Nicolas Maduro e l’eredità di Chavez

Fabrizio Verde

Con una massiccia mobilitazione di massa che ha visto il popolo riempire 10 delle principali vie di Caracas, la capitale del Paese, il presidente venezuelano e candidato alla rielezione, Nicolás Maduro, ha chiuso la sua campagna elettorale con un appello all’unità tra i diversi settori della popolazione che, a suo avviso, hanno formato una nuova maggioranza che si lascerà alle spalle le ferite delle sanzioni e dei blocchi imposti contro il Paese.

“È un blocco solido per unire il Venezuela, perché ciò di cui stiamo parlando è l’unione. Per la pace, per l’indipendenza, per la stabilità, per la vera democrazia, per l’amore, per l’armonia e l’inclusione: per unire tutti i venezuelani. Questo è il compito principale del momento […] Venite con noi a costruire una patria, un’unione nazionale”, ha detto il presidente alla folla riunita in viale Bolívar, un punto storico per i raduni chavisti.

A tal fine, ha annunciato che, in caso di vittoria, chiederà un “grande dialogo nazionale, politico, sociale, economico e culturale” già da lunedì 29 luglio, per consolidare “i cambiamenti di cui il Venezuela ha bisogno”.

Il leader bolivariano ha inoltre evidenziato che il peggio della crisi è passato e ha affermato che, nonostante l’attuale regime di coercizione e sanzioni, la nazione sudamericana è in fase di ripresa economica. “Oggi il Venezuela è in piedi. Abbiamo sconfitto le sanzioni e il blocco e quello che stiamo facendo va verso l’alto, verso le cose grandi, verso la crescita, verso la prosperità economica, ma per questo abbiamo bisogno di pace e stabilità”.

Quindi ha ribadito che la sua unica missione è “rendere grande questo Venezuela e portarlo sulla strada della prosperità, della crescita, della felicità e del socialismo del XXI secolo”.

Il candidato del Gran Polo Patriótico Simón Bolívar (GPPSM) ha sottolineato diversi successi ottenuti sotto la sua gestione governativa: ha riposizionato il bolivar con la produzione e l’economia nazionale, un robusto sistema di tassi di cambio, ha superato l’iperinflazione, ha creato la legge organica dell’imprenditoria, democratizzando il credito, tra le altre cose in materia economica.

“Mio padre mi ha reso bolivariano. Mi sono formato nelle strade e nei quartieri. La mia scuola e la mia università sono state nelle fabbriche di Caracas, nel mio lavoro di macchinista della metro. Mi hanno attaccato quando Chávez mi ha nominato ministro degli Esteri, il ministro degli Esteri ‘metrobusero’. Non ho ego, non sono attaccato a nulla, non sono stato e non sono il burattino di nessuno; sono un presidente totalmente indipendente, appartengo al popolo. So come lavorare in squadra e collettivamente. Ascolto e guardo la gente prima di fare un passo. Non devo favori a nessuno e non ho paura di nessuno: questo mi rende libero. Dopo aver reso grande questo Venezuela e averlo portato sulla strada del socialismo del XXI secolo. Sono fedele al popolo fino alla fine di questa vita”, queste le sue parole.

Maduro erede di Chavez

Da quando è divenuto presidente del Venezuela, Nicolas Maduro si è dedicato ad una serie di riforme di successo a beneficio del popolo che la stampa occidentale ha deliberatamente occultato. Nonostante abbia dovuto affrontare numerose sfide come la destabilizzazione economica e l’opposizione politica violenta, Maduro è rimasto saldo nel suo impegno per migliorare la vita dei suoi cittadini attraverso vari programmi sociali ed economici.

