Gli USA di fronte alle elezioni presidenziali venezuelane del 28 luglio

Luis Ernesto Guerra

Non sorprende più la sovversione politica e ideologica dell’imperialismo USA al fine di esercitare assedio e ingerenza nelle democrazie sovrane che non si adeguano ai manuali di sottomissione, subordinazione di vecchia e antiquata procedura fascista, coloniale e neocoloniale, come il fallito colpo di stato in Bolivia di qualche giorno fa.

Nel Venezuela bolivariano, contro un popolo e un governo che stanno difendendo la costruzione del soggetto popolo e del potere popolare, che non rispondono alla tutela di un ordine unipolare bellicoso e violento, che va implementando le strategie dei suoi diversi manuali mediante guerre ibride, non convenzionali, a bassa intensità, con il colpo all’economia che ha colpito un popolo storicamente amante del diritto di vivere in pace, con dignità e sovranità, e che si è distinto per portare ed esprimere la sua solidarietà all’umanità.

“Jorge Rodríguez, Coordinatore Generale del Comando di Campagna Venezuela Nuestra, ha denunciato che dall’Ambasciata d’Argentina a Caracas si pianificano atti criminali per sabotare il processo elettorale. Ha ribadito le accuse contro i settori dell’opposizione di estrema destra che cercano di sabotare le elezioni”.

Jorge Rodríguez ha assicurato che “Magalli Meda e il signor Humberto Villalobos proveranno a generare atti vandalici con motorizzati nei centri di voto”. Durante il suo intervento ha assicurato che “stanno preparando una struttura per la violenza, il sabotaggio. Hanno bisogno di un popolo che soffra”. Ha indicato che “consegnerà prove agli osservatori elettorali internazionali dei presunti piani cospirativi”.

Nello sviluppo di questa sovversione, assedio e ingerenza con caratteristiche di guarimba (rivolte di strada ndt), utilizzando i manuali dello yankee Gene Sharp, è stato denunciato, davanti alla comunità internazionale, che i centri di sovversione politica e ideologica composti da istituzioni, università di estrema destra trasformate in piattaforme di destabilizzazione, fondazioni, centri studi, tra altri, sono finanziati tramite istituzioni non governative che apparentemente svolgono un’opera “umanitaria e filantropica” ma che, in realtà, sono canali di finanziamento degli USA, principalmente dall’Agenzia Centrale di Intelligence (CIA) e dalla National Endowment for Democracy (NED).

Il generale Simón Bolívar non sbagliò quando disse, durante il primo processo di indipendenza, che “gli USA sembrano destinati a piagare di miseria l’America in nome della libertà”, concetto della battaglia d’idee che è stato reinterpretato dal comandante Hugo Chávez Frías nel XXI secolo nella costruzione e nel contesto rivoluzionario alla base della Rivoluzione Bolivariana in Venezuela, continuamente boicottata e che pretendono destabilizzarla con un’ultra destra a tinta fascista e neofascista che ha convertito il Venezuela in una grande fattoria per sfruttare le sue abbondanti risorse energetiche naturali che sono servite a trasformare le profonde tracce di ingiustizia e disuguaglianza, povertà multidimensionale che hanno condannato un popolo a essere legato alle ricette del Fondo Monetario Internazionale (FMI), che non hanno mai migliorato le condizioni di vita dei popoli, al contrario hanno approfondito l’ingiustizia sociale, il vandalismo e il saccheggio da parte di strutture oligarchiche, corporative, legate a multinazionali e corporazioni imperialiste che l’unica cosa che hanno fatto è concentrare la ricchezza in poche mani.

La Rivoluzione Bolivariana ha messo fine a questa spoliazione e saccheggio oligarchico-imperialista, all’obbrobrioso modello neoliberale, ed il gas ed il petrolio hanno iniziato a trasformare radicalmente il popolo bolivariano.

L’imperialismo USA, il suo neoliberismo selvaggio, sta rivelando una crisi sistemica e strutturale. È noto a tutti il suo vorace appetito per il Venezuela bolivariano, chavista, madurista, che ha saputo affrontare con la comune, con l’unione civico-militare, tutti i manuali di guerra non convenzionale, dai colpi di stato falliti agli incessanti tentativi di assassinio del presidente operaio Nicolás Maduro Moros, fino alla penetrazione di mercenari, al porre un prezzo alla sua integrità fisica, all’implementare ed imporre blocco, Misure Coercitive Unilaterali (MCU), sanzioni, ordini esecutivi, al furto di miliardi di dollari appartenenti al popolo e al governo bolivariano, inclusa l’impresa petrolifera filiale di Petróleos de Venezuela S.A. (PDVSA), Citgo, una delle principali aziende del settore negli USA, essendo la maggiore filiale della compagnia statale venezuelana al di fuori del suo territorio.

Nella regione, di Nostra America, la sovversione politica e ideologica non è cessata; oggi contano su regimi legati al loro tortuoso e decadente modello unipolare -obbrobrioso, nefasto, ingiusto, non equo – al consenso di Washington, l’ordine e l’establishment, ai suoi complessi militari e industriali che hanno servito unicamente a seminare morte e genocidio tra popoli come in Palestina, dove lottano e resistono per difendere la propria sovranità ed il proprio territorio originario.

