In tempi elettorali continuano la guerra elettrica e il sabotaggio

misionverdad.com

Durante una trasmissione del programma ‘Con Maduro+’, il presidente Nicolás Maduro ha denunciato un piano di destabilizzazione da parte di settori estremisti dell’opposizione venezuelana, che cerca di realizzare una guerra elettrica per turbare la pace sociale nel paese nel periodo precedente alle elezioni presidenziali del 28 luglio.

Il Presidente ha indicato che esistono prove concrete di conversazioni segrete tra l’opposizione, in cui si pianifica di attaccare il Sistema Elettrico Nazionale (SEN), specialmente in settori con maggiore accettazione del chavismo, con l’obiettivo di generare un clima di instabilità.

Le indagini svolte dagli organismi competenti hanno portato all’arresto degli autori materiali di questi attacchi in diversi punti del paese. Il Presidente ha sottolineato che questi gruppi criminali sono stati pagati e inviati con motivazioni elettorali per compiere questi atti di sabotaggio.

“Li hanno catturati, sono in prigione, chiedo alla Procura tutto il peso della legge perché questo è un atto terroristico. Che gli infliggano tutti gli anni previsti dal Codice Penale”, ha dichiarato Maduro.

Ha menzionato eventi associati ad attacchi al SEN in stati come Nueva Esparta, Guárico e Zulia, dove sono state spese giornate di lavoro per ristabilire il servizio dopo che le installazioni elettriche sono state sabotate. Nel caso specifico di Nueva Esparta, è stato rivelato che l’autore materiale ha confessato di aver ricevuto un pagamento per perturbare le installazioni elettriche a fini elettorali.

In risposta a questa minaccia, è stato ordinato un Piano Speciale di Pattugliamento e Vigilanza in tutte le installazioni vitali del SEN, con la partecipazione attiva della Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB) e l’unione civico-militare, che conterà sul supporto, in primo piano, delle comuni e dei consigli comunali.

“L’estrema destra è entrata in disperazione. So quali sono le loro intenzioni. Nelle riunioni dell’ultradestra arrivano a dire che il governo non arriva al 28 luglio, perché ‘succederà qualcosa’ (…) Non hanno nessuna possibilità di successo. Al contrario! Affonderanno di più se seguiranno su questa strada”.

Ha lanciato un avvertimento a coloro, all’interno dell’opposizione, che potrebbero essere tentati di ripetere “un’avventura che ha il marchio del fallimento”. Per contrastare qualsiasi tentativo di destabilizzazione, ha invitato Jorge Rodríguez, presidente dell’Assemblea Nazionale e responsabile della delegazione ufficiale nel dialogo nazionale, a trasmettere un messaggio contundente all’opposizione.

MODELLO STORICO

La storia recente del Venezuela è segnata da successivi tentativi violenti di rovesciare il governo del presidente Maduro: colpi di stato, tentativi di assassinio, fallite operazioni di invasione e molteplici cospirazioni al fine di destabilizzare l’economia e generare violenza nelle strade.

Alle denunce del presidente Nicolás Maduro si aggiunge quella effettuata questo martedì dalla vicepresidente esecutiva del Venezuela, Delcy Rodríguez, che ha svelato un piano di sabotaggio per abbattere il Ponte Angostura. Si è tentato di provocare un collasso mediante tagli nevralgici dei cavi che sostengono l’infrastruttura, che collega gli stati Anzoátegui e Bolívar. Il Ministero Pubblico ha avviato indagini sull’accaduto. Il Procuratore Generale ha avvertito che chiunque sia trovato colpevole di perturbazione dei servizi pubblici affronterà la pena massima di 30 anni di prigione.

La guerra elettrica si iscrive come un’altra risorsa in questo modello. La vulnerabilità del sistema elettrico venezuelano è stata sfruttata in passato, come accaduto durante l’operazione Guaidó, nel 2019, per generare caos e pressione sul governo. La coincidenza dei recenti attacchi con le elezioni presidenziali, insieme alle dichiarazioni dei detenuti, indicano una strategia per influenzare il processo elettorale del prossimo mese e creare un clima di instabilità che faciliti la destabilizzazione del paese.

Parallelamente a queste azioni cospirative, i settori dell’opposizione dietro a queste hanno mantenuto un discorso elettorale, e si sono presentati aperti a condursi per la via istituzionale. Tuttavia, il rifiuto del candidato Edmundo González Urrutia di firmare l’accordo di riconoscimento dei risultati proposto dal Consiglio Nazionale Elettorale, insieme alle denunce di sabotaggio elettrico, rivelano la vera strategia: continuare a puntare sulla via della violenza politica.


