Un nuovo Moncada partendo dal precetto di Marti

I giovani nelle reti sociali: uno scenario di guerra attuale

“Il primo dovere di un uomo di questi tempi è essere un uomo del suo tempo”, diceva il nostro amato José Martí. Cuba oggi subisce attacchi incessanti da parte del governo USA attraverso le piattaforme digitali.  Ci sono assedi costanti e campagne diffamatorie contro il nostro governo cubano, al punto da riuscire a distorcere ogni tipo di notizia o evento che si verifica nel nostro Paese, con un unico scopo: cercare di denigrare il nostro governo e i nostri principali dirigenti.

Attraverso i loro Cyber Commandos, conosciuti anche con l’acronimo USCC (United States Cyber Command) Comando Unificato delle Forze Armate USA sotto il comando del Dipartimento della Difesa USA, hanno cercato a tutti i costi di penetrare e confondere i giovani.

Non è un segreto che viviamo in un nuovo mondo digitale, in cui i social network sono diventati il passatempo preferito dei giovani, che ne sono praticamente dipendenti. Come possiamo evitare questa situazione? Come possiamo fare in modo che sia un punto di forza per le nuove generazioni? Sono risposte e soluzioni che dobbiamo cercare e trovare al più presto. “Il dovere di un uomo è dove è più utile”. Con questo concetto di Marti dobbiamo educarci, per poter aggiungere i giovani a questa guerra virtuale che si sta facendo contro di noi, che deve diventare la nostra Moncada, una guerra che dobbiamo fare contro questo gigante americano, signore e padrone delle tecnologie più potenti del mondo, che usa per cercare di sottomettere una Rivoluzione che ha saputo resistere per più di 60 anni, e nemmeno con le armi sono riusciti a sconfiggerla.

Il governo USA ha fatto ricorso a un nuovo scenario nella falsa speranza di riuscire a confondere un intero popolo. Ma chi può confondere un popolo educato sotto l’esempio di Fidel? Che non credano all’impossibilità, noi non lasceremo mai cadere la spada.

Con lo stesso coraggio di quei giovani del centenario che, guidati dal nostro imbattuto Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e dalle idee di Martí, il 26 luglio 1953 assaltarono la Caserma Moncada, la seconda fortezza militare più importante del Paese, oggi dobbiamo lanciarci nelle reti, per assaltare questa nuova fortezza, che non è affatto invincibile se impariamo a usarla bene. Fidel ci ha insegnato: “Internet è uno strumento rivoluzionario che ci permette di ricevere e trasmettere idee in entrambe le direzioni, qualcosa che dobbiamo saper usare”. Stiamo sfruttando questi valori e queste risorse per trasmettere idee? Soffermiamoci su queste parole e chiediamoci: cosa ci manca per essere combattenti migliori? Oggi siamo nel mezzo di una lotta ideologica in cui l’arma principale del nemico è la menzogna. La guerra che stiamo combattendo è una guerra di pensiero, vinciamola con i pensieri, perché come disse il nostro eroe nazionale: “Le trincee di idee valgono più delle trincee di pietre”.

Per quanto riguarda gli USA, Martí ci ha avvertito ancora una volta: “[…] È ignoranza supina, e leggerezza infantile e punibile, parlare degli USA, e delle conquiste reali o apparenti di una regione o di un gruppo di essi, come di una nazione totale e uguale, di libertà unanime e di conquiste definitive: tali USA sono un’illusione, o un imbroglio […]”. Non lasciamoci ingannare da questo governo fraudolento, né dalle sue sirene. Non vivremo mai sotto il mare, ne usciremo sempre a galla.

Alla vigilia del 26 luglio 2024, 71 anni dopo quel grande atto compiuto dai giovani, abbiamo dovuto vedere le reti sociali come la nostra nuova Moncada, uno scenario di guerra moderno. Ancora una volta, è responsabilità dei giovani intraprendere le nuove battaglie contro i tiranni della nuova era. Per quanto grandi siano i conflitti, deve saper fare tesoro delle conquiste della patria.

Come lo stesso nostro Comandante in capo si ispirò all’intellettualità dell’Apostolo, proprio nell’anno del suo centenario, noi dobbiamo farlo oggi, sostenendo il precetto del più universale dei cubani: “[…] Chi osserva come negli USA, invece di stringere le cause dell’unione, le si allenta; invece di risolvere i problemi dell’umanità, li si riproduce; invece di amalgamare le località nella politica nazionale, le si divide e le si incancrenisce; invece di rafforzare la democrazia, e di salvarsi dall’odio e dalla miseria delle monarchie, la democrazia si corrompe e si sminuisce, e l’odio e la miseria rinascono, minacciando […]”.

Il Paese degli inganni e delle false illusioni non ci priverà dei nostri sogni rivoluzionari: questa Cuba è stata costruita dai giovani, è stata sostenuta dai giovani e rimarrà in piedi nel corso degli anni, niente di più e niente di meno che grazie ai giovani.

Fonte: razonesdecuba.cu

Traduzione: www.italiacuba.it

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