è stato deciso d’estendere l’esperimento delle cooperative di primo grado nei settori non agricoli, seguendo il principio ratificato dal Generale d’Esercito di non massificare la creazione delle cooperative.
“La priorità dev’essere consolidare quelle che già esistono e avanzare in forma graduale, perchè al contrario generalizzeremo i problemi che si presentano”, ha precisato.
Si applicheranno gruppi di misure, come il prolungamento a un anno di tempo massimo per assumere lavoratori salariati- ora è di tre mesi- che non dovranno essere più del 10% del numero dei soci; si stabilirà un periodo di bonifica dalle imposte dei primi sei mesi dopo l’iscrizione nel Registro dei contribuenti, che oggi è di tre mesi.
Si è data luce verde all’elaborazione di una proposta su come si inseriranno le cooperative nel processo d’elaborazione del piano dell’economia e del bilancio dello Stato.
Inoltre si lavora alla confezione di un programma di preparazione sui principi del funzionamento delle cooperative, con priorità per i loro dirigenti, in cui si toccano temi come la gestione degli affari, il sistema di contabilità e l’organizzazione del sistema di controllo interno.
Per rendere concrete le proposte approvate venerdì 29 maggio, si dovranno modificare il Decreto Legge 305 e il Decreto 309, sul funzionamento delle Cooperative non Agricole.
Con la corruzione nel mirino
La Controllora Generale della Repubblica, Gladys Bejerano Portela, ha informato i membri del Consiglio dei Ministri sulle situazione delle indiscipline, le illegalità e le manifestazioni di corruzione amministrative scoperte l’anno scorso. La battaglia contro tutto questo è una priorità per lo Stato cubano, ma ancora non si raggiungono i risultati sperati.
La metà dei fatti ravvisati nel 2014 sono vincolati al commercio, la gastronomia e al settore agricolo e alimentare. La situazione più notevole riguarda L’Avana, Holguín e Santiago di Cuba.
Gladys Bejerano Portela ha informato che continua l’appropriazione di risorse per vendite illecite e un arricchimento indebito. Le attività più colpite si concentrano con gli inventari, le contrattazioni, le fatture, il combustibile, la consegna e l’uso della terra, le norme di consumo e le rimanenze difettose.
Tra i modi di operare ha segnalato la fabbricazione di documenti, i trasferimenti fittizi e l’appropriazione di contanti non depositati nelle banche, le truffe con nomine e introduzioni illegali di merci. Inoltre ha riferito sulla realizzazione di pagamenti non dovuti per servizi non contrattati o non realizzati, oltre a favori ai rifornitori.
Bejerano Portela ha considerato che esiste una mancanza di rigore nelle analisi che realizzano le amministrazioni sulle cause e le condizioni che propiziano questi fatti e in conseguenza non si riesce ad implementare sistemi di lavoro che permettano d’avere contropartite efficaci.
“È necessario riflettere sulla produzione e il commercio dei prodotti di dubbia provenienza nella forme non statali di gestione ed anche in non pochi casi per vie illegali.
La Controllora ha indicato la generalizzazione di punti di vendita di vestiti, ferramenta, mobili, elettrodomestici e alimenti dove si presentano prodotti importati o elaborati nell’ industria nazionale.
“Con le illegalità e il furto, ha precisato, si toglie la virtù dell’essenza del lavoro indipendente come fonte di lavoro e forma di gestione che completa gli sforzi dello Stato per soddisfare le necessità della popolazione.
Non tutti i quadri e i dirigenti alla base e ai livelli intermedi hanno interiorizzato la loro responsabilità e l’implementazione dei sistemi di controllo interno che permettono di bloccare e affrontare opportunamente le manifestazioni d’illegalità.
È essenziale tracciare strategie integrate ad azioni sistematiche per cambiare la percezione e l’attuazione delle amministrazioni di fronte a questi problemi; fomentare la condanna sociale e ottenere più efficacia nella prevenzione con la partecipazione dei collettivi di direzione e i lavoratori.
Ordine territoriale e urbanistico
Come ultimo punto dell’agenda, Samuel Rodiles Planas, presidente dell’Istituto di Planificazione Fisica, ha parlato dello scontro con le illegalità nell’ordine territoriale e urbanistico, con il quale, ha segnalato il Generale Raúl: “Abbiamo iniziato una battaglia importante nella quale manca ancora combattività e nella quale dev’essere chiaro che l’idea non è proibire le costruzioni, ma indicare dove si possono realizzare”.
“Nel 2014 è avanzato lo sradicamento di queste illegalità: da gennaio a novembre sono state eliminate 57.818 violazioni, 12.835 più che nel 2013, il numero maggiore degli ultimi quattro anni”.
Va segnalato che in questi numeri sono comprese le illegalità più semplici e quelle di maggiore complessità. In generale i consigli d’amministrazione provinciale con più illegalità sono Villa Clara, Pinar del Río, Holguín e L’Avana mentre i risultati più scarsi si mostrano a Mayabeque e Santiago di Cuba.
Rodiles Planas ha considerato che pur avendo realizzato un arduo lavoro, è insufficiente il cammino percorso nel compimento di questo impegno per mancanza d’attuazione congiunta dei governi e delle entità che non sono subordinate, le incomprensioni nella base sulle responsabilità di ogni entità per eliminare le illegalità e stabilire l’ordine negli immobili, nei terreni e gli spazi o le strisce per cui rispondono giuridicamente e l’insufficiente lavoro per incorporare la popolazione a questa battaglia.
Per il 2015 è stato riportato un inventario iniziale di 152.485 illegalità nel riordino territoriale e urbanistico in tutto il paese, e si pianifica di sradicare il 34% di queste, per cui, ha aggiunto Rodiles Planas, “sono riviste le risorse necessarie nei piani economici”.
Durante la riunione del Consiglio dei Ministri, il Presidente cubano ha chiesto al ministro di Salute Pubblica, Roberto Morales Ojeda, di offrire informazioni sulla situazione esistente nel paese con il deficit temporaneo di un insieme di medicinali, includendone alcuni per l’assistenza oncologica.
Morales Ojeda ha precisato che questa situazione obbedisce a ritardi dell’importazione di materie prime e alla necessità di paralizzare per problemi vari il processo di produzione di un impianto dedicato a questa vitale linea.
Il ministro ha precisato che è stato approvato un programma che include l’utilizzo di prodotti che si trovano nella riserva e l’acquisto di medicinali in Paesi della regione che permettano un trasporto rapido verso Cuba e di dare una soluzione, in un periodo di quattro mesi ai problemi dell’impianto.
Con più tempo si prepara il montaggio di una nuova fabbrica di medicinali per trattare il cancro con il fine di coprire le necessità nei prossimi mesi.
Il Governo ha approvato il finanziamento richiesto e in maniera parallela il Gruppo di imprese Biocubafarma sta adottando misure per permettere una situazione migliore nel secondo semestre dell’anno.