Le imprese cubane si trasformano da consumatrici a generatrici autonome d’elettricità

partendo da fonti rinnovabili d’energia

Nel  2030, l’Isola dovrà produrre il  29 % dell’elettricità, partendo da fonti rinnovabili.

Varie entità del sistema statale delle imprese hanno iniziato con successo il loro cammino per passare da consumatrici a generatrici autonome d’elettricità partendo da Fonti Rinnovabili d’Energia (FRE), ed anche apportare al  Sistema Elettrico Nazionale.


Non sono molte, costituiscono l’eccezione, ma hanno già convalidato la capacità e il dovere che hanno le imprese statali e non statali d’essere protagoniste della transizione energetica in Cuba, di trasformare la matrice di generazione basata in combustibili fossili nella produzione d’elettricità utilizzando le FRE.

L’Isola si propone, per il 2030, di generare il 29%  d’elettricità partendo da queste fonti. In questo decennio dovrà ottenere il 100% della generazione con la base nelle fonti nazionali d’energia (FRE), ossia, petrolio crudo e gas accompagnante e le FRE –a ragione del 50/50–, e ottenere allora la sovranità energetica totale.

Per il 2050 si dovrà completarsi la transizione energetica: produrre tutta l’elettricità con FRE.

Questo tema cardinale ha occupato di recente l’abituale riunione tra rappresentanti del settore delle imprese statali e il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e del membro del Burò Politico e primo ministro, Manuel Marrero Cruz.

In videoconferenza con gli imprenditori dei territori è stato spiegato che uno staff con la rappresentazione degli organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato (OSDE) e esperti delle  università, lavora a una proposta di nuova politica per la transizione energetica e la sua cornice regolatrice.

 ATTUALITÀ E PROSPETTIVE

Ramsés Montes Calzadilla, direttore di Politica e Strategia Energetica del Ministero dell’Energia e Miniere, ha elaborato la relazione dell’incontro tra la direzione del paese e i rappresentanti delle imprese statali.

«La domanda d’energia in Cuba non si soddisfa per via della nostra dipendenza dai combustibili fossili, in maggioranza importati, e questo danneggia in modo significativo l’economia nazionale e la qualità di vita della popolazione, oltre a incidere  negativamente nell’ambiente, per la bruciatura degli idrocarburi e la conseguente emissione di diossido di carbonio», ha detto lo specialista.

Per un suo funzionamento relativamente normale, ha detto, Cuba necessita circa otto milioni di tonnellate di combustibili, una domanda che si copre con importazione del 60% di questi, significando che l’indipendenza energetica dell’Isola grande delle Antille è solo del 40%.

Questo 40%, la produzione nazionale, comprende il greggio, che si utilizza per la generazione d’elettricità nelle termoelettriche, e del gas naturale, che si usa per la generazione d’elettricità per Energie e per il servizio a parte de L’Avana, dove circa 850000 persone cucinano con il detto «gas della strada».

I combustibili importati- ha informato l’esperto –includono derivati per il loro utilizzo diretto o greggi da processare nelle nostre raffinerie, perché il petrolio nazionale, per il suo alto contenuto di zolfo non è utilizzabile per la produzione della maggioranza dei derivati necessari come fuel, diesel, benzina, turbo e gas liquido del petrolio.

Secondo il consumo di combustibili per l’attività economica, la generazione di elettricità, il trasporto automotore e la produzione di calore nell’economia rappresentano il 84% del consumo.

Ciò nonostante, la generazione d’elettricità necessita il 61% dei combustibili disponibili per il paese.

La produzione nazionale (greggio e gas naturali) copre il 54% della generazione e l’altro 46%, il fuel e il diesel che sono i più costosi, li dobbiamo importare.

Attualmente la produzione d’energia elettrica in Cuba si basa nell’uso di combustibili fossili. Solo il 5% si genera partendo dalle FRE.

Per tutto questo al transizione energetica nell’Isola cerca d’eliminare o ridurre l’importazione di combustibili fossili, partendo dall’uso delle FRE, fondamentalmente la solare fotovoltaica, la eolica e la biomassa delle canne da zucchero, delle quali Cuba possiede vaste riserve.

Montes Calzadilla ha sottolineato che per realizzare la transizione energetica è necessario un cambio di mentalità per abbandonare i combustibili fossili, «una barriera o vulnerabilità che abbiano e che necessita una costante preparazione e l’attenzione alle tecnologie usate dalle FRE».

«Queste tecnologie, ha spiegato, sono  «già mature, efficienti, sicure, migliorano continuamente, e funzionano perfettamente, molto bene, in molti paesi che hanno combustibili fossili, ma dove stanno realizzando una transizione verso le FRE, per cui, per Cuba che manca  di sufficienti combustibili è molto più importante questa transizione e non solo nell’ Unione Elettrica (FRE), ma anche nelle imprese».

