Sconfitta alla prima congiura

Dr. C. Andrés Zaldívar Diéguez e Dr. C. Pedro Etcheverry Vázquez

65 ANNI FA

La prima congiura del Governo USA contro la Rivoluzione Cubana.

Il 26 marzo 1959, nel Consiglio di Sicurezza Nazionale USA, il presidente USA, Dwight D. Eisenhower, approvò la prima operazione diplomatico-sovversiva contro la Rivoluzione Cubana.

RIUNIONE DEI MINISTRI DEGLI ESTERI DELL’OSA

Nella “V Riunione di Consultazione dei Ministri degli Esteri dei paesi membri dell’Organizzazione degli Stati Americani” tenutasi a Santiago del Cile, dal 12 al 18 agosto dello stesso anno, la delegazione cubana uscì vittoriosa nel tentativo di condanna e nell’applicazione di misure di forza emisferiche contro Cuba.

Carlos Lechuga, che all’epoca era l’ambasciatore cubano presso l’OSA, ha affermato che l’intenzione originale era che da quella riunione derivasse l’applicazione contro Cuba di misure di forza attraverso il Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR), sulla base della “Dichiarazione di Solidarietà per la Preservazione dell’Integrità Politica degli Stati Americani contro l’Intervento del Comunismo Internazionale”, che era stata approvata dall’OSA, nel 1954, e applicata contro il governo democratico di Jacobo Arbenz Guzmán. [i]

La verità di Cuba e la parola appassionata e ardente di Raúl Roa García impedirono la realizzazione delle più negative intenzioni, e ottennero un “bilancio negativo per Washington e per il Sistema Interamericano”, secondo la valutazione del nostro ambasciatore.

Secondo l’ambasciatore Eduardo Delgado Bermúdez, nel suo libro La battaglia diplomatica di Cuba’: l’OSA, da allora gli obiettivi perseguiti da quell’organismo internazionale nella sua opera contro Cuba erano “… isolare il Governo Rivoluzionario attraverso sanzioni collettive e la rottura delle relazioni diplomatiche; neutralizzare gli effetti del suo esempio di ribellione, indipendenza e rivendicazione delle richieste del popolo lavoratore; e (come accadde nella V Riunione) cercare il sostegno giuridico a un’eventuale intervento militare per rovesciare il governo”. [ii]

LA COSPIRAZIONE TRUJILLISTA

Il 13 agosto 1959, attraverso una singolare operazione militare e di controspionaggio, il nostro Comandante in Capo Fidel Castro Ruz fece fallire, presso l’aeroporto della città meridionale di Trinidad, a Las Villas, l’avanzata di un’invasione denominata Legione Anticomunista dei Caraibi, composta da mercenari europei e da ex militari batistiani, che era stata concepita dal tiranno dominicano Rafael Leónidas Trujillo, come sproporzionata risposta allo sbarco nel suo paese, il 14 giugno, di anti-trujillisti addestrati a Cuba sotto la guida del rivoluzionario dominicano Enrique Jiménez Moya.

Fin da febbraio la CIA era a conoscenza che entro alcuni mesi quei rivoluzionari sarebbero partiti da Cuba per lottare contro la tirannia dominicana. Questo tipo di azione — la collaborazione tra politici affini da entrambi i lati di una frontiera — era stata frequente in vari paesi della regione ma, fino a quel momento, mancavano di entità per essere valutate nelle riunioni dei ministri degli esteri. In questa occasione, nel caso di Cuba, non sarebbe stato così.

L’ufficiale della CIA, Gerry Droller, in viaggio nella Repubblica Dominicana, si era informato delle misure che lì si stavano preparando contro la Rivoluzione Cubana, attraverso la Legione Anticomunista dei Caraibi, e aveva suggerito che si organizzasse un parallelo sollevamento controrivoluzionario a Cuba, [iii] che desse maggiore entità alla grande “instabilità nei Caraibi”, per cui incolpare Cuba nell’OSA con le manovre diplomatiche che si stavano preparando. [iv]

UNA MISURA DELLA CIA CONTRO CUBA: UNA SPEDIZIONE A PANAMA NELL’APRILE 1059

Un altro fatto che era stato utilizzato come pretesto contro Cuba nella riunione dell’OSA, fu una relativamente numerosa partecipazione di combattenti cubani —a titolo personale— in una spedizione armata partita dal porto di Batabanó, a sud della capitale cubana, in direzione di Panama, il 19 aprile 1959.

