MCM e il verbale ammazza voto, non torneranno

Nahir González

Qual è l’intenzione della destra venezuelana di manipolare i media nazionali e internazionali affinché si mostrino i verbali? María Corina Machado (MCM), in una dichiarazione pubblica, ha affermato di avere i verbali del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) che darebbero come vincitore il candidato Edmundo González.

Questi presunti verbali non sono stati presentati da Machado, il che non solo ricorda la posizione della destra nei vari processi elettorali in cui ha denunciato frodi senza fornire alcuna prova, cercando di generare opinioni e uno scenario propizio per l’intervento nel paese, bensì ricorda anche le vecchie pratiche della IV Repubblica in cui si era diffuso il cosiddetto “verbale ammazza voto”.

Il verbale ammazza voto era una manipolazione elettorale realizzata dai due partiti politici che si alternavano al potere nella nazione, che falsificavano gli atti di votazione e riuscivano così a alterare i risultati delle elezioni e che ora MCM tenta di far rivivere, ignorando non solo la robustezza del sistema elettorale venezuelano, che è uno dei più avanzati al mondo, per tornare a queste vecchie pratiche fraudolente con cui la destra ha l’abitudine di prendersi il potere, di fronte alla perdita di popolarità che non le ha permesso di raggiungere la presidenza dal 1998.

All’epoca della IV Repubblica, era abituale il riempimento delle urne con schede falsificate e verbali in cui venivano inseriti numeri di voti rubati ai piccoli partiti che non avevano la macchina rappresentativa che avevano loro. Tutto quel paravento artificiale, creato dalla destra per anni, è cambiato radicalmente con l’automatizzazione del CNE che, oltre a tutti i passaggi seguiti durante le elezioni, è accompagnato da osservatori internazionali che sono presenti in ogni istante dell’esercizio democratico elettorale.

I verbali sono documenti gestiti dai partiti politici contendenti. Lo stesso sistema elettorale stabilisce che chi denuncia frode deve mostrare le prove. Finora, da parte della destra, tutto è stato uno spettacolo mediatico, oltre a reati elettorali commessi non solo dai dirigenti, bensì anche dai gruppi violenti che sono abituati a esporre per scaldare le strade incitando apparente violenza incontrollabile e caos.

L’intolleranza è stata controllata dalle forze di sicurezza, gli esecutori stanno per essere giudicati, mentre gli autori intellettuali passano alla clandestinità del crimine, a cui si aggiunge poi la fuga dal paese, è sempre la stessa storia, un ciclo senza fine a cui il paese assiste ad ogni elezione e in cui la destra non assume mai le proprie responsabilità.

__________________________

Nahir González

Correo del Alba


MCM y el acta mata voto, no volverán

Por Nahir González

 

¿Cuál es la intención de la derecha venezolana de manipular a los medios nacionales e internacionales para que se demuestren las actas? María Corina Machado (MCM), en una declaración pública, afirmó tener las actas del Consejo Nacional Electoral (CNE) que supuestamente dan como ganador al candidato Edmundo González.

Estas presuntas actas no fueron presentadas por Machado, por lo que no solo recuerda la postura de la derecha en los diversos procesos electorales en los que cantó fraude y no dieron ningún tipo de prueba, buscando generar matrices de opinión y un escenario propicio para la intervención en el país sino que, además, recuerda las viejas prácticas de la Cuarta República en la que se popularizó el llamado “acta mata voto”.

El acta mata voto, era una manipulación electoral realizada por los dos partidos políticos que alternaban el poder en la Nación, que falsificaban las actas de votación y lograban con esto alterar los resultados de las elecciones y que ahora intenta MCM revivir, desconociendo no solo lo blindado del sistema electoral venezolano, que es uno de los más avanzados del mundo, para volver a estas viejas prácticas fraudulentas con las que tiene la costumbre la derecha de hacerse del poder, ante la pérdida de popularidad que no le ha permitido llegar a la presidencia desde el año 1998.

En la época de la Cuarta República, era habitual el relleno de urnas con papeletas forjadas y actas en las que se colocaban cifras de votos robados a los pequeños partidos que no contaban con la maquinaria representativa que ellos tenían. Todo ese parapeto artificial, creado por la derecha durante años, cambió radicalmente con la automatización del CNE que, además de todos los pasos seguidos durante las elecciones, se hace acompañar de veedores internacionales que están en cada instante del ejercicio democrático electoral.

Las actas, son documentos que manejan los partidos políticos contendientes. El mismo sistema electoral, señala que, el que denuncia fraude debe mostrar las pruebas. Hasta ahora, por parte de la derecha todo ha sido un show mediático, además de delitos electorales cometidos no solo por los dirigentes, sino por los grupos violentos que están acostumbrados a exponer para caldear las calles enfundando aparente violencia incontrolable y caos.

La intolerancia fue controlada por los cuerpos de seguridad, los ejecutores están siendo juzgados, mientras que los autores intelectuales pasan a la clandestinidad del malandraje, a la que se le une después la huida del país, es más de lo mismo, un bucle al que el país asiste con cada comicios y en los que la derecha nunca asume su responsabilidad.

__________________________

Nahir González Correo del Alba 

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.