“L’Accordo di Ginevra è l’unico strumento legale per risolvere la disputa”
#EnVivo 📹 | Mandatario nacional @NicolasMaduro reitera que el Acuerdo de Ginebra es el único instrumento válido para resolver la controversia territorial de la Guayana Esequiba
“El Acuerdo de Ginebra don Estados Unidos de Norteamérica, solo el Acuerdo de Ginebra, sin… pic.twitter.com/EmTBlVuqO4
— Prensa Presidencial (@PresidencialVen) December 5, 2023
Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha ricevuto formalmente dal presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Elvis Amoroso, la notifica dei risultati elettorali del referendum consultivo in difesa del territorio dell’Esequibo, in cui i cinque quesiti hanno ottenuto più del 95% di consensi. Il leader bolivariano ha denunciato una campagna internazionale per cercare di “macchiare l’eroica vittoria del popolo venezuelano” nel referendum.
Il Potere Elettorale ha riferito che alla consultazione hanno partecipato 10 milioni 431.907 elettori, che hanno dato una clamorosa vittoria al Sì nei cinque quesiti.
“Questo referendum è vincolante e io mi attengo alla decisione del popolo”, ha sottolineato Maduro.
A questo proposito, ha rigettato l’opinione diffusa dai media internazionali, tra cui ha citato le agenzie EFE, AFP e l’emittente televisiva CNN en Español, che hanno classificato il referendum come una “consultazione non vincolante”, cioè i suoi risultati non sarebbero vincolanti.
“Se la voce del popolo e il voto del popolo non sono vincolanti, cosa lo è?”, ha chiesto retoricamente il capo di Stato venezuelano, denunciando che la ExxonMobil e il governo degli Stati Uniti persistono nel loro desiderio di mettere a tacere la volontà del popolo.
A questo proposito, ha esemplificato che, se fosse vera la tesi del carattere non vincolante del referendum consultivo, nel 2007, quando si tenne la consultazione popolare sulla riforma costituzionale, il comandante Hugo Chávez “avrebbe emesso un decreto e imposto una nuova Costituzione”, visto che la proposta non ebbe successo e non ottenne i voti necessari per l’approvazione.
In ogni caso, Maduro ha poi indicato la strada che seguirà il Venezuela: l’Accordo di Ginevra è l’unico strumento legale per risolvere la controversia sull’Esequibo.
Nell’ambito del programma televisivo ‘Con Maduro Más’, il presidente ha fatto riferimento alle dichiarazioni del Dipartimento di Stato USA, nella persona di Matthew Miller, che ritiene che il Venezuela non possa risolvere la disputa sul territorio dell’Esequibo attraverso un referendum.
“L’Accordo di Ginevra è l’unico strumento legale, solo l’Accordo di Ginevra, senza provocazioni, senza arroganza, senza discorsi bellicosi, l’Accordo di Ginevra è l’unico strumento legale, è stato approvato dal popolo venezuelano ed è questo che faremo valere”, ha sottolineato il leader bolivariano in risposta alle dichiarazioni di Miller.
Il presidente ha anche messo in discussione la posizione del governo statunitense in relazione alla disputa Venezuela-Guyana, visto che con le sue azioni e prese di posizione Washington istiga Georgetown contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela.
“Il presidente della Guyana ha detto di avere truppe statunitensi pronte a fare la guerra contro il Venezuela. In altre parole, gli Stati Uniti – ancora una volta – si comportano come loro abitudine: fanno una promessa alla Guyana, la incoraggiano a provocare il Venezuela e poi l’abbandonano al proprio destino”.
Il leader bolivariano ha inoltre sottolineato che la partecipazione del popolo venezuelano al referendum è “un dato storico, veramente significativo” e ha riconosciuto il livello di consapevolezza patriottica raggiunto dagli elettori venezuelani.
“È la prima volta nella storia politica ed elettorale del Venezuela che più del 96% approva un’opzione, una proposta (…) Questo significa l’altissimo livello di consenso che la maggioranza dei venezuelani ha sulle cinque domande che compongono una visione nazionale che viene consultata, condivisa e decisa”.
Ha inoltre sottolineato che i livelli di consenso sul quesito numero due, relativo all’Accordo di Ginevra come unico strumento valido per risolvere la controversia, sono testimoniati dal 98,26% di approvazione ottenuto.
La mappa del Venezuela è stata rafforzata geograficamente
Il presidente Maduro, molto soddisfatto dei risultati del referendum, ha inoltre dichiarato che la mappa del Venezuela è stata rafforzata geograficamente. “La nostra mappa del Venezuela è ora più completa con la Guyana Esequiba, dopo questo meraviglioso esercizio democratico che si è svolto il 3 dicembre, tutti i venezuelani sono vincitori, perché qui non ci sono state minoranze o esclusioni o differenze, è stata una partecipazione popolare di più di dieci milioni di venezuelani che hanno detto Sì alla difesa della Guyana Esequiba”.
