Evidenze di un nuovo piano terroristico contro Cuba

Il Ministero dell’Interno ha informato i dettagli di un piano di reclutamento diretto, dal territorio USA, alla promozione di azioni terroristiche nella Maggiore delle Antille

Jorge Ernesto Angulo Leiva

Il Ministero dell’Interno (MININT) di Cuba ha informato i dettagli di un piano di reclutamento, neutralizzato nel dicembre 2023, diretto, dal territorio USA, alla promozione di azioni terroristiche nella Maggiore delle Antille.

Le indagini hanno permesso di arrestare l’esecutore principale, Ardenys García Álvarez, cittadino cubano di 40 anni, emigrato negli USA nel 2014, in modo illegale, dopo aver ricevuto sanzioni per reati di furto con forza e speculazione, ha precisato il vice capo dell’Organo Specializzato della Direzione di Investigazione Criminale del MININT, colonnello Víctor Álvarez Valle.

L’ufficiale ha aggiunto che García Álvarez è tornato nell’Isola nel novembre dello scorso anno, con un’infiltrazione via mare nella zona del Canale di Manuel, nella provincia di Matanzas, con una moto d’acqua tipo Jet Ski, registrata nello stato della Florida, in perfette condizioni di navigazione. Durante la confisca del veicolo sono state trovate diverse munizioni in un barattolo.

Inoltre, ha dettagliato, l’imputato è entrato con cinque pistole di varie provenienze e caratteristiche, accompagnate da diversi proiettili. Portava armi delle marche American Tactical e due modelli distinti di Smith & Wesson, fabbricate negli USA, insieme a una Steyr, dall’Austria, e una Taurus, creata in Brasile.

Nelle dichiarazioni rese dall’accusato, tra il momento della sua cattura e maggio del 2024, come parte di un processo penale con la misura cautelare di prigione provvisoria, ha confessato di aver stabilito contatti, attraverso le reti sociali, con Willy González, rappresentante del gruppo auto denominato La Nueva Nación Cubana en Armas.

Successivamente ha stabilito comunicazione con il reclutatore Dayán Quiñones, e hanno scambiato messaggi tramite la piattaforma Telegram. In seguito, ha partecipato con il gruppo terroristico a due addestramenti militari organizzati in campi di tiro.

García Álvarez ha menzionato un comunicato letto in un hotel, la notte prima del secondo addestramento. Il documento enfatizzava la determinazione di impiegare la lotta armata, «mettendo a rischio la vita di un gruppo di uomini decisi, con lo scopo di salvare la vita di molti altri».

Tuttavia, i veri obiettivi dietro tale dichiarazione di intenti sono emersi nei molteplici appelli di Willy González al «risveglio del popolo», per mezzo della violenza contro uffici, canneti, le fabbriche di sigari di Pinar del Río… «Adesso passiamo al livello del danno corporale», ha assicurato.

Un altro membro di La Nueva Nación Cubana en Armas, menzionato dall’imputato sotto lo pseudonimo di «El Lobo», è Jorge Luis Fernández Figueras, promotore e finanziatore di azioni aggressive dirette contro circoli infantili, scuole, policlinici e i magazzini dell’Organizzazione di Base Elettrica, soprattutto nel municipio San Miguel del Padrón, nella provincia de L’Avana.

L’accusato principale ha reclutato alcune persone, già arrestate, tra cui suo padre Rigoberto García Ávila, il quale ha dichiarato di conoscere l’obiettivo di assaltare un’unità militare e prendere le sue armi, nonché la necessità di una fattoria per riunire tutti i mobilitati, e di un camion per trasportare le forze umane e l’armamento.

García Ávila faceva parte del piano, come un elemento in più, ha sentenziato il procuratore capo della Direzione di Lotta alla Corruzione e alle Illegalità, della Procura Generale della Repubblica, Edward Roberts Campbell.

Un altro implicato, Pavel Fernández Alfonso, ha raccontato che García Álvarez gli ha parlato dell’intenzione di reclutare persone in tutto il paese, prepararle in una fattoria che avrebbe comprato e decidere, da lì, quali atti avrebbe compiuto.

Il Procuratore ha illustrato i reati previsti nel Codice Penale, nei quali è incorso l’esecutore principale. Il primo di essi, previsto nell’articolo 282.1, contempla, per chi entra nel paese senza le formalità legali o disposizioni migratorie, una pena da uno a tre anni di privazione della libertà o multe da trecento a mille quote, o entrambe.

