L’aggressività anti-cubana del governo di J.Biden

raggiunge inusitate vette di delirio. Tratta di persone?

José R. Oro

Ho scritto altrove, riferendomi al terrorismo internazionale, le assurde accuse contro Cuba, l’inclusione del nostro paese nella Lista degli Stati Patrocinatori del Terrorismo e l’assoluzione del terrorista A. Alazo, che possiamo usare una frase colloquiale: “Siamo vaccinati contro lo spavento”. Ma la realtà è che mai nessuno è vaccinato contro tutti gli spaventi esistenti, anzi, credo sia meglio dire che: “C’è sempre spazio per lo stupore”, estremamente spiacevole, ma vero.

Quando Joe Biden ha assunto la presidenza USA, molti cubani speravano (tra cui chi scrive) che si riducessero alcune delle restrizioni al commercio e ai viaggi imposte da Donald Trump. Per questo abbiamo sostenuto in forma attiva la candidatura di J. Biden nelle scorse elezioni nel modo più attivo, nonostante non condividessimo affatto le posizioni del Partito Democratico (1). Ma Biden ha aumentato la pressione su Cuba, peggiorando enormemente le difficoltà economiche e di ogni tipo esistenti nel nostro paese.

Durante la sua campagna nel 2020, il presidente Joe Biden ha promesso di invertire le sanzioni di Trump che danneggiano le famiglie cubane, specialmente le restrizioni alle rimesse e ai viaggi familiari. Una volta in carica, non ha fatto nulla, lasciando in vigore tutte le sanzioni di Trump, anzi, rendendole ancora più criminali e letali.

La cosa peggiore della sua attività anti-cubana è la delusione e lo scoraggiamento che provoca in alcuni, pochi potevano aspettarsi che chi è stato il vicepresidente di Barack Obama agisse in questo modo, che non facesse nemmeno il minimo tentativo di riportare le relazioni tra i due paesi a uno stato pre-Trump.

A livello mondiale, nel settembre 2021, Biden ha annunciato AUKUS, un patto di sicurezza tra Australia, Regno Unito USA, per garantire “la pace e la stabilità nell’Indo-Pacifico a lungo termine” contro la Cina, che include sottomarini a propulsione nucleare per l’Australia.

Le forze USA hanno iniziato a ritirarsi dall’Afghanistan nel 2020, secondo le disposizioni di un accordo tra USA e talebani del febbraio 2020 che fissava come data limite il 1 maggio 2021. Il governo afghano è crollato sotto l’offensiva dei talebani e il presidente afghano, Ashraf Ghani, è fuggito dal paese.

Ha guidato la risposta USA e della NATO all’operazione speciale russa in Ucraina, imponendo severe sanzioni al Cremlino e autorizzando centinaia di miliardi di $ in invii di armi e ogni tipo di equipaggiamento, altri prodotti e servizi a Kiev. Il 29 aprile 2023, ha richiesto al Congresso 33 miliardi di $ per l’Ucraina, ma i legislatori l’hanno poi aumentato a circa 40 miliardi. Nel 2024, va oltre i 60 miliardi richiesti per cercare di distruggere la Russia e consolidare un impossibile mondo unipolare.

L’operato del governo Biden a Gaza è l’epitome dell’ipocrisia e della totale indifferenza verso la vita umana. Saranno inviati a Israele 26 miliardi di $ in armi, il che dimostra chiaramente la complicità della Casa Bianca di Biden con il genocidio di Gaza, e il desiderio di “regolare i conti con l’Iran”. Queste armi possono provocare in Medio Oriente un bagno di sangue di proporzioni sconosciute fino ad oggi, e il popolo israeliano può soffrire molto più di quanto i suoi dirigenti locali e del Potomac pensino. Può inoltre provocare la caduta di governi sostenitori degli USA, come quello dell’Arabia Saudita, e persino provocare una Terza Guerra Mondiale.

