Discorso del Presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, al Vertice sull’Azione per il Clima, COP 28
Signora Presidente, Eccellenze:
Ringrazio il governo e il popolo degli Emirati per la calorosa accoglienza, l’ospitalità e l’organizzazione di questo vertice.
Vorrei iniziare ricordando che a poco più di duemila chilometri da qui, a Gaza, si sta consumando un genocidio. A nome di Cuba, condanniamo categoricamente l’escalation di violenza e terrore scatenata contro gli abitanti di quella striscia di terra nella Palestina occupata, la pace è necessaria per salvare il pianeta.
Questa COP deve essere uno spazio per impegni seri e ambiziosi. Accogliamo con favore la decisione di rendere operativo il Fondo per le perdite e i danni. Accogliamo con favore gli impegni annunciati per iniziare a capitalizzarlo, ma notiamo che sono ancora insufficienti per le esigenze dei Paesi in via di sviluppo. La scienza ci ha ripetutamente avvertito delle conseguenze catastrofiche dell’aumento delle temperature globali. Ignorarlo sarebbe l’errore più costoso della specie umana.
Invertire questa situazione è chiaramente compito di tutti, ma solo i Paesi sviluppati sono in grado di realizzare le riduzioni di emissioni più ambiziose e di sostenere le azioni del Sud con strumenti di attuazione.
Sulla strada percorsa dopo la Conferenza di Parigi, i Paesi in via di sviluppo hanno guidato molte azioni per il clima, ma la solidarietà è mancata e gli impegni dei Paesi sviluppati non si sono concretizzati in linea con le loro capacità e responsabilità storiche.
I Paesi più sviluppati continuano a incoraggiare l’estrazione di combustibili fossili. Si parla addirittura di un raddoppio della produzione e del consumo di combustibili fossili entro il 2030[1]. Queste realtà minano seriamente il clima di fiducia che dovrebbe prevalere tra le nazioni. Il diritto all’esistenza dell’umanità deve essere la motivazione principale delle nostre discussioni.
La COP 28, che concluderà il primo bilancio globale sull’attuazione dell’Accordo di Parigi, è un’opportunità unica per correggere la rotta degli sforzi collettivi per affrontare il cambiamento climatico. Contiamo sul contributo del Gruppo dei 77 e della Cina, che il nostro Paese si onora di presiedere.
Sebbene Cuba contribuisca a meno dello 0,1% delle emissioni globali, ratifichiamo il nostro impegno ad attuare il nostro Contributo Nazionale Determinato e ad avanzare in una Strategia di Transizione Energetica per un modello di sviluppo molto più resiliente e a basse emissioni di carbonio.
Lo faremo, nonostante i vincoli imposti dal blocco recrudescente del governo statunitense.
Eccellenze:
Nel 1992, in occasione del Vertice della Terra, lo storico leader della Rivoluzione cubana, il Comandante in Capo Fidel Castro, concluse ammonendo: “Domani sarà troppo tardi per fare ciò che avremmo dovuto fare molto tempo fa”. Quel domani è già oggi e il tempo scorre.
Grazie mille.
[1] Rapporto PNUMA sul divario di produzione 2023.
Intervención del presidente de Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez en la Cumbre de Acción Climática, COP 28.
Dubái, 1-2 de diciembre de 2023.
Señora Presidenta, excelencias:
Agradezco al gobierno y pueblo emiratí por la calurosa bienvenida, la hospitalidad y la organización de esta cumbre.
Permítanme comenzar recordando que, a poco más de dos mil kilómetros de aquí, en Gaza, ocurre un genocidio. En nombre de Cuba, condenamos categóricamente la escalada de violencia y terror desatada contra los habitantes de esa franja de tierra de la Palestina ocupada, la paz es necesaria para salvar el planeta.
Esta COP debe ser un espacio para compromisos serios y ambiciosos. Saludamos la decisión adoptada que operacionaliza el Fondo para Pérdidas y Daños. Acogemos los compromisos anunciados para comenzar a capitalizarlo, pero advertimos que aún son insuficientes para las necesidades de los países en desarrollo. La ciencia nos ha advertido de forma reiterada sobre las consecuencias catastróficas del incremento de la temperatura a nivel global. Ignorarla, sería el error más costoso de la especie humana
Revertir esta situación es, claramente, tarea de todos, pero sólo las naciones desarrolladas están en condiciones de alcanzar las reducciones más ambiciosas de sus emisiones y apoyar con medios de implementación las acciones del Sur.
En el camino recorrido desde la Conferencia de París, los países en desarrollo han impulsado numerosas acciones climáticas, pero ha faltado solidaridad y no se han materializado los compromisos de los países desarrollados en correspondencia con sus capacidades y responsabilidades históricas.
Los países más desarrollados continúan incentivando su extracción de combustibles fósiles. Hablan incluso, de una duplicación de la producción y consumo de los mismos para 2030[1]. Esas realidades resquebrajan seriamente el clima de confianza que debe imperar entre las naciones. El derecho de la humanidad a existir debe ser la motivación principal de nuestras discusiones.
La COP 28, que concluirá el Primer Balance Global sobre la Implementación del Acuerdo de París, es una oportunidad única para corregir el rumbo de los esfuerzos colectivos en el enfrentamiento al cambio climático. Cuenten para ello con el aporte del Grupo de los 77 y China, que nuestro país se honra en presidir.
Aunque Cuba contribuye con menos del 0.1% de las emisiones globales, ratificamos el compromiso de implementar nuestra Contribución Nacionalmente Determinada y de avanzar en una Estrategia de Transición Energética para un modelo de desarrollo mucho más resiliente y bajo en carbono.
Lo haremos, a pesar de las limitaciones que nos impone el recrudecido bloqueo del gobierno de los Estados Unidos.
Excelencias:
En 1992, en la Cumbre de la Tierra, el líder histórico de la Revolución cubana, el Comandante en Jefe, Fidel Castro, terminaba alertando: “Mañana será demasiado tarde para hacer lo que debíamos haber hecho hace ya mucho tiempo”. Ese mañana ya es hoy y el reloj sigue corriendo.
Muchas gracias.
[1] PNUMA Informe sobre la Brecha de Producción 2023.