Il traffico e la proprietà di droga sono reati sanzionato dal Codice Penale

A Cuba, il consumo di droghe non si penalizza, ma senza dubbio non si tollererà mai questo flagello universale che danneggia la salute e anche la stabilità e la sicurezza di un paese.

Nel  gennaio del 2003 si pubblicò, in questo giornale un editoriale  denominato “Indifferibile combattimento per difendere il presente e il futuro” che definiva che «la droga non entrerà mai, solo a sangue e fuoco potrà entrare».

Dal trionfo della Rivoluzione, in consonanza con questa dichiarazione, il paese ha mantenuto in tutti questi anni una politica di tolleranza zero contro questo flagello.

Recentemente, nella Legge 151 del 2022, Codice Penale, il legislatore cubano ha ratificato e rinforzato ulteriormente la lotta contro le droghe illecite o le sostanze con effetti simili, regolando nel suo 5º Capitolo i reati contro la salute pubblica e precisamente, nella sua quarta sezione, ha istituito i reati relazionati con questa nefasta condotta.

L’Articolo 235, nel suo primo paragrafo, prevede la condanna da quattro a dieci anni  di reclusione per quelle persone che in qualche modo gestiscono l’uso di droghe illecite o sostanze con effetti simili, per coloro che operano, amministrano, dirigono case e locali destinati all’uso di droghe illecite o sostanze con effetti simili; per i fabbricanti, trasportatori e distributori di strumenti, materiali  e sostanze precursore, sapendo che si utilizzeranno nella coltivazione, la produzione e la fabbricazione di droghe illecite o sostanze con effetti simili; per coloro che coltivano la «cannabis», più nota come marihuana, o altro con simili proprietà; ossia che abbiano come composto attivo tetrahidrocannabinol o TCH, e al padrone di sementi o parti della detta pianta o anche foglie e radici, e le persone che conoscendo qualsiasi tipo di proprietà di droghe illecite o sostanze con effetti similari, non lo comunicano immediatamente alle autorità corrispondenti e le tengono in loro potere o le nascondono con l’evidente proposito di commerciarle, e gli organizzatori, gestori e finanziatori di tutte le azioni e attività segnalate precedentemente.

Il secondo paragrafo dello stesso precetto legale riguarda le condotte illecite più gravi e lesive, con condanne da dieci e 30 anni di privazione di libertà, ergastolo o morte per le seguenti condotte: quando la persona che commette il reato è un funzionario o un impiegato pubblico autorità e loro agenti o ausiliari che, approfittandosi di queste condizioni o utilizzando le risorse e i mezzi dello Stato facilitano la loro esecuzione; la persona che usando magazzini aerei e altri mezzi di trasporto che per qualsiasi circostanza penetrano nel territorio nazionale e trasferisce droghe illecite o sostanze con effetti simili per trafficare , e questo in pratica si conosce come traffico  internazionale. Se le persone implicate partecipano ad azioni relazionate con il traffico illecito internazionale  mediante consegna e distribuzione e commercio di droghe illecite o sostanze con effetti simili, qui s’includono quelli che popolarmente si chiamano «mule cieche».

In questo stesso paragrafo, con il proposito di proteggere bambini, adolescenti e giovani minori di 18 anni ed evitare che siano coinvolti in questa sporca attività illegale, si reprimono le azioni commesse nelle istituzioni per l’educazione, sportive, nelle carceri  e in altri luoghi di reclusione, nei centri assistenziali e le loro vicinanze o luoghi dove i bambini realizzano attività educative, sportive, ricreative e di contenuto sociale.

Ugualmente nei fatti eseguiti e vincolati con gruppi organizzati o alla delinquenza multinazionale, per gli autori che al momento dell’esecuzione del reato conservano registrati precedenti penali per illeciti, sia da tribunali nazionali come stranieri, e per gli autori che trafficano con quantità relativamente grandi di droghe illecite o sostanze con effetti simili, che nel caso del nostro paese equivale a 460 grammi ( una libbra) di droghe illecite  o sostanze con effetti simili, si prevedono condanne di maggior rigore.

