Breve profilo analitico sul Tren del Llano

misionverdad.com

La notte tra il 29 e il 30 luglio, nel momento di maggiore intensità del conflitto post-elettorale, ha messo in primo piano l’uso di bande criminali come avanguardia del processo di cambio di regime guidato da María Corina Machado ed Edmundo González Urrutia.

Tra i numerosi video resi pubblici durante gli scontri, il Tren del Llano è apparso come uno di quelli che ha catturato particolare attenzione. Questo è un breve profilo analitico del gruppo.

L’apparizione congiunturale del Tren del Llano (tra altri)

Il Tren del Llano, fin dalle sue origini, ha sempre occupato uno spazio modesto ma persistente nelle pagine di cronaca nera di alcuni giornali. Il 29 luglio, però, ha avuto un ruolo più rilevante del previsto.

Nell’ambito del dispositivo insurrezionale che ha cercato di imporsi quel giorno per portare la giornata elettorale venezuelana in secondo piano, la “mega banda” attiva nel Guárico si è impossessata di una parte significativa dell’attenzione.

Video circolati nelle reti mostravano portavoce della banda inviare messaggi alle autorità, schierandosi pienamente nel campo politico di María Corina Machado e il suo (sconfitto) candidato per delega, Edmundo González Urrutia.

L’altra modalità è stata, conforme al formato attuale di registrazione video-telefonica dei conflitti armati, attraverso sparatorie contro la Guardia Nazionale Bolivariana (GNB) o assediando un piccolo gruppo di poliziotti nella scuola primaria di San Francisco de Macaira, nello stato di Guárico, al confine con il sud di Miranda.

I messaggi di minaccia contro il governo, invitando il campo chavista ad “accettare i risultati” e assumendosi il ruolo di difensori del popolo che quotidianamente depredano nella loro zona di operazione, non superavano il consueto discorso poco chiaro e ingannevole, finendo in vicoli ciechi discorsivi.

In contemporanea, altre formazioni criminali a Caracas e Aragua hanno anche pubblicato sui social i propri messaggi alle autorità, con una sottocategoria esclusiva per i cosiddetti collettivi che operano in alcuni settori popolari di Caracas.

Nel complesso, questi video, insieme ad altri che incitavano a unirsi al tentativo di insurrezione, confermavano senza ambiguità le aspirazioni della criminalità organizzata di avere un ruolo da protagonista nella strategia post-elettorale di Edmundo González e della sua burattinaia.

Tuttavia, tra l’effetto di impatto effimero che hanno provocato, è emersa in particolare la banda che si trova nello stato di Guárico, sia per le sue riprese video in formato Comcam, sia per l’aura pseudomistica che gli “specialisti” del settore hanno attribuito in particolare a questo gruppo e ancor di più al Tren de Aragua.

Difficilmente il loro raggio d’azione, il tipo di messaggio e le zone di Caracas in cui hanno operato possono essere paragonati alle guarimbas del 2014 e del 2017. Si è trattato di un’azione molto più mirata, puntuale e violenta.

Storia e mutazioni

Il Tren del Llano è una derivazione dell’ascesa delle cosiddette “mega bande” che hanno guadagnato notorietà a partire dal 2014.

La sua “fondazione” è stata il risultato della morte del noto José Antonio Tovar Colina, alias El Picure, nel 2016.

Attraverso una serie di (sanguinose) lotte interne, Gilberto Malony Hernández, alias El Malony, dopo la caduta in combattimento di Tovar Colina, nel maggio 2016 a El Sombrero, nello stato di Guárico, assume la guida dell’organizzazione.

Sia per la fine di quest’ultimo, sia per la morte del principale contendente di El Picure, alias El Juvenal, El Malony ebbe via libera per espandere la sua presenza territoriale e ampliare il portafoglio dell’economia predatoria.

Il mondo del narcotraffico internazionale contattò il Tren (tra altre bande) per fornire servizi di protezione delle rotte rurali della droga sulla rotta per l’uscita verso le isole dei Caraibi Orientali, da San Juan de Unare e altri paesi della Penisola di Paria nello stato di Sucre.

Stabilito ora nella regione orientale (secondo fonti, alternando con soggiorni in Colombia), El Malony viene abbattuto nel quadro dell’Operazione Trueno, un’operazione condotta da commissioni miste che includevano il DAET, il CICPC, il Sebin e la GNB l’8 novembre 2021; un colpo duro e importante alla catena logistica del Tren.

