Irregolarità e scarsa partecipazione alle primarie dell’opposizione venezuelana

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Le tanto decantate – almeno a leggere certi commenti entusiastici della stampa mainstream italiana – primarie dell’opposizione venezuelana sono state vinte dall’inabilitata María Corina Machado.

Secondo i dati del primo bollettino parziale diffuso dalla Commissione nazionale per le primarie (CNP), Machado, coordinatrice del movimento Vente Venezuela, ha ottenuto il 93,13% dei voti, mentre gli altri candidati sono rimasti molto indietro. Carlos Prosperi ha ottenuto il 4,75% dei voti.

“Questa non è la fine, ma è l’inizio della fine”, ha dichiarato l’esponente dell’opposizione dopo l’annuncio dei primi risultati, sottolineando che il processo è stato portato avanti “di fronte a tutti gli ostacoli”.

A María Corina Machado, sostenuta dal partito Voluntad Popular, di cui fanno parte i latitanti della giustizia venezuelana Juan Guaidó e Leopoldo López, è stato vietato di ricoprire cariche pubbliche per 15 anni.

Già a giugno, l’Ufficio del Controllore Generale venezuelano ha ribadito che l’esponente dell’opposizione continua a essere inabilitata per la sua responsabilità in atti di corruzione, come stabilito nel 2015. Insomma, un organo della giustizia venezuelana ha condannato all’inabilitazione Machado, e non l’esecutivo di Maduro, come ha grossolanamente affermato l’agenzia Ansa, nel tentativo di far passare l’oppositrice come esclusa arbitrariamente dal presidente Maduro dai giochi politici.

Denunce di irregolarità

Il candidato alle elezioni primarie di Acción Democrática (AD), Carlos Prosperi, ha criticato il processo elettorale tenuto dall’opposizione venezuelana. In una dichiarazione pubblicata sul suo account X, Prosperi ha difeso le sue denunce delle irregolarità registrate durante le primarie. E ha assicurato che come democratico “non può rimanere in silenzio o essere indifferente a certe situazioni”.

“Non possiamo aspettarci risultati diversi ripetendo gli errori, né agendo allo stesso modo o peggio di chi si trova a Miraflores. Per questo, come democratici, non possiamo rimanere in silenzio o essere indifferenti ad alcune situazioni”, si legge nel comunicato.

Nel testo, il candidato ‘adeco’ si è rammaricato del fatto che coloro che sostengono di essere un’alternativa stiano attualmente agendo come chi governa.

“L’attacco che ha seguito le nostre rivendicazioni non fa che ribadire la necessità di costruire un’alternativa che si allontani dall’odio”, ha sottolineato.

Infine, ha affermato che “la riconciliazione e la pace sono un percorso che viene costruito da tutti, con la volontà e il riconoscimento delle differenze”.

Giorni prima dello svolgimento delle primarie, Carlos Prosperi aveva messo in guardia dalle molteplici irregolarità del processo e aveva persino proposto la sospensione delle primarie. Tuttavia, l’unica cosa che ha ricevuto è stato il rifiuto della Commissione nazionale per le primarie (CNP) e le critiche degli altri candidati.

Prima della fine del processo elettorale, è trapelato un video in cui il candidato di AD dichiarava che non avrebbe riconosciuto i risultati a causa delle irregolarità e dei pregiudizi evidenti nelle elezioni dell’opposizione.

Quante persone hanno votato realmente?

A dispetto dei toni trionfalistici che potrebbero far pensare a una piena investitura popolare per María Corina Machado la preferita di Washington dopo la rottamazione di Juan Guaidò, divenuto ormai inservibile, i numeri appaiono molto modesti e rispecchiano lo scarso seguito di cui gode l’opposizione golpista venezuelana.

A tal proposito, il primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado Cabello, ha presentato i numeri reali delle primarie dell’opposizione che si sono svolte questa domenica.

Nella tradizionale conferenza stampa di inizio settimana, il leader ha commentato che “queste sono le cronache di una frode annunciata. Preferiscono mentire e gonfiare alcuni numeri, solo 600.000 persone hanno partecipato e non ha alcuna logica matematica, elettorale o esistenziale”, ha commentato.

“Rispettate i 600.000 che hanno votato. Rispettate coloro che erano alle urne”.

“Parlano di frode e sono stati loro a fare la frode. Una frode che va contro la vera democrazia”, ha denunciato Cabello.

Dialogo tra governo e opposizione

Le primarie sono state organizzate pochi giorni dopo che il governo del presidente Nicolás Maduro e la cosiddetta Piattaforma Unitaria, composta da varie fazioni dell’opposizione più radicale o di estrema destra, hanno riattivato il processo di dialogo politico e firmato nuovi accordi alle Barbados che stabiliscono “garanzie elettorali per tutti”, nonché la “protezione degli interessi vitali della nazione”.

Tra gli altri punti, gli accordi prevedono l’impegno dei firmatari a rispettare il diritto di ciascun attore politico di scegliere il proprio candidato per le elezioni presidenziali.

Scandali e divisioni

Le irregolarità e la scarsa partecipazione alle primarie dell’opposizione venezuelana sono un ulteriore segnale della divisione e della debolezza dell’opposizione.

La vittoria di María Corina Machado, una figura controversa e inabilitata a ricoprire cariche pubbliche, è stata accolta con scetticismo da molti osservatori, che hanno denunciato il processo elettorale come un’operazione di facciata.

La scarsa partecipazione, pari a circa 600000 persone su una popolazione di oltre 30 milioni di abitanti, è un ulteriore segno della mancanza di consenso dell’opposizione.

Questi risultati confermano la difficoltà dell’opposizione venezuelana a trovare un candidato unitario e competitivo in grado di sfidare il presidente Nicolás Maduro alle elezioni presidenziali del 2024.

L’opposizione è divisa in diverse fazioni, ognuna con le proprie ambizioni e strategie. Questa divisione ha reso difficile la cooperazione e ha impedito di presentare un candidato unico che potesse raccogliere il sostegno della maggior parte dell’elettorato.

Inoltre, l’opposizione è stata colpita da una serie di scandali e controversie, che hanno contribuito a erodere la sua credibilità.

Questi fattori rendono complicato per l’opposizione venezuelana di vincere le elezioni presidenziali del 2024.

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