Garantire la pace per ribaltare il golpe: l’approccio del Presidente Maduro

misionverdad.com

Durante il recente intervento del presidente Nicolás Maduro alla riunione congiunta del Consiglio di Difesa della Nazione e del Consiglio di Stato, sono stati rivelati dettagli importanti riguardo alle bande e ai gruppi del crimine organizzato che hanno provocato disordini e devastazioni alle infrastrutture pubbliche in vari stati del paese, sotto l’apparenza di “manifestanti”, nel contesto di proteste che dovevano sembrare spontanee, sorte a seguito dei risultati elettorali presentati dal CNE che hanno visto la rielezione di Nicolás Maduro.

Secondo le informazioni presentate al paese, gli episodi di violenza, degli ultimi due giorni, sono stati inscenati da delinquenti con precedenti penali, recentemente arrivati nel paese.

Si è fatto riferimento al consumo di sostanze psicotrope che spiegano la componente ultra violenta delle “proteste” e i molteplici danni e atti vandalici causati, un fenomeno già visto nel ciclo di violenza del 2017, con la circolazione del captagon.

È stato evidenziato il ruolo di sostegno finanziario del narcotraffico colombiano e anche la partecipazione degli USA nella configurazione di questo scenario di caos e violenza politica e criminale.

I “comanditos”, il cui marchio di fabbrica risiede nel gruppo Vente Venezuela di María Corina Machado, sono stati il contenitore funzionale che ha unito le organizzazioni criminali, offrendo una falsa copertura cittadina e supporti di comunicazione e logistica.

“Stiamo affrontando un’offensiva mondiale, dell’imperialismo, di Elon Musk, dell’estrema destra e del narcotraffico, cercano di prendere il potere con la violenza”, ha dichiarato.

Durante l’intervento, sono state presentate le confessioni di individui reclutati per compiere azioni contro le infrastrutture governative di vario tipo e portata. Tra altro materiale, è stata mostrata una fotografia dei detenuti che puntano armi da fuoco a un poster elettorale di Nicolás Maduro.

È stato anche rivelato che i detenuti si trovavano sotto l’effetto della fenetilina, comunemente conosciuta come captagon, la cui produzione è stata collegata allo Stato Islamico, motivo per cui è stata definita “la droga dei terroristi”. I suoi effetti includono euforia e riduzione della fatica.

Le testimonianze esposte durante l’intervento hanno anche indicato l’esistenza di alleanze concrete tra bande criminali e María Corina Machado ed Edmundo González Urrutia.

Il presidente Maduro ha informato dell’identificazione della banda criminale “Libertad Sucre”, legata ai suddetti, che opererebbe secondo il modello delle rivoluzioni colorate già sperimentate in Venezuela nel 2007, 2014 e 2017.

Héctor “Niño” Guerrero, capo dell’organizzazione criminale Tren de Aragua, è un altro elemento rilevante nella composizione dell’agenda. Guerrero è stato portato dalla Colombia per “comandare i comanditos”, ha detto il Capo dello Stato.

“Al Niño Guerrero è stato assegnato il sud di Caracas, Aragua e Carabobo, per comandare i comanditos”, ha informato.

I detenuti saranno portati davanti alla giustizia e affronteranno sentenze da 15 a 30 anni di carcere. Il Presidente ha parlato di determinare le responsabilità degli autori intellettuali.

“Rendo responsabile González Urrutia di tutto ciò che sta accadendo in Venezuela, della violenza criminale, dei delinquenti, dei feriti, dei morti, della distruzione. Sarai tu il responsabile diretto, Edmundo González Urrutia, e María Corina Machado. La giustizia deve arrivare, in Venezuela deve esserci giustizia, non si può attaccare il popolo”.

Inoltre, il presidente venezuelano ha esortato sia i settori dell’opposizione che si autodefiniscono “democratici” sia quegli attori indipendenti dall’arco politico e dai partiti, a prendere le distanze da Edmundo González e María Corina Machado. Allo stesso modo, in un messaggio di unità, ha fatto un appello alla comunità internazionale e al popolo venezuelano a sostenere la pace e la verità del paese.

