Il blocco USA è come una bomba silenziosa che ferisce e uccide la famiglia cubana, ha affermato oggi l’attivista Carlos Lazo, organizzatore del movimento Ponti d’Amore. Nel momento in cui molti esprimono gli auguri per le feste di Natale e di Capodanno, il professore cubano-americano ha riflettuto su questi tempi turbolenti.
“È difficile augurare buone feste in giorni come questi”, ha detto, ricordando che “in Medio Oriente e in altri luoghi del pianeta cadono bombe che uccidono migliaia di esseri umani”.
“In questo momento, mentre leggete queste righe, un bambino, decine, centinaia di bambini con le loro madri, riposano massacrati sotto le macerie. Quando finiranno di leggere, i morti saranno di più”, ha detto in un messaggio sui social network.
“Nella nostra Patria, quelle bombe silenziose chiamate blocco feriscono e uccidono, sì, uccidono la famiglia cubana! Farci le congratulazioni, come se nulla stesse accadendo, è come minimo un peccato di omissione e di indifferenza”, ha sottolineato il professore di Seattle.
“Ma la grandezza umana, ciò che ci rende esseri razionali, è l’amore e l’altruismo che vivono da qualche parte nei nostri cuori. Ciò che ci rende figli e figlie di Dio è la fede e la speranza che il domani sarà migliore. Con quella fede e quella speranza che un mondo più umano sia possibile, vi auguro felicità. “Questa è la condizione che ho posto”, ha detto.
Vi auguro felicità se la vostra felicità sarà accompagnata da un rinnovato impegno a continuare a lottare, ad alzare la voce, a fare la vostra parte per la famiglia cubana, ha aggiunto.
“Ti auguro felicità, se questa felicità implica lottare per gli altri, come se gli altri fossero la nostra famiglia, perché, alla fine, gli altri sono la nostra famiglia! Vi auguro felicità se le benedizioni che desiderate per voi stessi le desiderate anche per il vostro prossimo. Perché ciò che chiediamo per gli altri ci sarà dato”, ha scritto sulla sua pagina Facebook.
“Per i bambini e per gli anziani! Per tutto il popolo cubano! Per chi soffre e aspetta! Congratulazioni! Abbasso il blocco! “Ponti d’amore!” ha concluso.