Uno dei risultati maggiormente apprezzabili di Maduro è l’attuazione della “Gran Misión Vivienda Venezuela”, volta a fornire alloggi a prezzi accessibili ai segmenti più vulnerabili della società. Attraverso questa iniziativa, milioni di venezuelani hanno potuto assicurarsi le risorse necessarie per costruire o acquistare le proprie case, migliorando così la loro qualità di vita. Dando priorità all’edilizia abitativa, Maduro ha dimostrato l’importanza fondamentale di alloggi stabili per lo sviluppo umano e la felicità.

Inoltre, Maduro ha posto una forte enfasi sui programmi di assistenza sociale, garantendo che nessuno venga lasciato indietro. Il programma “Carnet de la Patria” è una di queste iniziative che ha contribuito a identificare e indirizzare le persone più bisognose, fornendo loro l’accesso al cibo, all’assistenza sanitaria e ad altri servizi essenziali. Rispondendo ai bisogni primari delle persone, Maduro è riuscito a ridurre i tassi di povertà e a garantire una distribuzione più equa delle risorse.

Oltre ai programmi sociali, Maduro è riuscito ad avanzare anche nel campo dell’istruzione. La “Missione Robinson” e la “Missione Sucre” sono due iniziative volte rispettivamente a sradicare l’analfabetismo e ad espandere l’accesso all’istruzione superiore. Attraverso questi programmi, innumerevoli persone a cui in precedenza erano negate opportunità di istruzione, hanno potuto acquisire conoscenze e competenze che consentiranno loro di contribuire allo sviluppo delle loro comunità e del Paese nel suo insieme.

Un altro aspetto notevole della presidenza di Maduro è il suo impegno per l’ambiente e la sostenibilità. Sotto la sua guida, il Venezuela ha effettuato ingenti investimenti nelle fonti energetiche rinnovabili, riducendo la dipendenza del Paese dai combustibili fossili. Questo impegno per la sostenibilità non solo avvantaggia l’ambiente, ma contribuisce anche alla stabilità economica a lungo termine del Paese.

Inoltre, Maduro ha lavorato per garantire che i bisogni sanitari dei suoi cittadini siano soddisfatti. Nonostante i vincoli economici, la sua amministrazione ha ampliato l’accesso ai servizi sanitari gratuiti, compresi farmaci e trattamenti vitali. Attraverso partenariati e collaborazioni innovativi, Maduro ha migliorato le infrastrutture sanitarie e aumentato la disponibilità di servizi medici specializzati in tutto il Paese, a beneficio di milioni di venezuelani.

Sovranità e multipolarismo

Maduro ha dato priorità al rafforzamento della sovranità nazionale e dell’indipendenza del Venezuela. Nonostante le pressioni e gli interventi esterni, è riuscito a salvaguardare le risorse del Paese e a tutelarne gli interessi. Questa fermezza gli è valsa il sostegno del popolo venezuelano, che vede in lui un difensore della propria identità nazionale chavista e bolivariana.

Il leader bolivariano è anche uno degli alfieri del nuovo mondo multipolare: come leader di un paese storicamente allineato con movimenti anti-imperialisti – grazie alla Rivoluzione Bolivariana di Hugo Chavez – Maduro vede l’importanza di staccarsi dal predominio di un’unica potenza globale. Negli ultimi anni, gli Stati Uniti hanno cercato di riaffermare la propria influenza in America Latina, portando a tensioni e conflitti nella regione. L’impegno di Maduro per un mondo multipolare riflette il suo desiderio che i paesi abbiano la libertà di perseguire il proprio sviluppo senza interferenze da parte di una potenza egemonica.

Il Venezuela ha quindi rafforzato i suoi legami con i paesi del Sud del mondo attraverso organizzazioni come il Movimento dei paesi non allineati e la Comunità degli stati latinoamericani e caraibici. Lavorando insieme ad altre nazioni, Maduro ritiene che i paesi possano resistere meglio alle pressioni di potenti attori globali e affermare la propria sovranità.