L’articolo 142.1, dedicato ad altri atti contro la sicurezza dello Stato, riserva una condanna da dieci a 30 anni di carcere, ergastolo o pena di morte a chi violi lo spazio territoriale a bordo di una nave o aeromobile, penetrino clandestinamente nel paese o organizzino o formino parte di gruppi armati per intervenire nella commissione di reati contemplati nel Codice Penale.

Da parte sua, l’articolo 142.2 prevede, per chi offre riparo, presta aiuto, fornisca provviste agli elementi o gruppi descritti o favorisca in qualsiasi altro modo le loro operazioni, una pena da uno a due decenni di prigione.

I reati contro l’ordine costituzionale, tipizzati nell’articolo 119.2, includono i promotori di sollevamenti armati, indipendentemente dal fatto che giungano a termine o risultino tentativi falliti. In quest’ultimo caso, meritano una condanna da quattro a dieci anni di privazione della libertà.

L’articolo 151.1 si occupa degli atti commessi con armi o artefatti esplosivi o mortali, agenti chimici o biologici o altri mezzi o sostanze.

Chi fabbrica, facilita, vende, trasporta, invia, introduce nell’Isola o porta armi, munizioni o materiali infiammabili, asfissianti, tossici, esplosivi, agenti chimici o biologici, incorre in una sanzione che va da 10 a 30 anni di carcere, ergastolo o morte.

Infine, lo spionaggio, secondo l’articolo 116.3, prevede una privazione della libertà da 7 a 15 anni per chi, senza la dovuta autorizzazione, effettua ricognizioni, scatta fotografie, procura o ottiene informazioni, o confeziona o possiede piani, schizzi di campi, installazioni, zone o unità militari, navi o aeromobili da guerra, ferrovie, o qualsiasi documento o informazione riguardanti la sicurezza dello Stato.

La pericolosità non risponde solo al criterio della quantità di armi in possesso di un individuo o di un gruppo, ma anche a elementi soggettivi consistenti nelle azioni che intendono compiere con quell’armamento, ha affermato Roberts Campbell.

Cuba, ha ricordato, emette la Lista Nazionale delle persone e delle entità legate al terrorismo. Il suo più recente aggiornamento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 83 Straordinaria, del 7 dicembre 2023.

Gli inclusi nella lista sono stati sottoposti a indagini penali e sono oggetto di ricerca da parte delle autorità cubane per essere legati alla promozione, pianificazione, organizzazione, finanziamento, supporto o commissione di atti di terrorismo in territorio nazionale o in altri paesi.

Nella Lista esistono cause relative agli eventi terroristici compiuti negli anni ’90, in hotel e centri turistici dell’Avana, aperte contro Guillermo Novo Sampoll, Pedro Ramón Crispín Rodríguez e José Francisco Hernández Calvo.

Alcuni dossier riguardano l’infiltrazione, attraverso le coste cubane, di terroristi provenienti dagli USA, per compiere azioni di questa indole nella provincia di Villa Clara, così come a vari piani di attentati contro l’allora Presidente Fidel Castro Ruz, in nazioni come Messico, Spagna, Honduras, Colombia, Repubblica Dominicana e Panama.

Un’altra causa comprende gli incitatori alla realizzazione di azioni che colpiscono l’ordine sociale di Cuba e il normale funzionamento di entità socioeconomiche, oltre alla promozione di aggressioni armate contro il territorio. Tra i coinvolti si distinguono Alexander Otaola Casal, Orlando Gutiérrez Boronat e Eliecer Ávila Cecilia.

Questi sforzi di Cuba rispettano la Risoluzione 1373 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, adottata nel 2001, ha aggiunto il Procuratore. Il documento vincolante esorta gli Stati a indagare, perseguire e punire gli implicati in tali eventi, e chiama anche alla cooperazione internazionale per affrontare tali pericoli.

Da parte sua, il colonnello Álvarez Valle ha reiterato la volontà di cooperare con le agenzie competenti USA per informare su tutte le azioni compiute dai terroristi residenti nella nazione nordamericana. «Speriamo che in qualche momento ci sia reciprocità negli scambi che a questi livelli abbiamo avuto con la parte nordamericana.

«Il nostro paese ha mantenuto una politica trasparente, seria, cooperativa, responsabile nel contrasto il terrorismo, e manterremo la disposizione, insieme al popolo, alle Forze Armate e al MININT, di scoprire, affrontare e neutralizzare questo tipo di attività», ha concluso.


