Inabilitazione di Maria Corina Machado: un approccio manipolato

Comparazione con i casi di Jair Bolsonaro e Donald Trump

misionverdad.com

Nel 2023, in Brasile si è quasi verificato un golpe militare, guidato dall’ex presidente del paese, Jair Bolsonaro.

Secondo le indagini della polizia, il complotto mirava a impedire a Lula da Silva, che aveva vinto le elezioni, di assumere la carica. Per raggiungere questo obiettivo, si prevedeva di catturare i giudici della Corte Suprema Alexandre de Moraes, che all’epoca dirigeva la Commissione Elettorale Centrale del Brasile, e Gilmar Mendes, e il presidente del Senato Federale, Rodrigo Pacheco.

Dopo l’insediamento del nuovo Capo di Stato, migliaia di sostenitori di Bolsonaro hanno invaso e vandalizzato gli uffici del Presidente, il Congresso e della Corte Suprema. Le forze di sicurezza hanno dovuto evacuare gli edifici governativi, ma la situazione è stata controllata. Lo stesso Bolsonaro è fuggito negli USA immediatamente dopo il fallimento della cospirazione. Al suo ritorno nel paese, è stato accusato dei disordini.

Nel febbraio di quest’anno la Polizia Federale del Brasile ha effettuato un’operazione su larga scala durante la quale sono stati emessi complessivamente 33 mandati di perquisizione e 4 mandati di arresto. Sono state inoltre adottate misure provvisorie nei confronti delle persone indagate, tra cui il divieto di contatto con altri sospettati e di lasciare il Paese; destituzione da incarichi pubblici e l’obbligo di consegna dei passaporti, misura quest’ultima alla quale Bolsonaro è stato sottoposto, in attesa del suo possibile arresto.

L’ex presidente è già stato più volte sotto il giudizio della Corte Suprema, che lo ha condannato per aver diffuso notizie false sul sistema elettorale e per brogli nelle ultime votazioni. A causa di questo caso è stato dichiarato ineleggibile fino al 2030.

Come possiamo vedere, questo è un esempio che mostra come in altri paesi sia del tutto normale considerare un crimine l’attentare contro il sistema democratico e che gli organismi di giustizia agiscano di conseguenza.

Un altro esempio iconico è quello di Donald Trump negli USA, che sta cercando di partecipare alle elezioni presidenziali e che si trova a lottare contro diverse cause giudiziarie che potrebbero impedirglielo.

Una delle notizie recenti è che il 6 febbraio il tribunale federale d’appello del Distretto di Columbia ha sentenziato che Trump non gode dell’immunità giudiziaria per le accuse penali legate all’assalto al Campidoglio del gennaio 2021 e ai tentativi di influenzare illegalmente i risultati delle elezioni presidenziali.

“L’ex presidente Trump si è convertito nel cittadino Trump, con le stesse tutele di qualsiasi altro imputato penale. Qualsiasi immunità esecutiva che potrebbe averlo protetto mentre prestava servizio come presidente ora non lo protegge più contro questo processo”, afferma la conclusione del tribunale.

Se questi casi costituiscono misure più che logiche e non vi è alcuna messa in discussione a livello internazionale dei processi giudiziari in corso, perché il Venezuela viene attaccato mediaticamente per aver preso decisioni simili?

Sia nelle situazioni delle inabilitazioni politiche degli aspiranti candidati, sia nelle indagini del Ministero Pubblico che hanno portato ad arresti, il nostro sistema giudiziario agisce in risposta a individui che hanno attentato contro la stabilità del Paese, sia sponsorizzando e partecipando a rivolte e danni all’ordine pubblico, come nelle cospirazioni per perpetrare colpi di Stato e attentati contro alti funzionari governativi.

Quando si eseguono azioni come la diffusione di informazioni false, l’incitamento alla violenza o la manipolazione dei processi elettorali, viene minata l’integrità delle istituzioni di un paese e si mette a rischio la pace sociale. In questo senso, le misure adottate dai sistemi giudiziari per salvaguardare la stabilità e l’ordine costituiscono un forte promemoria del fatto che l’impunità non può essere tollerata in uno stato di diritto e che coloro che cercano di erodere il sistema democratico devono affrontarne le conseguenze.


