il 57,6% dei bambini vive in famiglie povere
l colonialismo statunitense a Porto Rico ha gettato un’ombra oscura sulla vita dei suoi cittadini, una realtà ben distante dal sogno ‘americano’ di prosperità che ci viene incessantemente propagandato. In questo articolo – pubblicato in inglese e che viene presentato in italiano – viene descritto il ruolo nefasto svolto dal colonialismo degli Stati Uniti nell’isola di Porto Rico, evidenziando come la povertà e le disuguaglianze siano aumentate drammaticamente nel corso degli anni. Nonostante le promesse di crescita economica e benessere, i dati del Census Bureau degli Stati Uniti dimostrano una realtà amara: un tasso di povertà a Porto Rico che è quasi quattro volte superiore alla media nazionale degli Stati Uniti.
Quindi vengono esaminate anche le sfide aggiuntive causate dall’inflazione dei prezzi al consumo e dalla politica fiscale che ha trasformato Porto Rico in un paradiso fiscale per alcuni, mentre ha accentuato la gentrificazione coloniale e la perdita di case per molti residenti locali. In questo contesto, la volontà che merge da questo articolo è mettere in luce la difficile situazione in cui versa Porto Rico sotto il peso del colonialismo statunitense e sottolineare l’importanza di una discussione critica su come affrontare queste gravi questioni socio-economiche.
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di Ben Norton – Geopolitical Economy
La povertà a Porto Rico, sotto il colonialismo degli Stati Uniti, sta peggiorando nel tempo e non migliorando.
Più di due quinti dei portoricani soffrono di povertà e quasi tre quinti dei bambini portoricani vivono in famiglie povere.
Nel 2022, il tasso di povertà nel “territorio” colonizzato degli Stati Uniti è aumentato dal 40,5% al 41,7%, secondo i dati del Census Bureau degli Stati Uniti.
Un impressionante 57,6% dei bambini portoricani vive in povertà e il 38,8% delle famiglie è al di sotto della soglia di povertà.
La povertà è cresciuta a Porto Rico anche in un periodo in cui più persone lavorano. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 13,1% al 9,9% nel 2022, mentre la povertà è peggiorata.
Queste statistiche del Census Bureau degli Stati Uniti potrebbero essere molto conservative. Gli attivisti contro la povertà a Porto Rico hanno criticato le cifre ufficiali e sostenuto che minimizzano le difficoltà nella nazione colonizzata.
Come sottolinea il Genocide Studies Program dell’Università di Yale, “Porto Rico è una delle colonie più antiche del mondo, essendo stata sotto qualche forma di occupazione militare o status di protettorato dal 1508”.
Gli Stati Uniti hanno conquistato la nazione dal suo ex colonizzatore, la Spagna, in una guerra del 1898.
Washington sostiene che essere un “territorio” degli Stati Uniti renda i portoricani più ricchi, ma dopo più di un secolo di colonizzazione, il loro tasso di povertà è quasi quattro volte la media degli Stati Uniti, mentre i loro redditi sono circa un terzo di quelli degli Stati Uniti.
Il tasso di povertà di Porto Rico del 41,7% è in netto contrasto con la media nazionale degli Stati Uniti dell’11,5%, secondo il Census Bureau.
A Porto Rico, il reddito pro capite è di soli 14.047 dollari statunitensi, mentre il reddito mediano delle famiglie è di $21.967.
Negli Stati Uniti, il reddito pro capite è di $37.638 e il reddito mediano delle famiglie è di $69.021.
Nei ricchi Stati degli USA come il Maryland, il Massachusetts o il New Jersey, il reddito mediano delle famiglie si attesta intorno ai $90.000, più di quattro volte quello di Porto Rico.
Anche negli stati più poveri degli Stati Uniti, come il Mississippi, la Virginia Occidentale e la Louisiana, il reddito mediano delle famiglie è ancora di circa $50.000, più del doppio di quello di Porto Rico.
La già grave situazione economica delle famiglie portoricane è peggiorata ulteriormente negli ultimi due anni, a causa dell’aumento dell’inflazione dei prezzi al consumo che ha eroso ulteriormente il loro potere d’acquisto.
Nel frattempo, il governo federale degli Stati Uniti ha alimentato lo spostamento di massa e l’emigrazione verso l’esterno, trasformando Porto Rico in un paradiso fiscale.
Libertari di destra e oligarchi delle corporations hanno dichiarato con gioia: “Trasferitevi a Porto Rico!”, non perché si preoccupino della nazione, del suo popolo, della sua cultura e della sua storia, ma semplicemente perché i cittadini statunitensi che si trasferiscono lì non devono pagare le tasse federali sul reddito o sulle plusvalenze.
Questa politica ha scatenato la gentrificazione coloniale, incentivando i ricchi nordamericani a sostituire i residenti portoricani locali.
Ha anche alimentato una speculazione immobiliare sfrenata. L’impennata dei prezzi delle case ha solo aggravato la crisi dei costi della vita, costringendo molti ‘Boricuas’ indigeni a lasciare le case in cui le loro famiglie hanno vissuto per generazioni.
La giornalista Bianca Graulau ha svolto un importante lavoro documentando questa gentrificazione coloniale.