A suo parere, ha indicato che questi risultati permettono “di consegnare una completa eredità di pace ai bambini del futuro. Questa è una campagna di vittoria in cui non c’è distinzione di partito o di colore”. Ha poi affermato che il Venezuela nel suo complesso ha dato vita a un dibattito e a una campagna pedagogica unica, e quindi colto l’occasione per riconoscere il lavoro degli insegnanti della patria, “la grande vittoria è stata celebrata dai bambini, dai giovani e dagli insegnanti del Paese”. Questa vittoria “è per i bambini perché ora la mappa brilla completa della Guyana Esequiba”.
Il prossimo passo
Dopo la schiacciante vittoria nel referendum consultivo il Venezuela si prepara al prossimo importante appuntamento.
Lunedì 8 aprile 2024 dovrà presentare la sua contro-memoria alla Corte Internazionale di Giustizia (CIG), come ha dichiarato l’ex ministro del Turismo e del Commercio, Alejandro Fleming, attraverso il suo account sul social network X.
Inoltre, Fleming ha spiegato che il Venezuela dovrà dimostrare nel documento che l’Esequibo appartiene a Caracas e che il lodo arbitrale del 1899 è “nullo”.
Ha aggiunto che la difesa venezuelana ha anche l’arduo compito di “smontare le bufale avanzate dal governo usurpatore della Guyana”.
E poi indicato che dopo la contro-memoria, si terranno le prossime udienze pubbliche e, infine, la decisione finale della CIG sarà inappellabile.
Va ricordato che lo scorso novembre la vicepresidente Delcy Rodríguez ha partecipato all’udienza pubblica della CIG all’Aia, nei Paesi Bassi, dove ha presentato le argomentazioni del Venezuela in difesa del referendum consultivo sull’Esequibo.
In quell’occasione, Rodríguez ha anche denunciato l’interferenza del governo della Guyana, che si è rivolto alla Corte per cercare di impedire lo svolgimento del referendum. E inoltre ribadito che la Guyana si è allontanata dall’Accordo di Ginevra e si è unita alle campagne contro il Venezuela.
Maduro: “L’unico vincitore è la sovranità della patria, sconfitti USA ed Exxon Mobil”
Fabrizio Verde
Dalla Plaza Bolívar di Caracas, il Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, ha celebrato la partecipazione del popolo venezuelano al referendum consultivo tenutosi questa domenica in difesa della Guyana Esequiba.
“Il referendum è stato indetto per una causa nazionale, abbiamo mosso i primi passi di una nuova tappa storica per lottare per ciò che è nostro, per recuperare ciò che i liberatori ci hanno lasciato, e il popolo venezuelano ha parlato forte e chiaro. Questa vittoria appartiene al popolo venezuelano, senza discriminazioni, senza partigianeria”, ha affermato il presidente Maduro.
Si è poi congratulato con i deputati dell’Assemblea Nazionale, “per aver indicato la strada in mezzo alla diversità dell’Assemblea stessa. Hanno indicato un percorso”, ha detto, ricordando che la consultazione è stata promossa dall’interno dell’Assemblea Nazionale affinché fosse il popolo a decidere la linea d’azione di fronte alle provocazioni del governo della Guyana,
“Ci siamo adeguati, il referendum si è tenuto ed è stato un successo totale per il nostro Paese e la nostra democrazia. Una vittoria schiacciante per il SÌ in tutto il Venezuela, con un livello significativo di partecipazione, ha sottolineato il capo di Stato. Questa vittoria appartiene a tutto il popolo venezuelano, senza discriminazioni o partigianerie”, ha aggiunto.
Si è poi congratulato con tutti i movimenti sociali, i giovani, i lavoratori, i musicisti, gli artisti, gli atleti, gli sportivi, i leader delle comunità, i cosiddetti ‘jefes de calles’, i leader delle comunità e delle Unità di Battaglia Bolívar-Chávez, i governatori, i sindaci e i settori del Paese che si sono uniti in questa storica giornata in difesa del territorio dell’Esequibo.
Si è inoltre congratulato con il popolo venezuelano per la sua partecipazione, con il Plan República e con il Consiglio Nazionale Elettorale per lo svolgimento di una giornata elettorale in cui tutto il popolo si è espresso in pace. “Il Venezuela ha un sistema elettorale trasparente e affidabile”, ha rimarcato.
Il Presidente ha ringraziato il lavoro svolto dal Comando de Campaña Venezuela Toda, per la dedizione e l’impegno profusi per il trionfo di questa campagna. Li ha nominati uno per uno: “persone che lavorano sodo e si impegnano. Li ringrazio per il loro lavoro instancabile”.