Ristabilire l’ordine e riparare i danni causati dalla violenza

Durante la riunione unificata dei Consigli, è stato ribadito che l’obiettivo primario dello Stato venezuelano è stato non solo il ripristino dell’ordine pubblico, ma anche la riparazione dei danni causati dal vandalismo e dalla violenza di strada.

A testimonianza di ciò è stato annunciato la creazione di un Fondo Speciale di Supporto alle Vittime, che entrerà in funzione con un investimento di 10 milioni di $.

Il Presidente ha ribadito il suo impegno per la ricostruzione delle attività commerciali colpite, assicurando che i proprietari riceveranno sostegno finanziario per ripristinare i loro locali nel più breve tempo possibile.

In un ordine superiore di importanza, sono state presentate altre misure strategiche per contrastare le minacce che il paese affronta, focalizzate a garantire la sicurezza del sistema elettorale, combattere la disinformazione e proteggere la popolazione da atti violenti.

In risposta all’attacco informatico che ha gravemente colpito il sistema di comunicazione del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), verrà implementato un piano d’azione integrale con la creazione di una commissione speciale, assistita da esperti russi e cinesi, con l’obiettivo di rafforzare il sistema di biosicurezza del paese.

Con l’obiettivo di attenuare il contesto di disinformazione e odio nei media e nelle reti sociali, sarà inoltre costituita una commissione speciale, guidata dal presidente dell’Assemblea Nazionale, Jorge Rodríguez, con la collaborazione di esperti nazionali.

Il Presidente ha menzionato che esiste “una Legge Organica contro i crimini d’odio nelle reti sociali che è già in fase di lavorazione all’Assemblea Nazionale”.

In termini di ordine pubblico, la Forza Armata Nazionale Bolivariana e gli organismi di sicurezza cittadina, come parte della seconda fase del Piano Repubblica, rafforzeranno il pattugliamento e la protezione nelle comunità colpite.

Il governo ha inoltre approvato un piano per proteggere le vittime della violenza, guidato da Diosdado Cabello, vicepresidente del PSUV, e dal ministro degli Interni, Giustizia e Pace, Remigio Ceballos.

È stata istituita una commissione congiunta tra il governo e il Ministero Pubblico per fornire protezione legale, sociale ed economica alle vittime. Per facilitare la denuncia di attività criminali, è stato aperto un canale confidenziale attraverso la piattaforma VenApp.

Le azioni annunciate durante la riunione congiunta riflettono un approccio al contesto di destabilizzazione con una prospettiva integrale, in cui si privilegia il trinomio recupero sociale, economico e ordine pubblico, nella ricerca di consolidare una percezione di dominio sulla situazione, fondamentale per promuovere un’idea di tranquillità nella popolazione che permetta il ritorno alla normalità, accompagnata dalla determinazione nell’applicazione delle leggi.

Condizioni preliminari di primo ordine per affrontare, con concentrazione e tempo, gli aspetti più delicati dell’agenda di cambio di regime come l’area cibernetica e lo smantellamento dei canali di finanziamento delle organizzazioni criminali.


L’ingiunzione d’emergenza del presidente del Venezuela cerca di fare chiarezza sul tentativo di golpe

Caracas, 31 luglio – Il presidente eletto del Venezuela, Nicolás Maduro, ha presentato oggi un’ingiunzione d’emergenza presso la Camera Elettorale del Tribunale Supremo di Giustizia (TSG), con l’obiettivo di fare chiarezza e fermare gli attacchi fascisti subiti dal paese.

Il presidente, nelle dichiarazioni alla stampa dopo aver esposto le sue ragioni davanti alla Giunta Direttiva del TSG, ha chiesto che venga attivato un contenzioso elettorale ed ha espresso la propria disponibilità a essere citato, interrogato ed investigato, da detta istanza come candidato vincitore delle elezioni presidenziali.

L’ingiunzione d’emergenza per la pace del paese, ha sottolineato, è contenuta nella Magna Carta, nella Legge Organica dei Processi Elettorali e nella Legge Organica del TSG, per risolvere questo attacco contro il processo elettorale ed il tentativo di golpe di stato.

