Una década ha transcurrido desde firma de Proclama de América Latina y el Caribe como #ZonaDePaz, en II Cumbre CELAC en La Habana.
Reiteramos compromiso de #Cuba de apoyar la paz, independencia, derecho a libre autodeterminación y soberanía de región sobre sus recursos naturales. pic.twitter.com/5DPk1jJmDJ— Bruno Rodríguez P (@BrunoRguezP) January 29, 2024
Il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez ha ribadito oggi l’impegno dell’isola a sostenere la pace, l’indipendenza, il diritto all’autodeterminazione e la sovranità dei Paesi dell’America Latina e dei Caraibi.
Il Ministro degli Affari Esteri della nazione caraibica ha ricordato nel suo resoconto su X, che questo 29 gennaio segna un decennio dalla firma della Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, durante il II Vertice CELAC all’Avana.
Da parte sua, il segretario organizzativo del Partito Comunista di Cuba, Roberto Morales, ha sottolineato sullo stesso social network che l’impulso del leader della Rivoluzione, il generale dell’esercito Raúl Castro, è stato fondamentale per questo evento storico.
La Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace è stata firmata dai Capi di Stato e di Governo della Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC), al termine del Vertice che si è svolto il 28 e 29 gennaio 2014 a L’Avana, Cuba.
Con questo documento, i 33 Paesi del meccanismo di integrazione hanno assunto un impegno permanente per la risoluzione pacifica delle controversie, con l’obiettivo di bandire l’uso o la minaccia della forza nella regione.
La Celac stessa, costituita il 23 febbraio 2010, è governata dai principi del dialogo e della consultazione politica, come meccanismo articolato per lavorare sulla base del consenso e della difesa della pace.
Il proclama è stato considerato uno degli accordi più avanzati della politica regionale, il che lo rende un solido punto di partenza per la costruzione di una cultura di pace che affronti congiuntamente le politiche egemoniche e le aggressioni.
È uno strumento per la risoluzione dei conflitti, per la difesa della sovranità dei nostri popoli contro l’interventismo.
È anche un’eredità per le generazioni future, poiché contiene la volontà storica di identificare la regione come popoli di pace, che avanzano verso obiettivi comuni, con la premessa dell’unità nella diversità.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it
Lottare per la pace è lottare per salvare l’umanità
Cuba ha ratificato il suo impegno d’appoggiare la pace, l’indipendenza, il diritto alla libera auto determinazione e alla sovranità della regione sulle sue risorse naturali
Cuba ha ratificato il suo impegno d’appoggiare la pace, l’indipendenza, il diritto alla libera auto determinazione e alla sovranità della regione sulle sue risorse naturali.
Il membro del Burò Politico del Partito Comunista e ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, lo ha espresso Ricordando i dieci anni dal Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di pace.
Quella posizione approvata nel II Vertice della CELAC a L’Avana nel primo mese del 2014 ha contribuito al consolidamento dell’unità e alla concertazione dei paesi membri per il benessere dei popoli della regione, e ha sottolineato nel rispetto più assoluto i propositi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del Diritto Internazionale la soluzione pacifica delle controversie e la proibizione dell’uso della minaccia e dell’uso della forza.
Oggi, quando non sono né i movimenti sociali né i partiti della sinistra una minaccia di pace, ma lo sono le ansie di potere dell’impero statunitense sulla regione, questo documento possiede più forza e vigenza per lo sviluppo e la difesa dei popoli.
Si basa nel principio del leader storico della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, che «la lotta per la pace significa lottare per salvare l’umanità.