Tra loro c’erano ex combattenti clandestini contro la tirannia batistiana che, data l’effervescenza rivoluzionaria del momento, non esitarono a rispondere alla convocazione dei dirigenti studenteschi panamensi coinvolti in vari sollevamenti rivoluzionari armati nel paese istmico, dove il più significativo, in quei giorni, fu quello del Cerro Tute, a Veraguas, dove persero la vita quattro studenti.

Attraverso determinate circostanze, a causa della rottura di un’imbarcazione, quella spedizione si unificò con un’altra simile organizzata da politici panamensi non caratterizzati come rivoluzionari, sostenuti, a Cuba, da mafiosi come l’auto-intitolato “comandante” César Vega, il cui cabaret Las Vegas fungeva da centro organizzativo del progetto.

Ci sono elementi per supporre che l’attrazione dei partecipanti per quel secondo gruppo — unificato infine in uno solo — fu opera della CIA con il proposito di contribuire a rafforzare l’accusa della responsabilità di Cuba per la supposta instabilità nei Caraibi. [v]

Sebbene Carlos Lechuga dica che “per la sua dimensione quanto accaduto mancava di rilevanza nel contesto emisferico”, e che Cuba aveva contribuito alla sua soluzione, è certo che fu un elemento utilizzato con particolare enfasi dagli USA per lanciare l’accusa contro Cuba nella riunione dell’OSA.

LE SESSIONI DEL SOTTOCOMITATO PER LA SICUREZZA INTERNA DEL SENATO

Un’altra misura attuata esternamente fu l’elevata diffusione delle audizioni, iniziate nel mese di luglio 1959, nel Sottocomitato per la Sicurezza Interna del Senato, per l’analisi di una presunta minaccia comunista contro gli USA attraverso i Caraibi. L’attività di questo Sottocomitato inaugurò, a livello congressuale, le azioni dirette all’isolamento internazionale della Rivoluzione Cubana, gestioni che non sono cessate da allora. Da questo momento, il McCarthismo, nella sua versione internazionale, iniziò a manifestarsi con maggiore forza contro Cuba.

LE AZIONI ALL’INTERNO DEL PAESE DELLA STAZIONE CIA A L’AVANA

Ciò che portò una maggiore acutezza all’attività sovversiva verso l’interno del nostro paese, fu un progetto dell’Ambasciata USA a l’Avana, del 12 aprile 1959, in cui si delineava il più vasto piano che si possa immaginare sull’insieme della società cubana, con un’influenza negativa verso periodi successivi, utilizzando per la sua realizzazione mezzi e metodi del lavoro clandestino della CIA e altre risorse.

I più importanti fatti sovversivi nel nostro territorio nazionale, di tutto quel periodo, ebbero origine nel punto 5 di quel primo piano della stazione locale della CIA all’Avana.

Fu rilevante il proselitismo anticomunista dell’allora Comandante Huber Matos Benítez ai più alti livelli del Governo Rivoluzionario e dell’Esercito Ribelle, a partire da aprile 1959, fino alla sua azione sediziosa del mese di ottobre; così come l’utilizzo del traditore Pedro Luis Díaz Lanz nell’escalation propagandistica che implicò la sua lettera di “dimissioni” dalla carica di capo dell’aeronautica (una situazione senza fondamento, perché era già stato destituito da quella responsabilità), la sua uscita illegale dal paese organizzata dalla CIA e la sua successiva testimonianza davanti al Sottocomitato per la Sicurezza Interna del Senato.

Avrebbe avuto anche un’estrema rilevanza la crisi istituzionale in cui sarebbe culminata l’attività dell’allora Presidente provvisorio, Manuel Urrutia Lleó, che non solo si era solidarizzato con le azioni di Díaz Lanz ma intendeva abbandonare le sue funzioni e decapitare il Governo Rivoluzionario, data l’inesistenza della carica di vicepresidente.

La decisione del Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz, di dimettersi dalla carica di Primo Ministro, affinché fosse la pressione popolare a portare alle dimissioni dalla presidenza da parte di Manuel Urrutia, scongiurò le intenzioni della CIA di provocare quella crisi istituzionale che avrebbe indebolito la risposta di Cuba all’invasione trujillista e alle intenzioni dell’OSA.