È in questo momento che Óscar de Jesús Noguera Hernández, cugino di El Malony, assume la direzione. Noguera Hernández porta numerosi alias: Óscar del Llano, El Pipi, El Diente.

Con fama di sanguinario, il debutto pubblico di Noguera Hernández è stato il 26 novembre 2015, quando si è attribuito la responsabilità dell’assassinio di Luis Manuel Díaz, segretario comunale di Acción Democrática (AD), ad Altagracia de Orituco.

Lo fece come membro della banda di El Picure.

Questo assassinio, eseguito durante un comizio politico a mezzogiorno, otto giorni prima delle elezioni parlamentari del 2015, fu condannato da Hillary Clinton, allora Segretario di Stato, e dal Segretario Generale dell’OSA, Luis Almagro.

Questa nuova apparizione sarebbe, quindi, la seconda interazione diretta con lo scenario politico, nel contesto di una congiuntura elettorale, provocando una reazione da parte di attori stranieri ostili al paese.

Ma Díaz non era un martire della “causa”, ed era coinvolto in attività mafiose, estorcendendo e negoziando quote di lavoro con i sindacati a nome della banda Los Plateados.

La corruzione sindacale nei lavori di costruzione, in particolare nella linea ferroviaria che attraversa lo stato dall’Anzoátegui, era una delle principali fonti di reddito della banda.

È lui l’oratore dei due principali video in cui minaccia lo Stato, le forze di sicurezza, il Presidente, costringendoli ad “accettare il risultato” della “vittoria” di González Urrutia, e vantandosi di essere il protettore del popolo che sfrutta e terrorizza.

Al di là della logica economica, l’abuso massiccio dei deboli è la base esistenziale di questi gruppi criminali.

Sotto la guida di El Diente, il Tren ha subito colpi importanti (prima con l’Operazione Trueno e poi con l’Operazione Pedro Zaraza), riducendo la sua espansione nonostante si mantenga in diverse zone dello strategico e centrale stato di Guárico.

Ma ha saputo ritirarsi e sopravvivere con l’attuale struttura cellulare. A differenza di gruppi più urbani, c’è una congiunzione tra elementi atavici della storia e la recente “rivoluzione negli affari criminali” che si è osservata nell’ultimo decennio del XXI secolo.

A differenza del Tren de Aragua e di altre bande di carattere urbano e periurbano, il Tren del Llano opera nella logica e nella topologia rurale, sempre più complessa e difficile da afferrare.

Il banditismo rurale ha sempre avuto a suo favore il dominio del territorio. Conta su una rete importante di contatti nei diversi strati economici dell’economia agricola, arrivando a coinvolgersi nell’attività agropecuaria, ottima per il riciclaggio e la gestione del contante.

Così, una rete di medi produttori fa parte della retroguardia logistica fornendo informazioni su altre proprietà, produttori, movimenti degli organismi di sicurezza, acquisto di schede SIM per le comunicazioni, tra altre mansioni.

Attraverso questa stessa via riesce anche a penetrare e infiltrarsi in istanze dello stato politico e persino, almeno in passato, all’interno di istanze chiave in materia di sicurezza locale o regionale, o nel sistema giudiziario.

Come la maggior parte delle organizzazioni predatorie, il sequestro, l’estorsione, il pagamento di pizzo, il furto di bestiame (o la mediazione a pagamento), l’omicidio su commissione, gli sfratti di grandi o piccoli proprietari di unità produttive, ecc., fanno parte del portafoglio.

A questi si aggiungono i fattori di forza bruta ed economica della globalizzazione. Come altre bande che in passato hanno guadagnato una certa notorietà, anche il Tren opera, come si è visto, nel traffico di droga, nel riciclaggio di denaro, nel mercato delle armi e nei “servizi intermedi” dell’industria della droga.

Il Tren del Llano, al pari di altri gruppi strutturati di criminalità organizzata (GEDO), come vengono definiti dagli organismi di sicurezza, segue in buona parte i modelli di sviluppo e espansione delle loro attività delle grandi organizzazioni sullo scenario globale.

Si sono globalizzati nelle loro forme amministrative e come tali riproducono modelli economici e “militari” simili ad altri sistemi criminali latinoamericani, all’interno della forma neoliberale che, le grandi mafie e le forme ibride, hanno assunto a livello planetario; metà narcos, metà terroristi.

