Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale (DHS), attraverso i Servizi per la Cittadinanza e l’Immigrazione degli USA (USCIS), ha annunciato oggi la riapertura di un ufficio internazionale a L’Avana, Cuba.
Secondo il comunicato ufficiale, l’ufficio nella capitale cubana fornirà assistenza per questi servizi, tra cui la conduzione di colloqui e l’elaborazione di casi pendenti nell’ambito del programma di ricongiungimento familiare.
Il segretario alla Sicurezza interna Alejandro Mayorkas ha dichiarato che l’attuale amministrazione sta adottando misure per ridurre gli ingressi illegali, “negare le risorse alle organizzazioni di contrabbando e semplificare l’accesso a percorsi legali, sicuri e ordinati per coloro che cercano assistenza umanitaria”.
La riapertura dell’ufficio dell’USCIS dell’Avana – che secondo l’annuncio fornirà altri servizi limitati – “ci aiuta a fare proprio questo”, secondo Mayorkas.
L’ufficio dell’Avana è stato chiuso ufficialmente il 10 dicembre 2018, durante l’amministrazione di Donald Trump, a seguito di una sospensione a lungo termine delle operazioni nel 2017, dopo che il Dipartimento di Stato aveva ordinato a tutto il personale non essenziale e alle loro famiglie di lasciare Cuba.
Una mossa avvenuta nel processo di smantellamento dell’ambasciata di Washington a L’Avana a seguito di accuse infondate da parte della Casa Bianca di presunti attacchi sonici ai danni dei suoi diplomatici sull’isola.
Ciò è servito, in realtà, a rafforzare il blocco che da oltre sei decenni il governo statunitense, democratico o repubblicano, impone rigorosamente alla popolazione della più grande delle Antille.
La falsa narrativa costruita intorno a quella che veniva chiamata “sindrome misteriosa” è stata smontata non solo dagli scienziati cubani, ma anche da quelli USA.
Il 9 giugno 2022, il DHS ha comunicato che avrebbe ripreso le operazioni nell’ambito del programma Cuban Family Reunification Parole, istituito nel 2007 per fornire un percorso migratorio sicuro e ordinato verso gli Stati Uniti.
“Spero che l’ufficio sia in grado di elaborare tutti i visti all’interno di Cuba e che coloro che desiderano recarsi negli USA non debbano andare in un Paese terzo con tutte le spese che questo comporta”, ha dichiarato l’attivista Carlos Lazo, coordinatore del movimento Puentes de Amor, in un messaggio diretto sulle reti sociali.
Fonte: CubaSi
Traduzione: italiacuba.it