Gli specialisti nei colpi di Stato

Arthur González

Oggi il Venezuela soffre un nuovo tentativo di colpo di Stato orchestrato dagli USA, il più esperto specialista in questo tipo di azioni. Per raggiungere il loro obiettivo, dispiegano una enorme guerra mediatica, senza precedenti, mediante l’utilizzo di moderne tecnologie dai loro laboratori, creati appositamente per il lavoro di sovversione psicologica, con l’intento di conquistare le menti delle persone.

Allen Dulles, ex direttore della CIA, lo affermò negli anni ’50 del XX secolo, durante una sessione del Comitato di Intelligence del Senato, dove spiegò la strategia da seguire contro l’URSS:

“Grazie al suo diversificato sistema propagandistico, gli USA devono imporre la loro visione, stile di vita e interessi particolari al resto del mondo”.

“Dobbiamo far sì che gli aggrediti ci accolgano a braccia aperte, ma stiamo parlando di Scienza, di una Scienza per conquistare in un nuovo scenario la mente degli uomini.”

“L’obiettivo finale della strategia su scala planetaria è sconfiggere, sul terreno delle idee, le alternative al nostro dominio attraverso il fascino e la persuasione, la manipolazione dell’inconscio, l’usurpazione dell’immaginario collettivo e la ricolonizzazione delle utopie redentrici e libertarie, per ottenere un prodotto paradossale e inquietante: che le vittime arrivino a comprendere e condividere la logica dei loro carnefici”.

In quel contesto ideologico basato sulla nota Dottrina Truman, orientata contro il presunto avanzamento del comunismo, gli USA avviarono un lavoro con la CIA per mettere nei paesi latinoamericani figure politiche che rispondessero ai loro interessi e permettessero un dominio totale per convertirsi nei padroni del mondo.

Per loro non esiste libertà di pensiero, di ideologie e di pluripartitismo che esigono a tutti; solo il loro sistema politico può essere accettato e chi adotta un altro sistema si espone a una brutale repressione con l’uso dei metodi più bassi e sporchi, inclusi gli omicidi dei dirigenti che si ribellano. Esempi abbondano negli ultimi 100 anni, come l’Operazione della CIA ZR/RIFLE, organizzata, nel 1961, e rivelata al mondo attraverso l’inchiesta condotta, nel 1975, dalla Commissione Church del Senato USA.

Dal 1946 ad oggi, i colpi di Stato promossi dagli yankee sono molteplici, tra cui quello in Bolivia, nel 1946, contro il governo nazionalista di Gualberto Villarroel; in Ecuador, nel 1947, contro il presidente José María Velasco Ibarra; nel 1948 sostennero il golpe della dittatura militare di Manuel Odría in Perù; nel 1952 sostennero a Cuba il colpo militare di Fulgencio Batista; parteciparono al rovesciamento del presidente del Paraguay e di Getulio Vargas in Brasile, nel 1954, e nel 1955 in Argentina al golpe militare contro Juan Domingo Perón.

Non esiste paese al mondo che accumuli più azioni sporche contro governi eletti dal popolo che gli USA, per i quali reclutano, finanziano, uccidono, falsificano schede elettorali e persino rubano le urne elettorali al fine di imporre i loro burattini al comando dei paesi vicini.

Il terrorismo, le invasioni militari e le sanzioni economiche sono le armi impiegate, senza il minimo rispetto per i diritti umani, poiché, come affermava Allen Dulles: “Dobbiamo abbandonare obiettivi vaghi e poco realistici come i diritti umani, il miglioramento dei livelli di vita e la democratizzazione” […] “Presto arriverà il giorno in cui dovremo funzionare con concetti diretti di potere”.

Sotto questa dottrina, nel 1964 favorirono il golpe militare in Brasile per rovesciare il presidente progressista João Goulart e in Guyana contro il dirigente progressista Cheddi Jagan. Nello stesso anno invasero la Repubblica Dominicana con 42000 soldati yankee ed il supporto dell’OSA, per impedire che il movimento popolare guidato dal colonnello Francisco Camaño assumesse il potere del paese.