“Prima era la guerriglia, ora sono le bande” si sente dire nei villaggi di montagna intorno ad Altagracia de Orituco, descrivendo il vettore della traiettoria storica nella perversione e nel senso dei gruppi armati.

Si riferiscono spesso al Frente Ezequiel Zamora che operava a Barlovento (cerro Bachiller), sud di Miranda e nord di Guárico, negli anni ’60 e ’70, comandato da Américo Martín e Héctor Pérez Marcano.

Il terreno che una volta cercava di essere la base per una guerra popolare prolungata di tutto il popolo sono ora i sentieri e i rifugi di questo tipo di gruppi.

Tornando alla natura specifica dei gruppi criminali a livello globale, possono trovarsi differenze e limiti.

Non esiste in Venezuela una rete criminale che riproduca, ad esempio, i modelli ideologici del Primer Comando de la Capital (PCC) brasiliano, capace di generare una struttura che trascenda le individualità e operi a partire da una dottrina, il Partito del Crimine.

Né l’estrema unità “in famiglia” delle maras (bande) centroamericane.

Invece di una sorta di “fraternità”, prevale la cultura del nichilismo criminale e dell’accesso dal basso alla cattura della rendita e all’arricchimento ad alta velocità. La stessa visione suicida e a breve termine della vita delle espressioni della criminalità criolla.

Più visibili sono i modelli gerarchici dell’universo carcerario autoctono, centralizzato e dispotico che muove l’intera struttura, con i suoi luogotenenti (luceros) e altri subordinati.

Ma il centro operativo del Tren del Llano non si trova, o si trovava, in una prigione, come nel caso del Tren de Aragua, anche se ci sono interazioni con la Penitenciaría General de Venezuela, la PGV.

È stato fuori dalle mura che questa banda è proliferata, e come tale ha presentato un grado di complicazione aggiuntivo rispetto alle catene logistiche delle organizzazioni di profilo più “urbano”.

L’intervento, alla fine dell’anno scorso, degli ultimi sette centri penitenziari che si trovavano fuori dal nuovo regime ha certificato l’impatto logistico ed economico su queste strutture.

Un’azione, vale la pena dire, che ha evitato un quadro più intenso e vicino a una insurrezione criminale nei giorni di alta tensione elettorale dello scorso luglio.

Stato attuale

Oggi, il Tren conta su almeno cinque cellule importanti in tutti gli estremi dello stato di Guárico, oltre al suo principale centro di operazioni.

Quest’ultimo sarebbe, secondo la fonte principale e più autorevole, basandosi sulle informazioni degli organismi di sicurezza, nel Parco Ricreativo Guanapito e Altagracia de Orituco, con proiezione verso i paesi e villaggi circostanti e verso il sud dello stato di Miranda, sia verso Guatopo che Barlovento.

Le altre cellule sono distribuite a Tucupido (guidata dagli alias El Ignacio ed El Enzo) e Valle de la Pascua (con Edgar Mariano e Keni Meza al comando) nel centro-oriente dello stato.

Calabozo a sud, cercando di espandere il suo raggio d’azione verso Camaguán, Apure e il comune di Arismendi a Barinas (guidato dall’alias El Fiebre).

El Sombrero, all’incrocio di strade verso il llano, Aragua, Miranda e l’oriente del paese (comandata da El Chachi e Daniel Maluenga) e a Memo, ai confini con lo stato di Aragua, uno dei vecchi territori di El Picure.

Ma, a sua volta, il Tren opera a partire da un sistema di alleanze con bande di minore portata e scala, come quella dell’alias El Pepón a Zaraza.

È noto anche che queste piccole cellule locali possono “affiliarsi” al Tren come una delle sue franchigie.

Attualmente, lo sforzo militare a Tucupido e Zaraza sembra essere il principale obiettivo della FANB nella risposta ai tentativi pseudo-insurrezionali del Tren del Llano.

Si è parlato di un livello significativo di militarizzazione di questo e altri gruppi, a partire da foto e video in cui ostentano abbigliamento militare e un certo, ma goffo, grado di uniformità.

Video in cui mostrano l’uso di mine antiuomo e il linguaggio in un altro video, dove un dirigente di una cellula nell’oriente (probabilmente Tucupido) si riferisce ad Altagracia come la “base principale”, suggerendo qualcosa di simile a zone operative o compagnie, potrebbero suggerire più elementi in questa direzione.