LE FORZE PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA

«La transizione energetica permetterà a Cuba d’incrementare la sua sicurezza energetica, dato che non è possibile bloccare né il Sole né il vento, e inoltre è fattibile economicamente, perché queste tecnologie oggi hanno un costo minore di generazione paragonate ai combustibili fossili», ha indicato il Direttore di Politica e Strategia Energetica del Ministero d’Energia e Miniere (MINEM).

Sulle forze che le tecnologie per l’uso del FRE hanno guadagnato nel mondo e che il paese deve sfruttare per transitare con successo in questo cammino, ha sottolineato che:

• La transizione energetica che oggi avanza nel mondo con i suoi tre pilastri: 1) la generazione d’elettricità con FRE  (fondamentalmente la solare fotovoltaica e la eolica); 2) l’efficienza energetica e l’elettrificazione dei consumi finali in settori come il trasporto (veicoli elettrici) e la produzione di calore e freddo (bombole di calore); e 3) l’accumulo di energia con batterie e altre tecnologie che si stanno sviluppando, permette di dare stabilità e un ottimo  funzionamento ai sistemi elettrici, con un’alta integrazione delle energie rinnovabili.

• La transizione energetica mondiale avviene a partire da tecnologie mature e competitive, e come appare in questo processo non è lineare ma esponenziale, ossia l’installazione d’energia eolica, solare fotovoltaica, la vendita di veicoli elettrici e di batterie, s’incrementano esponenzialmente nel mondo e i costi si riducono.

• La generazione con energia solare fotovoltaica e eolica è molto più economica dei combustibili fossili, e la tendenza nei prossimi anni è di   continuare il calo dei prezzi.

Cuba dispone, ed è una sua forza propria, di un alto potenziale solare fotovoltaico in tutto il paese, e ci sono altri con la metà dell’irradiazione solare che possiede l’Isola  che stanno usando l’energia solare fotovoltaica come una tecnologia fondamentale per la loro transizione energetica.

L’energia solare fotovoltaica durante il giorno è capace di sostituire il diesel e il fuel d’importazione e se si dispone di sistemi d’accumulo, (batterie) può sostituire il diesel nell’ora di punta della notte.

L’Isola ha anche un alto potenziale eolico, fondamentalmente nella costa nord delle province orientali, ma anche nelle zone dell’occidente.

È provato che nell’orario della massima domanda, quando cala il sole e la solare fotovoltaica diminuisce, aumenta la velocità del vento e questo propizia un complemento tra una e l’altra fonte d’energia.

ALCUNI BUONI ESEMPI

Il Direttore di Politica e Strategia Energetica del MINEM, ha informato che il potenziale delle tecnologie con base nelle  FRE potrebbe ridurre il consumo d’idrocarburi a medio tempo al 48% e i combustibili importati al 80% per giungere a uno scenario di fonti nazionali d’energia (FNE), partendo dal consumo di greggio e gas naturale propri e delle fonti rinnovabili.

La transizione energetica in Cuba è fattibile economicamente, per il recupero dell’investimento in corrispondenza con i livelli  di risparmio;  nonostante ciò, questo processo è la somma della transizione  energetica nel SEN e la transizione energetica nei consumatori finali, principalmente nelle imprese, sia con sistemi grandi o piccoli, nei tetti  e altre superfici, perché tutto apporta.

La transizione energetica nelle imprese permetterà al paese d’avanzare più rapidamente in questa rotta.

E gli esempi crescono:

Centro d’Immunologia Molecolare (CIM), di BioCubaFarma: Tre parchi solari fotovoltaici, con una potenza di varie centinaia di kilowatt/ora di punta. Dispone di questi partendo da donazioni, investimenti propri e un contratto di compra – vendita di elettricità, la prima esperienza di questo tipo in Cuba tra un generatore investitore straniero e un consumatore finale.
Questo sforzo lo completa con una stretta politica d’efficienza energetica, perché non basta disporre d’energia partendo dalle FRE, si deve anche risparmiarla.

