Il muro della Florida e la nazione cubana

Luis A. Montero Cabrera

Sei anni fa è stato pubblicato, su questo sito, un articolo intitolato Il muro della Florida e gli effetti delle crepe. Si tentava, brevemente, di fare un’analogia tra gli effetti dei muri fisici, per il contenimento di materiali di ogni genere in ambito ingegneristico, e quelli che gli esseri umani costruiscono per cercare di isolarsi gli uni dagli altri.

Si riferiva, allora, che il “muro della Florida” ha una componente naturale, il mare, e una virtuale legale che è durata e continua a durare più a lungo del muro di Berlino. I cittadini e gli abitanti stabiliti negli USA hanno limitata la loro libertà personale di visitare Cuba, dal febbraio 1963, solo circa 17 mesi dopo la costruzione del muro europeo. Soffrono le stesse limitazioni ai loro diritti umani che i cittadini dell’allora Repubblica Democratica Tedesca per viaggiare nel mondo non appartenente all’ex campo socialista di quel continente. Da quando è stato scritto quell’articolo le situazioni sono cambiate, come tutto, ma forse non del tutto nella direzione che le persone di buona volontà speravano.

Oggi appare una compagnia aerea commerciale che lei sola annuncia più di 80 voli settimanali verso quasi tutti gli aeroporti internazionali di Cuba e degli USA. Qualcuno, sicuramente, farà uno studio sociodemografico su chi e quali siano le motivazioni dei passeggeri di tali scambi. Anche gli effetti della concorrenza sono evidenti, poiché altre linee non hanno potuto resistere e si sono ritirate o ridotto i loro servizi.

Ciò avviene in una situazione in cui le forze oscure della reazione anticubana hanno attaccato, qualche tempo dopo quell’articolo, qualsiasi libertà, su tutti i fronti, che avesse a che fare con la nostra Patria.

Hanno inventato attacchi contro diplomatici, hanno eliminato i servizi consolari, hanno creato voci secondo cui avevamo basi di spionaggio di potenze straniere, hanno perseguitato ogni transazione legale di Cuba in questo mondo, hanno bloccato le forniture energetiche con tutte le vie economiche possibili, hanno creato contingenti fittizi di truppe cubane in paesi di questo continente per demonizzarci, hanno addirittura sanzionato il consumo di alcune bevande analcoliche e le attività ricreative in alcuni hotel e spiagge cubane. Tutto questo e molto altro ancora per giustificare la continuazione del “muro della Florida”. Per questo, e soprattutto, hanno dedicato ingenti fondi ai media e agli “opinion leader” che si sono prestati sfacciatamente a cercare di convincere tutti dell’assurdità che ciò sia stato fatto proprio per raggiungere il benessere del popolo cubano.

Da parte di Cuba c’è più libertà che mai, come paese indipendente, affinché i cittadini possono viaggiare dove vogliano e quando vogliano. In questo senso è particolarmente importante una completamente nuova Costituzione, che emula le più avanzate del mondo e che è stata discussa e approvata da una maggioranza sostanziale del popolo cubano.

Tutti questi fattori hanno aggiunto crepe al “muro della Florida”.

Più cubani che mai hanno viaggiato. Ma l’attuale situazione giuridica nel nostro Paese consente che questi viaggi, e soprattutto verso i luoghi più vicini come la Florida, non avvengano in una sola direzione e in modo definitivo. Dal lato sud dello stretto, chiunque lo desideri può spostarsi legalmente verso nord e ritornare.

Molti politici possono essere molto miopi. Lo sono stati coloro che hanno pensato che il muro di Berlino potesse durare indefinitamente e quindi non hanno intrapreso le azioni essenziali per risolvere i problemi che hanno potuto mantenerlo eretto. Le realtà della storia, alla fine, gli hanno presentato il conto.

Anche quelli sul lato nord dello stretto rimangono congelati nel tempo e mantengono eretto il “muro della Florida”.

Spetta alla demografia e alla cosiddetta geopolitica, in quanto scienze, fare previsioni su come saranno i futuri comportamenti della situazione che si sta delineando in questa parte del continente americano. Ma non è necessario essere profeti o avere un ampio sostegno di cifre e studi per giungere ad alcune conclusioni per la nazione cubana che oggi solo possono avere incertezze nei tempi:

È inevitabile che si verifichi uno scambio di centinaia di migliaia di persone sui mezzi di trasporto con la maggior frequenza tra la Florida e Cuba.

È inevitabile che si stabiliscano mezzi di comunicazione di massa comuni su entrambe le sponde dello stretto.

È inevitabile che molti cittadini abbiano la residenza contemporanea in entrambi i Paesi e addirittura che alcuni possano lavorare in uno e vivere con la famiglia nell’altro, con spostamenti periodici.

È inevitabile che abbiano attività e società produttive e di servizi comuni su entrambe le sponde dello Stretto della Florida.

È inevitabile che le culture, le spiagge e i centri ricreativi di entrambi i territori si scambino, cooperino e competano.

È inevitabile che ci sia cooperazione nella scienza, istruzione e sanità pubblica.

È inevitabile che le linee di comunicazione si espandano, moltiplicandosi per via marittima, terrestre, aerea e per i canali elettronici.

La lista delle inevitabilità può essere molto più lunga.

Dipende dalle politiche se queste inevitabilità siano più o meno immediate. La beneficiaria in ogni caso è la nazione cubana. È vero che per fare questo dobbiamo esercitare una visione a lungo termine, il sentimento di un vero socialismo senza dogmi e il favoreggiamento delle maggioranze e non le élite che sono state la peggiore piaga di questo paese e che hanno causato tante sofferenze da quando esistiamo come nazione. Sono proprio quelle élite e i loro padroni che hanno fatto e faranno tutto il possibile per ritardare questo processo perché sono gli unici a perdere.