Ma al di là del gioco nelle reti con questi scenari, la mobilità e la conoscenza del terreno, e la complessità sociologica che offrono loro vantaggi significativi, non sembrano trasformare il Tren nel Cartello Jalisco Nuova Generazione.

Ci sono molti limiti, fisici, logistici, militari, geografici ed economici. Se da un lato operare nel centrale stato di Guárico è un punto strategico che collega quasi tutto il territorio nazionale, lo stesso fattore può trasformarsi in uno svantaggio.

Nonostante le vaste pianure e le pendici montane, il costo dell’espansione sembra elevato. Ancora di più quando ricevono costanti colpi.

Un’espansione di tipo militare li obbliga a realizzare giochi diplomatico-criminali più complicati con, ad esempio, le strutture criminali in Guayana o sulla costa.

Sebbene questo non impedisca qualcosa che già accade, un conflitto a bassa intensità con un recente picco che ha tutti i segni di partire da un oscuro patto con attori politici ed extra-territoriali.

Gli indizi che sembrano confermare un accordo e una coordinazione con la cospirazione politica, in buona misura mette in crisi la versione che tenta di affermare relazioni di cooperazione tra il governo e le principali bande criminali del paese.

Notizie dalla fabbrica di esperti

Un mito che si è andato costruendo a partire da esperti notoriamente faziosi, giornalisti che trovano un’opportunità economica da sviluppare mentre contribuisce all’ingrossamento smisurato del dossier criminalizzante contro il Venezuela.

Maggiore rilevanza e attenzione in questo schema narrativo ha avuto il frammentato  Tren de Aragua, la cui costruzione “transnazionale” è impossibile senza la partecipazione della DEA e della CIA.

Il caso del Tren del Llano, in questo senso, presenta un dettaglio curioso e descrittivo sul tipo di copertura di questi fenomeni.

Per informarsi sul Tren guariqueño, sia gli esperti abituali (l’equivalente di Valentina Quintero ma nel crimine organizzato) che i “portali specializzati” si affidano alla stessa, unica e sola fonte per elaborare i loro rapporti, articoli e briefing per politici del sistema occidentale.

Questa fonte è il giornalista di cronaca nera Eligio Rojas, in Últimas Noticias e con un programma vecchio stile su La Iguana. Ma il fatto che parli bene di Rojas certifica anche la precarietà degli “intellettuali” del “ramo”.

La verità è che quest’ultima ondata di destabilizzazione ha offerto l’immagine sinistra delle forze che cercano di catturare lo Stato a scopi predatori, nella forma di aspirare alla combinazione di un’insurrezione plutocratica e una criminale.

Elon Musk e il Tren del Llano, tramite María Corina.


Breve perfil analítico sobre el Tren del Llano

La noche del 29 de julio y parte del 30, el momento de mayor intensidad del conflicto post-electoral, puso en primer plano el uso de bandas criminales como vanguardia del proceso de cambio de régimen encabezado por María Corina Machado y Edmundo González Urrutia.

Del profuso número de videos que se hicieron públicos al calor de los enfrentamientos, despuntó el Tren del Llano como uno de los que acapararon más atención. Este es un pequeño perfil analítico del grupo.

La aparición coyuntural del Tren del Llano (entre otros)

El Tren del Llano, desde sus orígenes, siempre ocupa un centimetraje modesto pero persistente en las páginas de sucesos de algunos diarios. El 29 de julio lo hizo más de lo esperado.

Dentro del dispositivo insurreccional que intentó imponerse ese día para llevar la jornada electoral venezolana a un segundo plano, la “megabanda” que opera en Guárico se apoderó de uno de los ángulos de mayor atención.

Videos circularon en redes, con portavoces del hampa mandando mensajes a las autoridades y situándose de lleno en el campo político de María Corina Machado y su (derrotado) candidato por delegación, Edmundo González Urrutia.

La otra manera fue, ajustado al formato actual de registro videotelefónico de los conflictos armados, a través de disparos contra la Guardia Nacional Bolivariana (GNB) o asediando a un pequeño grupo de policías en la escuela primaria de San Francisco de Macaira, en el estado Guárico, colindando con el sur de Miranda.

Los mensajes de amenaza contra el gobierno, conminando al campo chavista a “aceptar los resultados” y asumiéndose defensores del pueblo que diariamente depredan en su zona de operación, no pasaban del acostumbrado galimatías malandro, cayendo en varias calles ciegas discursivas.

