Fidel, conquistatore dell’impossibile

Fidel è stato un gigante conquistatore dell’impossibile, un uomo assolto dalla storia che si è arruolato dalla parte del dovere e lo ha compiuto per il bene di tutti e della patria”, ha dichiarato oggi Aylín Álvarez García, primo segretario del Comitato Nazionale dell’Unione dei Giovani Comunisti (UJC), in occasione del settimo anniversario della partenza fisica del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz.

Davanti a Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC) e Presidente della Repubblica, durante la serata “Sempre Fidel” che si è svolta sulla scalinata dell’Università dell’Avana, Álvarez García ha sottolineato che questo spazio in cui lo storico leader divenne rivoluzionario si è riempito ancora una volta di omaggio e rispetto, continuità e amore.

Né quel 25 novembre 2016 né oggi è stato necessario convocare gli studenti per venire su questa collina, perché il momento è di lealtà e gratitudine, ha detto il primo segretario del Comitato nazionale dell’UJC.

Ha sottolineato che non c’è nessun addio o fine tra i giovani e il Comandante in capo.

Ha sottolineato che dobbiamo continuare ad ascoltare Fidel, sforzandoci di andare avanti, pronti a preservare l’unità, che è e sarà il principale antidoto contro il tentativo permanente di schiacciare Cuba e la sua Rivoluzione.

Ricorderemo lo storico leader come il guerrigliero, lo statista, il paradigma di un intero popolo che difende il suo lavoro e i principi che ha sostenuto per la formazione di un essere umano, ha detto.

Ha detto che i giovani cubani sentono la sua vicinanza, cercano la sua eredità e si rivolgono a lui ogni volta che è necessario sapere come comportarsi con decoro.

La serata che si è svolta questo sabato all’Università dell’Avana non è un omaggio a un eroe assente, né un tributo postumo pieno di dolore o tristezza, ma una dimostrazione di vita, perché la sua presenza è unanime e permanente, ha detto.

Fidel è una bussola, un cammino sicuro verso il futuro migliore a cui aspiriamo, e in tempi così complessi come quelli in cui viviamo, è essenziale tornare al suo esempio, ha detto.

Riferendosi alla barbarie che si sta consumando in questi giorni in Palestina e nella Striscia di Gaza, Álvarez García ha anche sottolineato la posizione di principio che il Comandante in capo ha sostenuto e difeso a favore di queste persone e dei loro diritti calpestati.

Ha ribadito che la gioventù cubana non verrà meno alla sua eredità, che è sinonimo di stare al fianco del popolo che ha tanto amato.

Al gala politico-culturale hanno partecipato la Compagnia di Teatro per bambini La Colmenita, il Coro Nazionale di Cuba, diretto dal maestro Digna Guerra, i cantautori Annie Garcés, Nelson Valdés e il pentito Yoniel Perdomo, noto come El kikere de Cisneros, il Coro Solfa e l’attrice Mirtha Lilia Pedro, che ha dato voce al “Canto a Fidel” della scrittrice Carilda Oliver Labra.

Erano presenti anche i membri dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del PCC Manuel Marrero Cruz, Primo Ministro della Repubblica, e Roberto Morales Ojeda, Segretario dell’Organizzazione.

Fonte: acn


Fidel è tornato alla sua Università

Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centralrdel Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, ha partecipato alla veglia per il settimo anniversario della scomparsa fisica del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz.

Di nuovo la scalinata dell’Università de L’Avana è stata un punto d’incontro per onorare il legato di Fidel, il gigante vincitore dell’impossibile, nel settimo anniversario della sua scomparsa fisica, il 25 novembre.

Nessun luogo è migliore per, ogni anno, incontrarci nuovamente con lui, ha affermato Aylín Álvarez García, prima segretaria del Comitato Nazionale dell’Unione dei Giovani  Comunisti (UJC), davanti a coloro che sono andati alla sua Università, il luogo dove divenne rivoluzionario l’uomo che si dedicò al dovere e lo compì per il bene della Patria.

La veglia politico-culturale è stata presieduta da Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, ed ha contato anche con la presenza dei membri del Burò Politico Manuel Marrero Cruz, primo ministro, e Roberto Morales Ojeda, segretario dell’Organizzazione.

La storia viva della Rivoluzione è stata presente con la partecipazione del Comandante della Rivoluzione, Ramiro Valdés Menéndez, vice primo ministro, e del Comandante dell’Esercito Ribelle, José Ramón Machado Ventura.

Con musica, danza e poesia è stato celebrato il legato di questo combattente eccezionale che ha marciato all’immortalità, ha assicurato nel suo intervento Álvarez García.

«Non ci sono addii nè finali tra i giovani e il nostro Comandante in Capo. Qui si sentono sempre i suoi passi fermi e la sua voce energica», ha aggiunto la dirigente della UJC che ha segnalato che si deve continuare ad ascoltare gli insegnamenti di Fidel, la sua militanza per l’unità come principale antidoto contro quelli che vogliono distruggere la Rivoluzione.

Il suo esempio nella lotta per le cause giuste e per la pace non è mancato nella notte, quando con le bandiere cubane hanno ondeggiato quelle della Palestina.

«Viene a noi l’energica posizione di principi che Fidel sostenne e difese a favore di questo popolo e dei suoi diritti calpestati, e questa è anche la nostra convinzione», ha riferito la Prima Segretaria del Comitato Nazionale della UJC.

Per ricordare l’eterno leader, nella casa di alti studi hanno deliziato con la loro arte le piccole api de La Colmenita, rappresentanti del Balletto Nazionale di Cuba, la cantante Annie Garcés con il Coro Solfa, il cantautore Nelson Valdés e l’attrice Mirta Lidia ha commosso con la sua interpretazione della poesia /Canto a Fidel/, di Carilda Oliver Labra.

Le presentazioni artistiche sono state accompagnate da una proiezione audiovisiva che ha mostrato il Comandante in Capo in vari momenti della sua vita e delle tappe della Rivoluzione.

La canzone /Cabalgando con Fidel/, di Raúl Torres, è stata interpretata nell’occasione dal Coro Nazionale di Cuba, diretto dalla maestra Digna Guerra come i versi del giovane improvvisatore cienfueguero Marcos DavidFernández (El Kíkere di Cisneros): «Fidel nunca va a morir / Qué por qué soy fidelista? / Porque derrumbó a Batista / Porque Girón lo retrata / Porque el odio no lo mata / Porque Cuba lo persigue / E perchè il suo esempio continua a scendere la scalinata».

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