Perché Elon Musk affronta il Presidente costituzionale del Venezuela Nicolás Maduro Moros?

Autrice, Yoselina Guevara L. Traduzione Federica Cresci

All’alba del 29 luglio, il Consiglio Elettorale Nazionale (CNE) del Venezuela, uno dei poteri indipendenti del governo nazionale, ha annunciato che il Presidente Nicolás Maduro Moros ha vinto le elezioni presidenziali con il 51% dei voti contro il 44,2% dell’avversario Edmundo González.

Oltre alla litania di brogli e agli appelli alla violenza con mercenari pagati dai settori di destra, a questa congrega dell’opposizione si è unito Elon Musk, il miliardario proprietario di Tesla e della piattaforma X, che non si è risparmiato in tutta una serie di attacchi contro il Presidente rieletto con messaggi come “Il popolo venezuelano è già stufo di questo pagliaccio” accompagnato da varie immagini di presunte proteste, in una raffinata orchestrazione di un tentativo di colpo di stato 2.0 attraverso i social network. Ha rilanciato addirittura un post su X, che originariamente era un sito di estrema destra Visegrad 24, in cui si afferma che “bande di comunisti armati” a favore di Maduro avessero rubano le urne elettorali nella città di Punta Cardòn, nello Stato di Falcòn, evidentemente una grande menzogna. In realtà il video mostra il furto di condizionatori, come si legge in una nota della comunità falconiana apparsa sotto al post originale. Durante la proclamazione della sua rielezione, la risposta del Presidente Nicolás Maduro Moros è stata energica ed ha definito Musk il “nuovo acerrimo nemico” del Paese, accusandolo proprio di “voler venire a invadere il Venezuela con i suoi razzi ed un esercito”. Il capo dello Stato ha aggiunto: “Vogliono lo scontro? Sono pronto (…) non mi fai paura”. Il proprietario di X ha ritwittato il video dell’intervento, commentando in spagnolo che “un asino capisce più di Maduro” e poi ha aggiunto: “Mi dispiace di aver paragonato il povero asino a Maduro. È un insulto al mondo animale”; un vecchio argomento di sottovalutazione da parte della destra di una delle figure politiche più importanti del momento nel Paese.

Soldi e ancora soldi: diversificazione del business

Alcuni analisti suggeriscono che Elon Musk stia cercando di usare la sua visibilità per influenzare i processi democratici, un’analisi quasi infantile che obbedisce al mantra della destra di difendere la democrazia ma in stile nordamericano; cioè con interventi, gestione di governi fantoccio e furto di risorse naturali. Ma in realtà ciò che muove Musk è l’appropriazione del petrolio e del gas venezuelano, cioè ciò che sta dietro, o forse davanti, a tutta questa operazione di sostegno all’opposizione venezuelana attraverso i social network, e con molta probabilità con la tecnologia, e molto altro ancora. soldi. Un lettore potrebbe dire: “No, non può essere, se Musk è il magnate di Tesla, delle auto elettriche”; Tuttavia, questo miliardario si preoccupa poco del cambiamento climatico, ma piuttosto del suo desiderio di fare più soldi, realizzando la massima dei capitalisti, l’eterna corsa alla diversificazione degli affari, quindi Musk ha allargato i suoi tentacoli in diversi settori come l’aerospaziale, i social network e produzione di veicoli elettrici. Naturalmente il Venezuela non è un paese qualsiasi, è quello che detiene il primato delle riserve petrolifere con 309 miliardi di barili certificati secondo le informazioni della Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti.  D’altro canto, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, di cui Musk è un sostenitore, ha affermato apertamente la necessità di continuare a utilizzare combustibili fossili e si fa beffe dell’idea stessa di cambiamento climatico.

Sovranità energetica eredità di Chávez

Ma l’interesse di Musk per il petrolio non è una novità sotto il sole; già nell’agosto 2022 durante una conferenza in Norvegia aveva dichiarato: “in questo momento abbiamo bisogno di più combustibili fossili, non di meno”; convinto che la transizione verso un’energia e un’economia sostenibili sia quasi un’utopia e che ci vorranno decenni per completarsi. Allo stesso modo, Musk in una conferenza a Roma nel dicembre 2023 ha ratificato ancora una volta la sua simpatia per lo sfruttamento dell’oro nero, dicendo: “no, non possiamo lasciare da parte il petrolio”. Non dimentichiamo che tutto ruota attorno alla geopolitica, questo interesse è segnato anche dalla guerra in Ucraina che ha portato diversi paesi, soprattutto europei, a chiedere un immediato aumento della produzione di petrolio e gas negli Stati produttori, perché le soluzioni energetiche sostenibili semplicemente non possono reagire immediatamente per riempire il vuoto lasciato dai combustibili fossili russi. I dati sono allarmanti: secondo le ultime stime dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), la domanda giornaliera di petrolio dovrebbe attestarsi intorno ai 2,2 milioni di barili al giorno (mb/g) nel 2024, ma ovviamente nel 2025 aumenterà sicuramente. Allo stesso modo, il posizionamento di Musk in America Latina è pienamente verificabile attraverso diversi contratti governativi che ha recentemente stipulato, ad esempio, in Messico, per la fornitura di servizi Internet via satellite con Starlink, o in Argentina, per l’esplorazione di nuove opportunità d’investimento il campo del litio, con un accordo verbale con il disastroso Presidente Milei. In questo ordine di idee, il pezzo che manca a Elon Musk è la patria di Bolívar, ma a lui non sono stati inculcati i principi della sovranità energetica e della difesa delle nostre risorse, tramandate dal Comandante Chávez. Per ora e per sempre, il nobile e coraggioso popolo venezuelano e il suo Presidente Costituzionale Nicolás Maduro Moros non lasceranno che il paese si perda e cada in mani straniere.

Yoselina Guevara López: Comunicatrice sociale venezuelana, analista politica, editorialista in diversi media internazionali, il cui lavoro è stato tradotto in inglese, italiano, greco e svedese. Vincitrice del Premio Nazionale di Giornalismo Simón Bolívar 2022 (Venezuela), menzione speciale Opiniòn; Premio Nazionale di Giornalismo Aníbal Nazoa 2021 (Venezuela); Concorso Memoria Storica Comandante Feliciano 2022 (El Salvador) Terza classificata. Social network X: @lopez_yoselina

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