Il 16 e 17 novembre 2023 si terrà a Bruxelles un Tribunale Internazionale contro il blocco di Cuba, un evento simbolico che prosegue la tradizione dei tribunali popolari contro guerre, interventi e gravi violazioni dei diritti umani da parte USA e di altre potenze.
Secondo l’ex relatore indipendente del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, Alfred de Zayas, in un’intervista a Cubainformación TV, “non c’è nulla di più universale del rifiuto del blocco statunitense contro Cuba”, dato che il 2 novembre la comunità internazionale, quasi all’unanimità (187 voti contro quelli di USA e Israele), ha chiesto alla Casa Bianca di eliminarlo, per la 31esima volta. L’”opinione giuridica” di tutto il mondo, dice l’esperto, è di respingere il blocco contro Cuba.
La proposta della Corte è stata lanciata qualche mese fa durante il Vertice dei Popoli, tenutosi sempre a Bruxelles e parallelamente al Vertice ufficiale Unione Europea-CELAC 2023, su iniziativa di organizzazioni giuridiche, sociali, sindacali e politiche europee, latinoamericane e statunitensi.
Secondo l’appello lanciato durante l’evento, il Tribunale mira a denunciare il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli USA sull’isola per più di sei decenni, una politica che definisce illegale e disumana. Inoltre cerca di rafforzare il movimento contro questo assedio in Europa e negli USA.
“Siamo certi che questa azione servirà ad aggiungere voci alla difesa dei diritti democratici, della sovranità e della libertà dei popoli”, sottolinea il testo dell’appello, firmato dall’Associazione internazionale degli avvocati democratici, dal Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo, dal PIE e dalla National Lawyers Guild degli Stati Uniti. L’iniziativa è stata firmata anche dal Foro de Abogados y Abogadas de Izquierda-Red de Abogados Demócratas de España, dalla Conferenza Nazionale degli Avvocati degli Stati Uniti, dal Movimiento de Solidaridad con Cuba en Europa, da organizzazioni sindacali e da associazioni di uomini e donne cubani residenti nel vecchio continente.
I firmatari hanno denunciato la natura extraterritoriale del blocco contro Cuba e l’inclusione della più grande delle Antille nella lista unilaterale di Washington dei Paesi sponsor del terrorismo, che rafforzano la violazione del diritto internazionale della politica statunitense nei confronti dell’isola.