Senza alcuna “infiltrazione”, credo che il successo si vedeva arrivare … non solo perché Sancti Spíritus da tanto desiderava essere ancora una volta la meritata sede delle attività centrali per il 26 di luglio, giorno dell’epico assalto, con operazioni concepite e guidate da Fidel, alle caserme Moncada, di Santiago di Cuba, e Carlos Manuel de Céspedes, di Bayamo, nel 1953.
La sfilata allegra e patriottica della massa realizzata il Primo Maggio ha mostrato che la provincia conta con basi di motivazioni e di risultati, affrontando venti e maree che offrono una resistenza uguale in tutto il territorio nazionale.
La celebrazione dei 510 anni dalla fondazione della Villa della Santissima Trinità (in gennaio) e lo stesso anniversario in quella dello Spirito Santo (il 4 giugno) non lasceranno il minimo dubbio su come le potenzialità del giubileo possono influire favorevolmente nei terreni economico, storico, patrimoniale e sociale, disponendo anche di meno risorse materiali e finanziarie che nelle tappe precedenti.
Per questo, nella notte del 14 giugno – guarda che data coincidente, con il baschetto con la Stella solitaria e il machete del Luogotenente Generale– il Yayabo è tornato a farsi sentire nel mezzo della strada «con il suo ultimo dettaglio , tale e quale come in una genuina melodia cantata in coro da migliaia di spirituani, in momenti di festa e d’allegria.
La sede non è un regalo, è una conquista, un riconoscimento e lo si apprezza nella dichiarazione emessa dal Burò Politico del Partito.
I giorni che ci separano dal 26 di Luglio s’incaricheranno di dimostrarlo con fatti, volti e risultati molto specifici in vertenti della vita sociale ed economica di un territorio che in corrispondenza racconteremo in queste pagine.