Uno studio del Consiglio Mondiale dell’Oro diffuso di recente ha stimato che il Venezuela è primo nel ranking dei paesi con le maggiori e più stabili riserve d’oro dell’America Latina e i Caraibi.
La relazione che riunisce le principali imprese d’estrazione dell’oro indica che le riserve venezuelane raggiungono le 367.6 tonnellate d’oro e questo comprende il 19.35 delle riserve monetarie internazionali. Questo pone la nazione al 16º posto a livello mondiale.
Il World Official Gold Holdings 2015 sostiene che il Messico è il secondo paese latinoamericano per le riserve, con 122,7 tonnellate d’oro, che rappresentano il 2,4 % delle riserve totali. Lo seguono il Brasile con 67,2 tonnellate per uno 0,7 %; l’Argentina con 61,7 tonnellate con un 7,6 % e la Bolivia con 42,5 tonnellate per 10,6 %.
La produzione commerciale d’oro in Venezuela è cominciata nel 1929, con 468 chilogrammi. Nel 1886 toccò i 900 Kg. e nel periodo più fiorente, che fu nel 1885, raggiunse 8193, 51 Kg. , quando figurò tra i principali produttori d’oro, si legge nei dati del Banco Centrale del Venezuela.
La scoperta del metallo prezioso avvenne alla metà del XVI secolo nelle miniere d’oro di San Felipe de Buria, nello stato Yaracuy (al centro-nord).
Dalla Regione Guayana (zona in reclamo) si ottiene il 100% del minerale, e si apporta all’impresa pubblica CVG Minerven il 55,8 %, seguita dalle concessionarie e dalle aree delegate dalla CVG, che sono sfruttate da imprese private per il 42,5 %, e infine i piccoli minatori rappresentano il 1.7% restante.
Nello stato Bolívar ci sono grandi miniere d’oro, tra le quali El Callao, a sud, con una tradizione di cento anni come miniera doro.
A differenza di altre nazioni, in Venezuela è stata implementata 15 anni fa una politica sovrana sulle risorse naturali, che ha fomentato il loro riscatto, le ha collocate al servizio di diversi piani sociali a beneficio dei cittadini.
Durante la Quarta Repubblica (1958-1998) questo paese aveva sofferto una fuga di capitali e di risorse come l’oro e il petrolio, che andarono nel banche straniere.
Alla borghesia venezuelana non è mai interessato il bene collettivo, e a detrimento del popolo, aveva saccheggiato il paese a suo piacimento.
Come conseguenza l’allora presidente Hugo Chávez aveva ordinato, nel novembre del 2011, il ritorno in Patria delle riserve.
Inoltre sono state approvate leggi per proteggere le comunità minerarie e l’ambiente e per evitare il contrabbando del metallo prezioso.