Un altro aspetto importante dell’impegno di Maduro per il mondo multipolare è il suo sostegno alle norme e alle istituzioni internazionali. Il Venezuela è un critico intransigente rispetto alle azioni e degli interventi unilaterali degli Stati Uniti in altri paesi. Maduro ha chiesto un ordine internazionale più democratico e inclusivo che rispetti la sovranità di tutte le nazioni. Sostenendo un sistema di governance globale basato sul mutuo rispetto, Maduro intende contribuire alla creazione di un mondo più equo e giusto in cui i paesi siano trattati come uguali.

La visione di Maduro di un mondo multipolare è radicata nel principio di solidarietà. Il Venezuela ha fornito sostegno ad altri paesi nella regione e oltre, in particolare attraverso iniziative come l’alleanza petrolifera Petrocaribe e programmi di aiuti umanitari. Maduro ritiene che i paesi debbano stare insieme di fronte a sfide comuni e lavorare per obiettivi condivisi.

Inoltre, l’impegno di Maduro per il mondo multipolare è guidato dal desiderio di promuovere la diversità e lo scambio culturale. Il Venezuela è un paese eterogeneo e multiculturale, con una ricca eredità di influenze indigene, africane ed europee. Maduro vede lo scambio culturale come un mezzo per promuovere la comprensione e la cooperazione tra le nazioni.

La politica multipolarista di Maduro è fondata sui principi dell’anti-imperialismo e della giustizia sociale. Il Venezuela è da tempo in prima linea nella lotta contro l’imperialismo, il colonialismo e il neocolonialismo. Maduro vede il consolidamento di un mondo multipolare come un mezzo per sfidare le ingiuste strutture di potere che hanno storicamente oppresso e sfruttato le comunità emarginate. Opposizione alle potenze egemoniche e sostegno al Sud del mondo, secondo Maduro sono capisaldi per un mondo più equo e inclusivo per tutti.

Contro sanzioni e blocco economico

A un livello più pratico, l’impegno di Maduro per il mondo multipolare è anche guidato da considerazioni economiche. Il Venezuela ha cercato di diversificare le sue relazioni commerciali e ridurre la sua dipendenza da un mercato unico. Forgiando partnership con paesi in Asia, Africa e altre regioni, Maduro ha creato nuove opportunità di crescita economica e sviluppo. Attingendo alle risorse e ai mercati di più paesi, il Venezuela sta costruendo un’economia più resiliente e sostenibile, meno vulnerabile agli shock esterni. Come dimostra lo straordinario recupero economico del paese nonostante sia assediato da un regime sanzionatorio spaventoso e draconiano implementato per bloccare la commercializzazione del petrolio, principale risorsa del paese sudamericano. Nicolás Maduro ha affrontato e, per certi versi, è riuscito a mitigare le sanzioni statunitensi contro il Venezuela attraverso una saggia combinazione di strategie politiche ed economiche. Nonostante le sanzioni e le pressioni internazionali, Maduro ha trovato il modo di adattarsi e rispondere con successo al pesante regime sanzionatorio (930 misure) volto a strangolare il paese e provocarne la destabilizzazione.

Il blocco imposto dalla Casa Bianca ha soffocato il Paese per quasi un decennio, causando una crisi senza precedenti con gravi contraccolpi sociali ed economici. Le ondate migratorie degli ultimi anni lo testimoniano. Tuttavia, la popolazione e il governo sono riusciti a resistere all’assalto delle amministrazioni di Barack Obama, Donald Trump e Joe Biden e, attraverso varie politiche, sono riusciti a iniziare a ribaltare la situazione.

A fine maggio, Maduro ha annunciato che nei primi tre mesi del 2024 il PIL è cresciuto del 7%, raggiungendo 11 mesi di crescita continua. È riuscito anche a fermare l’iperinflazione, registrando a maggio un’inflazione dell’1,5%, la più bassa degli ultimi 20 anni.

