Nel contesto della 89ª Sessione Plenaria della 78º Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, in Nuova York, su /Eliminazione delle misure economiche coercitive unilaterali extraterritoriali come mezzo di coercizione politica e economica/, Cuba ha reclamato ancora una volta la fine del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli USA.
Il viceministro delle Relazioni Estere, Elio Rodríguez Perdomo, intervenendo nella sessione, ha denunciato che si osserva una tendenza «inaccettabile all’incremento» di queste sanzioni, che danneggiano gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, così come i piani nazionali per avanzare.
Poi ha ricordato che il Governo USA applica le sanzioni da 62 anni e queste impediscono «l’inserimento nei mercati internazionali in uguali condizioni, in forma giusta e inclusiva. Il danno umano di questa politica è incalcolabile».
Non c’è famiglia cubana che non soffra le conseguenze del blocco, che provoca la mancanza, l’instabilità nel rifornimento dei prodotti imprescindibili e di prima necessità», ha sostenuto.
Rodríguez Perdomo ha sottolineato che la situazione si e esacerbata con l’inserimento di Cuba nella lista dei presunti Stati patrocinatori del terrorismo.
«Si tratta di una designazione senza fondamenta, autorità o supporto internazionale alcuno, per tentare di giustificare e indurire l’assedio», ha detto.
Come parte dell’appoggio internazionale nell’Assemblea, il ministro degli Esteri del Venezuela, Yván Gil, ha comunicato il suo appoggio all’arcipelago ed ha definito le misure «strumenti di dominio neoliberale» destinati al fallimento, nella misura in cui i popoli di alzano».