Anche se può sembrare incredibile e causi risa, i consiglieri del Segretario di Stato, Antony Blinken, hanno perso la memoria o, per incapacità professionale, non si sono presi la briga di cercare nei loro archivi gli antecedenti delle continue menzogne di Martha Beatriz Roque Cabello nella sua attività controrivoluzionaria all’interno di Cuba; ponendo così in ridicolo il capo di quel Dipartimento col permettergli di onorare la suddetta con il Premio Internazionale Donne di Coraggio, assegnato a coloro che hanno dimostrato “coraggio, forza e leadership eccezionali”.
Hanno lasciato che Blinken si rendesse ridicolo con questo premio, assegnato a chi, da decenni, li truffa con presunte attività contro il Governo rivoluzionario cubano, che sono menzogne; tra esse una presunta protesta davanti al Ministero della Giustizia, mentre per telefono denunciava un’inesistente repressione della polizia, mentre l’episodio era filmato dalla sicurezza cubana e trasmesso dal telegiornale nazionale della TV.
La farsa più nota, che forse servirà da sceneggiatura cinematografica, è stato lo sciopero della fame, da lei condotto nell’ottobre 2012, popolarmente conosciuto come “Lo Sciopero dell’Avocado”, durante il quale la TV cubana ha trasmesso immagini che dimostravano l’inganno compiuto da Roque Cabello, poiché non c’era un tale sciopero, né le sue condizioni di salute erano critiche al punto di perdere la vita, come ha fatto credere alla diplomatica dell’area Stampa, Cultura e Diritti Umani della Sezione di Interessi USA, SINA, che è corsa a visitarla nel suo presunto letto di morte.
La stessa messa in scena è stata montata per Yoani Sánchez Cordero, diplomatica-dissidente, diventata blogger grazie all’agente della CIA Carlos Alberto Montaner, accorsa, anche lei a darle l’ultimo addio, insieme ai rappresentanti di diverse agenzie di stampa europee.
Se il Dipartimento di Stato potesse assegnarle un qualche premio, dovrebbe essere per l’abilità e la maestria dimostrata nell’ingannare diversi diplomatici yankee, tra cui uno degli ex capi della Sezione d’ Interessi, SINA, che ha manipolato a suo piacimento, prove anch’esse mostrate alla TV cubana.
Data la mancanza di una vera opposizione politica a Cuba, gli yankee hanno estratto dal cassetto dei ricordi questo vetusto personaggio che, da anni, sta vivendo di questa storia e raccogliendo, mensilmente, ingenti somme di denaro.
A Cuba si ricordano altri tentativi di scioperi della fame, nei primi anni 2000, da lei compiuti con altri “oppositori”, tra cui gli alcolizzati Vladimiro Roca, Félix Bonne e René Gómez Manzano, che si sono convertiti in baccanali, dove il cibo e le bevande erano le vere protagoniste dell’azione.
Martha è stata condannata a 20 anni di prigione, tuttavia è stata rapidamente rilasciata. Successivamente si è recata più volte negli USA, senza alcuna limitazione, al fine di ottenere denaro per continuare il suo teatro di “leader” dell’inesistente opposizione politica, ma con il passare degli anni è passata nel dimenticatoio e senza le rimesse che il Dipartimento di Stato le concedeva.
La verità non può restare nascosta a lungo, anche se nei rapporti segreti redatti dalla missione diplomatica USA all’Avana, SINA, e inviati al Dipartimento di Stato e alla CIA, lo spiegavano chiaramente, senza che li prendessero in considerazione.
Interessante risulta il rapporto 09 HAVANA 221, ID:202438, del 15 aprile 2009, che afferma: […] “L’Agenda per la Transizione, lanciata in modo promettente un anno fa, sta per andare in pezzi. Il Dialogo Nazionale, guidato da Osvaldo Payá, ha raccolto alcuni dissidenti sparsi, ma non ha intrapreso azioni importanti da mesi… Senza un vero miracolo tra i leader dell’opposizione… difficilmente il tradizionale movimento dissidente riuscirà a sostituire il governo cubano”. […] “Vediamo poche prove che le principali organizzazioni dissidenti abbiano un grande impatto sui cubani comuni”. […] “Un’organizzazione di partito politico ha detto apertamente e francamente al capo del SINA che aveva bisogno di risorse per pagare gli stipendi e gli ha presentato un budget nella speranza che il SINA lo coprisse” […] I dissidenti sono poco conosciuti a Cuba al di fuori della cerchia dei diplomatici stranieri e della stampa”.