Impresa Aguas de La Habana: Grande consumatrice d’energia, specialmente diesel, per il pompaggio dell’acqua, la manutenzione delle reti e altri impegni. La sua flotta di veicoli elettrici, al sesto anno di sfruttamento, ha una disposizione tecnica del 90%; questi accumulano più di 150000 ordini di lavoro e hanno percorso più di due milioni di chilometri. Questo investimento ha permesso di smettere di consumare 180000 litri di diesel e più di 2000 litri di lubrificanti.
Incursiona in altre tecnologie come i martelli per rompere elettrici, con prestazioni uguali a quelli pneumatici ma senza l’uso di compressori, trasporto per veicoli senza produrre inquinamento sonoro, utilizza l’alimentazione del veicolo elettrico.
Dispone di un parco solare fotovoltaico di 42 kw come generatore per il carico dei veicoli e consegna l’eccedente al SEN.
Utilizzando crediti assegnati all’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche (INRH), pone al punto un altro generatore solare per le sue unità nell’est della città.
Leonel Díaz Hernández, direttore generale dell’impresa, ha informato che è in licitazione una nuova flotta  di veicoli elettrici includendo macchine pulisci fosse, camion cisterne per l’acqua, camion d’alta pressione e camion per  la manutenzione delle reti, delle conduzioni e delle fognature. Acquisterà un altro generatore solare da 150 kW.
La meta è che nel 2025 la manutenzione alle reti della provincia non dipenda dal diesel.
Inoltre lavora con un credito per collocare un idrogeneratore da 250 kW nella discarica dell’entrata dei contenitori di Palatino, che in circa dieci ore ricevono una discarica si due e tre metri cubi d’acqua al secondo.
Il tetto dei contenitori di Palatino è in progetto, per far sì che divengano piattaforme di pannelli solari fotovoltaici, per rifornire il nodo principale di distribuzione della città, senza dipendere dal SEN.

Il Gruppo delle imprese di Acqua e Risanamento, del INRH: La fatturazione elettrica per il pompaggio dell’acqua è la spesa più forte dell’impresa. È in sviluppo un progetto per sostituire i 1312 apparecchi di pompaggio tradizionali con altri che lavorano con energia fotovoltaica.
L’ iniziativa coprirà il  37% delle stazioni del paese. Il Gruppo ha già acquistato 722 apparecchi e 413 sono installati. Questo ha un grande impatto economico per il risparmio di combustibile e anche un impatto sociale, perché molti luoghi che da anni non usufruivano di apparecchi da pompaggio, oggi hanno il servizio ristabilito.
Il finanziamento del progetto permetterà d’acquistare altri  144 apparecchi da pompaggio per Aguas Turquinos e Villa Clara, e avanzano altre partite che copriranno nel 2024, l’80% del programma totale, che ha permesso un risparmio di quasi tre gigawatts (GW).
Ugualmente, si amplia la flotta dei veicoli elettrici, ha informato José Antonio Hernández, presidente della OSDE.

Industria Elettronica Camilo Cienfuegos: È la prima entità del paese che riesce ad auto finanziarsi al 100% durante le ore del giorno e consegna un eccedente al SEN.
Edel Gómez, direttore generale dell’Industria Elettronica, ha informato che il gruppo d’imprese dispone di 17 parchi solari fotovoltaici con i quali si generano ogni giorno circa 7000 kW, dei quali l’entità ne consuma circa  5200, e ne apporta al SEN 1800,  riportando entrate per 165000 pesos e benefici tributari.
Quest’anno l’Industria Elettronica avrà il parco solare numero 18. Lavora all’installazione di parchi d’altri consumatori e ne ha già collocato 20, con una capacità di generazione di  1235 kW/ora di punta. Lavora anche alla fabbricazione di pompe per l’acqua, alimentate per energia solare fotovoltaica, sia per acquedotti che per l’agricoltura e ne ha installate 105.
Per la mobilità elettrica dispone di veicoli alimentati in stazioni solari fotovoltaiche (solineras), e ne ha installate dieci, alcune proprie e altre  nel settore del turismo, e si continua installando per rendere viabile questa rete nel paese.
Dispone di 38 tricicli elettrici, tre per il trasporto degli abitanti  del quartiere Primero de Mayo, in Boyeros, e 35 per i carichi, ognuno con la capacità d’una tonnellata. Avanza nella tropicalizzazione di trattori elettrici.

ANCHE NEL SISTEMA ELETTRICO NAZIONALE

Il dirigente e professore universitario Alfredo López Valdés, direttore generale dell’Unione Elettrica (UNE), ha definito interessante e appassionante  quello che sta facendo il paese in materia di sviluppo delle  FRE, «per cui corrisponde a tutti, alle imprese e alla UNE direttamente essere efficienti in tutto questo processo», per avanzare prima possibile.

Poi ha informato nell’incontro su alcuni degli investimenti e dei progetti che segue e realizza la UNE, in materia del FRE, a breve tempo, tra i quali:

• La costruzione di tre parchi Solari fotovoltaici donati dalla Cina. Lo spirito del lavoro delle forze del Ministero della Costruzione, l’Unione delle Industrie Militari e altre entità, permetterà in breve di sincronizzarli al SEN.

• È già stato accordato e firmato un investimento per sette parchi solari fotovoltaici con capacità totale di 150 mw. Le risorse per 80 mw giungeranno quest’anno. Come nei parchi donati dalla Cina, il principio è che l’equipaggiamento che giunge al paese entri in servizio nel minor tempo possibile.

