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Barack Obama è stato molto preciso e illuminante nel suo storico intervento televisivo, il 17 dicembre, quando ha affermato: “… continueremo a fare ancora sulle questioni relative alla democrazia e ai diritti umani a Cuba”. “… possiamo fare di più per sostenere il popolo cubano e promuovere i nostri valori …”
La riaffermazione di questi obiettivi, l’ha realizzato lo scorso 19 maggio, la portavoce del Dipartimento di Stato, Susan Bridenstein, dichiarando: “Gli USA continueranno ad offrire i corsi di giornalismo che vengono impartiti presso la Sezione di Interessi all’Avana, perché fanno parte dei programmi speciali sviluppati in tutto il mondo “; che è stata una risposta alle parole del presidente cubano Raul Castro, quando ha posto la questione delle azioni sovversive sviluppate nell’ambito del Sezione di Interessi’ nota la preparazione che offrono i diplomatici USA alla controrivoluzione creata, fornita e finanziata dal loro governo e dalla CIA, all’interno della Sezione di Interessi, rappresentata dall’Ambasciata Svizzera.
Lì s’impartiscono diversi corsi, tra cui uno per formare i leader delle comunità che possano reclutare controrivoluzionari tra i giovani cubani; d’organizzazione civile, informatica e giornalismo, quest’ultimo con lo scopo di insegnare ai “dissidenti” come cercare informazioni, trattarle ed inviarle a Washington attraverso i computer installati all’interno del complesso diplomatico.
Per la formazione di questi “dissidenti”, in questi ultimi anni, hanno creato tre Centri denominati: Lincoln, Eleanor e Benjamin, un fatto che viola i principi e gli accordi raggiunti nel 1977 per l’apertura di questa Sezione, che ha un carattere puramente consolare.
Tale atto di sovvertire l’ordine costituzionale cubano, le autorità USA non l’avrebbero consentito ai diplomatici cubani accreditati presso la missione di Cuba a Washington, e tanto meno d’installare più antenne di comunicazione via satellite, come quelle che essi possiedono a L’Avana, senza nessun contratto con la società cubana che fornisce detto servizio.
Attraverso queste antenne si stabiliscono videoconferenze dagli USA, per offrire corsi di giornalismo agli “oppositori”; le graduazioni di tali elementi possono essere viste in foto pubblicate su Internet, nel sito della Sezione.
Susan Bridenstein ha spiegato che: “questi corsi fanno parte di una politica globale introdotta dagli USA, in particolare in paesi dove non esiste la libertà di stampa o dove i giornalisti indipendenti vengono intimiditi, e continueremo ad utilizzare questi percorsi per promuovere la libertà di espressione … “
Ma quello che ha dimenticato la portavoce del Dipartimento di Stato è che Cuba e gli USA non hanno relazioni diplomatiche, commerciali né culturali, perciò le loro attività per sovvertire il sistema socialista cubano sono una violazione, non solo degli accordi che hanno originato la Sezioni d’Interessi, ma anche la Convenzione di Vienna del 1961, che lascia ben definito nel suo articolo 41 che:
41.1 “Senza pregiudizio dei loro privilegi e immunità, tutte le persone che godono di essi dovranno rispettare le leggi e i regolamenti dello Stato di residenza. Sono inoltre tenuti a non interferire negli affari interni di quello Stato “.
41.3 “I locali della missione non devono essere utilizzati in modo incompatibile con le funzioni della missione, così come sono enunciati nella presente Convenzione, in altre norme del diritto internazionale generale o in accordi particolari in vigore tra lo Stato accreditante e lo Stato recettore”.
Gli USA non hanno la facoltà per l’installazione all’interno della loro Sezione di Interessi di un centro educativo, in assenza di accordi bilaterali firmati tra i due governi.
Le loro azioni violano le disposizioni delle norme diplomatiche e sono la prova dell’arroganza imperiale di voler, come ben ha detto Obama più volte nel suo discorso, promuovere i loro valori.
Detto scopo ribadito nel suo discorso del 17.12.2014, è simile a quello scritto dall’ex direttore della CIA, Allen W. Dulles, nel suo libro “L’arte dell’intelligence” in cui ha detto: “Seminando il caos nell’ Unione Sovietica sostituiremo i loro valori, senza che ciò sia percepito, per altri falsi e li costringeremo a credere in loro …” […] “Gli USA devono imporre la propria visione, lo stile di vita e gli interessi particolari al resto del mondo …” […] “L’obiettivo finale della strategia su scala globale, è sconfiggere nell’ambito delle idee, le alternative al nostro dominio attraverso l’abbagliamento e la persuasione, la manipolazione dell’inconscio, l’usurpazione dell’immaginario collettivo e la ricolonizzazione delle utopie redentorie e libertarie, per ottenere un prodotto paradossale e inquietante: che le vittime riescano a comprender e condividere la logica dei loro carnefici”.
Se questo è ciò che intendono fare a Cuba, gli risulterà molto difficile perché, come previde José Martí : ” Gli alberi dovranno mettersi in fila per non fare passare il gigante delle sette leghe! E’ il momento del racconto e della marcia unita, e dovremmo muoverci in rango stretto come l’argento nelle radici delle Ande”.