Nel 1966 finanziarono e diedero supporto logistico al golpe militare in Argentina contro il presidente Arturo Illia; nel 1967 la CIA riuscì a imporre in Uruguay l’ex generale Oscar Gestido, che avviò una sanguinosa repressione in quel paese.

Il Cile fu il successivo paese a soffrire uno dei golpe militari più sanguinosi della regione, organizzato e finanziato da Washington, preceduto dall’Operazione Fulbelt, eseguita dalla CIA per destabilizzare economicamente e politicamente il governo del presidente costituzionale Salvador Allende, solo perché socialista. Tra le sanzioni vi furono l’impossibilità per la Banca Mondiale e l’Exim Bank di concedere prestiti al Cile, organizzazione di scioperi dei camionisti per bloccare le forniture di cibo alle città e altre misure abituali per piegare i governi indipendenti, come fanno contro Cuba, Venezuela e Nicaragua.

Per gli USA non esistono limiti quando si tratta di imporre il loro dominio, come dimostrato con l’implementazione della temibile Operazione Condor, tra il 1975 e il 1983, responsabile dell’omicidio e della tortura di migliaia di persone in America Latina, principalmente giovani.

Cile, Argentina, Venezuela, Paraguay, Uruguay, Brasile e Bolivia hanno sofferto i peggiori attacchi della “democrazia” yankee e mai l’OSA, né l’Unione Europea, hanno alzato la voce per chiedere responsabilità a Washington per tanti crimini, incluso il furto ai danni di madri prigioniere dei loro figli appena nati.

La guerra sporca orchestrata contro il Nicaragua e guidata dal Consiglio di Sicurezza Nazionale, dal Pentagono, dal Dipartimento di Stato e dalla CIA, non fu condannata dall’OSA, nonostante gli scandali che provocò, accompagnata dal traffico di droga e dalla violazione della Legge di Esportazione di Armi, della Legge di Neutralità e dell’Emendamento Boland degli USA, a partire dal traffico di armi supervisionato dal colonnello Oliver North, conosciuto come Iran-Contra.

L’invasione di Grenada da parte USA, nel 1983, si aggiunge alla lunga lista delle loro azioni sporche, insieme a quella di Panama nel 1989, che lasciarono centinaia di morti innocenti. Nel giugno 2009, l’Honduras fu un’altra vittima dei loro colpi di Stato, dove il presidente Manuel Zelaya fu sequestrato durante la notte nella sua residenza e trasferito, in pigiama, verso un altro paese.

In Venezuela hanno speso milioni di dollari per cercare di rovesciare il governo chavista dal 2001, incluso il sequestro del presidente costituzionale Hugo Chávez, l’11 aprile 2002, per aver assunto posizioni sovrane e indipendenti.

La NED, organizzazione di facciata della CIA, ha consegnato milioni di dollari alla controrivoluzione per partecipare a queste azioni, comprese quelle di terrorismo, e lo stesso presidente George W. Bush ha richiesto al Congresso un aumento del budget della NED per il lavoro sovversivo contro il governo venezuelano. Hanno anche fornito denaro attraverso l’USAID e l’OTI, l’Ufficio delle Iniziative per la Transizione, oltre al budget assegnato al Dipartimento di Stato e alla CIA per le loro azioni coperte.

Con questo curriculum innegabile, durante la sua visita a Panama, il 6 agosto 2024, per analizzare la crisi in Venezuela e le questioni migratorie, la capo del Comando Sud, Laura Richardson, ha manifestato la sua “preoccupazione” per l’instabilità democratica nei paesi dell’emisfero.

Nonostante i fallimenti subiti nel loro tentativo di rovesciare il governo di Nicolás Maduro, inclusa l’auto-proclamazione di Juan Guaidó come presidente, riconosciuta da Washington e da alcuni dei presidenti burattini del mondo, autore del furto di miliardari fondi e risorse del paese, gli yankee ritornano sulla stessa strada e trascinano, di nuovo, nel fango diversi presidenti, che rimarranno macchiati davanti ai loro popoli per aver dimostrato totale sottomissione agli ordini del padrone imperiale e violato tutte le norme legali che essi stessi richiedono agli altri.