Biden ha anche dichiarato che le forze USA difenderanno Taiwan in caso di “un attacco senza precedenti” da parte della RPC. Invieranno 8 miliardi di $ in armi a Taiwan, per fare pressione e provocare la RPC, in un atto di immensa irresponsabilità con l’umanità, che mettono in pericolo nel modo più maldestro e criminale.

Nel 2023, la lettera di Biden alla presidente peruviana Dina Boluarte per le Feste Patrias ha elogiato il suo governo per “promuovere i nostri valori democratici, compresi i diritti umani”, nonostante i massacri di Ayacucho e Juliaca.

Ora un grave golpe in Bolivia. Si è formata un’“Internazionale Fascista” per cercare di mantenere un impossibile mondo “unipolare”.

Cuba e la “tratta di persone”

Di nuovo si dimostra che non c’è cura contro lo spavento, per quanto pensiamo di aver visto tutto in quell’ambito. Lunedì 24 giugno, il Dipartimento di Stato USA ha lodato coloro che chiama “eroi nella lotta contro la tratta di persone”, e una delle omaggiate che dicono si scontra con ciò che nel modo più subdolo chiamano “lavoro forzato” promosso da Cuba dal Governo Rivoluzionario.

Nella “cerimonia” a Washington DC, il Segretario di Stato, Antony Blinken, ha pubblicato il rapporto annuale del dipartimento sulla Tratta di Persone, o TIP acronimo in inglese, riconoscendo al contempo i meriti immaginari di coloro che ritiene lottino contro la tratta di persone. Tra loro c’era una persona di origine cubana residente a Miami che dirige un’organizzazione anti-cubana per i “diritti umani”, che cerca di ingannare l’opinione pubblica con ciò che lei chiama il “programma di esportazione della manodopera” di Cuba, che si riferisce in particolare alle brigate mediche in cui decine di migliaia di medici hanno servito e servono all’estero, spesso in aree remote di paesi in via di sviluppo, o in paesi sviluppati, sempre con enorme dedizione e professionalità.

“Questo implica tratta di persone, lavori forzati”, ha detto la controrivoluzionaria ai media controllati dall’ultradestra USA da Washington. “Questi professionisti, questi lavoratori, sono soggetti a ogni tipo di abusi, regolamenti arbitrari e, specialmente, alla separazione dalle loro famiglie”. Tutto ciò è completamente falso, ovviamente. In molte occasioni la natura del lavoro, ad esempio in zone con seri problemi sociali, di salute o limitazioni economiche non permettono la presenza delle famiglie.

Il “regime comunista” di Cuba, dice la presunta “difensore” dei lavoratori cubani, afferma che questi medici e altri lavoratori fanno parte di una missione umanitaria, ma la nemica di Cuba insiste che si tratta di sfruttamento economico.

“Fino al 2010 era un segreto di Stato che  Cuba veniva pagata per queste missioni”, ha detto. “Le esportazioni di servizi sono una fonte primaria di ingressi” per il regime cubano, ha aggiunto la perfida portavoce dell’odio contro i cubani. Senza, ovviamente e come è caratteristico nei nemici di Cuba, fondare tale accusa o fornire qualche prova al riguardo. Solo seguendo il copione delineato, sei decenni e mezzo fa, da Lester K. Mallory nel suo infame memorandum.

Poniamo qui alcuni dati che contraddicono e confutano completamente quanto affermato dall’amica di A. Blinken. Dal 1960 la collaborazione medica cubana all’estero ha assistito oltre 2 miliardi di persone nel mondo, un quarto dell’umanità. Il personale sanitario dell’Isola ha effettuato più di 14 milioni e 500 mila interventi chirurgici, 4 milioni e 470 mila parti e ha salvato 8 milioni e 700 mila vite (più della popolazione di Uruguay, Panama e Bahamas messe insieme), risultati che mostrano l’impatto della medicina cubana a livello mondiale.

Su richiesta dei loro governi, i distaccamenti medici cubani sono arrivati, per la prima volta, nella molto sviluppata Europa (nelle regioni italiane di Lombardia, Piemonte e Calabria, incluse significativamente le città di Torino e Cremona; sono stati anche nel Principato di Andorra) e in decine di nazioni dell’America Latina e dei Caraibi, Africa, Asia e Medio Oriente.