En simultáneo con ellos, otras formaciones criminales en Caracas y Aragua también subieron a las redes sus propios mensajes a las autoridades, con una subcategoría exclusiva a los llamados colectivos que operan en algunos sectores populares de Caracas.

En su conjunto, estos videos, junto a otros que incitaban a sumarse al intento de insurrección, confirmaban sin ambigüedades las aspiraciones del crimen organizado a tener un papel protagónico en la estrategia postelectoral de Edmundo González y su titiritera.

Pero, dentro del efecto de impacto efímero que provocaron, naturalmente destacó la banda que se asienta en el estado Guárico, tanto por sus registros formato comcam, como por el aura seudomítica que los “especialistas” en la materia le han conferido en particular a este grupo y aún más al Tren de Aragua.

Difícilmente su radio de acción, el tipo de mensaje y las zonas de Caracas donde operaron pueden emparentarse con las guarimbas de 2014 y 2017. Se trató de una acción mucho más focalizada, puntual y violenta.

Historia y mutaciones

El Tren del Llano es una derivación del auge de las llamadas “megabandas” que cobraron notoriedad a partir de 2014.

Su “fundación” fue producto de la muerte del connotado José Antonio Tovar Colina, alias El Picure, en 2016.

A través de una serie de (sangrientas) pugnas internas, Gilberto Malony Hernández, alias El Malony, tras la caída en combate de Tovar Colina, en mayo de 2016 en El Sombrero, estado Guárico, asume la jefatura de la organización.

Tanto por el fin de este último, como por la muerte del principal contendor del Picure, alias El Juvenal, El Malony tuvo vía libre para expandir su presencia territorial y ampliar el portafolio de economía depredadora.

El mundo del narcotráfico internacional contactó al Tren (entre otras bandas) para que prestara sus servicios protegiendo rutas rurales de la droga rumbo a la salida hacia las islas del Caribe Oriental, desde San Juan de Unare y otros pueblos de la Península de Paria en el estado Sucre.

Radicado ahora en la entidad oriental (según fuentes, alternando con estadías en Colombia), El Malony cae abatido en el marco de la Operación Trueno, un procedimiento realizado por comisiones mixtas que incluyeron al DAET, al CICPC, al Sebin y la GNB el 8 de noviembre de 2021; un golpe duro e importante a la cadena logística del Tren.

Es en este momento que Óscar de Jesús Noguera Hernández, primo del Malony, asume la dirección. Noguera Hernández ostenta numerosos alias: Oscar del Llano, El Pipi, El Diente.

Con fama de sanguinario, el debut público de Noguera Hernández fue el 26 de noviembre de 2015, cuando se atribuyó la responsabilidad del asesinato de Luis Manuel Díaz, secretario municipal de Acción Democrática (AD), en Altagracia de Orituco.

Lo hizo como miembro de la banda de El Picure.

Dicho asesinato, ejecutado en pleno mitin político y al mediodía, a ocho días de las elecciones parlamentarias de 2015, fue condenado por Hillary Clinton, para entonces secretaria de Estado, y el secretario general de la OEA, Luis Almagro.

Esta nueva aparición sería, entonces, la segunda interacción directa con el escenario político, en el contexto de una coyuntura electoral, provocando una reacción de actores foráneos hostiles al país.

Pero Díaz no era ningún mártir de “la causa”, y estaba involucrado en actividades mafiosas, cobrando, extorsionando y negociando cuotas de puestos de trabajo con los sindicatos a nombre de la banda Los Plateados.

La corrupción sindical en obras de construcción, en particular en la línea ferroviaria que atraviesa el estado desde Anzoátegui, era una de las principales fuentes de ingreso de la banda.

Este es el hablante de los dos principales videos donde amenazan al Estado, a las fuerzas de seguridad, al Presidente, obligando a “aceptar el resultado” de la “victoria” de Gonzáelz Urrutia, y jactándose de ser protector del pueblo al que exprime y aterroriza.

Más allá de la lógica económica, el abuso masivo del débil es la base existencial de estos grupos delictivos.

Bajo la égida del Diente, el Tren ha acusado golpes importantes (primero con la Operación Trueno y luego con la Operación Pedro Zaraza), menguando su expansión a pesar de mantenerse en distintas zonas del estratégico y central estado Guárico.

Pero ha sabido replegarse y sobrevivir con la actual estructura celular. A diferencia de grupos más urbanos, existe una conjunción entre elementos atávicos de la historia con la reciente “revolución en los asuntos criminales” que se ha atestiguado en la última década del siglo XXI.

