Negli ultimi anni, il Venezuela ha attraversato un cammino economico tortuoso, segnato dall’imposizione di sanzioni economiche da parte USA e dei suoi satelliti europei. Queste misure hanno comportato grandi perdite per il paese, stimate in 232 miliardi di $.
In questo contesto, i successi e i progressi economici raggiunti sotto la guida del presidente Nicolás Maduro assumono un valore ancora maggiore, poiché sono stati ottenuti in un campo minato dalle avversità.
Di seguito esamineremo le strategie più rilevanti del governo per mitigare l’impatto delle sanzioni e porre le basi per la ripresa economica, che costituiscono la sua carta di presentazione in vista della rielezione del presidente Nicolás Maduro.
Un Decennio di Inflazione Ridotta
L’iperinflazione è stata l’ombra minacciosa che ha perseguitato l’economia venezuelana nell’ultimo decennio. Tuttavia, dalla fine del 2023, si è osservata una marcata decelerazione nel ritmo inflazionistico (iniziata nel 2018), dimostrando l’efficacia delle politiche economiche implementate dal governo di Maduro.
L’escalation inflazionistica che il Venezuela ha vissuto a partire dal 2014 è stata il risultato di una congiunzione di fattori avversi. La caduta dei prezzi internazionali del petrolio, motore fondamentale dell’economia venezuelana, insieme alla guerra economica caratterizzata dalla speculazione, dall’accaparramento e dalla manipolazione dei tassi di cambio, hanno creato uno scenario propizio per l’accelerazione dell’inflazione. L’imposizione di sanzioni economiche da parte del governo di Donald Trump, a partire dal 2017, ha ulteriormente aggravato la situazione, restringendo l’accesso ai mercati internazionali e limitando la capacità di manovra del governo venezuelano.
Di fronte a questo panorama, il governo di Maduro ha implementato un insieme di misure economiche caratterizzate dalla loro eterodossia, creatività e approccio graduale. La politica cambiaria, inizialmente ancorata ad un rigido controllo dei cambi, è passata ad un sistema di fluttuazione amministrata, cercando un equilibrio tra l’offerta e la domanda di valuta estera. Sono state implementate misure per restringere la liquidità monetaria, cercando di contenere la pressione inflazionistica, il che sta dando risultati tangibili:
Inflazione in discesa: A dicembre 2023, l’inflazione annualizzata si è ridotta al 2,4%, il valore più basso dal 2013, segnando un punto di svolta nella lotta contro l’iperinflazione.
Decelerazione costante: Nel 2024, la tendenza al ribasso si è consolidata. Ad aprile 2024, la variazione mensile dell’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (INPC) è stata solo del 2%, la minore inflazione in 12 anni.
Inflazione accumulata sotto controllo: L’inflazione accumulata, nel 2024, si attesta al 6,3%, la cifra più bassa registrata nel periodo gennaio-aprile negli ultimi 12 anni.
Ridisegnando il Sistema Cambiario
Il governo del presidente Nicolás Maduro ha ottenuto notevoli progressi nel sistema cambiario in Venezuela, mostrando una strategia efficace che ha garantito la stabilità in questo ambito. Da ottobre 2023, il Tasso di Cambio di riferimento del BCV si è mantenuto a 36,5 Bs/USD. Questa situazione ha permesso di ridurre il divario con il dollaro parallelo, evitando distorsioni nel mercato cambiario e contribuendo a contenere l’aumento dei prezzi e, quindi, l’inflazione.
Un aspetto rilevante della politica cambiaria implementata dal governo di Maduro è la partecipazione attiva del settore privato nel mercato delle valute. Le proiezioni suggeriscono che il volume totale di valuta estera trattata nel 2024 potrebbe superare i 18000 milioni di $, di cui il 78% proverrebbe da questo settore. Questo cambio di modello favorisce l’abbandono della rendita petrolifera e promuove un’economia più diversificata e solida.
Inoltre, la gestione della liquidità monetaria è stata cruciale per mantenere la stabilità macroeconomica. La restrizione della liquidità attraverso alti livelli di Riserva Legale Bancaria è stata una strategia efficace, ma il governo ha anche dimostrato flessibilità rilassando la politica monetaria per stimolare la crescita economica. E nonostante questo abbia portato a un aumento del credito e della liquidità monetaria, l’offerta di valuta estera è riuscita a mantenere la stabilità del bolívar rispetto al dollaro.
Vediamo quindi come la stimolazione della partecipazione del settore privato e la gestione responsabile della liquidità monetaria si siano convertiti in pilastri fondamentali di questo nuovo paradigma nel sistema cambiario, dimostrando la sua capacità di facilitare la crescita economica nonostante la continuità delle pressioni economiche USA attraverso le sanzioni.