Donostia, 17 novembre 2023


El muro de la Florida y la nación cubana

Por: Luis A. Montero Cabrera

Hace ya seis años se publicó en este sitio un artículo titulado El muro de la Florida y los efectos de las grietas. Se intentaba brevemente hacer una analogía entre los efectos de los muros físicos, para la contención de materiales de todo tipo en la ingeniería y los que los seres humanos edifican para intentar aislarse entre sí.

Se refería entonces que el “muro de la Florida” tiene una componente natural, el mar, y una virtual legal que había durado y sigue durando más que el de Berlín. Los ciudadanos y habitantes establecidos en los Estados Unidos tienen restringida su libertad personal de visitar Cuba desde febrero de 1963, solo unos 17 meses después que el establecimiento del muro europeo. Sufren la misma restricción a sus derechos humanos que entonces tenían los ciudadanos de la entonces República Democrática Alemana para viajar al mundo no perteneciente al antiguo campo socialista de ese continente. Las situaciones desde el momento en que se escribió ese artículo han cambiado, como todo, pero quizás no totalmente en la dirección que esperaban las personas de buena voluntad.

Hoy aparece una línea aérea comercial que ella sola anuncia más de 80 vuelos semanales a casi todos los aeropuertos internacionales de Cuba y aeropuertos de los Estados Unidos. Alguien hará, seguramente, el estudio sociodemográfico de quienes y cuáles son las motivaciones de los pasajeros de tales intercambios. También son claros los efectos de la competencia, pues otras líneas no han podido resistir y se han retirado o reducido sus servicios.

Esto ocurre en condiciones en las que las fuerzas oscuras de la reacción anticubana arremetieron un tiempo después de aquél artículo contra cualquier libertad que tuviera que ver con nuestra Patria desde todos los frentes.

Inventaron ataques a diplomáticos, eliminaron servicios consulares, construyeron rumores de que teníamos bases de espionaje de potencias extranjeras, persiguieron cualquier transacción legal de Cuba en este mundo, bloquearon los suministros energéticos por todas las vías económicas posibles, crearon contingentes ficticios de tropas cubanas en países de este continente para demonizarnos, sancionaron hasta el consumo de ciertos refrescos y la recreación en algunos hoteles y playas cubanos. Todo eso y mucho más para justificar que el “muro de la Florida” tenía que seguir existiendo. Para ello, y sobre todo, dedicaron fondos cuantiosos a los medios y los “líderes de opinión” que se prestaron impúdicamente para intentar convencer a todos del absurdo de que se hacía justamente para lograr el bienestar del pueblo cubano.

Por parte de Cuba se tiene más libertad que nunca antes como país independiente para que los ciudadanos se desplacen a donde deseen y cuando lo deseen. Una flamante nueva constitución es particularmente importante en ese aspecto, emulando las más avanzadas de este mundo y fue discutida y aprobada por una mayoría sustancial del pueblo cubano.

Todos estos factores han adicionado grietas al “muro de la Florida”.

Mas cubanos que nunca han viajado. Pero la situación legal actual de nuestro país permite que estos viajes, y sobre todo a los lugares más cercanos como es el caso de la Florida, no sean en una dirección y definitivamente. Desde el lado sur del estrecho todo el que lo desee puede moverse legalmente al norte y regresar.

Muchos políticos pueden ser de miras muy cortas. Lo fueron los que pensaron que el muro de Berlín podía durar indefinidamente y por ello no emprendieron las acciones imprescindibles para resolver los problemas que lo pudieron mantener erecto. Las realidades de la historia les pasaron la cuenta más temprano que tarde.

 

También siguen detenidos en el tiempo los del lado norte del estrecho y mantienen erecto el “muro de la Florida”.

Corresponde a la demografía y a la llamada geopolítica, como ciencias, hacer las predicciones de cómo serán los comportamientos futuros de la situación que se ha ido conformando en esta parte del continente americano. Pero no es preciso ser un profeta ni tener un aval cuantioso de cifras y estudios para arribar a algunas conclusiones para la nación cubana que hoy solo pueden tener incertidumbre en los calendarios:

Es inevitable que exista un intercambio de centenares de miles de personas en medios de transporte con la mayor periodicidad entre la Florida y Cuba.

Es inevitable que se establezcan medios de comunicación masiva comunes de un lado y del otro del estrecho.

Es inevitable que muchos ciudadanos tengan residencias simultáneas en ambos países y hasta que algunos puedan trabajar en uno y vivir con su familia en el otro, con viajes periódicos.

Es inevitable que se tengan actividades y empresas productivas y de servicios comunes en ambos lados del estrecho de la Florida.

Es inevitable que las culturas, playas y centros de descanso y recreación de ambos territorios intercambien, cooperen y compitan.

Es inevitable que se coopere en ciencia, educación y salud pública.

Es inevitable que las líneas de comunicación se amplíen multiplicándose por el mar, por la tierra, por el aire y por los canales electrónicos.

La lista de inevitabilidades puede ser mucho más larga.

Depende de las políticas que estas inevitabilidades sean más o menos inmediatas. La beneficiaria en todo caso es la nación cubana. Es verdad que para ello tenemos que ejercitar la visión de largo alcance, el sentimiento de un socialismo verdadero sin dogmas y el favorecimiento de las mayorías y no de las élites que fueron la peor lacra de este país y que tanto sufrimiento han causado desde que existimos como nación. Son precisamente esas élites y sus amos los que han hecho y harán todo lo posible por retrasar este proceso porque son los únicos que salen perdiendo.

Donostia, 17 de noviembre de 2023

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