Díaz-Canel: la falsa sindrome dell’Avana ha rafforzato il blocco

Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente della Repubblica di Cuba, ha criticato oggi l’oblio della stampa internazionale sui danni causati al suo Paese dalla presunta “sindrome dell’Avana”, una costruzione mediatica screditata persino negli USA.

Il capo di Stato ha citato una recente notizia della CNN sulla cancellazione da parte del National Institutes of Health (NIH) di uno studio sulla “sindrome dell’Avana” per coercizione non etica dei partecipanti, secondo quanto riportato dall’emittente televisiva.

“I media dimenticano di dire che è stato il vile pretesto per includere Cuba nella lista degli sponsor del terrorismo e rafforzare il blocco genocida con più di 240 misure”, ha scritto il presidente sulle reti sociali.

Díaz-Canel ha anche ricordato che la politica statunitense di assedio economico, finanziario e commerciale contro l’isola caraibica è opera dell’amministrazione di Donald Trump (2017-2021) e mantenuta dall’attuale amministrazione di Joe Biden, secondo l’agenzia di stampa Prensa Latina.

La scusa di un presunto danno alla salute del personale diplomatico accreditato nella capitale delle Antille è stata ampiamente utilizzata da elementi dell’estrema destra statunitense e dalla mafia cubano-americana per giustificare l’inasprimento delle sanzioni contro Cuba.

Con questa storia fuorviante, più volte smentita da prestigiosi scienziati internazionali e cubani, si è cercato anche di rafforzare l’idea che Russia e Cina siano una minaccia per la sicurezza mondiale, ha riferito il quotidiano Granma il giorno prima.

Il NIH ha annunciato venerdì la fine dei suoi studi sull’argomento per “abbondanza di cautela”, dopo che un’indagine interna ha scoperto che le persone erano state costrette a partecipare alla ricerca, secondo quanto riportato da diversi media.

Fonte: acn

Traduzione: italiacuba.it

 

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