A diferencia del Tren de Aragua y otras bandas de carácter urbano y periurbano, el Tren del Llano opera en la lógica y la topología rural, siempre más complicada y difícil de asir.

El bandolerismo rural siempre ha tenido a su favor el dominio del territorio. Cuenta con una red importante de contactos en los distintos estratos económicos de la economía del campo, llegándose a involucrar en la actividad agropecuaria, óptima para el blanqueo y el manejo de efectivo.

Así, una red de medianos productores forma parte de la retaguardia logística suministrando inteligencia sobre otros predios, productores, movimientos de los organismos de seguridad, compra de tarjetas sim para las comunicaciones, entre otras tareas.

Por esa misma vía logra también perforar e infiltrar instancias del estamento político, e incluso, al menos en el pasado, dentro de instancias clave en materia de seguridad local o regional, o en el sistema judicial.

Como la mayoría de las organizaciones depredadoras, el secuestro, la extorsión, el cobro de vacunas, el robo de ganado (o la mediación pagada), el sicariato, los desalojos a grandes o pequeños de unidades de producción, etc., forman parte del portafolio.

A esto se le agregan los factores de fuerza bruta y económica de la globalización. Como otras bandas que en su momento han cobrado cierto auge, el Tren también opera, como se ha visto, en el tráfico de drogas, el lavado de dinero, el mercado de las armas y “servicios intermedios” de la narcoindustria.

El Tren del Llano, al igual que otros grupos estructurados de delincuencia organizada (GEDO), como la definen los organismos de seguridad, sigue en buena medida los patrones de desarrollo y expansión de sus actividades de las grandes organizaciones en el escenario global.

Se han globalizado en sus formas administrativas, y como tal reproducen pautas económicas y “militares” similares a otros sistemas delictivos latinoamericanos, dentro de la forma neoliberal que han asumido a escala planetaria las grandes mafias y las formas híbridas; mitad narco, mitad terroristas.

“Antes era la guerrilla, ahora son las bandas” se escucha en los pueblos de montaña aledaños a Altagracia de Orituco, describiendo el vector de la trayectoria histórica en la perversión y sentido de los grupos armados.

Suelen referirse al Frente Ezequiel Zamora que operó en Barlovento (cerro Bachiller), sur de Miranda y norte de Guárico en los años 60 y 70 comandados por Américo Martín y Héctor Pérez Marcano.

El terreno que antes pretendió ser base para una guerra popular prolongada de todo el pueblo ahora son los caminos y refugios de este tipo de grupos.

Volviendo a la naturaleza específica de los grupos criminales a escala global, pueden encontrarse diferencias y límites.

No existe en Venezuela una red delictiva que reproduzca, por ejemplo, los patrones ideológicos del Primer Comando de la Capital (PCC) brasileño, capaz de generar una estructura que trascienda individualidades y opere a partir de una doctrina, el Partido del Crimen.

Tampoco la unidad extrema “en familia” de las maras centroamericanas.

En lugar de una especie de “fraternidad”, prevalece la cultura del nihilismo criminal y del acceso por abajo a la captura de la renta y el enriquecimiento a alta velocidad. La misma visión suicida y cortoplacista de la vida de las expresiones del malandraje criollo.

Más visibles son los patrones jerárquicos del universo penitenciario autóctono, centralizado y despótico que va motorizando toda la estructura, con sus lugartenientes (luceros) y demás subalternos.

Pero el centro operativo del Tren del Llano no se encuentra, o encontraba, en un penal, como en el caso del Tren de Aragua, empero existan interacciones con la Penitenciaría General de Venezuela, la PGV.

Ha sido fuera de las murallas que esta banda ha proliferado, y como tal ha presentado un grado de complicación adicional respecto a las cadenas logísticas de las organizaciones de perfil más “urbano”.

La intervención a finales del año pasado de los últimos siete centros penitenciarios que se encontraban fuera del nuevo régimen certificó el impacto logístico y económico sobre estas estructuras.

Una acción, vale decir, que evitó un cuadro más intenso y cercano a una insurgencia criminal en los días de voltaje electoral de julio pasado.

Estatus

Hoy en día, el Tren cuenta con al menos cinco células de importancia en todos los extremos del estado Guárico, además de su centro de operaciones principal.

