L’intervento di Abelardo Moreno Fernández, viceministro delle Relazioni Estere della Repubblica di Cuba, nella Conferenza Italia-America Latina.
Milano, 12 e 13 giugno del 2015
Ecc. Sr. Matteo Renzi, Primo Ministro della Repubblica Italiana,
Ecc. Sr. Paolo Gentiloni, Ministro dei Temi Esteri e la Cooperazione Internazionale,
Ecc. Sra. Federica Mogherini, Alta Rappresentante della UE per i Temi Esteri e la Politica di Sicurezza e Vicepresidentessa della Commissione Europea.
Capi di Stato, Cancellieri,
Signori Delegati:
Mi compiace partecipare a nome del mio paese a questa VII Conferenza Italia-America Latina e Caraibi.
La nostra regione riconosce l’origine di molte delle sue radici nella cultura italiana.
L’America Latina e i Caraibi sono divenuti residenza degli italiani emigrati nelle nostre terre per alimentare lì i loro sogni di prosperità, portando con sè le ricche tradizioni della penisola.
Oggi le Conferenze di carattere biennale Italia-America Latina e Caraibi rappresentano il Forum principale dell’incontro tra l’Italia e i paesi della nostra regione.
Cuba considera che l’asse fondamentale delle Conferenze Italia-America Latina e Caraibi deve continuare ad essere, nell’ambito del dialogo bi regionale CELAC-UE, la ricerca di una relazione più solida tra l’Italia e i paesi latinoamericani e caraibici.
È nostra opinione che questo strumento sta acquisendo, sempre più chiaramente un carattere istituzionale e inter governativo che si riflette nell’elevato numero di iniziative che si sviluppano tra un’edizione e un’altra delle Conferenze, alle quali partecipano soprattutto istituzioni locali e della società civile italiana che si occupano di temi relazionato con l’America Latina e i Caraibi.
Cuba riconosce il ruolo svolto dall’Istituto Italo Latinoamericano come promotore del dialogo e dell’ avvicinamento mutuo.
Speriamo che il rafforzamento e il nuovo contesto di questa istituzione le permetta di continuare ad esercitare in maniera efficiente il suo ruolo come attore centrale nella promozione delle relazioni politiche, sociali e culturali, tra l’Italia e la regione latinoamericana e caraibica.
Signor Presidente:
Dal dicembre del 2011, i paesi dell’America Latina e dei Caraibi saldiamo il debito storico di unirci tutti, senza interferenze esterne, in un meccanismo di concertazione politica che divenga un genuino rappresentante degli interessi dei nostri popoli.
Partendo dal rispetto delle nostre differenze, è stato possibile accordare posizioni e sviluppare strategie regionali per affrontare sfide comuni. Dare fondamenta all’unità, contribuire allo sviluppo sostenibile, sradicare la fame a la povertà ed eliminare le disuguaglianze sono alcune priorità della CELAC.
L’impegno della Comunità come interlocutore nello scenario internazionale, si è consolidato progressivamente. La sua partecipazione nel meccanismo bi regionale con l’Unione Europea lo mette in evidenza, così come le nostre relazioni con altri attori rilevanti della comunità internazionale e la crescente comunione delle posizioni nelle istituzioni internazionali.
Sono molte le esperienze che l’America Latina e i Caraibi possono condividere con i nostri soci europei. Siamo la prima regione densamente popolata libera dalle Armi Nucleari e nel II Vertice della CELAC, effettuato a L’Avana, l’abbiamo proclamata Zona di Pace, per preservare i nostri popoli dalla guerra e costruire società sempre più giuste e partecipative.
È appena terminato, con modesti risultati, il II Vertice CELAC-UE, a Bruxelles. Cuba vi ha partecipato attivamente, come abbiamo fatto anche nei sette Vertici precedenti. Siamo convinti che resta molto da fare per rendere concreta l’Associazione Strategica che vogliamo e che è stata proposta nel Vertice di Río de Janeiro, nel 1999.
Signor Presidente:
A partire dal 2014 è cominciata una nuova tappa per le relazioni tra Cuba e la UE, con l’inizio del processo di negoziato dell’Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione tra le due Parti. Con questo passo l’Unione Europea ha posto fine a circa 15 anni di politica unilaterale, già vecchia e che aveva dimostrato la sua inefficacia.
Cuba ha reiterato il suo impegno per avanzare nel processo di negoziato dell’Accordo, superare le difficoltà ancora presenti e giungere al 2016 con una nuova cornice giuridica bilaterale, su basi reciproche e non discriminatorie, nel pieno rispetto dell’uguaglianza sovrana degli Stati, della cornice giuridica e dell’ordine istituzionale delle Parti, e nel rispetto del principio di non ingerenza nei temi interni degli Stati.
Su queste basi il mio paese ha sempre sviluppato i suoi vincoli con altri Stati, indipendentemente dalle differenze che possono essere trattate in una cornice di rispetto e intesa reciproca delle caratteristiche e dei processi politici, economici e sociali di ognuno di loro.
Ci compiace constatare che le relazioni bilaterali con la grande maggioranza degli Stati Membri dell’Unione Europea hanno avuto un evoluzione favorevole negli ultimi anni.
E in particolare con l’Italia, i cui vincoli hanno mantenuto un corso ascendente constatato durante il recente incontro del nostro Presidente, Raúl Castro Ruz, con il Primo Ministro italiano, Mateo Renzi, a Roma, e la positiva visita realizzata dal
Cancelliere Gentiloni a L’Avana, nel mese di marzo scorso.
L’Italia, all’interno della UE, ha anche svolto un ruolo leader costruttivo nel tema Cuba, favorendo l’attuale processo
di negoziato per l’ottenimento di un Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione, contributo che riconosciamo e per cui ringraziamo.
Signor presidente:
In America Latina, per via dell’indipendenza economica guadagnata con relazione alle istituzioni finanziarie internazionali, la crisi si è espressa in maniera differente.
L’ alto prezzo dei nostri prodotti d’esportazione ci ha permesso di accumulare riserve monetarie e, su questa base, intraprendere politiche contro cicliche per controllare gli effetti negativi della crisi, difendendo l’occupazione e la produttività.
Il comportamento economico della nostra regione può essere attraente e contribuire al recupero europeo. In questo senso è importante sottolineare il peso che mantengono i vincoli economici, commerciali e d’investimento con gli Stati Membri della UE nello sviluppo economico dei nostri paesi, e nello stesso tempo, la necessità che l’America Latina e i Caraibi divengano sempre più visibili come una zona con possibilità d’accogliere investimenti e capitali.
Riaffermiamo il desiderio di fomentare progetti tra nostri paesi che permettano di ridurre la povertà e la disuguaglianza. Siamo sempre impegnati con una genuina cooperazione internazionale, senza selezione e politicizzazione, con la lotta per stabilire un ordine internazionale più giusto, democratico e equo.
Nonostante le nostre differenze e gli interessi opposti delle due regioni in molti terreni, siamo convinti che la collaborazione in temi d’interesse comuni, con l’obiettivo di creare benefici reciproci, sono il modo migliore per costruire un futuro prospero e una relazione equilibrata, in cui tutte le parti possono ricevere benefici, e nello stesso temo si possano rinforzare i nostri vincoli.
Cuba considera fondamentale la realizzazione di azioni che vadano oltre la cornice bilaterale tra i paesi, che possono coinvolgere l’attivazione di meccanismi già esistenti nella nostra regione e in particolare l’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America e la CELAC, e sfruttando al massimo le possibilità che offrono.
Molte grazie.