Il lavoro della scorsa settimana ha messo in luce due degli elementi più rilevanti del Progetto di legge sul procedimento amministrativo per i cittadini nei loro rapporti con la pubblica amministrazione: da un lato, i principi del procedimento amministrativo e, dall’altro, i diritti degli individui nei rapporti con la sfera dell’attività amministrativa. Dopo aver dedicato la sezione precedente all’analisi dei suddetti principi contenuti nel Progetto preliminare, è ora il momento di dare uno sguardo ai diritti degli individui nel quadro del procedimento amministrativo proposto dalla futura legge.
Per facilitare la comprensione del compito o dell’oggetto della regolamentazione di questa proposta normativa, riteniamo opportuno spiegare un concetto centrale, quello di procedimento amministrativo, che può essere definito in modo accessibile come quella serie di fasi e atti formali che la pubblica amministrazione deve compiere per esercitare le funzioni e i poteri ad essa attribuiti. In altre parole, contiene o raggruppa i passaggi prestabiliti che l’amministrazione deve seguire per prendere le sue decisioni.
Questa procedura può essere avviata d’ufficio, cioè su iniziativa dell’amministrazione stessa, oppure può essere innescata dall’azione di una parte interessata. In questo senso, e a titolo esemplificativo, è frequente che venga attivata dalle domande di concessione edilizia presentate dai cittadini alle direzioni municipali della pianificazione territoriale e dell’urbanistica (precedentemente note come pianificazione fisica), oppure quando un proprietario chiede la cessazione della convivenza di una persona che vive nella sua casa alle direzioni municipali degli alloggi. In entrambi i casi, una volta presentata la domanda, l’amministrazione è tenuta a compilare un fascicolo, in cui sono raccolti tutti gli atti compiuti dai funzionari dell’ente, fino a quando il procedimento non si conclude con un atto amministrativo (decisione) che in genere è supportato o espresso in una delibera emessa dall’autorità competente.
È bene chiarire, quindi, che il procedimento amministrativo oggetto del disegno di legge in questione sarà quello che le amministrazioni mettono in atto quando prendono una decisione, che in genere ha effetti per le persone (gli amministrati). Per questo motivo è estremamente importante uniformare questo procedimento, poiché nel nostro ordinamento giuridico esiste attualmente una grande diversità e dispersione in questo senso, in quanto esistono praticamente tanti procedimenti quanti sono gli organi o gli enti amministrativi. Questa realtà ha un impatto negativo sulla certezza del diritto e limita la conoscenza delle procedure a cui le persone sono soggette nei loro rapporti con la pubblica amministrazione, in situazioni in cui sono in gioco diritti importanti.
I diritti delle persone nel disegno di legge sul procedimento amministrativo.
Queste valutazioni dovrebbero iniziare concentrandosi sul contenuto degli articoli 56 e 57 della futura legge, che costituiscono una chiara proiezione del contenuto degli articoli 41 e 45 del testo costituzionale del 2019, nella misura in cui nell’ambito dell’attività amministrativa viene riconosciuto e garantito alle persone l’esercizio dei diritti umani contenuti nella Costituzione. Tale esercizio è limitato in questo caso, come previsto anche dal testo costituzionale, dai diritti degli altri, dalla sicurezza collettiva, dal benessere generale, dal rispetto dell’ordine pubblico, della Costituzione e delle leggi.
Sulla base di questa idea, l’articolo 58 del progetto preliminare apporta un’interessante precisazione stabilendo che, nell’ambito dell’attività amministrativa, oltre ai diritti riconosciuti dalla Costituzione, dalle leggi e da altre disposizioni normative, nonché ai diritti inclusi nel progetto preliminare, gli individui godono di tutti quei diritti che derivano dagli altri articoli di questo corpo di leggi.
Ciò significa che i seguenti diritti non costituiscono un elenco chiuso e quindi non esauriscono lo status giuridico delle persone nel procedimento amministrativo, ma sono solo una parte del tutto.
Tra i diritti esplicitamente inclusi nel progetto preliminare, va menzionato innanzitutto il diritto a una buona amministrazione pubblica (articolo 59). Secondo questo diritto, in sostanza, gli affari delle persone devono essere trattati al servizio della dignità umana come valore fondamentale e nel modo più vantaggioso per l’interesse pubblico, in linea con i principi che inquadrano le procedure amministrative e che sono stati analizzati nel lavoro precedente.
Nello stesso senso si proietta il diritto di tutte le persone a essere trattate su un piano di uguaglianza (articolo 60), ricevendo la stessa protezione, libertà, opportunità e trattamento da parte delle autorità. Tutto ciò, senza alcuna discriminazione basata su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere, età, origine etnica, colore della pelle, credo religioso, disabilità, origine nazionale o territoriale, o qualsiasi altra condizione o circostanza personale che implichi una distinzione lesiva della dignità umana, come stabilito nello stesso articolo.
Più specificamente, l’articolo 62 stabilisce il diritto di ogni persona non solo di essere assistita e di ricevere una risposta dagli organismi statali, dai loro dirigenti, funzionari e dipendenti, ma anche il diritto di essere rispettata da essi. Questa affermazione è strettamente correlata all’articolo 63.1, che stabilisce che ogni persona ha diritto a un trattamento uguale, dignitoso e rispettoso da parte degli organi dello Stato, dei loro dirigenti, funzionari e dipendenti, un precetto che prescrive, con un’espressione forte, che le persone non possono essere sottoposte a trattamenti degradanti.