Pace e stabilità

Il presidente Maduro ha compiuto passi importanti verso il raggiungimento della stabilità politica e della riconciliazione nazionale. Nonostante un panorama politicamente polarizzato, ha sostenuto il dialogo e la negoziazione con l’opposizione per trovare un terreno comune e tracciare un percorso da seguire. Cercando di unire le fazioni divergenti all’interno del paese, Maduro ha dimostrato il suo impegno nel promuovere la pace e la stabilità del paese bolivariano.

In conclusione, Nicolás Maduro ha dimostrato, a dispetto delle narrazioni distorte dei media mainstream, di avere la stoffa dello statista. Un presidente del popolo e al servizio del popolo venezuelano. Attraverso il suo difficile lavoro volto al recupero economico nonostante le sanzioni draconiane imposte al paese, al miglioramento degli alloggi, del benessere sociale, dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria, della sostenibilità ambientale, della sovranità nazionale e della stabilità politica, è riuscito a raggiungere progressi significativi nel benessere e nello sviluppo dei suoi cittadini. Nonostante le numerose sfide, l’impegno di Maduro nei confronti del popolo rimasto incrollabile, divenendo per il Venezuela in questi tempi difficili e per il futuro una sorta di ancora di salvataggio. Secondo tutti i principali sondaggi è infatti il candidato favorito nelle elezioni del prossimo 28 di luglio.


Maduro per l’espansione e la fortificazione del modello socialista umanista venezuelano

25 luglio – Dalla città di San Felipe, nello stato di Yaracuy, davanti a una grande folla accorsa per ascoltarlo, Maduro ha proposto l’espansione  e il rafforzamento del modello umanista e socialista del governo venezuelano.

“Il Piano della Patria contempla le trasformazioni di cui la nazione ha bisogno in futuro e gode di forte sostegno popolare”, ha affermato il presidente.

Ha inoltre garantito l’appoggio a più di 80.000 comunità con i loro membri, portavoce dei consigli e dei circuiti popolari del popolo.

Maduro ha dichiarato che il popolo organizzato e mobilitato ha il potere sul territorio.

“Ho costruito con i Quadranti della Pace un Venezuela molto più sicuro di quello che avevamo in passato, e costruiremo un Venezuela potente e sicuro. Abbiamo l’unione del potere civico-militare”, ha sottolineato Maduro.

Il presidente ha sottolineato che la forza politica, sociale, elettorale, culturale e spirituale del Venezuela è il popolo bolivariano e chavista.

Ha anche previsto che la vittoria di domenica stupirà il mondo. “Sarà la più bella vittoria elettorale, la più grande nella storia elettorale del Venezuela”, ha detto, definendola una vittoria clamorosa e irreversibile.

“Nessuno ruberà il diritto alla pace, alla tranquillità e al futuro del popolo”, le parole di Maduro.

Il presidente ha anche elogiato lo Stato di Yaracuy, perché in trenta processi elettorali è stato uno Stato in cui il chavismo è sempre uscito vittorioso.

Il popolo venezuelano trionferà e conquisterà la pace, la patria, i lavoratori. “Sono semplicemente Nicolás Maduro Moros, un uomo del popolo. Dal popolo vengo e al popolo devo la mia vita!” ha sottolineato e ha invitato tutto il popolo a esercitare il proprio diritto di voto in nome della pace.

“Siamo più mobilitati che mai (…) posso assicurare una grande vittoria”, ha dichiarato davanti alla popolazione di San Felipe, durante la chiusura della campagna elettorale a Yaracuy.

Il candidato del Grande Polo Patriottico, Nicolás Maduro Moros, nell’ambito della sua campagna elettorale ha raggiunto lo stato di Portuguesa, nella città di Guanare, dove ha presentato alla popolazione il suo piano di trasformazione per la rielezione.

Il presidente ha illustrato alla popolazione di Portuguesa il Piano delle Sette Trasformazioni (7T) che comprende sette punti: Modernizzare l’economia, Piena indipendenza, Pace, Sicurezza e Integrità Territoriale, Sociale, Politica, Ecologica e Geopolitica.

