Ridicolo cerchiobottismo

L’Unione Europea non riconosce la vittoria di Maduro, ma nemmeno l’opposizione

 

I ministri degli Esteri dei paesi dell’Unione europea si sono accordati ieri nel non riconoscere la vittoria elettorale rivendicata dal presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ma non si sono accordati per riconoscere la vittoria dell’opposizione. Lo hanno riferito fonti diplomatiche spagnole all’EFE.

Al Consiglio Esteri informale dell’Ue, tenutosi ieri a Bruxelles, il deputato dell’opposizione Edmundo González è intervenuto per via telematica, facendo “una presentazione della situazione” e ringraziando i Ventisette per l’invito.

“C’è stato un consenso sul fatto che la vittoria di Maduro non sarà riconosciuta, ma non così per il riconoscimento dell’opposizione”, hanno detto le fonti a EFE.

La Spagna ha fatto “tutto il possibile per mantenere l’unità”, aggiungono le fonti.

Hanno sottolineato che questo obiettivo “è stato raggiunto” e hanno scelto di “intensificare il dialogo con gli attori regionali, in particolare con Brasile e Colombia e di fare tutto il possibile per preservare l’integrità fisica e i diritti civili e politici dei membri dell’opposizione”.

Su richiesta della Spagna, i ministri degli Esteri dei Ventisette hanno discusso della possibilità di imporre sanzioni “ma non è stato raggiunto alcun accordo”, aggiungono le fonti diplomatiche, che sottolineano che “vi è grande preoccupazione per il deterioramento del clima politico e la mancanza di trasparenza democratica” in Venezuela.

L’UE esclude l’imposizione di nuove sanzioni al Venezuela.

L’alto rappresentante della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha spiegato che i paesi dell’Unione europea hanno scelto di non imporre nuove sanzioni al Venezuela, dopo aver già sanzionato 55 personaggi politici del paese.

“La realtà è che abbiamo già sanzionati 55 personaggi politici venezuelani, compreso il vicepresidente, che ora è ministro, credo, del Petrolio (Delcy Rodríguez) e un altro che ora è ministro degli Interni (Diosado Cabello)”, ha detto Borrell un consiglio informale dei ministri degli Esteri dei Ventisette tenutosi a Bruxelles.

Il coordinatore della diplomazia comunitaria ha precisato che “più sanzioni personali implicherebbero andare direttamente a sanzionare i massimi dirigenti politici, ce ne sono solo due o tre che non sono sanzionati”.

“Per questo motivo, gli Stati membri hanno deciso di vedere come si svilupperanno gli eventi dopo le manifestazioni di oggi e il modo in cui il governo cercherà una sorta di negoziato”, ha aggiunto.

(Fonte EFE)

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