Ha denunciato che è stato utilizzato a questo scopo il processo elettorale del 28 luglio, nel quale è risultato vincitore con il 51,20% dei voti, e che “tutto quello che c’è da chiarire su questi attacchi e sul processo è stato chiarito”.

Il capo dello Stato ha affermato che la Repubblica Bolivariana ha istituzioni forti e si è rivolto alla Camera Elettorale di fronte alla guerra psicologica nelle reti e nei media, con l’obiettivo che il TSG convochi tutte le istituzioni dei Poteri Statali.

Il TSG dovrà indagare tutti i candidati presidenziali registrati, gli attacchi ai centri elettorali, alla sede del Consiglio Elettorale Nazionale, che è stata bruciata e distrutta e l’attacco informatico contro quest’ultima istanza, che ha compromesso la trasmissione dei dati.

Lo scopo è quello di confrontare tutti gli elementi di prova e certificare, attraverso “una perizia di altissimo livello tecnico, i risultati elettorali delle elezioni del 28 luglio”.

Maduro ha dichiarato, come leader politico e leader rivoluzionario, che il Grande Polo Patriottico e il Partito Socialista Unito del Venezuela “sono pronti a presentare il 100% dei documenti elettorali che sono nelle nostre mani”.

In questo senso, ha auspicato che la Camera Elettorale del TSG “faccia lo stesso con ogni candidato ed ogni partito”.


Garantizar la paz para revertir el golpe: el abordaje del Presidente Maduro

Durante la reciente intervención del presidente Nicolás Maduro en la reunión conjunta del Consejo de Defensa de la Nación y el Consejo de Estado, se revelaron detalles importantes acerca de las bandas y agrupaciones del crimen organizado que han protagonizado disturbios y destrozos a infraestructuras públicas en distintos estados del país bajo la apariencia de “manifestantes”, en el marco de protestas que debían aparentar espontaneidad, surgidas a raíz de los resultados electorales presentados por el CNE en los que resultó reelecto Nicolás Maduro.

De acuerdo a la información presentada al país, los hechos de violencia en los últimos dos días han estado protagonizados por delincuentes con historial criminal, recientemente llegados al país.

Se hizo referencia al consumo de sustancias psicotrópicas que explican el componente ultraviolento de las “protestas” y los múltiples destrozos y actos vandálicos propiciados, un fenómeno que también estuvo presente en el ciclo de violencia del año 2017, con la circulación del captagon.

Se resaltó el rol de apoyo financiero del narcotráfico colombiano y también la participación de Estados Unidos en la configuración de este escenario de caos y violencia política y criminal.

Los “comanditos”, cuya marca registrada reside en la agrupación Vente Venezuela de María Corina Machado, han sido el recipiente funcional que ha nucleado las organizaciones criminales, ofreciendo una falsa cobertura ciudadana y soportes de comunicación y logística.

“Estamos enfrentando una arremetida mundial, del imperialismo, de Elon Musk, de la derecha extremista y del narcotráfico, pretenden asaltar el poder de manera violenta”, sentenció.

Durante la alocución, se presentaron confesiones de individuos reclutados para llevar a cabo las acciones contra infraestructuras gubernamentales de diverso tipo y alcance. Se mostró, entre otros materiales, una fotografía de los detenidos apuntando con armas de fuego a un afiche electoral de Nicolás Maduro.

También se reveló que los detenidos se encontraban bajo los efectos de la fenetilina, comúnmente conocida como captagon, cuya producción ha sido relacionada con el Estado Islámico, por lo que ha sido denominada la “droga de los terroristas”. Sus efectos incluyen la euforia y reducción del cansancio.

Los testimonios expuestos durante la intervención también señalaron la existencia de alianzas concretas entre bandas criminales y María Corina Machado y Edmundo González Urrutia.

El presidente Maduro informó sobre la identificación de la banda criminal “Libertad Sucre”, vinculada con los susodichos, que operaría siguiendo el patrón de las revoluciones de colores ya experimentado en Venezuela en 2007, 2014 y 2017.