Dalla Dipendenza alla Sovranità Agroalimentare
Il Venezuela ha anche sperimentato una trasformazione profonda nel suo settore agricolo, riuscendo a invertire la storica dipendenza dalle importazioni e garantendo l’approvvigionamento interno, nel contesto del blocco.
Il governo venezuelano ha promosso il rilancia dellla Gran Misión AgroVenezuela, programma di punta del Comandante Hugo Chávez. Questo sforzo è stato la chiave per promuovere il settore agricolo, portando il Venezuela a passare da una dipendenza dell’85% dalle importazioni alimentari a produrre il 97% degli alimenti consumati dalla sua popolazione.
A febbraio di quest’anno, il paese ha registrato 14 trimestri consecutivi di crescita nella produzione agricola. La produzione di carne è aumentata del 5% negli ultimi cinque trimestri e la popolazione bovina è cresciuta del 3,9%, raggiungendo quasi 30 milioni di capi di bestiame bovino, ovino, caprino e bufalino. Questa crescita, alimentata dalla produzione locale, ha permesso di aumentare il consumo interno di carni rosse e diversificare l’offerta alimentare.
La nuova dinamica economica, con un settore agricolo rafforzato, ha aperto le porte all’esportazione di prodotti agroalimentari. Il Venezuela si proietta come un potenziale esportatore di carne. Anche la produzione acquicola ha registrato cifre importanti, con un aumento del 25% nella produzione di gamberi bianchi e un aumento del 78% nella produzione di sardine, entrambe con potenziale per l’esportazione.
Il successo della Gran Misión AgroVenezuela non si limita all’ambito economico. L’aumento della produzione agroalimentare ha avuto un impatto sociale diretto, garantendo la sicurezza alimentare della popolazione. Il programma dei Comitati Locali di Approvvigionamento e Produzione (CLAP), che distribuisce alimenti a 7600000 famiglie venezuelane, si nutre al 97% di prodotti nazionali. Questo risultato è particolarmente significativo nel contesto delle sanzioni economiche, con cui si è cercato di soffocare l’economia e generare malcontento sociale.
La trasformazione del settore agroalimentare venezuelano sotto la guida di Nicolás Maduro è un esempio di resilienza. La nazione ha dimostrato che è possibile superare la dipendenza dalle importazioni e garantire la sicurezza alimentare della propria popolazione, persino in un contesto avverso.
LOS LOGROS INDISCUTIBLES DE NICOLÁS MADURO EN EL ÁMBITO ECONÓMICO
Venezuela ha transitado un sendero económico tortuoso en los últimos años, marcado por la imposición de sanciones económicas por parte de Estados Unidos y sus satélites europeos. Estas medidas han supuesto grandes pérdidas para el país, estimadas en 232 mil millones de dólares.
En este contexto, los logros y avances económicos alcanzados bajo el liderazgo del presidente Nicolás Maduro adquieren un valor aún mayor, pues se han conquistado en un campo minado por las adversidades.
A continuación examinaremos las estrategias más destacadas del gobierno para mitigar el impacto de las sanciones y sentar las bases para la recuperación económica y que constituyen su carta de presentación de cara a la reelección del presidente Nicolás Maduro.
UNA DÉCADA DE INFLACIÓN REDUCIDA
La hiperinflación ha sido la sombra amenazante que ha acechado a la economía venezolana durante la última década. Sin embargo, desde finales de 2023, se ha observado una marcada desaceleración en el ritmo inflacionario (iniciada en 2018), mostrando la eficacia de las políticas económicas implementadas por el gobierno de Maduro.
La escalada inflacionaria que experimentó Venezuela a partir de 2014 fue el resultado de una confluencia de factores adversos. La caída de los precios internacionales del petróleo, motor fundamental de la economía venezolana, junto a la guerra económica caracterizada por la especulación, el acaparamiento y la manipulación cambiaria, crearon un escenario propicio para la aceleración de la inflación. La imposición de sanciones económicas por parte del gobierno de Donald Trump a partir de 2017 agravó aún más la situación, restringiendo el acceso a mercados internacionales y limitando la capacidad de maniobra del gobierno venezolano.
Ante este panorama, el gobierno de Maduro implementó un conjunto de medidas económicas que se han caracterizado por su heterodoxia, creatividad y enfoque gradual. La política cambiaria, inicialmente anclada a un control de cambio rígido, ha transitado hacia un sistema de flotación administrada, buscando un equilibrio entre la oferta y la demanda de divisas. Se han implementado medidas para restringir la liquidez monetaria, buscando contener la presión inflacionaria, lo que está dejando resultados contundentes:
Inflación en descenso: Para diciembre de 2023, la inflación anualizada se redujo a 2,4%, la cifra más baja desde 2013, marcando un punto de inflexión en la lucha contra la hiperinflación.