Evidencias de un nuevo plan terrorista contra Cuba

El Ministerio del Interior informó los detalles de un plan de reclutamiento dirigido, desde territorio estadounidense, al fomento de acciones terroristas en la Mayor de las Antillas

Jorge Ernesto Angulo Leiva

El Ministerio del Interior (Minint) de Cuba informó los detalles de un plan de reclutamiento, neutralizado en diciembre de 2023, dirigido, desde territorio estadounidense, al fomento de acciones terroristas en la Mayor de las Antillas.

Las investigaciones posibilitaron detener al ejecutor principal, Ardenys García Álvarez, ciudadano cubano de 40 años, quien emigró a Estados Unidos en 2014, de forma ilegal, luego de recibir sanciones por delitos de robo con fuerza y especulación, precisó el segundo jefe del Órgano Especializado de la Dirección de Investigación Criminal del Minint, coronel Víctor Álvarez Valle.

Agregó el oficial que, García Álvarez regresó a la Isla en noviembre del pasado año, en una penetración por vía marítima en la zona del Canal de Manuel, en la provincia de Matanzas, con una moto náutica de tipo Jet Ski, inscrita en el estado norteamericano de la Florida, en perfectas condiciones para navegar. Durante la ocupación del vehículo aparecieron varias municiones en un pomo.

Además, detalló, el imputado ingresó con cinco pistolas de diversas procedencias y características, acompañadas de varios cartuchos. Portaba armas de las marcas American Tactical y dos modelos distintos de Smith & Wesson, fabricadas en Estados Unidos, junto a una Steyr, de Austria, y una Taurus, creada en Brasil.

En las declaraciones ofrecidas por el acusado, entre el momento de su captura y mayo de 2024, como parte de un proceso penal con la medida cautelar de prisión provisional, confesó establecer contacto, a través de las redes sociales, con Willy González, representante del grupo autodenominado La Nueva Nación Cubana en Armas.

Luego entabló comunicación con el reclutador Dayán Quiñones, y mantuvieron intercambios de mensajes por medio de la plataforma Telegram. Posteriormente, participó con la agrupación terrorista en dos entrenamientos militares organizados en campos de tiro.

García Álvarez mencionó un comunicado leído en un hotel, la noche previa al segundo entrenamiento. El documento enfatizaba en la determinación de emplear la lucha armada, «poniendo en riesgo la vida de un grupo de hombres decididos, con el fin de salvar la vida de muchos otros».

Sin embargo, los verdaderos objetivos detrás de esa declaración de intenciones quedaron al descubierto en las múltiples convocatorias de Willy González al «despertar del pueblo», por medio de la violencia contra oficinas, cañaverales, las tabaquerías de Pinar del Río… «Ya ahora vamos al nivel del daño corporal», aseguró.

Otro integrante de La Nueva Nación Cubana en Armas, aludido por el imputado bajo el sobrenombre de «El Lobo», es Jorge Luis Fernández Figueras, promotor y financista de acciones agresivas dirigidas contra círculos infantiles, escuelas, policlínicos y los almacenes de la Organización Básica Eléctrica, sobre todo en el municipio San Miguel del Padrón, en la provincia de La Habana.

El acusado principal reclutó a algunas personas, ya detenidas, entre ellas a su padre Rigoberto García Ávila, quien declaró conocer el propósito de asaltar una unidad militar y tomar sus armas, así como las necesidades de una finca para reunir a todos los movilizados, y un camión para trasladar las fuerzas humanas y el armamento.

García Ávila formó parte del plan, como un elemento más, sentenció el fiscal jefe de la Dirección de Enfrentamiento a la Corrupción y las Ilegalidades, de la Fiscalía General de la República, Edward Roberts Campbell.

Otro implicado, Pavel Fernández Alfonso, relató que García Álvarez le comentó sobre la intención de reclutar personas por todo el país,  prepararlas en una finca que compraría y decidir, desde allí, qué actos llevarían a cabo.

El Fiscal ilustró los delitos previstos en el Código Penal, en los cuales incurrió el ejecutor fundamental. El primero de ellos, instrumentado en el artículo 282.1, contempla, para quienes ingresen en el país sin las formalidades legales o disposiciones migratorias, una pena de uno a tres años de privación de libertad o multas de trescientas a mil cuotas, o ambas.