Este último sería, de acuerdo a la principal y más autorizada fuente, apoyándose en información de los organismos de seguridad, en el Parque Recreativo Guanapito y Altagracia de Orituco, con proyección a los pueblos y caseríos aledaños y hacia el sur del estado Miranda, tanto hacia Guatopo como Barlovento.

Las otras células se distribuyen en Tucupido (liderado por alias El Ignacio y El Enzo) y Valle de la Pascua (con Edgar Mariano y Keni Meza al frente) en el centro-oriente del estado.

Calabozo en el sur, tratando de hacer crecer su radio de acción hacia Camaguán, Apure y el municipio Arismendi en Barinas (encabezada por alias El Fiebre).

El Sombrero, en la encrucijada de caminos hacia el llano, Aragua, Miranda y el oriente del país (comandada por El Chachi y Daniel Maluenga) y en Memo, en los límites con el estado Aragua, uno de los antiguos pateaderos del Picure.

Pero, a su vez, el Tren opera a partir de un sistema de alianzas de bandas de menor calado y escala, como la de alias El Pepón en Zaraza.

Es conocido también que estas pequeñas células locales pueden “afiliarse” al Tren como una de sus franquicias.

Actualmente, el esfuerzo militar en Tucupido y Zaraza pareciera ser el principal foco de la FANB en la respuesta a los intentos seudo-insurreccionales del Tren del Llano.

Se ha hablado de un nivel de militarización importante de este y otros grupos, a partir de fotos y videos donde ostentan indumentaria militar y cierto, pero torpe, grado de uniformidad.

Videos donde enseñan el uso de minas quiebrapata y el lenguaje en otro de los videos, donde un dirigente de una célula en oriente (probablemente Tucupido) se refiere a Altagracia como la “base principal”, planteando algo parecido zonas de operación o compañías, pudieran sugerir más elementos en esta dirección.

Pero más allá del juego en redes con estos encuadres, la movilidad y el conocimiento del terreno, y la complejidad sociológica que les ofrecen ventajas importantes, no parecieran convertir al Tren en el Cartel Jalisco Nuevas Generaciones.

Son muchos los límites, físicos, logísticos, militares, geográficos y económicos. Si por un lado, el operar en el central estado Guárico, es un punto estratégico que conecta con casi todo el territorio nacional, ese mismo factor se puede convertir en una desventaja.

A pesar de las vastedades de los llanos y del pie de monte, el costo de la ampliación parece elevado. Más aun cuando reciben golpes constantes.

Una expansión de carácter militar obligatoriamente lo pone a realizar juegos diplomático-criminales más complicados con, por ejemplo, las estructuras criminales en Guayana o la costa.

Aunque esto no impide algo que de por sí ya ocurre, un conflicto de baja intensidad con un pico reciente que tiene todas las señas de partir de un oscuro pacto con actores políticos y extraterritoriales.

Los indicios que parecieran confirmar un acuerdo y coordinación con la conspiración política, en buena medida pone en crisis la versión que pretende afirmar relaciones de cooperación entre el gobierno y las principales bandas criminales del país.

Noticias de la fábrica de expertos

Un mito que se ha ido labrando a partir de expertos notoriamente sesgados, periodistas que encuentran un nicho económico para desarrollar mientras contribuye al engordamiento desmedido del expediente criminalizador contra Venezuela.

Mayor moldura y atención en este esquema narrativo lo ha tenido el fracturado Tren de Aragua, cuya construcción “transnacional” es imposible sin la participación de la DEA y la CIA.

El caso del Tren del Llano, en este sentido, presenta un detalle curioso y descriptivo sobre el tipo de cobertura de estos fenómenos.

Para informarse sobre el Tren guariqueño, tanto los expertos habituales (el equivalente de Valentina Quintero pero en el crimen organizado) como los “portales especializados” cuentan con la misma, sola y única fuente para elaborar sus informes, papers y briefings para políticos del sistema occidental.

Esa fuente es el periodista de sucesos Eligio Rojas, en Últimas Noticias y con un programa vieja escuela en La Iguana. Pero lo bien que habla de Rojas certifica también lo precario de los “intelectuales” del “ramo”.

Lo cierto es que esta última jornada de desestabilización ha ofrecido la fotografía ominosa de las fuerzas que buscan capturar al Estado con fines depredadores, en la forma aspiracional de la combinación de una insurgencia plutocrática y una criminal.

Elon Musk y el Tren del Llano, María Corina mediante.

 

 

 

 

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