LA GUERRA ELÉCTRICA Y EL SABOTAJE CONTINÚAN EN TIEMPOS ELECTORALES

 

Durante una transmisión del programa Con Maduro+, el presidente Nicolás Maduro denunció un plan de desestabilización por parte de sectores extremistas de la oposición venezolana, que busca llevar a cabo una guerra eléctrica para perturbar la paz social en el país en el período previo a las elecciones presidenciales del 28 de julio.

El mandatario ha señalado que existen pruebas verídicas de conversaciones secretas entre la oposición, en las que se planea atacar el Sistema Eléctrico Nacional (SEN), especialmente en sectores con mayor aceptación del chavismo, con el objetivo de generar un clima de inestabilidad.

Las investigaciones realizadas por los organismos encargados condujeron a la detención de los autores materiales de estos ataques en distintos puntos del país. El Presidente ha destacado que estos grupos criminales fueron pagados y enviados con motivaciones electorales para llevar a cabo estos actos de sabotaje.

“Los capturaron, están presos, pido a la Fiscalía todo el peso de la ley porque esto es un acto terrorista. Que les metan todos los años que dice el código penal”, señaló Maduro.

Mencionó eventos asociados con ataques al SEN en estados como Nueva Esparta, Guárico y Zulia, donde se han desplegado jornadas de trabajo para restablecer el servicio después de que las instalaciones eléctricas fueron saboteadas. En el caso específico de Nueva Esparta, se ha revelado que el autor material confesó haber recibido un pago para perturbar las instalaciones eléctricas con fines electorales.

En respuesta a esta amenaza se ha ordenado un Plan Especial de Patrullaje y Vigilancia en todas las instalaciones vitales del SEN, con la participación activa de la Fuerza Armada Nacional Bolivariana (FANB) y la unión cívico-militar, que contará con el apoyo protagónico de las comunas y los consejos comunales.

“La derecha extremista ha entrado en desesperación. Sé cuales son sus intenciones. En las reuniones de la ultraderecha llegan a decir que el gobierno no llega al 28 de julio, porque ‘va a ocurrir algo’ (…) No tienen ninguna posibilidad de éxito. ¡Al contrario! Se van a hundir más si se dejan llevar por ese camino”.

Lanzó una advertencia a aquellos dentro de la oposición que pudieran verse tentados a repetir “una aventura que tiene la marca del fracaso”. Para contrarrestar cualquier intento de desestabilización, instó a Jorge Rodríguez, presidente de la Asamblea Nacional y líder de la delegación oficialista en el diálogo nacional, a transmitir un mensaje contundente a la oposición.

PATRÓN HISTÓRICO

La historia reciente de Venezuela está marcada por sucesivos intentos violentos de derrocar el gobierno del presidente Maduro: golpes de Estado, intentos de magnicidios, operaciones frustradas de invasión y las múltiples conspiraciones para desestabilizar la economía y generar violencia en las calles.

A las denunicas del presidente Nicolás Maduro se le suma la realizada este martes por la vicepresidenta ejecutiva de Venezuela, Delcy Rodríguez, quien develó un plan de sabotaje para derribar el Puente Angostura. Se intentó provocar un colapso mediante cortes neurálgicos de las guayas que sostienen la infraestructura, la cual conecta los estados Anzoátegui y Bolívar. El Ministerio Público ha iniciado investigaciones sobre el hecho. El Fiscal General advirtió que quienes sean hallados culpables de perturbación a servicios públicos enfrentarán la pena máxima de 30 años en prisión.

La guerra eléctrica se inscribe como otro recurso en este patrón. La vulnerabilidad del sistema eléctrico venezolano ha sido explotada en el pasado, como ocurrió durante la operación Guaidó en 2019, para generar caos y presión sobre el gobierno. La coincidencia de los recientes ataques con los comicios presidenciales, junto a las declaraciones de los detenidos, apuntan a una estrategia para influir en el proceso electoral del próximo mes y crear un clima de inestabilidad que facilite la desestabilización del país.

A la par de estas acciones conspirativas, los sectores opositores detras de estas han mantenido un discurso electoral, y se han presentado abiertos a conducirse por el camino institucional. Sin embargo, la negativa del candidato Edmundo González Urrutia a firmar el acuerdo de reconocimiento de resultados que el Consejo Nacional Electoral propuso, sumada a las denuncias de sabotaje eléctrico, revelan la verdadera estrategia: seguir apostando por la vía de la violencia política.

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