Héctor “Niño” Guerrero, líder de la organización criminal Tren de Aragua, es otro elemento que resalta en la composición de la agenda. Guerrero fue traído desde Colombia para “mandar los comanditos”, señaló el Jefe de Estado.

“Al Niño Guerrero se le asignó el sur de Caracas, Aragua y Carabobo, para mandar a los comanditos”, informó.

Los detenidos serán presentados ante la justicia y enfrentarán sentencias de entre 15 y 30 años de cárcel. El Presidente habló sobre determinar las responsabilidades de los autores intelectuales.

“Hago responsable a González Urrutia de todo lo que está sucediendo en Venezuela, de la violencia criminal, de los delincuentes, de los heridos, de los fallecidos, de la destrucción. Usted será el responsable directo, Edmundo González Urrutia, y María Corina Machado. La justicia tiene que llegar, en Venezuela tiene que haber justicia, no puede ser que se ataque al pueblo”.

Adicionalmente, el mandatario venezolano ha instado tanto a los sectores de la oposición que se autodenominan “democráticos” como a aquellos actores independientes del arco político y de partidos, a distanciarse de Edmundo González y María Corina Machado. Asimismo, en un mensaje de unidad, hizo un llamado a la comunidad internacional y al pueblo venezolano para sostener la paz y la verdad del país.

Restablecer el orden y reparar daños por la violencia

Durante la reunión unificada de los Consejos se reafirmó que el objetivo primordial del Estado venezolano ha sido no solo la restauración del orden público sino la reparación de los daños ocasionados por el vandalismo y la violencia callejera.

Muestra de ello fue el anuncio de la creación de un Fondo Especial de Apoyo a las Víctimas, que entraría en funcionamiento mediante una inversión de 10 millones de dólares.

El Presidente reiteró su compromiso con la reconstrucción de los negocios afectados, y aseguró que los propietarios recibirán apoyo financiero para recomponer sus establecimientos lo más pronto posible.

En un orden superior de importancia, se presentaron otras medidas estratégicas para contrarrestar las amenazas que enfrenta el país, enfocadas en garantizar la seguridad del sistema electoral, combatir la desinformación y proteger a la población de actos violentos.

En respuesta al ataque cibernético que ha afectado severamente el sistema de comunicación del Consejo Nacional Electoral (CNE), se implementará un plan de acción integral con la creación de una comisión especial, asesorada por expertos de Rusia y China, con vistas a reforzar el sistema de bioseguridad del país.

Con el objetivo de atenuar el contexto de desinformación y odio en medios de comunicación y redes sociales, también se formará una comisión especial, liderada por el presidente de la Asamblea Nacional, Jorge Rodríguez, con la colaboración de expertos nacionales.

El mandatario mencionó que existe “una Ley Orgánica contra delitos de odio en redes sociales que ya se está trabajando en la Asamblea Nacional”.

En términos de orden público, la Fuerza Armada Nacional Bolivariana y los organismos de seguridad ciudadana, como parte de la segunda fase del Plan República, reforzarán el patrullaje y la protección en las comunidades afectadas.

El gobierno también ha aprobado un plan para proteger a las víctimas de la violencia, liderado por Diosdado Cabello, vicepresidente del PSUV, y el ministro de Relaciones Interiores, Justicia y Paz, Remigio Ceballos.

Se ha establecido una comisión conjunta entre el gobierno y el Ministerio Público para brindar protección legal, social y económica a las víctimas. Para facilitar la denuncia de actividades delictivas, se ha habilitado un canal confidencial a través de la plataforma VenApp.

Las acciones anunciadas en la reunión conjunta reflejan un abordaje del escenario de desestabilización con una perspectiva integral, en el que se prioriza el trinomio recuperación social, económica y orden público, en la búsqueda de consolidar una percepción de dominio sobre la situación, fundamental para promover una idea de tranquilidad en la población que vaya permitiendo el regreso a la normalidad, acompañada de la contundencia en la aplicación de las leyes.

Condiciones previas de primer orden para abordar, con concentración y tiempo, los aspectos más delicados de la agenda de cambio de régimen como el área cibernética y el desmantelamiento de los canales de financiamiento de las organizaciones criminales.

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