Cosa ha il Venezuela? Semplice e molto chiaro: abbondanti risorse naturali energetiche come gas e petrolio, un popolo che abbraccia l’eredità del padre Simón Bolívar e lotta per una seconda indipendenza; che neppure la pandemia e post-pandemia del Covid-19 è riuscito a piegare.

Nella Repubblica Bolivariana del Venezuela esiste una democrazia sovrana che non accetta né accetterà la tutela o l’alterità di potere di nessun altro paese, perché è il soggetto popolo  – dalla base della comune e dal governo bolivariano, diretto verso il processo elettorale delle elezioni presidenziali generali del 28 luglio – che decide; totalmente garantito nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela e dal Consiglio Nazionale Elettorale, organo principale del potere elettorale, con un sistema completamente automatizzato, unico al mondo e molto difficile da manipolare, contaminare, con alcuni sigilli di sicurezza e controllo che sono stati supervisionati e monitorati dagli osservatori internazionali nei precedenti processi, nonostante il permanente boicottaggio ricevuto tanto dall’egemone USA che dall’Unione Europea (UE).

Tuttavia, è importante sottolineare che l’impero è in piena campagna elettorale con Joe Biden, presidente in carica, e Donald Trump, ex presidente, in vista delle elezioni presidenziali di novembre di quest’anno, che sono la stessa moneta bicefala di sanzioni che ha trasformato il Venezuela in una minaccia inusuale.

Parliamo chiaro, democratici e repubblicani sono l’espressione per perpetuare un capitalismo selvaggio in fase di sviluppo che sa solo produrre armi con tecnologia avanzata, sperimentate e utilizzate nel genocidio e nel massacro di bambini, adolescenti, donne e uomini in Palestina, con il silenzio tortuoso e complice della comunità internazionale.

Con armi USA si massacra un popolo poiché nel sottosuolo di Gaza esistono abbondanti giacimenti di gas naturale e una posizione geografica strategica di grande interesse per il sionismo e l’imperialismo yankee.

Il 28 luglio 2024 nel Venezuela bolivariano il suo popolo tornerà a scrivere che è una patria degna e sovrana, che si dirige verso la transizione al socialismo, con la continuità di un processo, di un progetto politico umanista e rivoluzionario, unico e inedito, che è venezuelano e anche nostro-americano, e che confermerà e ratificherà nelle urne che le sette trasformazioni della Rivoluzione Bolivariana del Venezuela sono tessute del soggetto popolo, dell’unione civico-militare.

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Luis Ernesto Guerra – ecuadoriano, analista politico e attivista per i diritti umani


Estados Unidos de cara a las presidenciales venezolanas del 28J

Por Luis Ernesto Guerra

Ya no sorprende la subversión política e ideológica del imperialismo estadounidense para cometer asedio e injerencia en democracias soberanas que no responden a manuales de sumisión, subordinación de añejo y antaño procedimiento fascista, colonial y neocolonial, como hace pocos días el fallido golpe de Estado en Bolivia. En Venezuela bolivariana, en contra de un pueblo y gobierno que viene defendiendo la construcción del sujeto pueblo y poder popular, que no responde a la tutela de un orden unipolar bélico, violento, que viene implementando las estrategias de sus diferentes manuales mediante guerra híbrida, no convencional prolongada, de baja intensidad, con el golpe a la economía que ha afectado a un pueblo que históricamente ha amado el derecho de vivir en paz, con dignidad, soberanía y que se ha caracterizado por llevar y expresar su solidaridad a la humanidad.

“El Coordinador General del Comando de Campaña Venezuela Nuestra, Jorge Rodríguez, ha denunciado que desde la Embajada de Argentina en Caracas planifican actos criminales para sabotear el proceso electoral. Reiteró sus acusaciones contra los sectores opositores de ultraderecha pretender sabotear las elecciones”.

Jorge Rodríguez, aseguró que «Magalli Meda y el señor Humberto Villalobos van a tratar de generar actos vandálicos con motorizados, en los centros de votación». Durante su alocución aseguró que  «están preparando una estructura para la violencia, el sabotaje. Ellos necesitan un pueblo sufriendo». Indicó «que entregará pruebas a los observadores electorales internacionales de los presuntos planes conspirativos”.

En el desarrollo de esta subversión, asedio e injerencia de tinte guarimbas, con uso de los manuales del yanqui Gene Sharp, se viene denunciando ante la comunidad internacional que los centros de subversión política e ideológica compuestos por instituciones, universidades ultraderechistas convertidas en plataformas de desestabilización, fundaciones, tanques pensantes, entre otros, financiados por medio de instituciones no gubernamentales que aparentan estar realizando  una labor “ humanitaria y filantrópica” cuando en la realidad son los canales de financiamiento de los Estados Unidos, principalmente de la Agencia  Central de Inteligencia(CIA) la Fundación Nacional para la Democracia (NED).