Desaceleración constante: En 2024, la tendencia a la baja se ha consolidado. En abril de 2024, la variación intermensual del Índice Nacional de Precios al Consumidor (INPC) fue de tan solo 2%, la menor inflación en 12 años.
Inflación acumulada bajo control: La inflación acumulada en lo que va de 2024 se ubica en 6,3%, la cifra más baja registrada en el periodo enero-abril en los últimos 12 años.
REDISEÑANDO EL SISTEMA CAMBIARIO
El gobierno del presidente Nicolás Maduro ha logrado avanzar notablemente en el sistema cambiario en Venezuela, mostrando una estrategia acertada que ha garantizado la estabilidad en este ámbito. Desde octubre de 2023, el Tipo de Cambio de referencia del BCV se ha mantenido en 36,5 Bs/USD. Esta situación ha permitido disminuir la brecha con el dólar paralelo, evitando distorsiones en el mercado cambiario y contribuyendo a contener la escalada de precios y, por ende, la inflación.
Un aspecto destacado de la política cambiaria implementada por el gobierno de Maduro es la participación activa del sector privado en el mercado de divisas. Las proyecciones sugieren que el volumen total de moneda extranjera transadas en 2024 podría superar los $18.000 millones, de los cuales el 78% provendría de este sector. Este cambio de modelo impulsa el abandono del rentismo petrolero y fomenta una economía más diversificada y sólida.
Asimismo, la gestión de la liquidez monetaria ha sido crucial para mantener la estabilidad macroeconómica. La contención de la liquidez a través de altos niveles de Encaje Legal Bancario ha sido una estrategia acertada, pero el gobierno también ha demostrado flexibilidad al relajar la política monetaria para estimular el crecimiento económico. Y a pesar de que esto ha conducido a un aumento del crédito y la liquidez monetaria, la oferta de divisas ha logrado mantener la estabilidad del bolívar frente al dólar.
Vemos entonces como la estimulación de la participación del sector privado y la gestión responsable de la liquidez monetaria se han convertido en pilares fundamentales de este nuevo paradigma en el sistema cambiario, demostrando su capacidad para facilitar el crecimiento económico a pesar de la continuidad de las presiones económicas estadounidenses a través de las sanciones.
DE LA DEPENDENCIA A LA SOBERANÍA AGROALIMENTARIA
Venezuela también ha experimentado una transformación profunda en su sector agrícola, logrando revertir la dependencia histórica de las importaciones y garantizando el abastecimiento interno, en el contexto de bloqueo.
El gobierno venezolano ha impulsado el relanzamiento de la Gran Misión AgroVenezuela, programa insignia del Comandante Hugo Chávez. Este esfuerzo ha sido la clave para impulsar el sector agrícola, logrando que Venezuela pase de una dependencia del 85% en importaciones de alimentos a producir el 97% de los alimentos que consume su población.
En febrero de este año, el país registró 14 trimestres consecutivos de crecimiento en la producción agrícola. La producción de carne ha aumentado un 5% en los últimos cinco trimestres, y la población ganadera ha crecido un 3,9%, alcanzando casi los 30 millones de cabezas de ganado vacuno, ovino, caprino y bufalino. Este crecimiento, impulsado por la producción local, ha permitido aumentar el consumo interno de carnes rojas y diversificar la oferta alimentaria.
La nueva dinámica económica, con un sector agrícola fortalecido, ha abierto las puertas a la exportación de productos agroalimentarios. Venezuela se proyecta como un potencial exportador de carne. La producción acuícola también ha registrado cifras importantes, con un crecimiento del 25% en la producción de camarón blanco y un aumento del 78% en la producción de sardinas, ambas con potencial para la exportación.
El éxito de la Gran Misión AgroVenezuela no se limita al ámbito económico. El aumento de la producción agroalimentaria ha tenido un impacto social directo, garantizando la seguridad alimentaria de la población. El programa de los Comités Locales de Abastecimiento y Producción (CLAP), que distribuye alimentos a 7.600.000 familias venezolanas, se nutre en un 97% de productos nacionales. Este logro es especialmente significativo en el contexto de sanciones económicas, con el que se ha buscado asfixiar la economía y generar malestar social.
La transformación del sector agroalimentario venezolano bajo el liderazgo de Nicolás Maduro es un ejemplo de resiliencia. La nación ha demostrado que es posible superar la dependencia de las importaciones y garantizar la seguridad alimentaria de su población, incluso en un contexto adverso.