COMPARACIÓN CON LOS CASOS DE JAIR BOLSONARO Y DONALD TRUMP

 INHABILITACIÓN DE MARÍA CORINA MACHADO: UN ABORDAJE MANIPULADO

 

En 2023 casi ocurrió un golpe militar en Brasil, liderado por el expresidente del país, Jair Bolsonaro.

Según las investigaciones policiales, el complot tenía como objetivo impedir que Lula da Silva, quien había ganado las elecciones, asumiera el cargo. Para lograrlo se planeó capturar a los jueces de la Corte Suprema Alexandre de Moraes, quien en ese momento encabezaba la Comisión Electoral Central de Brasil, a Gilmar Mendes, y al presidente del Senado Federal, Rodrigo Pacheco.

Después de la toma de posesión del nuevo jefe de Estado, miles de seguidores de Bolsonaro invadieron y destrozaron las oficinas del Presidente, el Congreso y la Corte Suprema. Las fuerzas de seguridad tuvieron que desalojar los edificios gubernamentales, pero la situación fue controlada. Bolsonaro mismo huyó a Estados Unidos inmediatamente después del fracaso de la conspiración. Al regresar al país, fue acusado en el caso de los disturbios.

En febrero de este año la Policía Federal de Brasil llevó a cabo una operación a gran escala en la que se emitieron un total de 33 órdenes de allanamiento y cuatro órdenes de arresto. También se tomaron medidas provisionales contra las personas investigadas, que incluyen la prohibición de mantener contacto con otros sospechosos y de salir del país; destitución de cargos públicos y la obligación de entregar los pasaportes, esta última medida a la cual Bolsonaro estuvo sujeto, mientras espera su posible arresto.

El expresidente ya ha estado varias veces bajo el escrutinio del Tribunal Supremo, que lo ha condenado por difundir noticias falsas sobre el sistema electoral y por fraude en los últimos sufragios. Debido a este caso fue declarado inelegible hasta 2030.

Como podemos ver, este es un ejemplo que muestra cómo en otros países es completamente normal considerar un delito atentar contra el sistema democrático y que los organismos de justicia actúen en consecuencia.

Otro ejemplo icónico es el de Donald Trump en Estados Unidos, quien está tratando de participar en las elecciones presidenciales y que está luchando contra varios casos judiciales que podrían impedírselo.

Una de las noticias recientes fue que el 6 de febrero el tribunal federal de apelaciones del Distrito de Columbia dictaminó que Trump no tiene inmunidad procesal por cargos penales relacionados con el asalto al Capitolio en enero de 2021 y los intentos de influir ilegalmente en los resultados de las elecciones presidenciales.

“El expresidente Trump se ha convertido en el ciudadano Trump, con las mismas protecciones que cualquier otro acusado penal. Cualquier inmunidad ejecutiva que pudiera haberlo blindado mientras se desempeñaba como presidente ya no lo protege contra este procesamiento”, dice la conclusión del tribunal.

Si estos casos constituyen medidas más que lógicas, y no hay cuestionamiento internacional por los procesos judiciales que se están efectuando, ¿por qué a Venezuela se le está atacando mediáticamente por tomar decisiones similares?

Tanto en la situación de las inhabilitaciones políticas a aspirantes a candidatos, como en las investigaciones del Ministerio Público que han llevado a detenciones, nuestro sistema de justicia está actuando en respuesta a individuos que han atentado contra la estabilidad del país, ya sea auspiciando y participando en disturbios y daños al orden público, como en conspiraciones para perpetrar golpes de Estado y atentados contra altos funcionarios gubernamentales.

Cuando se ejecutan acciones como la difusión de información falsa, la incitación a la violencia o la manipulación de procesos electorales, se socava la integridad de las instituciones de un país y se pone en riesgo la paz social. En este sentido, las medidas tomadas por los sistemas judiciales para salvaguardar la estabilidad y el orden constituyen un recordatorio contundente de que la impunidad no puede ser tolerada en un estado de derecho, y que aquellos que buscan erosionar el sistema democrático deben enfrentar las consecuencias.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.