Il Dipartimento di Stato USA, che apparentemente si preoccupa tanto del benessere dei cubani e la sua amica, la politicante di Miami, non hanno fatto alcun commento sulla mancanza di collaborazione nel sapere quale è stato il destino o nel fornire qualsiasi dato che aiuti a chiarire la situazione dei due medici cubani rapiti da bande somale in territorio keniota. Nessun aiuto, zero commenti, alta immoralità. Lo stesso dicono di altri tecnici cubani, di atleti professionisti. Hanno detto che a Cuba l’infanzia si prostituisce con i turisti e un milione di altre infamie. Al contrario, Cuba ha un solido stato di diritto che riconosce e protegge i suoi cittadini, incluso un profondo sistema legale riguardante l’infanzia e la gioventù.

Alti funzionari cubani come Johana Tablada, Carlos Fernández de Cossío e il Ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parilla, hanno lavorato arduamente, richiamando alla ragione le autorità USA, uno dei punti essenziali è riguardo ai problemi migratori che sono esacerbati al massimo dal ferreo Blocco, che è oggi una guerra totale contro l’economia e la società cubana.

Il MINREX e il presidente di Cuba hanno denunciato questo fatto di avere posto Cuba nel “Livello 3” che implica una mancanza di collaborazione nella lotta contro la Tratta di Persone come un’altra menzogna ingiusta destinata a peggiorare ancora di più la vita del popolo cubano e le insensate intenzioni di trasformarlo in uno stato servile, cosa che sarà sempre fuori da ogni considerazione.

Lunedì 24 giugno si è compiuto il ventesimo anniversario del programma USA “TIP Heroes” del Dipartimento di Stato, un altro sproposito e pseudonimo per proteggere, promuovere e finanziare coloro che attaccano la Rivoluzione Cubana e altre cause giuste nel mondo.

Note

1 – All’inizio del 2021, nei giorni dell’inaugurazione di J. Biden come presidente USA, i cubani affrontavano una grave crisi. Dal 2017, Donald Trump aveva decretato 243 misure presidenziali per rendere l’embargo USA più rigido che in qualsiasi altro momento dalla metà degli anni ’60. La pandemia di COVID-19 ha esacerbato il problema chiudendo le frontiere di Cuba al turismo non proveniente dagli USA, che era una fonte importante di valuta estera. Nel frattempo, nel gennaio 2021, la tanto attesa fusione del difficile sistema di doppia valuta di Cuba ha generato incertezze preoccupanti e un aumento dei prezzi per molti. Tre anni dopo, la crisi sembra essere peggiorata invece che migliorare. Nonostante le speranze iniziali, Joe Biden non ha mai abrogato le misure di Trump. Al contrario, ha aumentato la pressione sull’economia cubana, in modo infame. La cosa più dannosa è che Washington abbia mantenuto il regalo di addio di Trump agli anti-cubani poco prima di lasciare l’incarico: la sua decisione di collocare Cuba nella lista degli “Stati patrocinatori del terrorismo”. Si tratta di uno status che la stragrande maggioranza dei governi del mondo respinge, ma che è sempre più riconosciuto de facto da banche e compagnie di assicurazioni europee, timorose delle sanzioni USA. Altri fattori che peggiorano i gravissimi problemi dell’economia cubana includono l’aumento dei prezzi del petrolio, che colpisce gravemente i trasporti e la produzione di energia, e la decisione USA di negare l’esenzione dal visto ESTA a qualsiasi europeo che abbia visitato Cuba nei sei mesi precedenti, colpendo direttamente il turismo, industria essenziale per gli ingressi del paese e la sua capacità di fornire il necessario alla popolazione. Ora si vuole continuare e intensificare misure che hanno a che fare con l’immaginaria “Tratta di Persone”. Tutto destinato a decimare il nostro popolo, a creare scoraggiamento e disperazione e tentare di far scoppiare una guerra civile a Cuba, un terribile fratricidio. Non ci riusciranno mai!