In queste azioni, dell’estate del 1959, il Comandante in Capo Fidel Castro diresse lo scontro e la sconfitta della prima operazione sovversiva contro la Rivoluzione, mentre allo stesso tempo avanzava nello smantellamento del regime borghese e nell’attuazione del Programma del Moncada.

Crediamo che questo sia ciò che portò con sé il più disinteressato degli omaggi —quello dei suoi nemici acerrimi— al Comandante in Capo. Nel proporre al Direttore della CIA, l’11 dicembre 1959, da parte della Divisione dell’Emisfero Occidentale dell’Agenzia, una nuova operazione sovversiva contro Cuba, che si sarebbe conclusa a Playa Girón, si affermava che affinché quel nuovo piano avesse successo, era necessaria la scomparsa di Fidel Castro. Questo fu il fondamento delle numerose cospirazioni e piani di assassinio di cui fu oggetto. La vita dimostrò che non poterono mai batterlo.

[i] Carlos Lechuga: Itinerario di una farsa, Editorial Pueblo y Educación, L’Avana, 1991, p. 23.

[ii] Eduardo Delgado Bermúdez: La battaglia diplomatica di Cuba: l’OEA, Edizioni Politica Internazionale, Instituto Superior de Relaciones Internacionales, L’Avana, 2022.

[iii] Fabián Escalante Font: La guerra segreta della CIA. Aggressioni degli Stati Uniti contro Cuba 1959-1962, Editorial Capitán San Luis, L’Avana, 1993.

[iv] Per approfondire l’argomento, vedere, degli stessi autori, Una storia affascinante. La Cospirazione Trujillista, Editorial Capitán San Luis, L’Avana, 2009. Un’edizione corretta e aumentata è La Cospirazione Trujillista. Una storia affascinante, Archivo General de la Nación, volume CCLXX, Santo Domingo, 2016.

[v] Il cui autore principale è Julio Dámaso Vázquez, ex combattente clandestino, partecipante in quegli eventi. Esiste un libro del combattente della clandestinità Otto Ortiz, pubblicato dall’Istituto del Canale di Panama con il poco felice titolo L’invasione cubana a Panama, che era proprio l’interesse della CIA del modo in cui si conoscesse questo fatto.

[i] Specialista del Memoriale della Denuncia

[ii] Direttore del Centro di Ricerche Storiche della Sicurezza dello Stato


Derrota a primera conjura

 Dr. C. Andrés Zaldívar Diéguez y Dr. C. Pedro Etcheverry Vázquez

HACE 65 AÑOS

La primera conjura del Gobierno de Estados Unidos contra la Revolución Cubana

El 26 de marzo de 1959, en el Consejo de Seguridad Nacional de Estados Unidos, el Presidente norteamericano Dwight D. Eisenhower, aprobó la primera operación diplomático-subversiva contra la Revolución Cubana.

Reunión de Cancilleres de la OEA

En la “V Reunión de Consulta de Cancilleres de países miembros de la Organización de Estados Americanos” realizada en Santiago de Chile del 12 al 18 de agosto de ese mismo año, la Delegación Cubana salió airosa en la pretensión de condena y en la aplicación de medidas de fuerza hemisféricas en contra de Cuba.

Carlos Lechuga, quien a la sazón era embajador cubano en la OEA ha afirmado que la pretensión original consistía en que de aquella reunión se derivara la aplicación contra Cuba de medidas de fuerza a través del Tratado Interamericano de Asistencia Recíproca (TIAR), sobre la base de la “Declaración de Solidaridad para la Preservación de la Integridad Política de los Estados Americanos contra la Intervención del Comunismo Internacional”, que había sido aprobada por la OEA en 1954 y aplicada contra el gobierno democrático de Jacobo Arbenz Guzmán.[i]

La verdad de Cuba y el verbo apasionado y ardiente de Raúl Roa García, impidió la consumación de las más negativas de las pretensiones, y logró un “balance negativo para Washington y para el Sistema Interamericano”, de acuerdo con la evaluación de nuestro embajador.