Tuttavia, uno dei diritti più essenziali in questa nuova organizzazione del procedimento amministrativo è quello contenuto nell’articolo 64, che consiste nel diritto delle persone in situazione di vulnerabilità di essere protette, promosse e garantite per un’effettiva tutela amministrativa e per il pieno esercizio dei loro diritti in ambito amministrativo (sezione 1). Inoltre, la seconda sezione del suddetto articolo stabilisce chi sono considerate persone in situazione di vulnerabilità ai fini di questa legge: coloro che presentano particolari difficoltà per il pieno esercizio dei loro diritti, a causa dell’età, delle condizioni fisiche o intellettuali, della situazione economica o sociale; si tratta quindi di un ampio spettro di situazioni soggettive, in base alle quali le persone dovrebbero ricevere un trattamento speciale nei termini determinati nelle sezioni 3 e 4 dello stesso articolo 64.
Il paragrafo 3 stabilisce che queste persone hanno il diritto di veder trattati i loro casi in base alle esigenze specifiche e alle particolarità della loro situazione di vulnerabilità e di ricevere un trattamento speciale e preferenziale o prioritario da parte delle autorità competenti. Da parte sua, il paragrafo 4, specificando tali adeguamenti, ordina che questi: siano effettuati in termini di accesso all’organo o all’autorità competente e al relativo procedimento amministrativo, alle udienze, agli atti di comunicazione procedurale, all’intervento di specialisti richiesti dalla loro condizione, all’uso della lingua, alla redazione di decisioni giudiziarie, ai mezzi di esecuzione delle decisioni amministrative e a qualsiasi altra misura necessaria per garantire la loro partecipazione e la difesa dei loro diritti.
In questo modo, si riflette la speciale protezione che questa legge conferisce alle persone in una delle diverse situazioni di vulnerabilità che possono presentarsi, promuovendo così la realizzazione dell’equità, che opera come garanzia essenziale che deve prevalere nei procedimenti amministrativi.
Un altro diritto altrettanto rilevante è il diritto al giusto processo amministrativo (articolo 66), che raggruppa una serie di diritti più specifici, i più importanti dei quali sono i seguenti:
- ricevere assistenza legale per esercitare i propri diritti in tutti i procedimenti in cui sono coinvolti, quando lo desiderano;
- fornire prove pertinenti e chiedere l’esclusione di prove ottenute in violazione delle disposizioni;
- non essere privato dei suoi diritti se non per decisione motivata di un’autorità competente;
- avere una procedura senza ritardi ingiustificati;
- ottenere la riparazione dei danni materiali e morali e il risarcimento del danno ricevuto.
- accesso alla procedura amministrativa corrispondente, in modo che i loro casi possano essere trattati a livello amministrativo;
- accesso completo ai procedimenti amministrativi, ai fascicoli amministrativi e alla documentazione o alle informazioni pubbliche, se necessario per l’esercizio e la difesa dei propri diritti e interessi in ambito amministrativo;
- essere ascoltati dall’autorità competente prima dell’emanazione di una decisione amministrativa che possa comportare la lesione di un diritto o di un interesse della persona; e
un diritto o un interesse delle persone; - presentare, durante il trattamento del suo caso, tutti gli argomenti che la persona ritiene rilevanti per la difesa dei suoi diritti e interessi;
- chiedere all’autorità competente di adottare qualsiasi misura cautelare necessaria a garantire la procedura e l’efficacia della decisione amministrativa; e
- ottenere dall’autorità competente una decisione tempestiva, pertinente e motivata, entro i termini e in conformità alla procedura.
In questo senso, il paragrafo 3 dello stesso articolo aggiunge un dovere di informazione corrispondente all’amministrazione e in virtù del quale, quando si tratta di individui, le autorità corrispondenti sono obbligate a pubblicare e diffondere informazioni attraverso mezzi ufficiali:
- le formalità che possono essere gestite da loro,
- l’organismo responsabile della procedura,
- i requisiti da soddisfare,
- la procedura da seguire,
- la durata approssimativa della procedura e qualsiasi altra informazione pertinente,
- ogni altra informazione pertinente relativa a tali formalità.
Il paragrafo 4 prevede che l’interessato abbia il diritto di conoscere l’identità del dirigente o del funzionario responsabile del procedimento amministrativo.
Nel complesso, è chiaro che l’intenzione del legislatore è quella di fornire sempre solide garanzie ai cittadini per quanto riguarda ogni aspetto del procedimento, sotto forma di diritti che costituiscono uno standard minimo di qualità e di buona amministrazione che, senza dubbio, riempiono di sostanza la posizione giuridica dei cittadini nell’ambito dei loro rapporti con la pubblica amministrazione.
Note conclusive
Da quanto sopra esposto, si evince che la futura Legge sul Procedimento Amministrativo ha una forte vocazione alla garanzia dei diritti, che si manifesta non solo nei principi che inquadrano la procedura, ma soprattutto sulla base dei diritti riconosciuti agli individui nell’ambito di tali procedure.
Da un punto di vista più pratico, il progetto preliminare contiene la regolamentazione della validità e dell’efficacia delle azioni amministrative, il procedimento sanzionatorio amministrativo, il sistema di responsabilità finanziaria per i danni causati indebitamente da dirigenti, funzionari e dipendenti dello Stato nell’esercizio delle loro funzioni e l’impugnazione amministrativa delle azioni amministrative. Tuttavia, ciò che indubbiamente riveste questi istituti di un’essenza garantista sono, da un lato, i principi che li delimitano e li sostengono e, dall’altro, i diritti delle persone che intervengono come parti in uno di essi.
Pertanto, spetta a tutti noi, amministrazione e cittadini, garantire l’efficacia e l’attuazione di una legge che mira a realizzare la dichiarazione costituzionale dello Stato cubano come Stato socialista basato sullo Stato di diritto e sulla giustizia sociale.
Fonte: CUBADEBATE
Traduzione: italiacuba.it