Vincere i reati, una battaglia politica irrimandabile

Il Partito Comunista di Cuba ha rinforzato l’attenzione, il controllo e la valutazione permanente del tema del reato a tutti i livelli e lo ha anche incorporato come una priorità nella valutazione dell’impegno delle organizzazioni e dei suoi militanti

Il VIII Plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, che si svolgerà il 5 e il 6 di luglio, avrà come uno dei temi principali dell’agenda l’analisi critica del compimento delle azioni indirizzate alla prevenzione e allo scontro alla corruzione, al reato, alle illegalità e le indiscipline sociali, espressione della volontà politica della direzione della Rivoluzione di assumerle come una priorità strategica del paese.

Il nostro Comandante in Capo  Fidel Castro Ruz la definì, nel 1993, come «una battaglia politica», chiave per mantenere ferma la morale combattiva rivoluzionaria, e il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz ci ha insegnato che questa non non può diventare  «una campagna in più, ma dev’essere un movimento permanente, la cui evoluzione dipenderà dalla capacità di mobilitare la popolazione e i differenti attori di ogni comunità, senza escludere nessuno, con rigore e intenzionalità politica.

Fedele al legato dei nostri leaders storici, il 8vo. Congresso del Partito, realizzato nell’aprile  del 2021, ratificò la necessità di rinforzare il ruolo dell’organizzazione e dei suoi militanti, con la partecipazione l’appoggio e il controllo  in tutte le azioni di prevenzione e scontro ai fenomeni e alle  manifestazioni che costituivano una minaccia per la sicurezza nazionale. L’evento del partito convocò a premiare con la bandiera la battaglia contro la corruzione, i modi disonesti d’agire, l’abuso di potere, il  favoritismo e la doppia morale.

L’implementazione e il compimento delle azioni politiche, governative, preventive, di scontro giuridico, operativo, penali, penitenziarie e della comunicazione sviluppate da allora hanno reso possibile il contenimento attuale di alcune tipicità dei reati e hanno evitato che si generino situazioni gravi di contingenza.

Il Ministero degli Interni ha continuato a rinforzare i suoi sistemi d’integrazione ministeriale per la prevenzione e lo scontro alla delinquenza, di persone con condotta anti sociale o di rischio e alle loro azioni, considerando una priorità il municipio, il consiglio popolare e altri ambiti d’interesse, nei quali si coniugano potenzialità operazionali, azioni preventivo-profilattiche,  strumenti tecnologici e le manovre con forze e mezzi dell’istituzione.

Questo si articola con i mezzi adottati dalla Procura Generale della Repubblica e dal Tribunale Supremo Popolare per incrementare il rigore e la severità nel trattamento giuridico, penale e penitenziario agli  imputati, accusati o sanzionati, specialmente in figure di delitto di maggior danno per la società.

I tribunali hanno sanzionato il 96% delle persone giudicate per azioni illecite,  contro la vita, gli associati alla corruzione, alle droghe, alla violenza di genere, al sacrificio illegale dei bovini e il traffico delle loro carni, contro autorità, la proprietà, tra l’altro-Le azioni della Procura nel controllo della legalità e della Corte dei Conti della Repubblica nella corretta e trasparente amministrazione dei fondi pubblici e il controllo superiore della gestione amministrativa, sono state dirette verso attività della maggior importanza per il paese.

Il Partito ha rinforzato l’attenzione , il controllo  e la valutazione  permanente del te­ma a tutti i livelli ed ha anche  incorporato come una priorità nella valutazione l’impegno delle organizzazioni e dei loro militanti.

L’Unione dei Giovani  Comunisti, le organizzazioni studentesche, i movimenti giovanili, i sindacati e le organizzazioni sociali e di massa hanno fatto passi concreti per sommarsi e farsi sentire con più forza.

Il Governo ha lavorato nell’implementazione e il compimento delle Direttive Generali per la prevenzione e lo scontro al reato, la corruzione,  le illegalità e le  indiscipline sociali per gli organismi, le entità  nazionali, i governi  provinciali e i consigli dell’Amministrazione municipali, facendole corrispondere alle misure per correggere distorsioni e ridare impulso  all’economia.

Senza dubbio s’impone di continuare la battaglia per ottenere la diminuzione dei reati e delle loro sequele di complessità in determinati casi, nei quali spiccano  fatti di violenza che riflettono aggressività e temerarietà, e che generalmente sono manipolati o magnificati nelle  campagne sovversive, attraverso le reti sociali digitali.

