L’intellettuale Abel Prieto Jiménez ha definito la Conferenza Internazionale “Nuovi scenari della comunicazione politica nell’ambito digitale 2015”, che è stata realizzata a L’Avana nell’ultimo fine settimana, come “profonda e utile, con concetti contro la colonizzazione e con proposte d’azione”.
L’assessore del Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri di Cuba, ha esposto una valutazione del ruolo delle tecnologie dell informazione e le comunicazioni (TICs) in una crisi culturale devastante, che fa rabbrividire.
Nella sua esposizione Abel Prieto ha sottolineato che la valanga dell’industria del divertimento ha ridotto l’arte ad una condizione di volgare merce ed ha incitato a creare nuclei di resistenza culturale meglio articolati.
Un accesso a Internet che non distingue gerarchie è una delle cause, ha aggiunto, del fatto che il mondo sta vivendo una delle crisi culturali più devastanti e allarmanti della storia, perchè i paradigmi vivono un’ampia retrocessione di fronte all’industria, che vede l’arte come un vortice di feticci vuoti, con simboli dalla maggior stupidità e frivolezza.
Da lì la necessità che l’avanguardia e le sue centinaia di migliaia di punti di resistenza culturale si articolino attraverso gli strumenti che la società dell’informazione, che lui considera di disinformazione, pone a disposizione dei navigatori.
L‘assessore ha affermato che Cuba vuole garantire un accesso partecipativo capace di trasformare le TIC s in uno strumento democratico e collettivo, perchè non si concepiscano solamente per operazioni pragmatiche e che si pensa alla tecnologia come parte dello sviluppo integrale e della crescita spirituale e politica degli esseri umani.
Questa guerra è reale e non ci può essere solo una funzione esclusiva degli organi di difesa specializzati: è necessario creare una cultura di ciber sicurezza solida, per far sì che il navigatore prenda coscienza dell’importanza della protezione dell’informazione come un bene sociale
Inoltre ha insistito sulla necessità di utilizzare le reti sociali che apportano nuovi contenuti per arrestare gli effetti di una società sempre più disinformata, anche se conta su maggiori risorse.
Il rispetto della sovranità digitale
Il direttore della stampa del Ministero degli Esteri cubano, Alejandro González, ha considerato imprescindibile un maggior consenso regionale e internazionale, per ottenere una società dell’informazione e una conoscenza più giusta, equa e socialmente inclusiva.
Nella Conferenza Internazionale “Nuovi Scenari della Comunicazione Poltica” in ambito digitale, González, presidente del Comitato Organizzatore dell’incontro ha fatto riferimento alle necessità di continuare la lotta per eliminare gli ostacoli che devono affrontare i paesi in via di sviluppo.
“Siamo convinti, ha precisato che la breccia digitale è un tema che non si può rimandare ed è un riflesso della disuguaglianza nelle economie, la politica e il sociale.
Le TICs non risolvono nessuno dei problemi che i Paesi devono affrontare: devono essere uno strumento e non il fine”, ha sottolineato.
Per un concetto decolonizzatore d’Internet e delle TIC
“Si devono creare concetti chiari e decolonizzatori di Internet e delle tecnologie dell’ informazione e le comunicazioni – TIC”, ha segnalato Abel Prieto Jiménez, assessore del Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministro parlando nella sessione di chiusura della II Conferenza Internazionale “Nuovi scenari della Comunicazione Politica nell’Ambito digitale 2015 ”.
Dopo tre giorni d’intenso dibattito i partecipanti di 30 nazioni sono giunti al consenso sulla necessità di creare un meccanismo intergovernativo che permetta ai paesi di realizzare in uguaglianza di condizioni il loro ruolo e le loro responsabilità nelle politiche sulla rete delle reti, come ha affermato Abel Prieto.
“Dev’essere un impegno di tutti i governi far sì che in un vicino futuro Internet sia come la CELAC ha proposto per la nostra regione: una zona di pace e non un teatro di operazioni militari”, ha aggiunto Prieto che, nel suo discorso di chiusura, ha segnalato che: “Si vuole formare una creatura rovinata dalla tecnologia, una creatura senza radici, senza memoria, abbandonata alla manipolazione, egoista. Il mondo virtuale e le TOC rifletteno i problemi principali e contradditori del mondo reale e del presente”, ha detto.
“La crociata proposta dalla macchina egemonica è più radicale: o ti integri definitivamente o non esisti”, ha segnalato ed inoltre ha proseguito dicendo che : “Si possono distinguere i due poli estremi e antagonisti tra i navigatori, uno che si è appropriato delle TIC per costruire da distinti angoli dei nuclei di resistenza culturale, e l’altro di quelli che condividono i codici e i modelli dei mezzi tradizionali di diffusione”.
Prieto ha condannato la banalizzazione dei contenuti nelle reti sociali e di Internet, dai centri di potere mediatico e l’uso delle TIC per reiterare l’agenda mediatica egemonica e far circolare messaggi falsi.
“Dobbiamo cercare agganci nelle reti sociali e promuovere in Internet temi di valore attraenti”, ha detto ancora.
Poi ha ricordato il ditino intellettuale Alfredo Guevara quando diceva: “Non credo nelle elite ma credo nelle avanguardie”, ed ha aggiunto che sono queste avanguardie quelle che lottano per gli spazi pubblici.
Quasi alla fine del suo intervento, Abel Pietro ha aggiunto che non si tratta di dare un utilizzo pragmatico strumentale all’uso delle piattaforme digitali, cioè concepirle unicamente per facilitare transazioni finanziarie, rendere più visibile le nostre istruzioni o approfittare delle reti per gestire più efficacemente determinati servizi.
Si tratta di pensare la tecnologia come un processo che integrato all’economia, alla politica e alla cultura sia parte essenziale dello sviluppo della società e della crescita intellettuale professionale, spirituale e politica degli esseri umani”, ha sottolineato.
Durante la Conferenza è stato affermato che Internet e le TIC devono essere oggetto di regole compatibili con il Diritto Internazionale, la sovranità degli Stati, i diritti delle persone e le norme di convivenza riconosciute mondialmente.
Le TIC e il loro impatto nelle relazioni internazionali
La II Conferenza Internazionale “Nuovi scenari della comunicazione politica nell’ ambito digitale 2015” si svolgerà da oggi sino al 7 giugno nel Palazzo delle Convenzioni della capitale cubana.
L’importante incontro convocato dal Ministero delle Relazioni Estere, accoglie esperti di circa 30 nazioni e di organismo internazionali. Inoltre rientra nella cornice del 10º anniversario e del processo di continuità del Vertice Mondiale sulla società dell’informazione.
Questa Conferenza Internazionale vuole dibattere lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e le comunicazioni (TIC) e il loro impatto nel sistema delle relazioni internazionali, così come la comunicazione politica nell’ambito digitale.
Inoltre si vogliono realizzare raccomandazioni su temi rilevanti a livello globale e regionale come la sovranità tecnologica e culturale delle nazioni, la cibersicurezza e il governo di Internet, tra l’altro.
L’etichetta principale con cui si muoverà in Internet una parte dell’informazione relativa alla conferenza internazionale è : #TIChabana2015.