La formazione delle risorse umane oggi è una priorità nel settore della salute, una maniera di dare risposte alla copertura universale di questo sistema e agli impegni internazionali di collaborazione medica di Cuba.
Il Rettore dell’Università di Scienze Mediche de L’Avana (UCMH), Jorge González, ha segnalato che questa istituzione per l’insegnamento, la più grande dell’Isola, ha la missione dell’educazione e della preparazione degli studenti cubani e stranieri nelle diverse specialità sanitarie.
In un incontro con la stampa, il dottor González ha segnalato che la UCMH ha incrementato notevolmente le possibilità d’iscrizione.
“Siamo le università che offrono più specialità per i diplomati a livello pre-universitario o per le distinte vie d’ingresso per accedere all’università” ha spiegato.
Per il corso 2015-2016, che comincerà nel prossimo settembre, l’istituzione offre 1700 posti per lo studio della medicina, 250 per odontoiatria, 147 per la laurea in infermeria e 494 in sette specialità di tecnologia della salute, ha informato, ed ha segnalato che attualmente stanno studiando circa cinquemila residenti, iscritti a diverse specialità mediche, una cifra record dato che da molti anni non c’era un numero così alto di residenti, ha sottolineato.
Si sta offrendo una risposta importante di specialisti, in accordo con le necessità del sistema, stabilite non solo dalle richieste del paese, ma anche dalla possibile domanda internazionale per i contratti esterni e l’azione di solidarietà gratuita con altre nazioni.
il Rettore ha detto che l’attività autofinanziata cresce e quasi tremila alunni attualmente pagano per studiare medicina in Cuba.
“L’Isola è diventata un luogo importane per le domande di studio. Più di 700 stranieri frequentano le facoltà, una buona parte del Messico e della Colombia”, ha aggiunto González, considerando che già esiste una scuola cubana di medicina, con libri, condizioni proprie, metodi, guide e una storia della formazione, dato che dal 1728 nell’Isola si insegnano infermeria e odontoiatria.
Il dottor González ha parlato anche della recente creazione di una facoltà preparatoria a L’Avana, destinata agli stranieri che non parlano spagnolo, per insegnare dapprima questa lingua, passare poi all’insegnamento di base e cominciare in settembre a studiare nelle facoltà universitarie.
“Più di duemila giovani di 11 nazioni, in maggioranza africani, studiano la lingua spagnola e le scienze di base prima dell’inizio dei corsi. In questo contesto si applica un rigoroso controllo sanitario internazionale di tutti i viaggiatori che arrivano da ogni parte del mondo e questo implica un periodo di quarantena per evitare l’entrata di persone malate, che possano mettere in pericolo la sicurezza del paese, vincolata in questo caso alla salute”, ha indicato.
La collaborazione medica internazionale
Marcia Cobas, viceministra di salute pubblica, ha segnalato che 50.663 cooperanti cubani lavorano in 67 paesi in diverse modalità di collaborazione, anche se in maggioranza sotto il principio della solidarietà.
Siamo presenti in 32 paesi con il programma integrale di salute, in 14 con l’Operazione Miracolo, in 17 nazioni con la modalità d’assistenza tecnica con compenso e solo in 16 con servizi medici cubani”, ha spiegato.
“Domina sempre la solidarietà al disopra dei contratti. Esportiamo servizi, non medici, perchè i nostri professionisti hanno un loro posto di lavoro garantito in Cuba, oltre che il loro salario e la protezione della previdenza sociale”.
Ci sono prospettive di ampliamento degli accordi esistenti, anche quando esistono limitazioni per le risorse umane e le lingue.
A questo proposito ha detto che si stanno già stabilendo alcune azioni, come rinforzare lo studio delle lingue straniere, inglese, francese e portoghese nelle scuole superiori e inoltre si spera di sviluppare nell’Isola quello che si conosce come “Turismo della Salute”, per il quale si stanno ampliando le capacità.
“L’idea è accelerare questa linea di specialità nei prossimi tre anni, per competere con le altre nazioni”, ha assicurato Marcia Cobas.
La vice ministra ha riferito che il totale degli alunni stranieri che chiedono di studiare medicina e altre specialità del settore cresce ogni anno e cresce anche la richiesta per frequentare i corsi brevi e i corsi estivi.