Il Comandante in Capo ci dimostrò la portata e il significato strategico di seminare  valori per immunizzare le nuove generazioni di fronte alle sfide della globalizzazione neoliberale, la colonizzazione culturale e la guerra economica, commerciale, finanziaria e mediatica. Aveva allertato che educare è «seminare  valori, etica e ideali rivoluzionari», e che «l’educazione è l’arma  più poderosa che ha l’uomo per creare responsabilità, un’etica, un senso del dovere, della disciplina, della solidarietà, «senza educazione non c’è rivoluzione», aveva segnalato e  che «la Rivoluzione può essere solo figlia della cultura e delle sue idee».

Essere conseguenti con il suo legato significa scommettere sulla formazione integrale di valori nei bambini, negli adolescenti, nei  giovani e questo necessita un’attenzione speciale per gli organismi formatori dei fattori comunitari della società in generale e maggiori esigenze sulla responsabilità delle famiglie, oltre a correggere le insufficienze e le deviazioni di questi processi -Inoltre s’impone la necessità di realizzare analisi profonde, obiettivi, e proporre  soluzioni concrete, integrali sistematiche ed energiche nei consigli dell’Amministrazione municipali, per prevenire e affrontare i reati, la corruzione, le indiscipline sociali, le illegalità, e trovare soluzioni senza dilazione alle persone svincolate dallo studio e dal lavoro.

Le azioni  della comunicazione degli ambiti mediatici, dell’organizzazione e comunitari devono continuare più efficacemente nel lavoro preventivo -profilattico, fomentare una cultura di rispetto alla legge e alla convivenza sociale e di condanna delle condotte trasgressive senza sensazionalismi nè superficialità.

Come è stato ratificato nelle analisi principali realizzate dal  Burò Politico, la Segreteria  del Comitato Centrale del Partito, il Consiglio dei Ministri e l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, le visite di controllo ai territori  altro evento di direzione, si devono approfondire, fare più efficace il lavoro di prevenzione e scontro delle istituzioni amministrative, eliminare le fessure nell’ambiente di controllo, identificare a tempo e combattere senza sfumature i rischi e le debolezze nel controllo delle risorse.

I tempi reclamano esemplarità e l’attuazione etica dei dirigenti, funzionari e altri lavoratori, esigenza, responsabilità e rigore delle amministrazioni nel controllo e la protezione delle risorse, agire con mano dura nell’applicazione delle misure ai responsabili diretti e collaterali dei problemi scoperti o conosciuti.

Sono necessarie integralità e coordinamento delle azioni di prevenzione e attenzione sociale nelle comunità, elevare la vigilanza e la combattività rivoluzionaria e il controllo popolare.

Il Partito ha considerato irrimandabili il perfezionamento e il rafforzamento a breve tempo dei meccanismi di fiscalizzazione e ispezione statali, per farli corrispondere con i profondi cambi derivati da diversificazioni degli attori economici e le complessità della situazione attuale del paese.

Ci ha chiamato a uno scontro effettivo ai prezzi abusivi e speculativi di beni e servizi.

Tutto questo,  senza dubbio contribuirà  alla prevenzione e a mantenere un clima di ordine, legalità e governabilità che complementano le azioni di carattere penale-Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ci ha convocato a «sviluppare  uno scontro  agli illegali, ai ladri, gli imbroglioni, i disonesti, i corrotti, a favore del nostro popolo, in funzione della tranquillità e dello sviluppo onesto della nostra società.

Il richiamo è all’unità, alla coesione e alla fermezza rivoluzionaria, in difesa del benessere sociale e della conquiste sacre del popolo, come la sicurezza ,la tranquillità cittadina,  consolidate e preservate in 65 anni nonostante le aggressioni permanenti, il blocco genocida e le guerre di ogni tipo dei governi degli USA, per cercare di destabilizzare , asfissiare e far crollare la Rivoluzione.

La relazione che si dibatterà nel  VIII Plenum, del Comitato Centrale del Partito si conclude, precisamente, con il pensiero strategico del Comandante in Capo, quando il 5  gennaio del  1999, nell’anniversario 40 della Polizia Nazionale Rivoluzionaria, affermò: «Oggi, senza abbandonare gli altri impegni, senza abbandonare assolutamente un solo impegno rivoluzionario, includendo la difesa della Patria con le armi  nella mano se giungerà il momento, c’è l’impegno, il compito fondamentale, d’enorme trascendenza economica e politica, di combattere e vincere il reato.

Vincere il reato non significa il sogno che il delitto scompaia  dalla faccia della nostra società, ma ridurlo a una minima espressione, che risulti incapace di colpire  economicamente, in maniera grave, e politicamente, sempre in maniera grave, la Rivoluzione».

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