Según el embajador Eduardo Delgado Bermúdez, en su libro La batalla diplomática de Cuba: la OEA, a partir de entonces los objetivos perseguidos por ese organismo internacional en su labor contra Cuba habían sido “… aislar al Gobierno Revolucionario a través de sanciones colectivas y el rompimiento de las relaciones diplomáticas; neutralizar los efectos de su ejemplo de rebeldía, independencia y reivindicación de las demandas del pueblo trabajador; y (como sucedió en la V Reunión) buscar el respaldo jurídico a una eventual intervención militar para derrocar al gobierno”.[ii]

La Conspiración Trujillista

El 13 de agosto de 1959, mediante una singular operación militar y de contrainteligencia,  nuestro Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz hizo fracasar en el aeropuerto de la sureña ciudad de Trinidad, en Las Villas, la avanzada de una invasión denominada Legión Anticomunista del Caribe, conformada por mercenarios europeos y antiguos militares batistianos, que había sido concebida por el tirano dominicano Rafael Leónidas Trujillo, como desproporcionada respuesta al desembarco en su país el 14 de junio, de anti-trujillistas entrenados en Cuba bajo el liderazgo del revolucionario dominicano Enrique Jiménez Moya.

Desde febrero la CIA era conocedora de que en el término de unos meses, aquellos revolucionarios saldrían desde Cuba para luchar contra la tiranía dominicana. Este tipo de acción —la colaboración entre políticos afines a ambos lados de una frontera— había sido frecuente en varios países de la región, pero hasta este momento carecían de entidad para ser valoradas en reuniones de cancilleres. En esta ocasión en el caso de Cuba no sucedería así.

El oficial de la CIA Gerry Droller, en viaje a República Dominicana, se había informado de las medidas que allí se gestaban contra la Revolución Cubana, a través de la Legión Anticomunista del Caribe, y había sugerido que se organizara un paralelo levantamiento contrarrevolucionario en Cuba,[iii] que le diera mayor entidad a la gran “inestabilidad en el Caribe”, sobre la cual culpar a Cuba en la OEA con las maniobras diplomáticas que se preparaban.[iv]

Una medida de la CIA contra Cuba: una expedición a Panamá en abril 1959

Otro hecho que se había utilizado como pretexto contra Cuba en la reunión de la OEA, fue una relativamente numerosa participación de combatientes cubanos —a título personal— en una expedición armada que partió desde el puerto de Batabanó al sur de la capital cubana, en dirección hacia Panamá el 19 de abril de 1959.

Entre ellos se encontraban antiguos combatientes clandestinos contra la tiranía batistiana que dada la efervescencia revolucionaria del momento, no dudaron en responder a la convocatoria de líderes estudiantiles panameños vinculados a varios levantamientos revolucionarios armados en el país itsmeño, donde el más significativo en aquellos días fue el del Cerro Tute, en Veraguas, donde perdieron la vida cuatro estudiantes.

A través de determinadas circunstancias, debido a la rotura de una embarcación aquella expedición se unificó con otra similar organizada por políticos panameños no caracterizados como revolucionarios, apoyados en Cuba por mafiosos como el auto-titulado “comandante” César Vega, cuyo cabaret Las Vegas fungió como centro organizativo del proyecto.

Existen elementos para suponer que la atracción de participantes para aquel segundo grupo —unificado finalmente en solamente uno— fue obra de la CIA con el propósito de que contribuyera a fortalecer la acusación de la responsabilidad de Cuba por la supuesta inestabilidad en el Caribe.[v]

Aunque Carlos Lechuga dice que “por su dimensión lo sucedido carecía de trascendencia en el contexto hemisférico”, y que Cuba había contribuido a su solución, lo cierto es que fue un elemento también utilizado con especial énfasis por Estados Unidos para lanzar la acusación contra Cuba en la reunión de la OEA.

Las sesiones del Sub Comité de Seguridad Interna del Senado.

Otra medida puesta en práctica externamente fue la elevada difusión de las audiencias iniciadas en el mes de julio de 1959 en el Subcomité de Seguridad Interna del Senado, para el análisis de una supuesta amenaza comunista contra Estados Unidos a través del Caribe. La labor de este Subcomité inauguró a nivel congresional las acciones encaminadas al aislamiento internacional de la Revolución Cubana, gestiones que no han cesado a partir de entonces. A partir de este momento, el McCarthismo en su versión internacional comenzó a manifestarse con más fuerza contra Cuba.

