Accusare Cuba di tratta di persone…

…altro espediente per giustificare la guerra economica

 Il governo USA mantiene Cuba nella peggiore delle categorie nel suo rapporto annuale del Dipartimento di Stato sulla tratta di persone

Raúl Antonio Capote

La menzogna, moralmente riprovevole per molti, è riuscita a sopravvivere con successo ai progressi educativi dell’essere umano. Grandi pensatori come Aristotele consideravano che «la menzogna rende l’uomo odioso di fronte alla divinità e spregevole di fronte ai propri simili».

Ma bene, allontanandoci dalla filosofia, nulla come la saggezza popolare per avvertire delle sue possibili conseguenze, soprattutto quando diventa «senso comune» di coloro che governano una nazione, perché, come dice il proverbio, «più velocemente si scopre un bugiardo che uno zoppo».

Questo accade con il governo vicino, quello che si trova a nord dell’arcipelago che, come il re nudo della favola per bambini, esibisce le sue falsità su Cuba, senza accorgersi che espone le sue vergogne; tale è la sua arroganza.

L’attuale amministrazione USA insiste, arbitrariamente, nel mantenere Cuba nella peggiore delle categorie (livello 3) nel suo rapporto annuale del Dipartimento di Stato sulla tratta di persone, pubblicato di recente.

L’azione delle autorità di Washington, segnata da motivazioni politiche, ha meritato la risposta, dal suo account su X, del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez.

«L’impero ha di nuovo inserito Cuba nel suo manipolatore rapporto sulla tratta di persone, indignante manovra della guerra aperta contro la collaborazione medica cubana. Basta con il cinismo, segretario Blinken. Lei conosce bene la nostra politica di tolleranza zero verso questa pratica criminale».

Per giustificare l’azione, il rapporto relativo all’anno 2023 utilizza argomenti contraddittori, sostenuti dalla diffamazione sul lavoro della collaborazione medica cubana in più di un centinaio di paesi.

L’opera di cooperazione con altri popoli, in ambito sanitario, che Cuba esercita è così umana che devono attaccarla. Dà loro fastidio che, in mezzo al dominio della perversità e del disonore con cui pretendono di dominare il mondo, l’Isola insubordinata porti luce nell’oscurità e salute a chi soffre.

Ma non è fortuito includere Cuba in false liste; considerare l’Isola nella peggiore categoria nel suo rapporto sulla tratta di persone permette alla Casa Bianca di giustificare il blocco e l’interminabile saga di misure coercitive volte a piegare per fame il suo popolo.

Sembrerebbe che il mondo sia al contrario: coloro che promuovono il traffico di persone, incoraggiando le partenze illegali, quelli che ostacolano il normale flusso migratorio tra le due nazioni, sono quelli che giudicano e puniscono.

Coloro che non permettono –per citare solo un esempio– ai nostri giocatori di baseball di beneficiare di un accordo che eviti loro di cadere nelle mani dei trafficanti di persone per arrivare alla MLB, sono gli stessi che pretendono condannare coloro che mantengono una politica di tolleranza zero verso la tratta di persone.


Acusar a Cuba de trata de personas, otra argucia para justificar la guerra económica

 El Gobierno de Estados Unidos mantiene a Cuba en la peor de las categorías en su informe anual del Departamento  de Estado sobre la trata de personas

Raúl Antonio Capote

La mentira, moralmente reprochable para muchos, ha logrado sobrevivir con éxito a los avances educativos del ser humano. Grandes pensadores como Aristóteles consideraban que «la mentira hace al hombre odioso ante la divinidad y despreciable ante sus semejantes».

Pero bueno, apartándonos de la filosofía, nada como la sabiduría popular para advertir sobre sus posibles consecuencias, sobre todo cuando se convierte en «sentido común» de los que rigen una nación, porque, como dice el refrán, «más rápido, se agarra a un mentiroso que a un cojo».

Así sucede con el Gobierno vecino, ese que nos queda al norte del archipiélago, que, como el rey desnudo del cuento infantil, exhibe sus falsedades sobre Cuba, sin percatarse de que lleva las vergüenzas al aire; tanta es su arrogancia.

La actual administración estadounidense insiste, arbitrariamente, en mantener a Cuba en la peor de las categorías (nivel 3) en su informe anual del Departamento de Estado sobre la trata de personas, publicado recientemente.

El accionar de las autoridades de Washington, marcado por motivaciones políticas, mereció la respuesta, desde su cuenta en x, del Primer Secretario del Comité Central del Partido Comunista de Cuba y Presidente de la República, Miguel Díaz-Canel Bermúdez.

«El imperio ha vuelto a listar a Cuba en su manipulador informe sobre trata de personas, indignate maniobra de la guerra abierta contra la colaboración médica cubana. Basta de cinismo, secretario Blinken. Usted conoce bien nuestra política de tolerancia cero a esa criminal práctica».

Para justificar la acción, el reporte referido al año 2023 utiliza argumentos contradictorios, apoyados en la difamación sobre la labor de la colaboración médica cubana en más de un centenar de países.

La obra de cooperación con otros pueblos, en materia de Salud, que Cuba ejerce es tan humana que tienen que arremeter contra ella. Les molesta que, en medio del señorío de la perversidad y el deshonor con que pretenden dominar al mundo, la Isla insumisa traiga luz a la oscuridad y salud al que sufre.

Pero no es fortuito incluir a Cuba en listados espurios, considerar a la Isla en la peor categoría en su informe de trata de personas permite a la Casa Blanca justificar el bloqueo y la saga interminable de medidas coercitivas dirigidas a rendir por hambre a su pueblo.

Tal pareciera que el mundo está al revés: los que fomentan el tráfico de personas, alentando las salidas ilegales, los que entorpecen el flujo normal migratorio entre las dos naciones, son los que juzgan y castigan.

Quienes no permiten –por solo citar un ejemplo– a nuestros peloteros beneficiarse de un convenio que les evite caer en brazos de los tratantes de personas para llegar a la MLB, son los mismos que pretenden condenar a quienes mantienen una política de tolerancia cero frente la trata de personas.

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