11 luglio – Il Ministero degli Affari Esteri rifiuta categoricamente l’ingresso nella Baia di Guantánamo, il 5 luglio 2023, di un sottomarino a propulsione nucleare che fino all’8 luglio è rimasto nella base militare statunitense ivi situata, il che costituisce un’escalation provocatoria da parte degli Stati Uniti, di cui non si conoscono le motivazioni politiche o strategiche.
Come è noto, la base militare statunitense occupa questo territorio di 117 chilometri quadrati da 121 anni, contro la volontà del popolo cubano e come residuo coloniale dell’illegittima occupazione militare del nostro Paese iniziata nel 1898, a seguito dell’intervento espansionistico nella guerra d’indipendenza cubana contro la potenza coloniale spagnola.
È un’enclave che per molti anni non ha avuto alcuna importanza strategica o militare per gli Stati Uniti. La sua permanenza risponde solo all’obiettivo politico di cercare di oltraggiare i diritti sovrani di Cuba. Il suo uso pratico negli ultimi decenni si è ridotto a servire come centro di detenzione, tortura e violazione sistematica dei diritti umani di decine di cittadini di vari Paesi.
La presenza di un sottomarino nucleare in quel luogo in questo momento solleva la questione della motivazione militare della sua presenza in questa parte pacifica del mondo, del suo obiettivo e del suo scopo strategico.
Va ricordato che le 33 nazioni della regione sono firmatarie della Dichiarazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, firmata all’Avana nel gennaio 2014.
È inoltre importante considerare che, come minaccia alla sovranità e agli interessi dei popoli latinoamericani e caraibici, gli Stati Uniti hanno stabilito più di 70 basi militari nella regione, con vari gradi di permanenza, oltre ad altre forme operative di presenza militare. I suoi alti comandanti militari hanno fatto pubblicamente riferimento, negli ultimi tempi, all’intenzione di utilizzare la propria potenza militare per garantire le ambizioni statunitensi sulle risorse naturali dell’America Latina e dei Caraibi.
Il Ministero, nel ribadire il suo rifiuto della presenza militare statunitense a Cuba e la sua richiesta di restituzione del territorio occupato illegalmente nella provincia di Guantánamo, avverte del pericolo rappresentato dalla presenza e dai movimenti dei sottomarini nucleari delle forze armate statunitensi nella vicina regione caraibica.
Fonte: Cubaminrex
Traduzione: italiacuba.it