Ha poi retoricamente chiesto se gli altri candidati avessero un piano da realizzare dopo le elezioni, dimostrando così di essere pronti per la presidenza.

Per quanto riguarda il suo piano, ha fatto notare che più di due milioni di persone hanno dato il loro parere nella preparazione di questo documento. “Lo pensiamo in buon venezuelano e in buon spagnolo, non lo scriviamo in inglese o in segreto”, ha detto alludendo al programma dell’opposizione estremista scritto emblematicamente in inglese.

D’altra parte, ha ricordato che la vittoria elettorale di 20 anni fa contro il fascismo è stata la base per la creazione delle missioni e per la formazione di un Paese che ha iniziato a vivere i suoi tempi migliori.

“Con la vittoria del vostro voto e di quello di tutto il popolo apriremo le porte (questa volta) per 50 anni”, ha aggiunto.

Evidenziando di essere il presidente del popolo, Maduro ha detto agli abitanti di Guanare che non ci si può aspettare nulla dai fascisti, ma che tutte “le cose buone del (Venezuela)” devono essere attese dal popolo.

Seguendo questa linea, ha aggiunto che “il Venezuela è pronto per una nuova tappa”, ricordando che questa regione è stata protagonista di vittorie.

Forze esterne pronte a entrare in azione

I dirigenti del PSUV hanno denunciato che l’estrema destra prevede di implementare alcuni scenari di destabilizzazione, tra cui la pubblicazione di anticipata di exit poll, che non sono consentiti in Venezuela.

Recentemente, questa strategia è stata evidenziata dalle dichiarazioni del portavoce della PUD Biagio Pilieri, che ha ammesso che la sua coalizione riconoscerà solo i voti conteggiati in registri di sua creazione.

L’interferenza straniera nelle elezioni presidenziali potrebbe persino coinvolgere le società controllate da Elon Musk. Attraverso i social media, gli attivisti di estrema destra hanno chiesto pubblicamente che il servizio STARLINK sia reso liberamente disponibile in Venezuela, citando possibili restrizioni all’uso di Internet durante le elezioni.

Il vice ministro venezuelano per le Politiche anti-blocco William Castillo ha denunciato che l’operazione mediatica orchestrata dall’estero prevede l’introduzione di antenne STARLINK proprio prima delle elezioni. “Diverse migliaia di antenne sono pronte alla dogana per entrare nel Paese ed essere distribuite e installate. Questo permetterebbe a queste persone di connettersi il giorno delle elezioni”, ha denunciato.

Il governo venezuelano ha inoltre ripetutamente espresso preoccupazione per il ruolo delle piattaforme digitali nella diffusione di quelle che considera informazioni manipolate sulla situazione del Paese. Questa preoccupazione si è intensificata di recente con l’offerta di ProtonVPN di fornire server VPN gratuiti in Venezuela.

“Abbiamo reso disponibili i server ProtonVPN gratuiti in Venezuela in vista delle elezioni del 28 luglio. Vogliamo garantire a tutti un accesso libero e senza restrizioni alle informazioni e prevenire ogni potenziale tentativo di interferenza o campagna di disinformazione”, ha dichiarato l’azienda svizzera.

Il portale di approfondimento analitico e giornalismo investigativo La Tabla ha espresso diffidenza nei confronti di questa offerta e ha messo in dubbio le intenzioni dietro l’iniziativa di ProtonVPN. “È sospetto che un’azienda offra servizi gratuiti con l’argomentazione di essere un difensore della democrazia e della libertà di espressione”, si lege sul portale venezuelano, aggiungendo che l’uso gratuito delle VPN potrebbe essere parte di una strategia per diffondere ‘messaggi chiave’ nel giorno del voto.

“Anche se siamo una realtà, hanno cercato di renderci invisibili mille volte. Ora l’operazione è condotta da sicari della menzogna”, ha dichiarato, riferendosi ad agenzie di stampa internazionali come EFE, AFP, AP e CNN.

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