Il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez, ha ricordato oggi l’occupazione da parte degli Stati Uniti nel 1903 del territorio di Guantánamo (est), dove mantengono una base navale.
Hace 121 años, EEUU usurpó 117 km² de territorio nacional, que mantiene ilegalmente ocupado en contra de voluntad de los cubanos.
En Base Naval en bahía de Guantánamo, gob. de EEUU ha torturado impunemente y viola sistemáticamente DDHH de sus prisioneros.#DevuelvanGuantánamoYa pic.twitter.com/NgwJzQbvqb
— Bruno Rodríguez P (@BrunoRguezP) February 23, 2024
Nel suo profilo sul social network X, il massimo rappresentante della diplomazia isolana ha affermato che 121 anni fa la potenza del nord usurpò 117 chilometri quadrati di suolo cubano, che mantiene illegalmente contro la volontà della nazione.
Nel suo messaggio ha sottolineato che nella base navale di Guantanamo Bay il governo statunitense ha torturato impunemente e violato sistematicamente i diritti umani dei suoi prigionieri.
Il 16 febbraio, il Presidente Miguel Díaz-Canel ha ricordato che il leader della Rivoluzione cubana, Raúl Castro, ha definito la base come “un pugnale conficcato nel fianco della patria; un pugnale che rimuoveremo pacificamente, in modo civile e sostenendo i principi del diritto internazionale”.
Quel giorno del 1903, i presidenti di Cuba, Tomás Estrada Palma, e degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt, firmarono un accordo con il quale cedettero la porzione di terra situata nella provincia orientale di Guantánamo, “per il tempo necessario e ai fini di una stazione navale e carbonifera”.
Questo accordo aveva come antecedente l’emendamento Platt, imposto ai cubani nella loro prima Costituzione repubblicana durante l’occupazione militare statunitense, che consentiva agli Stati Uniti di stabilire stazioni di carbone o navali.
L’accordo è nato sotto la minaccia di un intervento militare statunitense sull’isola, che gli esperti considerano illegale alla luce della Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla coercizione militare, politica o economica nella conclusione dei trattati.
Fin dalla sua creazione, la base statunitense è stata una punta di diamante dell’aggressione contro le nazioni dell’America Latina, oltre che delle provocazioni contro Cuba dal 1959.
Dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 a New York, gli Stati Uniti hanno deciso di aprirvi un centro di detenzione che mantengono nonostante le accuse di gravi violazioni dei diritti umani contro i prigionieri.
Fonte: Prensa Latina
Traduzione: italiacuba.it