El artículo 142.1, dedicado a otros actos contra la seguridad del Estado, reserva una condena de diez a 30 años de cárcel, cadena perpetua o pena de muerte a quienes violen el espacio territorial a bordo de una nave o aeronave, penetren clandestinamente en la nación u organicen o formen parte de grupos armados para intervenir en la comisión de delitos contemplados en el Código Penal.

Por su parte, el artículo 142.2 procura, para quienes ofrezcan abrigo, presten ayuda, suministren provisiones a los elementos o grupos descritos o favorezcan de cualquier otro modo sus operaciones, una pena de una a dos décadas de prisión.

Los delitos contra el orden constitucional, tipificados en el artículo 119.2, incluyen a los promotores de alzamientos armados, al margen de si llegan a términos de hecho o resultan intentos fallidos. En el último caso, merecen una condena de cuatro a diez años de privación de libertad.

El artículo 151.1 se ocupa de los actos cometidos con armas o artefactos explosivos o mortíferos, agentes químicos o biológicos u otros medios o sustancias.

Quienes fabriquen, faciliten, vendan, transporten, remitan, introduzcan en la Isla o porten armas, municiones o materias inflamables, asfixiantes, tóxicos, explosivos, agentes químicos o biológicos, incurren en una sanción fluctuante entre cárcel de diez a 30 años, cadena perpetua o muerte.

Por último, el espionaje, de acuerdo con el artículo 116.3, establece privación de libertad de siete a 15 años para quienes, sin la debida autorización, practiquen reconocimientos, tomen fotografías, procuren u obtengan informes, o confeccionen o posean planos, croquis de campamentos, emplazamientos, zonas o unidades militares, barcos o aeronaves de guerra, ferrocarriles, o cualquier documento o información concernientes a la seguridad del Estado.

La peligrosidad no solo responde al criterio de la cantidad de armas bajo tenencia de un individuo o un grupo, sino también a elementos subjetivos consistentes en qué acciones pretenden llevar a cabo con ese armamento, afirmó Roberts Campbell.

Cuba, recordó, emite la Lista Nacional de personas y entidades vinculadas al terrorismo. Su más reciente actualización apareció publicada en la Gaceta Oficial No. 83 Extraordinaria, del 7 de diciembre de 2023.

Los incluidos en el listado han sido sometidos a investigaciones penales y constituyen objeto de la búsqueda de las autoridades cubanas por estar vinculados en la promoción, planificación, organización, financiamiento, apoyo o comisión de actos de terrorismo en territorio nacional o en otros países.

En la Lista existen causas relacionadas con los acontecimientos terroristas consumados en la década de los años 90, en hoteles y centros turísticos de La Habana, abiertas contra Guillermo Novo Sampoll, Pedro Ramón Crispín Rodríguez y José Francisco Hernández Calvo.

Algunos expedientes responden a la infiltración, por las costas cubanas, de terroristas procedentes de Estados Unidos, para perpetrar acciones de esa índole en la provincia de Villa Clara, así como a varios planes de atentados contra el entonces Presidente Fidel Castro Ruz, en naciones como México, España, Honduras, Colombia, República Dominicana y Panamá.

Otra causa comprende a los incitadores a la realización de acciones que afectan el orden social de Cuba y el normal funcionamiento de entidades socioeconómicas, además de la promoción de agresiones armadas contra el territorio. Entre los implicados sobresalen Alexander Otaola Casal, Orlando Gutiérrez Boronat y Eliecer Ávila Cecilia.

Esos esfuerzos de Cuba cumplen la Resolución 1373 del Consejo de Seguridad de las Naciones Unidas, adoptada en 2001, añadió el Fiscal. El documento vinculante exhorta a los Estados a investigar, perseguir y sancionar a los implicados en tales sucesos, y también llama a la cooperación internacional para enfrentar esos peligros.

Por su parte, el coronel Álvarez Valle reiteró la voluntad de cooperar con las agencias competentes en Estados Unidos para informar todas las acciones cometidas por los terroristas residentes en la nación norteña. «Esperamos que en algún momento haya reciprocidad en los intercambios que a estos niveles hemos sostenido con la parte norteamericana.

«Nuestro país ha mantenido una política transparente, seria, cooperativa, responsable en el enfrentamiento al terrorismo, y mantendremos la disposición, juntos el pueblo, las Fuerzas Armadas y el Minint, de descubrir, enfrentar y neutralizar este tipo de actividades», concluyó.

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