Dichiarazione della Casa delle Americhe (censura imperiale)

Alcuni mesi fa, nella migliore tradizione della Dottrina Monroe, la capa del Comando Sud degli USA, la generalessa Laura Richardson, metteva in guardia dal pericolo che i paesi extraemisferici si appropriassero delle risorse naturali dell’America Latina. Senza alcun pudore, ha ricordato, davanti alla Camera dei Rappresentanti del suo Paese, che la regione detiene il 60% del litio mondiale e che fosse preoccupante che sia nelle mani dei “nostri avversari”.

Adesso la generalessa è andata oltre, riferendosi al “conflitto nel campo dell’informazione” e attaccando media prestigiosi come la multinazionale TeleSUR e i russi Sputnik e RT in spagnolo, che contano –come riconosce– più di trenta milioni di follower. Sebbene sia, ovviamente, preoccupata che stiano sfidando con successo l’egemonia dei principali media occidentali, la generalessa ha squalificato il loro lavoro con l’argomentazione che “diffondono disinformazione e minano le democrazie dell’emisfero”. Promette, allo stesso tempo, di correggere quell’inconveniente.

Questa è una storia ben nota. A metà degli anni ’30 del secolo scorso, il generale USA Smedley D. Butler ha affermato di aver prestato servizio con onore, per tre decenni, nell’esercito come “bandito al servizio del capitalismo” in mezzo mondo, tra cui Messico, Haiti, Cuba, Nicaragua, Repubblica Dominicana e Honduras. Sosteneva che avrebbe potuto dare qualche suggerimento ad Al Capone, poiché se lui, come gangster, aveva operato in tre quartieri di una città, lui stesso, come marine, aveva operato in tre continenti.

Ora questa nuova banditessa vuole decidere non solo sulle nostre risorse naturali ma anche su quali media abbiamo il diritto di vedere. Ogni volta che gli USA annunciano che imporranno la democrazia, si producono cambiamenti di regime a bastonate e seminando dittature.

Giunga dalla Casa delle Americhe, la nostra solidarietà a TeleSUR e a tutti quei media che aprono crepe nel pensiero unico.

13 ottobre 2023


Declaración de la Casa de las Américas (censura imperial)

 

Hace unos meses, en la mejor tradición de la Doctrina Monroe, la jefa del Comando Sur de los Estados Unidos, generala Laura Richardson, advertía el peligro de que países extrahemisféricos se apropiaran de recursos naturales de la América Latina. Sin disimulo alguno, recordó ante la Cámara de Representantes de su país que la región acumula el 60 % del litio del mundo y era preocupante que fuera a mano de “nuestros adversarios”.

Ahora la generala ha dado un paso más allá al referirse al “conflicto en el dominio de la información” y arremeter contra prestigiosos medios como la multinacional TeleSUR y los rusos Sputnik y RT en español, que cuentan –según reconoce– con más de treinta millones de seguidores. Aunque le preocupa, evidentemente, que aquellos estén desafiando con éxito la hegemonía de los grandes medios occidentales, la generala descalificó su trabajo con el argumento de que “difunden desinformación y socavan las democracias del hemisferio”. Promete, a la vez, enmendar ese inconveniente.

Se trata de una historia conocida. A mediados de los años treinta del pasado siglo, el también general estadunidense Smedley D. Butler afirmaba haber servido con honores durante tres décadas en el ejército como “pandillero al servicio del capitalismo” en medio mundo, incluidos México, Haití, Cuba, Nicaragua, República Dominicana y Honduras. Aseguraba que podría haberle dado algunas sugerencias a Al Capone, pues si este, como gángster, operó en tres distritos de una ciudad, él mismo, como marine, había operado en tres continentes.

Ahora esta nueva pandillera quiere decidir no solo sobre nuestros recursos naturales sino también sobre cuáles medios tenemos derecho a ver. Cada vez que los Estados Unidos anuncian que van a imponer la democracia, los cambios de régimen se producen a garrotazos y sembrando dictaduras.

Llegue desde la Casa de las Américas nuestra solidaridad a TeleSUR y a todos aquellos medios que abren fisuras en el pensamiento único.

13 de octubre de 2023

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