Per questo José Martí ci avvertiva nel 1891: “Gli alberi devono mettersi in fila affinché il gigante delle sette leghe non passi! È l’ora del conteggio e della marcia unita e dobbiamo muoverci in ranghi stretti, come l’argento nelle radici delle Ande”.


Los especialistas en golpes de Estado

Por Arthur González

Venezuela hoy sufre un nuevo intento golpe de Estado fabricado por Estados Unidos, el más experimentado especialista en ese tipo de acciones. Para lograrlo, despliegan una descomunal guerra mediática nunca vista, mediante el empleo de modernas tecnologías desde sus laboratorios creados especialmente para el trabajo de subversión psicológica, con el fin de ganar las mentes de las personas.

Allen Dulles, ex director de la CIA, lo afirmó en los años 50 del siglo XX, durante una sesión del Comité de Inteligencia del Senado, donde explicó la estrategia a seguir contra la URSS:

“Gracias a su diversificado sistema propagandístico, Estados Unidos debe imponerle su visión, estilo de vida e intereses particulares al resto del mundo”.

“Debemos lograr que los agredidos nos reciban con los brazos abiertos, pero estamos hablando de Ciencia, de una Ciencia para ganar en un nuevo escenario la mente de los hombres”.

“El objetivo final de la estrategia a escala planetaria, es derrotar en el terreno de la idea, las alternativas a nuestro dominio mediante el deslumbramiento y la persuasión, la manipulación del inconsciente, la usurpación del imaginario colectivo y la recolonización de las utopías redentoras y libertarias, para lograr un producto paradójico e inquietante: que las víctimas lleguen a comprender y compartir la lógica de sus verdugos”.

En aquel entorno ideológico basado en la conocida Doctrina Truman, direccionada contra el supuesto avance del comunismo, Estados Unidos inició un trabajo con la CIA para colocar en los países latinoamericanos, a figuras políticas que respondieran a sus intereses y le posibilitaran un dominio total para convertirse en los amos del mundo.

Para ellos no existe la libertad de pensamiento, de ideologías y el pluripartidismo que le exigen a todos, solo su sistema político es el que puede admitirse y quien adopte otro, se expone a una brutal represión con el empleo de los métodos más bajos y sucios, incluido el asesinato de los líderes que se insubordinen. Ejemplos sobran en los últimos 100 años como fue la Operación de la CIA, ZR/RIFLE, organizada en 1961 y expuesta al mundo a través de la investigación llevada a cabo en 1975, por la Comisión Church del Senado de Estados Unidos.

Desde 1946 hasta la actualidad, los golpes de Estado promovidos por los yanquis son múltiples, entre ellos el de Bolivia en 1946 contra el gobierno nacionalista de Gualberto Villarroel; El de Ecuador en 1947 contra el presidente José María Velasco Ibarra; En 1948 apoyaron el golpe de la dictadura militar de Manuel Odría en Perú; En 1952 respaldaron en Cuba el golpe militar de Fulgencio Batista; Participaron en el derrocamiento del presidente de Paraguay y de Getulio Vargas en Brasil en 1954 y en 1955 en Argentina el golpe militar contra Juan Domingo Perón.

No hay país en el mundo que acumule más acciones sucias contra gobiernos elegidos por el pueblo que los Estados Unidos, para lo cual reclutan, financian, asesinan, falsifican boletas y hasta se roban las urnas electorales con el fin de imponer a sus peones al frente de países de su entorno.

El terrorismo, las invasiones militares y las sanciones económicas son las armas empleadas, sin el menor respeto por los derechos humanos, pues según aseguraba Allen Dulles: “Hemos de dejarnos de objetivos vagos y poco realistas como los derechos humanos, la mejora de los niveles de vida y la democratización” […] “Pronto llegará el día en que tendremos que funcionar con conceptos directos de poder”.

Bajo esa doctrina, en 1964 propiciaron el golpe militar en Brasil para derrocar al presidente progresista Joan Goulart y en Guyana contra el líder progresista Cheddi Jagan. Ese mismo año invadieron a la República Dominicana con 42,000 militares yanquis y el apoyo de la OEA, para impedir que el movimiento popular encabezado por el coronel Francisco Camaño, asumiera el poder del país.

