L’ Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP) e il Consiglio Mondiale della Pace convocano al VIII Seminario Internazionale di Pace e per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere.
Cuba condanna l’esistenza di circa 800 basi e installazioni militari Che possiedono gli Stati Uniti con l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico Nord (NATO) in tutto il mondo.
Nella convocazione al VIII Seminario Internazionale di Pace e per l’Abolizione delle Basi Militari Straniere, a Guantánamo, il 4 e il 5 maggio prossimi, si denuncia questo fatto, dato che 70 di queste basi si trovano ubicate nella regione dell’America Latina e dei Caraibi.
Questa realtà contraddice i postulati del proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, approvata nel II Vertice della CELAC da tutti i capi di Stato e di Governo della regione, riuniti a L’Avana nel gennaio del 2014.
Il membro del Burò Politico e cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha denunciato che a pochi giorni dalla commemorazione del decimo anniversario di questa proclamazione, il Vicesegretario assistente alla difesa degli USA ha fatto dichiarazioni in Guyana, annunciando
l’intensificazione e l’incremento della capacità militare statunitense.
L’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP) e il Consiglio Mondiale della Pace (CMP), organizzatori del Seminario Internazionale, Hanno segnalato che rendere visibile qsuta siatuazione è uno degli obattivi dell’incontro che convoca a partecipare al Forum i difensori della pace, gli investigatori e gli specialisti impegnati a denunciare l’esistenza delle arbitrarie basi e delle installazioni militari foranee.
Cubainformación ha spiegato che i temi principali che si abbordano sono le sfide e le minacce che affronta la pace mondiale, con l’avanzata della detta «ciberguerra»; l’esistenza delle armi di sterminio di massa, la minaccia alla pace mondiale e alla sicurezza internazionale, e la lotta contro la corsa alle armi, l’ incremento dei bilanci militari e altre cause che lacerano la pace nel mondo.
L’evento si svolgerà a Guantánamo, dove c’è una base militare statunitense, contro la volontà del popolo e del Governo cubani.