Tutto questo significa che in qualsiasi condotta del primo paragrafo se chi commette il reato e supera la quantità di una libbra la condanna da imporre a costui è di dieci-30 anni di privazione di libertà, ergastolo o morte e non da quattro a dieci anni di privazione di libertà.

Ciò nonostante, il tribunale può considerare quantità minori o relativamente grandi, secondo la loro natura, grado di purezza, stato di conservazione, le dosi che si possono ottenere, la possibilità di danneggiare una o più persone, i luoghi di diffusione o distribuzione con i loro effetti alienanti e il corruttore.

Per la gravità di questo reato, nel terzo paragrafo lo stesso precetto condanna da due a cinque anni di reclusione a coloro che, conoscendo la preparazione o l’esecuzione di qualsiasi delle condotte illecite precedentemente citate, non lo denunciano alle autorità competenti  e nel 4º paragrafo si sanzionano le azioni preparatorie reprimendo il responsabile con le stesse sanzioni stabilite per i reati che si proponeva d’eseguire, abbassate sino a due terzi dei limiti minimi.

Oltre alla condanna principale, nel 5º paragrafo si prevede l’imposizione della sanzione accessoria di confisca dei beni nel caso di coltivatori proprietari di terra e gli si applica la sanzione accessoria riferita, e gli usufruttuari o occupanti per concetto legale della terra, sono privati del diritto all’usufrutto o occupazione.

Il possesso di droghe illecite o sostanze con effetti similari senza la debita autorizzazione o prescrizione facoltativa, costituisce un reato  conforme al Articolo 236, quando si tratta di cocaina o altre sostanze con effetti simili o superiori. Qui s’includono  depressori come i derivati dell’oppio, l’eroina e la morfina, tra gli altri e le sanzioni di privazione di libertà da applicare variano da uno a tre anni o una multa di trecentomila quote o le due cose.

Se si tratta di marihuana o dei suoi derivati, come il hashish (si possono includere anche i cannabinoidi sintetici in tutte le varianti prodotti chimici che nelle loro molecole contengono il composto attivo della cannabis creati in laboratorio con una maggior potenza di dipendenza e tolleranza) s’impone la reclusione da sei mesi a due anni, o un multa da duecento a cinquecento quote o le due cose.

E se sono altre non comprese tra i paragrafi precedenti, come potrebbero essere piante di dormidera, maguey, la campana e i farmaci regolati in accordi e liste internazionali, firmati dal nostro paese o proibiti per distinte risoluzioni emesse dal Ministero di Salute Pubblica , s’impone la privazione di libertà da sei mesi a un anno o una multa da cento a trecento quote o le due cose.

Per i professionisti, specialmente medici e infermieri che, autorizzati per ricettare o amministrare droghe illecite o sostanze con effetti simili, lo fanno con fini distinti da quelli strettamente terapeutici, l’Articolo 237 prevede sanzioni da tre a otto anni e ugualmente per quelle persone che per ragioni del loro incarico o lavoro  violano le disposizioni legali o regolamentari che sono obbligati a compiere e permettono l’introduzione o il transito nel paese, così come l’estrazione di droghe illecite o sostanze con effetti simili e se le loro azioni si eseguono con quantità relativamente grandi, la sanzione di privazione della libertà s’incrementa da quattro a dieci anni.

Per ultimo, l’Articolo 238 stabilisce che coloro che violano le misure di controllo legalmente stabilite per produrre, fabbricare, preparare, distribuire, vendere, rilasciare ricette trasportare immagazzinare o qualsiasi altra forma di manipolazione di droghe illecite o sostanze similari, si condannano alla privazione della libertà da sei mesi e due anni, o a multe da duecento a cinquecento quote o le due cose.

Nel nostro paese non si penalizza il consumo di droghe, ma solo il possesso e il traffico con condanne molto rigorose che possono toccare i 30 anni di reclusione, l’ergastolo o la condanna a morte perché Cuba non tollererà questo flagello  universale che non solo danneggia la salute ma che mina la stabilità e la sicurezza di un paese.

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