En 1966 financiaron y dieron apoyo logístico al golpe militar en Argentina contra el presidente Arturo Illia; En 1967 la CIA logró imponer en Uruguay al ex general Oscar Gestido, quien inició una sangrienta represión en ese país.

Chile fue el próximo país en sufrir uno de los más sangrientos golpes militares de la región, organizado y sufragado por Washington, precedido por la Operación Fulbelt, ejecutada por la CIA para desestabilizar económica y políticamente al gobierno del presidente constitucional Salvador Allende, solo por ser socialista. Entre las sanciones estuvieron, impedir que el Banco Mundial y el Exim Bank hicieran prestamos a Chile, organizaron huelgas de camioneros para cortar los suministros de alimentos a las ciudades y otras medidas de las acostumbradas para doblegar a los gobiernos independientes, tal como hacen contra Cuba, Venezuela y Nicaragua.

Para Estados Unidos no existen límites cuando se trata de imponer su dominio, como quedó demostrado en la implementación de la tenebrosa Operación Condor entre 1975 y 1983, responsable del asesinato y tortura de miles de personas en América Latina, principalmente de jóvenes.

Chile, Argentina, Venezuela, Paraguay, Uruguay, Brasil y Bolivia sufrieron los peores embates de la “democracia” yanqui y jamás la OEA, ni la Unión Europea, han levantado su voz para exigirle responsabilidad a Washington por tantos crímenes, incluido el robo a madres prisioneras de sus hijos recién nacidos.

La guerra sucia fabricada contra Nicaragua y dirigida por el Consejo de Seguridad Nacional, el Pentágono, el Departamento de Estado y la CIA, tampoco fue condenada por la OEA, a pesar de los escándalos que provocó, acompañada del tráfico de drogas y la violación de la Ley de Exportación de Armas, la de Neutralidad y la Enmienda Boland de los Estados Unidos, a partir del negocio de tráfico de armas supervisado por el coronel Oliver North, conocido como Irán-Contra.

La invasión a Granada por Estados Unidos en 1983, se suma a la larga lista de sus acciones sucias, unida a la de Panamá en 1989, que dejaron cientos de muertos inocentes. En junio del 2009 Honduras fue otra víctima de sus golpes de Estado, donde el presidente Manuel Zelaya, fue secuestrado en horas de la noche en su residencia y trasladado en ropa de dormir hacia otro país.

En Venezuela han gastado millones de dólares para intentar derrocar al gobierno chavista desde el 2001, incluido el secuestro del presidente constitucional Hugo Chávez, el 11 de abril de 2002, por asumir posiciones soberanas e independientes.

La NED, organización pantalla de la CIA, entregó millones de dólares a la contrarrevolución para participar en esas acciones, incluidas las de terrorismo, y el mismo presidente George W. Bush, solicitó al Congreso un aumento del presupuesto de la NED para el trabajo subversivo contra el gobierno venezolano. También aportaron dinero a través de la USAID y la OTI, Oficina de Iniciativas para la Transición, más el presupuesto asignado al Departamento de Estado y a la CIA para sus acciones encubiertas.

Con este currículo innegable, durante su visita a Panamá el 6 de agosto de 2024 para analizar la crisis en Venezuela y los temas migratorios, la jefa del Comando Sur, Laura Richardson, manifestó su “preocupación” por la inestabilidad democrática en los países del hemisferio.

A pesar de los fracasos sufridos en su afán por derrocar al gobierno de Nicolás Maduro, incluida la auto proclamación de Juan Guiado como presidente, reconocido por Washington y algunos de los presidentes títeres del mundo, autor del robo de millonarios fondos y recursos del país, los yanquis vuelven por el mismo camino y nuevamente arrastran al fango a varios presidentes, que saldrán manchados ante sus pueblos por demostrar total sumisión a las órdenes del amo imperial y violar todas las normas legales que ellos mismos le reclaman a los demás. 

Por eso José Martí nos alertaba en 1891: “¡Los arboles se han de poner en fila para que no pase el gigante de las siete leguas! Es la hora del recuento y la marcha unida y hemos de andar en cuadro apretado, como la plata en las raíces de los Andes”.

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