• S’installeranno sei parchi fotovoltaici in comunità isolate di varie province.

•Si importeranno 420 sistemi fotovoltaici per case isolate e 5000 per cambiare quelli installati in case e  deteriorati, oltre ad acquistare 10000 batterie per questi.

• Nell’ Isola della Gioventù si concluderà un progetto di miglioramento del servizio con un sistema d’accumulo d’energia di 12 mw. Sarà il primo in Cuba. Permetterà di completare il sistema dei parchi fotovoltaici nell’Isola con altri 15 mw. È  una donazione giapponese che terminerà nel primo trimestre.

• Si contrattano sistemi d’accumulo di 100 mw, con l’obiettivo di stabilizzare la generazione solare e eolica, dovuto alla variabilità nel loro funzionamento, secondo le condizioni ambientali.
Permetteranno di coprire questa energia nei periodi d’oscillazione.
Questa capacità tecnologica permette di regolare la frequenza  e facilita l’installazione di capacità di circa 1000 mw in energia solare fotovoltaica.

•  È stato ottenuto il finanziamento per terminare il parco eolico Herradura, a Manatí, Las Tunas. Il montaggio complesso e pesante si deve realizzare in un anno.

• È stato stabilita la manutenzione per i parchi eolici di Gibara. Lì si devono risolvere i problemi principali entro quest’anno.

.• Nel  settore idraulico è previsto di terminare la idroelettrica di Alacranes, a Villa Clara, con una potenza di 2,1 mw, e terminare le opere previste nel margine sinistro della diga Mayarí. Abilitato il finanziamento per riprendere un programma di altre cinque piccole centrali idroelettriche.

POTENZIALITÀ E INSODDISFAZIONI

Intervenendo nell’incontro il ministro d’Energia e Miniere, Vicente de la O Levy, ha segnalato che sarà possibile, nel 2030, ottenere il 29 % della generazione d’elettricità e qualcosa di più, partendo dalle FRE.

Ciò nonostante ha avvisato che con questo «si vedrà anche un incremento della domanda e del consumo, perché le necessità degli individui e della società sono sempre crescenti», per cui l’efficienza energetica e il risparmio sono vitali in questo cammino.

«La generazione d’elettricità è trasversale a tutta l’economia e alle società cubane», ha commentato l’esecutivo, risaltando che si sta vedendo un incremento della cultura degli attori economici per incorporarsi alla generazione, partendo dalle fonti rinnovabili.

«Nel mondo, i consumatori stanno diventando generatori e questo è il richiamo e ci sono molte formule per realizzarlo»,  ha sostenuto De la O Levy, che ha informato che l’Unione Elettrica è aperta ad analizzare caso a caso, ogni proposta che si presenta in questo senso, sempre e quando sia con FRE.

Poi ha richiesto che ogni investimento che si realizzerà d’ora in avanti ponga la questione dell’energia, come la si rifornirà, tra le prime questioni da risolvere.

Inoltre ha espresso l’insoddisfazione che esiste con l’utilizzo che esiste con l’uso della biomassa delle canne da zucchero, per la generazione dell’elettricità, considerando che negli zuccherifici è installata una capacità di 528 mw.

Alla conclusione dello scambio, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha coinciso con il titolare del MINEM. Ha sottolineato che Azcuba dispone di una capacità installata simile a quella di due  macchine della centrale termoelettrica Felton, e ha indicato d’avanzare   con i lavori per mettere a punto la generazione della biomassa delle canne da zucchero.

Díaz-Canel ha segnalato che la problematica energetica del paese passa per la matrice di generazione ma anche per i concetti di efficienza energetica, tra l’altro.

«Dobbiamo importare alte cifre di combustibile, ma nella misura in cui risolveremo il problema energetico, disporremo di più divisa per altre cose che oggi sono subordinate praticamente al combustibile che si acquista per la generazione elettrica e questo impedisce d’appoggiare i processi di produzione».

D’altra parte, ha detto, «dobbiamo rispettare gli impegni internazionali sulla diminuzione dell’inquinamento per emissione di co2», ed ha aggiunto che «non possiamo restare ultimi di fronte alla tendenza del mercato internazionale di penalizzare i prodotti che si ottengono con l’uso dei combustibili fossili».

Il Presidente ha indicato di lavorare per «sviluppare un sesto senso nella nostra gente, soprattutto in chi decide», per far sì che per tutto quello che stiamo facendo o faremo in materia energetica troveremo applicazioni che possano andare alle FRE.

Poi ha orientato che «tutti gli investimenti devono nascere – e questo è parte del pensiero che dobbiamo inculcare – come componenti fondamentali dell’investimento con le fonti rinnovabili d’energia. Questa dev’essere una condizione obbligatoria».

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