Negli ultimi anni, l’uso di sanzioni economiche e finanziarie come strumento di politica estera per mantenere il controllo geopolitico è aumentato in modo significativo a livello globale. Secondo un tweet di Jeff Stein, giornalista del Washington Post, ogni nazione sulla Terra deve ora affrontare una qualche forma di sanzioni statunitensi, con gravi ripercussioni sull’economia globale.
Le sanzioni economiche stanno rapidamente diventando il segno distintivo della politica estera degli Stati Uniti, che vogliono mantenere la loro supremazia ad ogni costo e sono riluttanti a costruire un mondo multipolare.
NEW: THE STAGGERING RISE OF AMERICA’S GLOBAL ECONOMIC WARFARE
1st in a series@federicacocco & I found:
1. ~1/3 of all nations on Earth now face some form of US sanctions. Huge increase from when mostly applied to Cuba & a handful of regimes
2. +*60%* of *all poor countries*…
— Jeff Stein (@JStein_WaPo) July 25, 2024
Tuttavia, esse hanno un impatto significativo sull’economia globale, in quanto ostacolano il libero commercio e gli investimenti, colpendo non solo le nazioni e le aziende interessate, ma anche le economie che dipendono da esse.
Efficacia delle sanzioni contro Cuba
Anche se sembra che le sanzioni possano essere uno strumento efficace per raggiungere obiettivi specifici, il loro uso indiscriminato e massiccio ha dimostrato che provocano solo conseguenze negative che possono avere un impatto globale.
Nel caso di Cuba, le sanzioni sono state utilizzate come strumento di pressione politica e con il fermo obiettivo di affamare un popolo che sta morendo di fame. Nonostante queste misure abbiano impedito il pieno sviluppo dell’isola, con l’economia cubana che è stata la più colpita e che ha avuto un impatto sulla qualità della vita dei suoi cittadini, non hanno raggiunto il loro obiettivo, quello di rovesciare la Rivoluzione.
L’intensificazione delle sanzioni economiche globali pone sfide significative alla stabilità economica e politica in tutto il mondo. È essenziale che le nazioni si uniscano per cercare soluzioni che promuovano la cooperazione e la diplomazia, piuttosto che lo scontro e la coercizione.
Numerose personalità di diversa estrazione, tra cui artisti, politici, intellettuali e attivisti di tutto il mondo hanno firmato lettere e dichiarazioni di condanna del blocco genocida imposto dagli Stati Uniti a Cuba da oltre 60 anni.
Ad esempio, lo scrittore, avvocato, professore e politico dominicano Leonel Fernández Reyna ha condannato con forza il blocco statunitense contro Cuba, rifiutando l’interferenza degli Stati Uniti negli affari interni dell’isola e difendendo il diritto del popolo cubano all’autodeterminazione.
Personalità e attivisti di tutto il mondo hanno denunciato il soffocamento dell’economia cubana per provocare una tale sofferenza nel popolo da indurlo a rivoltarsi contro il governo rivoluzionario. Hanno inoltre condannato gli Stati Uniti per aver ignorato la condanna e la richiesta annuale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di porre fine a questo blocco disumano.
Dal 1° marzo 2022 al 28 febbraio 2023, il blocco ha causato danni a Cuba, stimati in 4.867 milioni di dollari. Ciò rappresenta un’incidenza di oltre 405 milioni di dollari al mese, più di 13 milioni di dollari al giorno e più di 555 mila dollari per ogni ora di blocco, secondo il rapporto Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba.
La comunità internazionale è stata chiara nel respingere il blocco, considerato da molti una misura criminale e genocida che viola il diritto internazionale. Queste voci chiedono la fine immediata di questa politica fallimentare che è riuscita solo a far soffrire il popolo cubano.
Tutte queste sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Cuba colpiscono tutti i settori dell’economia cubana, impedendo l’accesso a materiali, prodotti e servizi sul mercato internazionale. Hanno inoltre impedito a Cuba di acquisire tecnologie, materie prime, reagenti, mezzi diagnostici, farmaci, dispositivi, attrezzature e pezzi di ricambio, con conseguenze dirette sul sistema sanitario nazionale (SNS) e sulla popolazione in generale.
Durante l’amministrazione di Joe Biden, in soli due anni sono state applicate più di 6.000 sanzioni, un numero superiore anche a quello senza precedenti di Trump.
Queste misure unilaterali imposte dalle varie amministrazioni statunitensi hanno provocato una crisi economica sull’isola che è diventata una delle principali cause della migrazione di migliaia di cubani alla ricerca di quell’utopia che è il “sogno americano”.
Le misure statunitensi contro Cuba sono una violazione massiccia, flagrante e sistematica dei diritti umani. Hanno un carattere illegittimo e genocida e il loro fine ultimo è quello di alterare l’ordine costituzionale attraverso l’ingerenza diretta, la sovversione e il terrorismo.
Fonte: Razones de Cuba
Traduzione: italiacuba.it