La agresividad anti-cubana del gobierno de Joseph Biden alcanza insólitas cotas de desvarío. ¿Trata de personas?

Por: José R. Oro

Escribí en otro lugar, refiriéndome al terrorismo internacional, las absurdas acusaciones contra Cuba, el tener a nuestro país en la Lista de Estados Patrocinadores del Terrorismo y la exoneración del terrorista A. Alazo, que: Podemos usar una frase coloquial: “Estamos curados de espanto”. Pero la realidad es que nunca nadie está curado de cuantos espantos existen, todo lo contrario, creo mejor decir que: “Siempre queda espacio para el asombro”, muy lamentable, pero cierto.

Cuando Joe Biden asumió la presidencia de Estados Unidos, muchos cubanos esperaban (entre ellos quien esto escribe) que se aminorara algunas de las restricciones al comercio y los viajes impuestas por Donald Trump. Por ello apoyamos decididamente la candidatura de J. Biden en las pasadas elecciones de la forma más activa, a pesar de no compartir para nada las posiciones del Partido Demócrata (1). Pero Biden ha aumentado la presión sobre Cuba, empeorando enormemente las dificultades económicas y de todo tipo que existen en nuestro país.

Durante su campaña en 2020, el presidente Joe Biden prometió revertir las sanciones de Trump que perjudican a las familias cubanas, especialmente las restricciones a las remesas y los viajes familiares. Una vez en el cargo, no hizo nada, dejando en vigor todas las sanciones de Trump, más aún, haciéndolas más criminales y letales.

Lo peor de su actividad anticubana es la decepción y el desánimo que provoca en algunos, pocos podían esperar que quien fuera el vicepresidente de Barack Obama actuara de esta forma, que no tuviera ni siquiera el menor intento de llevar las relaciones entre ambos países a un estado pre-Trump.

A nivel mundial, en septiembre de 2021, Biden anunció AUKUS, un pacto de seguridad entre Australia, Reino Unido y Estados Unidos, para garantizar “la paz y la estabilidad en el Indo-Pacífico a largo plazo” contra China, el cual incluye submarinos de propulsión nuclear para Australia.

Las fuerzas estadounidenses comenzaron a retirarse de Afganistán en 2020, según las disposiciones de una concertación entre Estados Unidos y los talibanes de febrero de 2020 que fijó como fecha límite el 1 de mayo de 2021. El gobierno afgano colapsó bajo la ofensiva de los talibanes y el presidente afgano, Ashraf Ghani, huyó del país.

Lideró la respuesta de EEUU. y la OTAN a la operación especial rusa en Ucrania, imponiendo severas sanciones al Kremlin y autorizando cientos de miles de millones de dólares en envíos de armas y todo tipo de pertrechos, otros productos y servicios a Kiev. El 29 de abril de 2023, solicitó al Congreso 33 000 millones de dólares para Ucrania, pero los legisladores luego aumentaron a alrededor de 40 000 millones. En 2024, va más allá de 60 000 millones requeridos para tratar de destruir a Rusia y consolidar un imposible mundo unipolar.

Lo del gobierno de Biden en Gaza es epitome de hipocresía y de total indiferencia ante la vida humana. Se le enviaran a Israel 26 000 millones de dólares en armas, lo que demuestra fehacientemente la complicidad de la Casa Blanca de Biden con el genocidio de Gaza, y el deseo de “ajustarle cuentas a Irán”. Estas armas pueden provocar en el Medio Oriente un baño de sangre de proporciones desconocidas hasta la fecha, y el, pueblo israelita puede sufrir mucho más de lo que sus líderes locales y del Potomac piensan. Puede además provocar la caída de gobiernos partidarios de los EEUU., como el de Arabia Saudita, e incluso provocar una Tercera Guerra Mundial.