Jamás se equivocó el general Simón Bolívar en manifestar durante el primer proceso de independencia que “los Estados Unidos parecen destinados a plagar de miseria América en nombre de la libertad”, ideario de la batalla de las ideas que ha sido resignificado por el comandante Hugo Chávez Frías en el siglo XXI en la construcción y un continuum revolucionario sobre la base de la Revolución Bolivariana de Venezuela, que es de manera recurrente boicoteada y que pretenden desestabilizarla con una ultraderecha de tinte fascista y neofascista que convirtió a Venezuela en su gran hacienda para explotar sus abundantes recursos naturales energéticos, que han servido para transformar las profundas huellas de injusticia e inequidad, pobreza multidimensional que condenaron a un pueblo a estar atado a las recetas fondomonetaristas del Fondo Monetario Internacional (FMI), el que nunca ha mejorado las condiciones de vida de los pueblos, por el contrario, ha profundizado la injusticia social, vandalismo y saqueo por estructuras oligárquicas, corporativas, atadas a multinacionales y corporaciones imperialistas que lo único que han hecho es concentrar la riqueza en pocas manos.

Este expolio y saqueo oligárquico-imperialista la Revolución Bolivariana le puso un estate quieto al modelo neoliberal oprobioso, y el gas y petróleo comenzaron a transformar radicalmente al pueblo bolivariano.

El imperialismo estadounidense, su neoliberalismo salvaje, viene desnudando una crisis sistémica y estructural. Para nadie es desconocido que tiene un voraz apetito por Venezuela bolivariana, chavista, madurista, que ha sabido enfrentar con la comuna, con la unión cívico-militar, todos los manuales de guerra no convencional prolongada, desde golpes de Estado frustrados, intentos recurrentes de magnicidio al presidente obrero Nicolás Maduro Moros, con penetración de mercenarios, de poner precio a su integridad física, de implementar e imponer bloqueo, Medidas Coercitivas Unilaterales (MCU), sanciones, órdenes ejecutivas, de usurpar miles de millones de dólares que le pertenecen al pueblo y gobierno bolivariano, así como la empresa petrolera filial de Petróleos de Venezuela S.A. (Pdvsa), Citgo, una de las principales empresas de su clase en los Estados Unidos, siendo la mayor filial de la estatal venezolana fuera de su territorio.

En la región de nuestra América la subversión política e ideológica no ha cesado, hoy cuentan con regímenes atados a su tortuoso y decadente modelo unipolar, oprobioso, nefasto, injusto, inequitativo, al consenso de Washington, el orden y establecimiento, sus complejos militares e industriales que lo único que han servido es para sembrar de muerte y genocidio a pueblos como Palestina, que luchan y resisten por la defensa de su soberanía y su territorio originario.

¿Qué tiene Venezuela? Sencillo y muy claro: abundantes recursos naturales energéticos como gas y petróleo, a un pueblo que abraza el morral del padre Bolívar abundante de una segunda independencia, que ni en pandemia y postpandemia del Covid-19 pudieron con ella.

En la República Bolivariana de Venezuela existe una democracia soberana que no admite ni admitirá tutela y alteridad de poder de ningún país, porque es el sujeto pueblo, desde la base de la comuna y el gobierno bolivariano, que va rumbo al proceso electoral general presidencial el 28 de julio, es quien decide, mismo que está totalmente garantizado en la Constitución de la República Bolivariana de Venezuela por el Consejo Nacional Electoral, órgano rector del poder electoral, que tiene un sistema completamente automatizado, único en el mundo y muy difícil de  manipular, contaminar, con algunos sellos de seguridad y auditoría que han sido supervisados, monitoreados mediante la participación de observadores/as electorales internacionales en los anteriores procesos, a pesar del boicot permanente que ha recibido tanto del hegemón estadounidense, así como de la Unión Europea (UE).

Empero, es importante manifestar y a propósito que el imperio se encuentra en plena campaña electoral con Joe Biden presidente en funciones y Donald Trump expresidente, rumbo al proceso electoral presidencial de noviembre del año en curso, que son la misma moneda bifacial de sanciones que convirtió a Venezuela en amenaza inusual.

Hablemos claro, demócratas y republicanos son la expresión de perpetuar un capitalismo salvaje en ciernes que lo único que sabe hacer es producir armas con tecnología de punta que se experimentan y usan en el genocidio y masacre de la niñez, adolescencia, mujeres y hombres de Palestina, con el silencio tortuoso y cómplice de la comunidad internacional.

Con armas estadounidenses se masacra a un pueblo ya que en el subsuelo de Gaza existen abundantes yacimientos de gas natural y una ubicación geográfica estratégica de mucho interés para el sionismo e imperialismo yanqui.

El 28 de julio de 2024 en Venezuela bolivariana su pueblo vuelve a escribir que es una patria digna y soberana, que va rumbo a la transición del socialismo, con la continuidad de un proceso, de un proyecto político humanista y revolucionario, único e inédito, que es venezolano y también nuestroamericano y que abrazará y ratificará en las urnas que las siete transformaciones de la Revolución Bolivariana de Venezuela están tejidas de sujeto pueblo, de unión cívico-militar.

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Luis Ernesto Guerra Ecuatoriano, analista político y activista de Derechos Humanos

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