Nulla è cambiato e in una recente intervista, in un giornale di Miami, Martha Beatriz ha espresso: “Il movimento di opposizione a cui appartenevo è totalmente disarticolato. Poi è arrivato un altro gruppo composto da artisti, scultori, pittori… Quel gruppo non ha dovuto affrontare l’intensità delle vessazioni che ha dovuto affrontare il nostro gruppo. Infine, c’è un gruppo di oppositori il cui passaggio per l’opposizione è veloce al fine di uscire dal Paese”.
E per cercare di ottenere una buona ricompensa dagli yankee, ha ripetuto lo stesso ritornello che, dopo l’11 luglio 2021, ha fabbricato il Gruppo Operativo Internet per la sovversione a Cuba del Dipartimento di Stato: “Sono molto preoccupato per la situazione di circa 1000 prigionieri politici”.
È noto che questa cifra è irreale e manipolata, perché le condanne non sono state dovute a idee politiche, bensì a fatti criminali come il saccheggio di centri commerciali, l’incendio di magazzini di immondizia, l’aggressione agli agenti di polizia e ai sostenitori della Rivoluzione, il lancio di pietre contro ospedali e policlinici, tentativi di assalto alle stazioni di polizia e distruzione di auto di pattuglia, fatti che gli yankee nascondono.
L’attuale premio che il Dipartimento di Stato conferisce alla regina della menzogna è in consonanza con la linea politica interventista tracciata dagli USA, dal 1959, per cercare di rovesciare la Rivoluzione cubana.
Ecco perché nel rapporto di riferimento, del 15 aprile 2009, firmato da Jonathan Farrar, capo della SINA, osservava: “Dobbiamo continuare a sostenere il buon lavoro del movimento dissidente, nella promozione del rispetto dei diritti umani riconosciuti a livello internazionale e rendendo pubblici le rivendicazioni dei prigionieri politici”.
Il popolo cubano non dimentica ciò che scrisse, il 6 aprile 1960, Lester D. Mallory, Sottosegretario di Stato per gli Affari Iberoamericani del Dipartimento di Stato: “Non esiste un’opposizione politica efficace a Cuba; pertanto, l’unico mezzo prevedibile che abbiamo oggi per alienare il sostegno interno alla Rivoluzione è attraverso il disincanto e lo scoraggiamento, basati sull’insoddisfazione e le difficoltà economiche… al fine di causare fame, disperazione e il rovesciamento del governo”.
José Martí aveva perfettamente ragione quando sottolineava: “Dimenticare è da meschini”.
Pierden la memoria en el Departamento de Estado
Por Arthur González
Aunque parezca increíble y cause risas, los asesores del secretario de Estado, Antony Blinken, han perdido la memoria o, por incapacidad profesional no se tomaron el trabajo de buscar en sus archivos, los antecedentes de las mentiras continuadas de Martha Beatriz Roque Cabello, en su actividad contrarrevolucionaria dentro de Cuba, poniendo en ridículo al jefe de ese Departamento al dejarlo honrar a la susodicha con el Premio Internacional Mujeres de Coraje, otorgado a quienes han demostrado “coraje, fuerza y liderazgo excepcionales”.
Dejaron a Blinken hacer el ridículo con ese galardón, regalado a quien lleva décadas estafándolos con supuestas actividades contra el Gobierno revolucionario cubano, que han sido mentiras, entre ellas una supuesta protesta frente al ministerio de Justicia, que por vía telefónica informaba de una inexistente represión policial, mientras era filmada por la seguridad cubana y divulgada en el noticiero nacional de la televisión.
La farsa más destacada y que quizás serviría para un guión fílmico, fue la huelga de hambre protagonizada en octubre del 2012, conocida popularmente como “La Huelga del Aguacate”, donde la televisión cubana divulgó imágenes que demostraron el engaño ejecutado por Roque Cabello, pues no había tal huelga, ni su estado de salud era crítico a punto de perder la vida, como le hizo creer a la diplomática del área de Prensa, Cultura y Derechos Humanos de la Sección de Intereses de Estados Unidos, SINA, quien corrió a visitarla en su supuesto lecho de muerte.
La misma puesta en escena le montó a Yoani Sánchez Cordero, diplo-disidente, devenida bloguera gracias al agente CIA Carlos Alberto Montaner, que también acudió a darle el último adiós, de conjunto con representantes de varias agencias de prensa europeas.
Si algún premio pudiera otorgarle el Departamento de Estado, es de la habilidad y maestría demostrada para engañar a varios diplomáticos yanquis, incluido uno de los ex jefes de la Sección de Intereses, SINA, a quien manipuló a su antojo, pruebas que también fueron expuestas en la TV cubana.
