Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba: condanna

L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba condanna l’ennesimo attacco perpetrato dalle forze anticastriste contro la Repubblica di Cuba nelle aule del Senato italiano.

Il 21 Maggio, su iniziativa del Senatore Giulio Terzi di Fratelli d’Italia, si è svolto presso un’aula del Senato un convegno dal titolo “Repressione, schiavitù medica, mercenarismo e ingerenza esterna: l’insostenibile Accordo UE-Cuba” (qui il vergognoso comunicato stampa del convegno di Fratelli d’Italia al Senato), organizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Diritti Umani, l’associazione Las Guerreras Cubanas, The Global News e il Global Committee for the Rule of Law “Marco Pannella”.

Obiettivo del convegno era illustrare quello che questi soggetti definiscono “abusi che continuano a verificarsi all’interno dell’isola caraibica ad opera del regime comunista e ad evidenziare le criticità dell’Accordo di Dialogo Politico e Cooperazione che Cuba ha siglato con l’Unione europea e i suoi Stati membri”.

Presenti un ridotto numero di cubani fuoriusciti e portavoce di realtà contrarie al governo socialista de L’Avana, notoriamente finanziati in modo diretto ed indiretto dal governo degli Stati Uniti, che hanno auspicato un “mutamento dei cuori e delle menti, in Italia come in Europa”, così come il “trionfo della libertà a Cuba”.

L’ANAIC trova deplorevole che il Senato italiano dia spazio e voce a soggetti ambigui, quali Rosa Maria Payà* o Orlando Gutierrez Boronat, che per il suo ruolo nell’incitamento alla violenza a Cuba l’11 luglio 2021 è stato inserito nella lista dei patrocinatori di attività terroristiche stilata dal governo de L’Avana per “incitamento a realizzare azioni sovversive volte a minare la stabilità sociale a Cuba, mediante atti violenti contro funzionari pubblici e contro il normale funzionamento di entità socioeconomiche, così come di promuovere un’aggressione armata contro Cuba”.

L’ANAIC è fortemente convinta del fatto che fare falsa informazione e diffondere un’immagine di Cuba come di un paese violento, repressivo contro il dissenso interno e la stessa popolazione, nonché parte di un fantomatico “Asse del Male” di reaganiana memoria, sia piuttosto esso stesso un atto di violenza e di terrorismo mediatico, tanto più se affermato in una sede tanto nobile e importante come un’aula del Senato italiano.

La violenza con la quale viene dipinta la situazione a Cuba, nonché l’ingerenza e l’assenza di chiare accuse nei confronti di un accordo di cooperazione stilato a livello europeo, il richiamo al tema dei “fondi pagati dai contribuenti” (senza nessun riferimento all’effettivo finanziamento a carico dei contribuenti statunitensi con il quale essi vengono foraggiati) e il generico appello al ritorno della libertà sull’Isola, sono tutte espressioni e concetti che richiamano al populismo più elementare, privo di sostanza e di concretezza e che, anzi, in modo volontario rifuggono ogni confronto con la realtà di una situazione sì complessa e delicata, ma che ha delle chiare ed evidenti cause.

Parlare di libertà e non menzionare il Blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti d’America impongono a Cuba, il più infame e longevo esempio di ingiustizia e ingerenza che il mondo contemporaneo ha visto è chiaro indice di malafede e mancanza di senso storico.

Parlare di finanziamenti verso un governo accusato di non rappresentare i cittadini o di salvaguardarne gli interessi e i diritti e non menzionare Guantanamo, esempio di occupazione illegale e angolo di mondo dove la legalità internazionale è stata più volte sospesa, è criminale e immorale.

Parlare di ingerenza e di uno “sproporzionato apparato diplomatico” e non ricordare l’ingerenza che gli Stati Uniti esercitano a Cuba sin dal 1899, anno in cui intervennero nella guerra di indipendenza di Cuba dalla Spagna espropriando di fatto l’esercito di liberazione, ingerenza sancita poi nel 1901 quando imposero nella Costituzione cubana il famigerato Emendamento Platt mediante il quale la sovranità dello Stato cubano veniva totalmente assoggettata alla volontà e alla sicurezza degli interessi statunitensi, significa non ricordare la propria storia e non meritare il nome di cubano.

Denunciare, infine, un accordo di cooperazione verso un paese che non esporta armi o militari, ma che piuttosto non ha mai smesso di inviare eserciti di medici in ogni angolo del mondo nei momenti di più viva emergenza e criticità, significa non avere il contatto con la propria azione politica e con la propria coscienza civica: dal momento che, anche adesso, una nutrita squadra di medici e di personale sanitario opera in Calabria, regione amministrata dalla coalizione di cui fa parte lo stesso partito che tanto volentieri ha indetto e ospitato il succitato convegno.

Per questi motivi, l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba condanna fermamente lo spazio concesso per la diffusione di questo messaggio di odio e auspica un incontro presso la stessa sede per poter ristabilire un dialogo che tenga conto di quanto sopra citato, in nome di una corretta informazione che tenga conto della reale situazione sull’Isola e degli storici legami di amicizia che uniscono il nostro paese con la Repubblica di Cuba.

Scarica il comunicato in PDF

Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba

Milano, 27 maggio 2024


*Rosa Maria Payà – Rappresentante degli interessi dell’estrema destra di Miami in relazione a Cuba, ha postato sul suo account Twitter: “Per anni ho chiesto prima all’amministrazione Obama e poi a quella Trump di reinserire il regime cubano nella lista degli sponsor del terrorismo perché è la cosa giusta e coerente da fare”. Il 30 marzo 2022, ha chiesto al Parlamento britannico di applicare sanzioni contro Cuba per “la violazione dei diritti umani e la repressione giudiziaria contro i manifestanti dell’esplosione sociale dell’11 e 12 luglio. (Fonte)

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