Il presidente statunitense Barack Obama oggi ha chiesto al Congresso di abolire le sanzioni unilaterali imposte contro Cuba da più di mezzo secolo, perché questa politica di isolamento è fallita ed è stata controproducente per gli Stati Uniti.
Mentre ha annunciato dalla Casa Bianca un accordo per riprendere i rapporti diplomatici e per riaprire le ambasciate a Washington ed a L’Avana il 20 luglio, Obama ha ribadito che tali azioni punitive solo hanno causato sofferenze al popolo cubano.
Questo mercoledì, Obama ed il presidente cubano Raul Castro, hanno scambiato delle lettere in cui hanno espresso la loro decisione di riaprire le missioni diplomatiche nella data citata.
Dobbiamo adottare misure per consentire i viaggi dei cittadini statunitensi all’isola -proibiti dalle leggi del Campidoglio- e per rafforzare le relazioni con i nostri vicini, ha aggiunto il presidente.
Ha anche detto che il miglioramento dei legami con L’Avana avrà un impatto positivo sull’immagine di Washington davanti l’America Latina ed, a questo proposito, ha sottolineato che la presidentessa brasiliana, Dilma Rousseff, personalmente ha espresso la sua soddisfazione per questo nuovo corso nelle relazioni con Cuba.
Il presidente ha annunciato che il Segretario di Stato, John Kerry, si recherà a L’Avana per essere presente alla cerimonia di apertura dell’ambasciata il 20 luglio.
Nel frattempo, l’esecutivo notificherà al Congresso statunitense la sua decisione, ma deve farlo almeno 15 giorni prima di eseguire la misura, anche se il Campidoglio non ha alcun potere per impedirlo.
I quotidiani The Wall Street Journal, il New York Times e The Washington Post, tra gli altri, sono d’accordo oggi nel considerare il provvedimento un passo importante negli sforzi dei due paesi per terminare anni di tensioni che risalgono alla Guerra Fredda.
Obama ed il presidente cubano Raul Castro hanno annunciato lo scorso 17 dicembre l’inizio del ripristino dei legami interrotti tra i due paesi da Washington nel 1961.
Entrambi i leader si sono incontrati nel mese di aprile in Panama, in quella che è stata la più significativa interazione tra gli Stati Uniti ed i leader cubani in cinque decenni.
Il 29 maggio, il Dipartimento di Stato ha annunciato ufficialmente la cancellazione di Cuba dalla lista dei paesi che sponsorizzano il terrorismo, una determinazione unilaterale degli USA che il governo de L’Avana considerava illegale e con motivazioni politiche, in cui la nazione caraibica non dovrebbe mai essere stata.
da Prensa Latina traduzione di Ida Garberi