Las acciones al interior del país de la estación de la CIA en La Habana.

Lo que trajo consigo mayor agudeza a la actividad subversiva hacia el interior de nuestro país, fue un proyecto de la Embajada de Estados Unidos en La Habana, del 12 de abril de 1959, donde se plasmaba el más vasto plan que pueda imaginarse sobre la sociedad cubana en su conjunto, con influencia negativa hacia periodos posteriores, utilizando para su realización medios y métodos del trabajo clandestino de la CIA y otros recursos.

Los más importantes hechos subversivos en nuestro territorio nacional de todo aquel periodo tuvieron su origen en el punto 5 de aquel primer plan de la estación local de la CIA en La Habana.

Fue relevante el proselitismo anticomunista del entonces Comandante Huber Matos Benítez en los más altos niveles del Gobierno Revolucionario y el Ejército Rebelde a partir de abril de 1959, hasta su acción sediciosa del mes de octubre; así como la utilización del traidor Pedro Luis Díaz Lanz en la escalada propagandística que implicó su carta de “renuncia” al cargo de jefe de la fuerza aérea (una situación sin fundamento, porque ya había sido destituido de esa responsabilidad), su salida ilegal del país organizada por la CIA y su posterior testimonio ante el Subcomité de Seguridad Interna del Senado.

También relevancia extrema hubiera tenido la crisis institucional en que hubiese culminado la actividad del entonces Presidente provisional Manuel Urrutia Lleó, que no solo se solidarizó con las acciones de Díaz Lanz, sino que pretendía abandonar sus funciones y descabezar al Gobierno Revolucionario, dada la inexistencia del cargo de vicepresidente.

La decisión del Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz con la renuncia a su cargo de Primer Ministro, en aras de que fuese la presión popular la que trajera consigo la dimisión a la presidencia por parte de Manuel Urrutia, conjuró las intenciones de la CIA de provocar aquella crisis institucional que debilitara la respuesta de Cuba a la invasión trujillista y a las intenciones de la OEA.

En estas acciones del verano de 1959 el Comandante en Jefe Fidel Castro dirigió el enfrentamiento y la derrota de la primera operación subversiva contra la Revolución, mientras al unísono avanzaba en el desmantelamiento del régimen burgués y en el cumplimiento del Programa del Moncada.

Creemos que esto fue lo que trajo consigo el más desinteresado de los homenajes —el de sus enemigos acérrimos— al Comandante en Jefe. Al elevarse al Director de la CIA, el 11 de diciembre de 1959, por la División del Hemisferio Occidental de la Agencia, la propuesta de la nueva operación subversiva contra Cuba, la que concluiría en Playa Girón, donde se expresaba que para que aquel nuevo plan resultara exitoso, era necesaria la desaparición de Fidel Castro. Ello fue el fundamento de las numerosas conspiraciones y planes de asesinato de que fue objeto. La vida demostró que nunca pudieron con él.

[i] Carlos Lechuga: Itinerario de una farsa, Editorial Pueblo y Educación, La Habana, 1991, p. 23.

[ii] Eduardo Delgado Bermúdez: La batalla diplomática de Cuba: la OEA, Ediciones Política Internacional, Instituto Superior de Relaciones Internacionales, La Habana, 2022.

[iii] Fabián Escalante Font: La guerra secreta de la CIA. Agresiones de Estados Unidos contra Cuba 1959-1962, Editorial Capitán San Luis, La Habana, 1993.

[iv] Para ampliar sobre el tema ver, de ambos autores, Una fascinante historia. La Conspiración Trujillista, Editorial Capitán San Luis, La Habana, 2009. Una edición corregida y aumentada, es La Conspiración Trujillista. Una fascinante historia, Archivo General de la Nación, volumen CCLXX, Santo Domingo, 2016.

[v] Cuyo autor principal es Julio Dámaso Vázquez, antiguo combatiente clandestino, participante en aquellos hechos. Existe un libro del también combatiente de la clandestinidad Otto Ortiz, editado por el Instituto del Canal de Panamá con el poco feliz título La invasión cubana a Panamá, que fue precisamente el interés de la CIA de cómo se conociera este hecho.

[i] Especialista del Memorial de la Denuncia

[ii] Director del Centro de Investigaciones Históricas de la Seguridad del Estado

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