Venezuela: CNE ha revocato l’invito all’UE in qualità di osservatore

lantidiplomatico.it

Il Presidente del Consiglio Nazionale Elettorale della Repubblica Bolivariana del Venezuela (CNE), Elvis Amoroso, ha annunciato che l’invito all’Unione Europea (UE) a inviare una missione di osservazione per le elezioni presidenziali del 28 luglio è stato revocato, a causa della ratifica delle sanzioni da parte del blocco UE contro i membri del governo e del PSUV.

“Il Potere Elettorale revoca e lascia senza effetto l’invito esteso all’UE a partecipare attraverso una missione di osservazione”, ha dichiarato Amoroso.

“Il CNE ha preso questa decisione in base all’esercizio della sua sovranità e in risposta all’incalcolabile danno finanziario che è stato causato al popolo (dalle sanzioni), colpendo la salute di bambini e anziani”, ha affermato Amoroso.

Ha insistito sul fatto che le sanzioni impediscono “l’accesso ai farmaci e al cibo, colpendo allo stesso modo l’istruzione, lo sport, l’economia, limitando gli imprenditori, l’acquisizione di materie prime e fattori produttivi necessari e necessari all’industria nazionale, limitando anche l’esercizio e il principio della libertà economica e il suo contributo allo sviluppo della nazione”.

Le sanzioni – ha ribadito Amoroso – hanno generato “la perdita di 125 miliardi di dollari che, senza dubbio, sarebbero stati destinati a investimenti sociali”.

“Dal CNE chiediamo che l’UE proceda alla totale revoca delle sanzioni coercitive unilaterali e genocide imposte al nostro popolo e cessi la sua posizione ostile nei confronti del Venezuela”, ha detto Amoroso.

A suo avviso, sarebbe “immorale” permettere all’UE di partecipare “conoscendo le sue pratiche neocolonialiste e interventiste contro il Venezuela”.

“L’UE sarà informata immediatamente, in modo che capisca che non è gradita la sua presenza in questo Paese fino a quando saranno mantenute le sanzioni genocide”.

Il presidente del CNE ha confermato l’invito ad altre organizzazioni internazionali a svolgere un “monitoraggio elettorale” il 28 luglio, tra cui:

    Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi, CELAC.

    Caricom

    Unione interamericana degli organi elettorali

    Gruppo di esperti delle Nazioni Unite

    Unione Africana

    Centro Carter

    Consiglio di esperti dell’America Latina

    Osservatorio del pensiero strategico sull’integrazione regionale.


Il Venezuela rigetta la risposta insolente dell’UE

 

Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) del Venezuela ha condannato l’atteggiamento aggressivo e interventista dell’Unione Europea (UE) in questioni che, come le elezioni presidenziali del 28 luglio, sono di esclusiva competenza della nazione sudamericana e del suo popolo.

In una dichiarazione rilasciata dal Potere Elettorale, uno dei cinque riconosciuti dalla Costituzione venezuelana, il suo rettore, Elvis Amoroso, ha ripudiato “l’insolente comunicato dell’Unione Europea” sul programma di monitoraggio elettorale, che ha definito “un nuovo atto di ingerenza che cerca di interferire nelle decisioni del Consiglio Nazionale Elettorale venezuelano”.

Ha affermato che “nessun organismo straniero ha la competenza di decidere sul programma di monitoraggio elettorale”. Ha ricordato di aver revocato l’invito all’UE a partecipare a questo processo a causa del suo atteggiamento ostile e ha chiesto che l’UE elimini le sue misure restrittive unilaterali se vuole partecipare ai processi elettorali nella patria di Bolívar e Chávez.

Ha accusato l’UE di continuare a comportarsi come un attore schierato e aggressivo, interrompendo i processi elettorali, mantenendo “l’applicazione illegale e illegittima di misure coercitive, unilaterali e genocide, con l’unico obiettivo di causare danni alla popolazione venezuelana”.

Ha ribadito che fino a quando l’Unione Europea “non revocherà tutte le sanzioni coercitive, unilaterali e genocide imposte contro il popolo venezuelano, che colpiscono i bambini, le donne, gli anziani, i malati, gli studenti e gli imprenditori, la sua presenza non sarà gradita in nessun processo elettorale” nel Paese, “che ha deciso di essere libero per sempre per volontà assoluta del popolo”.

Il CNE ha chiesto che “cessino l’ostilità, le pratiche neocoloniali, l’assedio e l’interventismo negli affari interni del Venezuela”.

Ha poi sottolineato che le elezioni del 28 luglio “avranno un ampio programma di monitoraggio e accompagnamento da parte di decine di prestigiose organizzazioni internazionali, oltre che di più di 250 personalità, per mostrare con orgoglio al mondo il nostro solido Sistema Elettorale, che è diventato una delle principali garanzie della democrazia venezuelana e un esempio per il mondo”.

Il giorno prima, in un comunicato, l’UE aveva espresso il suo disaccordo con la decisione sovrana del CNE di revocare l’invito a partecipare al monitoraggio delle elezioni. L’ha considerata “unilaterale” e ha azzardato che il popolo venezuelano dovrebbe essere in grado di eleggere il proprio presidente in quelle che ha definito “elezioni credibili, trasparenti e competitive, sostenute dall’osservazione internazionale”, con cui il blocco si è chiaramente unito al discorso aggressivo della destra globale per squalificare il processo elettorale venezuelano e generare un clima di violenza nel Paese, come evidenzia teleSUR.

Nell’annunciare di aver revocato l’invito all’UE per l’osservazione, il CNE ha spiegato che il blocco non solo mantiene una batteria di sanzioni che causano un danno considerevole alle famiglie venezuelane, ma che le ha ratificate il 13 maggio.

Il Potere Elettorale ha ritenuto che sarebbe immorale permettere all’UE di partecipare alle elezioni, conoscendo le sue pratiche neocoloniali e il suo interventismo contro il Venezuela.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.