Expresó también Biden que las fuerzas estadounidenses defenderían Taiwán en caso de “un ataque sin precedentes” por parte de la RP China. Enviarán 8000 millones de dólares en armas a Taiwán, para presionar y provocar a la RP China, en un acto de inmensa irresponsabilidad con la humanidad, a la que ponen en peligro de la forma más desmañada y criminal.

En 2023, la carta de Biden a la presidenta peruana Dina Boluarte por Fiestas Patrias elogió a su gobierno por “promover nuestros valores democráticos, incluidos los derechos humanos”, a pesar de las masacres de Ayacucho y Juliaca.

Ahora una grave asonada golpista en Bolivia. Se ha formado una “Internacional Fascista” para tratar de mantener un imposible mundo “unipolar”

Cuba y la “trata de personas”

De nuevo se demuestra que no hay cura contra el espanto, por mucho que pensemos que ya lo hemos visto todo en ese ámbito. El lunes 24 de junio, el Departamento de Estado de los Estados Unidos ensalzó a quienes llama “héroes en la lucha contra la trata de personas”, y una de las homenajeadas que dicen se enfrenta a lo que de la forma más aviesa llaman “trabajo forzoso” promovido desde Cuba por el Gobierno Revolucionario.

En la “ceremonia” en Washington DC, el Secretario de Estado, Antony Blinken, publicó el informe anual del departamento sobre Trata de Personas, o TIP por sus siglas en ingles al tiempo que “reconoció” los imaginarios méritos de quienes el considera que luchan contra la trata de personas.                                                                                                                 

Entre ellos estaba una persona de origen cubano residente en Miami que dirige una organización anti- cubana de “derechos humanos”, que trata de engañar  a la opinión pública con lo que ella llama el “programa de exportación de mano de obra” de Cuba, que se refiere en particular a las brigadas médicas en las que decenas de miles de médicos han servido y sirven en el extranjero, a menudo en áreas remotas de países en desarrollo, o en países desarrollados, siempre con enorme dedicación y profesionalismo.

“Esto implica trata de personas, trabajos forzados”, dijo la contrarrevolucionaria a medios controlados por la ultraderecha estadounidense desde Washington desde Washington. “Estos profesionales, estos trabajadores, están sujetos a todo tipo de abusos, regulaciones arbitrarias y, especialmente, la separación de sus familias”. Todo lo cual es completamente falso, por supuesto. En muchas ocasiones la naturaleza del trabajo, por ejemplo en zonas con serios problemas sociales, de salud o limitaciones económicas no permiten la presencia de familias

El “régimen comunista” de Cuba, dice la supuesta “defensora” de los trabajadores cubanos, afirma que esos médicos y otros trabajadores son parte de una misión humanitaria, pero la enemiga de Cuba, insiste en que se trata de explotación económica.

“Hasta 2010 era un secreto de Estado que a Cuba se le pagaba por estas misiones”, dijo. “Las exportaciones de servicios son una fuente primaria de ingresos” para el régimen cubano, añadió la pérfida vocera del odio contra los cubanos. Sin, por supuesto y como es característico en los enemigos de Cuba, fundamentar semejante acusación o dar alguna prueba sobre ello. Solo siguiendo el guion esbozado hace seis décadas y media por Lester K. Mallory en su infame memorándum.

Pongamos aquí algunos datos que contradicen y refutan por completo lo afirmado por la amiga de A. Blinken. Desde 1960 la colaboración médica cubana en el exterior, ha atendido a más de 2000 millones de personas en el mundo, una cuarta parte de la humanidad. El personal de salud de la Isla ha realizado más de 14 millones 500 mil operaciones quirúrgicas, 4 millones 470 mil partos y han salvado 8 millones 700 mil vidas (más que la población de Uruguay, Panamá y Bahamas tomadas de conjunto), resultados que muestran el impacto de la medicina cubana en el ámbito mundial.

A solicitud de sus gobiernos, los destacamentos médicos cubanos llegaron por primera vez a la muy desarrollada Europa (a las regiones italianas de Lombardía, Piedemonte y Calabria, incluyendo destacadamente a las ciudades de Turín y Cremona; también estuvieron en el Principado de Andorra) y en decenas de naciones de América Latina y el Caribe, África, Asia y Medio Oriente.