Ante la falta de una verdadera oposición política en Cuba, los yanquis sacaron del cajón de los recuerdos a este vetusto personaje, que llevó años viviendo del cuento y cobrando mensualmente altas sumas de dinero.
En Cuba se recuerdan otros conatos de huelgas de hambre en los inicios de los años 2000, protagonizados por ella con otros “opositores”, entre ellos el alcohólico Vladimiro Roca, Félix Bonne y René Gómez Manzano, las cuales se convirtieron en bacanales, donde la comida y las bebidas eran las verdaderas protagonistas de la acción.
Martha fue sancionada a 20 años de prisión, sin embargo, fue puesta en libertad rápidamente. Después viajó a Estados Unidos en varias oportunidades, sin limitación alguna, con el fin de obtener dinero para continuar su teatro de “líder” de la inexistente oposición política, pero con el de cursar de los años, pasó al olvido y se quedó sin las remesas que el Departamento de Estado le otorgaba.
La verdad no se puede ocultar por mucho tiempo, aunque en los informes secretos que redactaba la misión diplomática de Estados Unidos en La Habana, SINA, y remitidos al Departamento de Estado y a la CIA, lo explicaban claramente, sin que lo tomaran en consideración.
Interesante resulta el informe 09 HAVANA 221, ID:202438, de fecha 15 de abril del 2009, que asegura: […] “La Agenda para la Transición, lanzada promisoriamente hace un año, está a punto de deshacerse. El Diálogo Nacional, de Osvaldo Payá, ha recogido algunos disidentes dispersos, pero no ha hecho acciones importantes en meses…Sin un verdadero milagro entre los líderes de la oposición…no es probable que el movimiento disidente tradicional pueda reemplazar al gobierno cubano”. […] “Vemos poca evidencia de que las organizaciones disidentes principales tengan mucho impacto en los cubanos de a pie”. […] “Una organización de partido político dijo abierta y francamente al jefe de la SINA, que necesitaba recursos para pagar salarios y le presentó un presupuesto con la esperanza de que la SINA lo cubriera” […] Los disidentes son poco conocidos en Cuba fuera del círculo de los diplomáticos extranjeros y la prensa”.
Nada ha cambiado y en una entrevista reciente que le hiciera un diario de Miami a Martha Beatriz, expresó: “El movimiento opositor al cual yo pertenecí está totalmente desarticulado. Después vino otro grupo integrado por artistas, escultores, pintores… Ese grupo no enfrentó la intensidad del hostigamiento que enfrentó el grupo nuestro. Finalmente, hay un grupo de opositores cuyo paso por la oposición es veloz para salir del país”.
Y para trata de obtener una buena mesada de los yanquis, repitió el mismo estribillo que después del 11 de julio del 2021, fabricó el Grupo Operativo de Internet para la subversión en Cuba del Departamento de Estado: “Estoy muy preocupada por la situación de unos 1,000 presos políticos”.
Se sabe que esa cifra es irreal y manipulada, porque las sanciones no fueron debido a pensamientos políticos, sino por hechos delictivos como el saqueo a centros comerciales, incendiar depósitos de basura, agresión a policías y partidarios de la Revolución, apedreamiento a hospitales y policlínicas, intento de asalto a estaciones de policía y la destrucción de autos patrulleros, hechos que los yanquis ocultan.
El actual premio que el Departamento de Estado le regala a la reina de las mentiras, está en consonancia con la línea política injerencista trazada por Estados Unidos desde 1959 para intentar derrocar a la Revolución cubana.
Por eso en el informe de referencia del 15 de abril del 2009, firmado por Jonathan Farrar, jefe de la SINA, apuntaba: “Debemos continuar apoyando el buen trabajo del movimiento disidente, en la promoción de la observancia de los derechos humanos reconocidos internacionalmente y haciendo públicos los reclamos de los presos políticos”.
El pueblo cubano no olvida lo que escribió el 6 de abril de 1960, Lester D. Mallory, Subsecretario de Estado para Asuntos Iberoamericanos del Departamento de Estado: “No existe una oposición política efectiva en Cuba; por tanto, el único medio previsible que tenemos hoy para enajenar el apoyo interno a la Revolución es a través del desencanto y el desaliento, basado en la insatisfacción y las dificultades económicas…a fin de causar hambre, desesperación y el derrocamiento del gobierno”
Exacto José Martí al apuntar: “Olvidar es de ruines”