Nelle sue dichiarazione post-voto Maduro ha inoltre evidenziato il lavoro svolto dalla vicepresidente della Repubblica, Delcy Rodríguez e dal suo team nella partecipazione alla Corte Internazionale di Giustizia.
“Ci hanno messo anche del denaro, Exxon Mobil, il governo degli Stati Uniti per fermare e sabotare il referendum, anche del denaro per cercare di comprare i politici e limitare il diritto del popolo di tenere questo referendum consultivo, basato sulla Costituzione nazionale, così come altri piani che siamo riusciti a fermare in tempo e che commenteremo in seguito”.
Maduro ha ricordato le tappe dell’evoluzione della controversia sul territorio in disputa con la Guyana: la formazione del territorio, con il Congresso Costituente del 1811; l’espropriazione, coronata dal fraudolento Lodo di Parigi del 1822. “Ma nel 1966 la coscienza nazionale cominciò a risvegliarsi e fu firmato l’Accordo di Ginevra”.
Ha poi evidenziato la fase dedicata alla creazione dello Stato della Guyana fino ai giorni nostri, caratterizzata dalla cospirazione della Exxon Mobil, “i profitti di questa compagnia per un pozzo ammontano a 22 miliardi di dollari e lo Stato guyanese ha ricevuto solo 3 miliardi di dollari. Hanno venduto l’anima alla Exxon Mobil”, ha affermato a tal proposito.
“Era necessario fare un salto per iniziare una nuova fase, nel pieno esercizio della sovranità nazionale, della Costituzione nazionale. Abbiamo fatto i primi passi sulla strada dell’unità nazionale, per unire tutto ciò che può essere unito per la patria, per il futuro del Venezuela, per combattere per il nostro Paese e in questo momento per combattere per il nostro Esequibo, per combattere per la pace”.
In questo contesto, ha elogiato la partecipazione e il sostegno dell’opposizione venezuelana che ha aderito al referendum. “Saluto l’audacia, il coraggio e il patriottismo dei leader dei partiti politici di opposizione, tendiamo loro la mano e diciamo loro che questa vittoria appartiene anche a voi”, ha detto il presidente.
Maduro ha anche sottolineato l’unità nazionale che si è prodotta in difesa della patria. “Oggi non ci sono né vincitori né vinti, l’unico vincitore è la sovranità del Venezuela e i perdenti sono la Exxon, il governo della Guyana e l’impero statunitense. Il risveglio di un popolo, di una coscienza, ha vinto e dobbiamo esserne orgogliosi, perché stiamo scrivendo una nuova storia”.
“La questione della Guyana Esequiba ha smesso di essere solo per gli specialisti, che sono necessari e abbiamo i migliori, e ora è anche una questione che appartiene a tutto il popolo del Venezuela”, ha infine affermato dopo aver ringraziato ciascuno dei settori che hanno partecipato al referendum.
Possiamo affermare senza tema di smentita che il referendum consultivo in difesa della Guyana Esequiba svolto in Venezuela è emerso come una manifestazione straordinaria della democrazia nel paese. Nonostante le critiche dei media occidentali che dipingono il Venezuela come un regime autocratico, il presidente Nicolás Maduro ha evidenziato la partecipazione del popolo venezuelano, sottolineando la vittoria schiacciante del “SÌ” con un notevole livello di partecipazione. Questo risultato rappresenta un trionfo della democrazia, dimostrando la volontà del popolo di difendere un territorio che gli appartiene come ampiamente dimostrato su basi legali e storiche.
La lotta per l’Esequibo è una battaglia che va oltre i confini nazionali, inserendosi nell’ambito della de-colonizzazione e della lotta anti-imperialista. Il presidente Maduro ha evidenziato la cospirazione di attori esterni, come la Exxon Mobil e il governo degli Stati Uniti, nel tentativo di sabotare il processo referendario. Nonostante questi ostacoli, il popolo venezuelano, unito in difesa della patria, ha dimostrato un notevole grado di coesione nazionale.
La partecipazione dell’opposizione al referendum è stata elogiata come un atto di audacia e patriottismo, sottolineando l’importanza dell’unità nazionale in questa causa. La vittoria rappresenta senza dubbio un trionfo per la sovranità del Venezuela, come evidenziato dal presidente Maduro il quale ha affermato che non ci sono vincitori né vinti, ma solo la vittoria della coscienza del popolo venezuelano. In conclusione, il Venezuela ha scritto una nuova pagina nella sua storia, riaffermando il suo carattere democratico e la determinazione a difendere i propri diritti sovrani contro forze esterne mosse da interessi gretti e predatori.