Se mantendrá la subversión
Barack Obama fue preciso y esclarecedor en su histórica intervención televisiva el 17 de diciembre, cuando aseguró: “…continuaremos haciendo en aquellos temas relacionados con la democracia y los derechos humanos en Cuba”. “…podemos hacer más para apoyar al pueblo cubano y promover nuestros valores…”
La reafirmación de tales objetivos la hizo el pasado 19 de mayo la vocera del Departamento de Estado, Susan Bridenstein, al declarar: “Estados Unidos seguirá ofreciendo los cursos de periodismo que se imparten en la Sección de Intereses en La Habana, porque son parte de programas especiales que se desarrollan en todo el mundo”; lo cual fue una respuesta a las palabras del presidente cubano Raúl Castro, cuando cuestionó las acciones subversivas desarrolladas dentro de la Sección de Intereses.
Es conocida la preparación que brindan los diplomáticos norteamericanos a la contrarrevolución creada, abastecida y financiada por su Gobierno y la CIA, dentro de esa Sección de Intereses, representada por la embajada de Suiza.
Allí se imparten varios cursos, entre ellos uno para formar líderes comunitarios que puedan desarrollar captaciones de contrarrevolucionarios entre los jóvenes cubanos; de organización civil, computación y periodismo, este último con el propósito de enseñarle a los “disidentes” cómo buscar información, procesarla y enviarla a Washington a través de las computadoras instaladas dentro del recinto diplomático.
Para el entrenamiento a esos “disidentes” en los últimos años crearon tres Centros denominados: Lincoln, Eleonor y Benjamín, hecho que viola los principios y acuerdos tomados en 1977 para la apertura de dicha Sección, la que tiene un carácter puramente consular.
Ese actuar para subvertir el orden constitucional cubano las autoridades estadounidenses no se lo permitirían a los diplomáticos cubanos acreditados en la misión cubana en Washington, y menos aun instalar múltiples antenas de comunicación satelital, como las que poseen en la Habana sin contrato con la empresa cubana que brinda ese servicio.
Mediante esas antenas se establecen videoconferencias desde los Estados Unidos, para impartir cursos de periodismo a los “opositores”; las graduaciones de tales elementos pueden constatarse en fotos publicadas en Internet, en el sitio de la Sección.
Susan Bridenstein explicó que: “dichos cursos forman parte de una política implantada a nivel mundial por Estados Unidos, especialmente en países donde no existe la libertad de prensa o se intimida a los periodistas independientes y seguiremos utilizando esas vías para promover la libertad de expresión…”
Pero lo que olvidó la vocera del Departamento de Estado es que Cuba y Estados Unidos no tienen relaciones diplomáticas, comerciales, ni culturales, por tanto su actuación para subvertir el sistema socialista cubano es violatoria no solo de los acuerdos que dieron origen a las Secciones de Intereses, sino también la Convención de Viena de 1961, la cual deja bien definido en su artículo 41 que:
41.1 “Sin perjuicio de sus privilegios e inmunidades, todas las personas que gocen de ellos deberán respetar las leyes y reglamentos del Estado receptor. También están obligados a no inmiscuirse en los asuntos internos de ese Estado”.
41.3 “Los locales de la misión no deben ser utilizados de manera incompatible con las funciones de la misión, tal como están enunciadas en la presente Convención, en otras normas del derecho internacional general o en los acuerdos particulares que estén en vigor entre el Estado acreditante y el Estado receptor”.
Estados Unidos carece de facultades para instalar dentro de su Sección de Intereses un centro educacional, al no existir acuerdos bilaterales firmados entre ambos gobiernos.
Su accionar viola lo establecido en las normas diplomáticas y es una prueba de la prepotencia imperial de querer, como bien dijo Obama varias veces en su discurso, promover sus valores.
Ese propósito reiterado en su intervención del 17.12.2014, es similar a lo escrito por el ex jefe de la CIA, Allen W. Dulles, en su libro “El Arte de la Inteligencia”, donde afirmó: “Sembrando el caos en la Unión Soviética sustituiremos sus valores, sin que sea percibido, por otros falsos y les obligaremos a creer en ellos…” […] “Estados Unidos debe imponerle su visión, estilo de vida e intereses particulares al resto del mundo…” […] “El objetivo final de la estrategia a escala planetaria, es derrotar en el terreno de la ideas, a las alternativas a nuestro dominio mediante el deslumbramiento y la persuasión, la manipulación del inconsciente, la usurpación del imaginario colectivo y la recolonización de las utopías redentoras y libertarias, para lograr un producto paradójico e inquietante: que las víctimas lleguen a comprender y compartir la lógica de sus verdugos”.
Si eso es lo que pretenden hacerle a Cuba, bien difícil les resultará pues como avizoró José Martí: “! Los árboles se han de poner en fila para que no pase el gigante de las siete leguas¡ Es hora del recuento y de la marcha unida, y hemos de andar en cuadro apretado como la plata en las raíces de los Andes”.