El departamento de Estado de los EE.UU., el que aparentemente se preocupa tanto por el bienestar de los cubanos, y su amiga la politiquera de Miami no hicieron ningún comentario, acerca de la falta de colaboración en saber cual ha sido el destino o proporcionar cualquier dato que ayude a esclarecer la situación de los dos médicos cubanos secuestrados por bandas somalíes en territorio de Kenia. Ninguna ayuda, cero comentarios, alta inmoralidad.                                                                             

Lo mismo dicen de otros técnicos cubanos, de atletas profesionales. Han dicho que en Cuba la infancia se prostituye con los turistas y un millón de otras infamias. Por el contrario, Cuba tiene un solido estado de derecho que reconoce y protege a sus ciudadanos, incluyendo un profundo sistema legal sobre la niñez y la juventud.

Altos funcionarios cubanos como Johana Tablada, Carlos Fernández de Cossío y el Canciller Bruno Rodríguez Parilla, han trabajado arduamente, llamando a la razón a las autoridades estadounidenses, uno de los puntos esenciales es con respecto a los problemas migratorios que son exacerbados al máximo por el férreo Bloqueo, que es hoy una guerra total contra la economía y sociedad cubana.

El Minrex y el presidente de Cuba denunciaron este hecho de tener a Cuba en el “Nivel 3” que implica una falta de colaboración en la lucha contra la Trata de Personas. como otra falacia injusta destinada a perjudicar aun mas la vida del pueblo cubano y las insensatas intenciones de convertirlo en un estado servil, lo que estará siempre fuera de toda consideración

El lunes 24 de junio se cumplió el vigésimo aniversario del programa estadounidense “TIP Héroes” del Departamento de Estado, otro despropósito y pseudónimo para proteger, promover y financiar a quienes atacan a la Revolución Cubana y otras causas justas en el mundo.

Notas

  1. A principios de 2021, en los días de la inauguración de J. Biden como presidente de los EE.UU. los cubanos enfrentaban una seria crisis. Desde 2017, Donald Trump había decretado 243 medidas presidenciales para hacer que el prolongado embargo estadounidense fuera más estricto que en cualquier otro momento desde mediados de la década de 1960. La pandemia de COVID-19 exacerbó el problema al cerrar las fronteras de Cuba al turismo no proveniente de los EE.UU., que era una importante fuente de divisas. Mientras tanto, en enero de 2021, la tan esperada fusión del desafiante sistema de doble moneda de Cuba generó incertidumbres preocupantes y un aumento de precios para muchos. Tres años después, la crisis parece haber empeorado en lugar de mejorar. A pesar de las esperanzas iniciales, Joe Biden nunca derogó las medidas de Trump. En cambio, ha aumentado la presión sobre la economía cubana, de una forma infame. Lo más perjudicial es que Washington haya mantenido el regalo de despedida de Trump a los anti – cubanos justo antes de dejar el cargo: su decisión de colocar a Cuba en la lista de “Estados patrocinadores del terrorismo”. Se trata de un estatus que la aplastante mayoría de los gobiernos del mundo rechazan, pero que es cada vez más reconocido de facto por los bancos y compañías de seguros europeos, temerosos de las sanciones estadounidenses. Otros factores que empeoran los gravísimos problemas de la economía cubana incluyen el aumento de los precios del petróleo, que afecta gravemente al transporte y la producción de energía, y la decisión de Estados Unidos de negar la exención de visa ESTA a cualquier europeo que haya visitado Cuba en los seis meses anteriores, afectando directamente al turismo, industria esencial para los ingresos del país y su capacidad de proveer lo necesario para la población. Ahora se quiere continuar y endurecer medidas que tienen que ver con la imaginaria “Trata de Personas” Todo destinado de diezmar a nuestro pueblo, a crear desánimo y desesperación e intentar que estalle una guerra civil en Cuba, un terrible fratricidio. ¡No lo conseguirán jamás!
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