L’opposizione venezuelana sta sabotando il processo elettorale

lantidiplomatico.it

Il clima politico in Venezuela si sta deteriorando ulteriormente a pochi giorni dalle elezioni presidenziali del 28 luglio, a causa all’atteggiamento provocatorio e destabilizzante dell’opposizione. Biagio Pilieri, portavoce della Plataforma Unitaria Democrática (PUD), ha rivelato una strategia che non solo mina la fiducia nel processo elettorale, ma rischia anche di gettare il paese nel caos.

Secondo Pilieri, l’opposizione riconoscerà esclusivamente i risultati riportati nei documenti raccolti dai propri rappresentanti, rigettando a priori quelli ufficiali del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), che è l’unico organo legittimato a dichiarare i risultati.

Questa dichiarazione rappresenta un chiaro tentativo di delegittimare il processo elettorale, predisponendo il terreno per future accuse di brogli. Pilieri ha affermato che l’opposizione disporrà di oltre 30.000 seggi e più di 15.000 centri di votazione per monitorare i risultati. Tuttavia, la sua insistenza nel rispettare solo i dati dei loro documenti suggerisce una volontà di non accettare il verdetto ufficiale, alimentando un clima di sfiducia e incertezza. Questo comportamento rischia di scatenare una campagna mediatica di denuncia di presunti brogli, qualora i risultati non favorissero il candidato del PUD, Edmundo González, dato per sconfitto in tutti i principali sondaggi.

In aggiunta, l’opposizione ha recentemente sollevato polemiche riguardanti un presunto attentato contro María Corina Machado, coordinatrice del partito Vente Venezuela. Pilieri ha accusato i militanti chavisti di aver vandalizzato due veicoli della carovana di González, tagliando i freni e svuotando l’olio dei motori. Tuttavia, non sono state presentate prove concrete, e l’assenza di una risposta adeguata da parte della sicurezza, così come il mancato allarme dei veicoli, solleva seri interrogativi sul vero scopo di queste accuse.

La mancanza di prove e le spiegazioni insoddisfacenti offrono solo un ulteriore esempio di come l’opposizione stia cercando di sfruttare la situazione per creare disordini. Questo comportamento ricorda un episodio analogo del 2011, quando María Corina Machado orchestrò una simulazione di attentato contro se stessa, rivelatasi poi una falsa notizia.

Il tentativo di Pilieri di gettare ombre sul processo elettorale e di alimentare tensioni politiche non è altro che una strategia per minare la stabilità del Venezuela. Questi comportamenti destabilizzanti hanno l’obiettivo di provare a compromettere la credibilità delle elezioni, e minare in pericolo la coesione sociale e politica del paese.

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